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martedì 29 giugno 2010

L'Eremo di Camaldoli

Camaldoli è raggiungibile in bicicletta da Bagno di Romagna (dal quale dista 30 Km. circa) seguendo la statale  del Passo dei Mandrioli. Giunti nei pressi di Serravalle una deviazione porta alla località, costituita da poche case e dalla grande Abbazia, oppure se volete fare una escursione "off road" con la vs specialissima e un bagno di natura incontaminata, giunti a Badia Prataglia proseguite per i "Fangacci" una strada sterrata (vedi foto) ma in ottimo stato che vi porterà direttamente alla meta: consigliata.... ne vale la pena! Il fondatore dell'ordine monastico dei Camaldolesi è stato San Romualdo.
Egli ha percorso tutto questo territorio, ha fondato edifici ed in molti altri è stato ospitato. In particolare però egli è stato legato ad un piccolo lembo di terra, sui più alti versanti dell'Appennino Casentinese, donatogli dal conte Maldolo di Arezzo nel 1012.
Qui San Romualdo costruì un piccolo oratorio con solo cinque celle, ma ricco di spiritualità e storia, in pratica il primo nucleo dell'Eremo di Camaldoli, custodito fino ai giorni nostri dai monaci Camaldolesi.
Il nome della congregazione e dell'Eremo, derivano, probabilmente, da Cà Maldolo, in riferimento a colui che aveva donato la terra al Santo. Prima di morire nel 1027 Romualdo riuscì a edificare in località "Fonte Buono", in posizione meno isolata e più facilmente raggiungibile, una piccola foresteria, costruzione che aveva lo scopo di accogliere gli ospiti ed i pellegrini. In questo modo vennero gettate le basi per la costruzione nel XVI secolo, dell'odierno Monastero costituito da due piani e che può ospitare più di cento monaci.
Anche l'Eremo nel corso dei secoli subì dei cambiamenti e delle migliorie fino a diventare come è oggi: formato da venti celle e dalla chiesa di S.Salvatore, di stile barocco.
I monaci si prodigarono in maniera egregia per la cura e il governo del bosco, sostituendo al bosco misto di faggio e abete piantagioni pure di Abete bianco. Il preciso motivo di questa sostituzione non è ancora stato perfettamente chiarito: secondo alcuni storici i motivi erano economici, in quanto l'Abete bianco produceva un'essenza molto pregiata. Secondo altri perchè la struttura delle abetine suscitava nei monaci un maggior senso di misticismo. In ogni caso i monaci dovevano attenersi a regole selvicolturali rigidissime, che prescrivevano abbattimenti molto limitati e continui rimboschimenti con Abete bianco. Nasceva così quel nucleo forestale che rappresenta il cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Nella parte bassa oltre al Monastero e alla Foresteria, è possibile visitare anche l'antica Farmacia, dove sono in vendita prodotti realizzati direttamente dalla comunità monastica.

Se vi si entra per la prima volta, non si sa dove posare gli occhi, tante sono le cose che attraggono; dal soffitto a cassettoni alle vetrine illuminate e piene di prodotti, agli armadi con ante impreziosite da intagli, ai ripiani rivestiti di stoffa rossa, dalle cassettiere poste in alto vicino al soffitto, alle immagini dei santi protettori incastonate in cornici ovali. Una porta a sinistra immette nel laboratorio galenico: una meraviglia tutta da scoprire!
Nei pressi di Camaldoli, raggiungibili anche a piedi, si possono ammirare un monumentale cedro del Libano, alto 24 metri e del diametro superiore al metro e mezzo, e il Castagno Miraglia, dalla circonferenza di ben 10,63 metri.

Monte Fumaiolo

Monte Fumaiolo, da San Piero in bagno.
distanza 23.7 km - pendenza media 3.7 %
partenza 460 msm - arrivo1.370 msm - dislivello 910 m

Abbiamo voluto pubblicare questa altimetria composta da due salite, quella del Passo dell'Incisa e quella del Fumaiolo, per dar modo di interpretare più realisticamente, una parte del percorso che domenica prossima ci vede protagonisti sulle strade del Verghereto. 

lunedì 28 giugno 2010

GF del Fumaiolo

DOMENICA 4 LUGLIO

Ritrovo: Briko Bar Lugo ore 5.45 (auto propria)
Partenza: Cesena (Carisport - presso l'Ippodromo di cesena) ore 6,30
Arrivo: max entro le ore 14,00
Lunghezza percorso: Km  147
Dislivello: 2.398 mt
Tempo stimato di percorrenza: 6,30 - 6,45 h
Pre-iscrizione obbligatoria - 7 euro / incluso Pasta party

Ultima prova del Circuito Romagnolo e indubbiamente non è arduo definire una scelta coraggiosa nel proporre un percorso GFondo di questa intensità con i suoi 2.400 mt di dislivello su 145 km e soprattutto nel mese di luglio (è altrettanto vero che ci sono altri 2 percorsi opzionabili): comunque il tracciato è bello e stuzzicante.... ne vale la pena soltanto per la parte centrale che abbiamo assaggiato in senso inverso proprio domenica scorsa.
Comunque da Cesena a Ranchio passando per Borello, poi salita del Monte Finocchio detto anche Passo della Musella ( 590 mt - 7 km - P media 4,6), si scende a Sarsina e si imbocca la vecchia SStatale fino a S. Piero in Bagno. Affrontiamo poi la seconda salita chiamata Passo dell'Incisa (o Acquapartita) che con i suoi dolci 9 km ci porta a 810 mt di altitudine e solamente dopo una corta discesa di 1 km  giungiamo ad Alfero.
Eccoci nella valle dell'Alferello e da quì inizia la salita HOT della giornata: il Monte Fumaiolo (10 km 635 mt dislivello) passando da Riofreddo. Sulla cima posta a 1400 mt ci attende un bosco incantato e una vista su tutta la Carpegna!
Discesa di 3 km fino alle Balze.
E poi quello che non ti aspetti... strade secondarie immerse in queste colline verdi ma soleggiate (ahimè), uno spettacolo (presto alla mattina...) sopratutto nella piana di Tavolicci, fino a Sella della Rocchetta. A seguire discendiamo ancora verso Sarsina e poi più niente... solo la Strada Statale fino a Borello e Cesena.
Consigliate due borracce.

Percorso: Cesena, S. Carlo, Borello, Ranchio, Monte Finocchio, Sarsina (R), S. Piero in bagno, Passo dell'Incisa, Acquapartita, Alfero, Monte Fumaiolo (R), Balze, Capanne, Tavolicci, Sella della Rocchetta, Sarsina (R), Mercato Saraceno, Borello, S. Carlo, Cesena.


domenica 27 giugno 2010

Montefeltro

Era noto che il Tour programmato nel Montefeltro sarebbe stato impegnativo ma certamente non ce lo aspettavamo così.... incredibilmente affascinante ma altrettanto duro.
Ma partiamo con ordine e precisamente alle 7,15 da Sarsina: giornata serena, clima ideale, subito con la bicicletta all'insù per la Sella della Rocchetta, una salita di ben 9 km... silenziosa e nascosta, che ti porta in quota 800 mt; Tavolicci è un piccolo paese di quattro case ma per arrivarci abbiamo percorso strette strade pastorali, un su e giù continuo e logorante, poi è la volta di Capanne e la sua Fonte del Mulo, poi Casteldelci e i suoi caratteristici tetti in lastre di arenarie, fino a giungere ad una manciata di km dalle Balze. Siamo ancora in Romagna ma non ti aspetti un paesaggio così selvaggio, dove l'uomo non ha ancora modificato l'aspetto originale, dove regna incontrastata la natura: soprattutto... silenzio!
Una lunga discesa fino al Marecchia... ci rincompattiamo.
Abbiamo già sviluppato più di 1500 mt di altimetria!
Ci attende ora passare nella provincia di Urbino e precisamente al quel gioiello di paese che è Pennabilli e come da programma, non ci lasciamo certo scappare l'occasione di visitarlo, pedalando sui ciotoli delle sue medievali viuzze alla ricerca di quelle "impronte" che ha lasciato alla sua città, Tonino Guerra. Riprendiamo la strada maestra in direzione di Carpegna ma invece di indirizzarci sul Passo della Cantoniera, seguiamo errate indicazioni percorrendo ben 4 km in più di salita.
Siamo affamati e provvidenziale giunge la sosta nel paese e ad un sano panino al prosciutto... appunto della Carpegna. Scansiamo volutamente la mitica salita del Pirata (6 km durissimi) dirigendoci verso Villagrande, Montecopiolo e la vetta posta a 1000 mt della Madonna del Pugliano: ora la vista spazia da San Marino, al mare! Scendiamo a San Leo... è giorno di sagra e di confusione ma il bianco castello, ora ripulito, è ritornato al suo antico splendore e regala sempre un po di emozione al passaggio. Discesa impervia fino al Marecchia e di nuovo su per il mitico Perticara, passando per Talamello (e i suoi due "maledetti" muri spaccagambe) per poi proseguire in cresta fino a Sant'Agata Feltria, splendida cittadina dove avremmo voluto visitare il suo caratteristico centro storico ma la "testa" era altrove. Siamo stanchi e con ragione.... sono ore che pedaliamo sotto al sole e soprattutto abbiamo oltrepassato il muro dei 3000 mt di altitudine.
Per fortuna ci attendono solo 12 km di discesa fino allo start- point di Sarsina e ai saluti (stanchi) di rito. Speriamo che tutto ciò ci ritorni utile per affrontare in un buon stato di forma il nostro Tour di agosto... che è alla porte.
27 giugno / 130 km percorsi / 3.075 mt dislivello / Tempo di pedalata 7.45 ore
Temperatura rilevata a Carpegna 30° . Salite principali: Rocchetta, Cantoniera, Pugliano.
Partecipanti n°9

mercoledì 23 giugno 2010

Ardéchoise

16-17-18-19 Giugno
Il più grande evento cicloturistico in Europa.
“La Woodstock del cicloturismo”
C'è una sfida e una bella avventura ciclistica nella "Ardéchoise", nata per soddisfare tutti!


http://www.ardechoise.com/
 
L'Ardèche è un dipartimento del massiccio centrale, situato sulla riva occidentale del fiume Rodano. È una regione particolarmente variopinta, che la rende una delizia da scoprire in bicicletta. Un vero godimento visivo, accompagnato da un vero senso di benessere, perché qui, in Ardèche, il benvenuto per chi arriva in bicicletta è particolarmente caldo. Questa è l'impostazione per il giro ciclistico Ardéchoise, in cui ognuno ha la possibilità di scegliere il percorso preferito:  una manifestazione particolarmente bella e ben organizzata ove il partecipante (all'ultima edizione erano 15.000!!!) si può personalizzare scegliendo tra i 26 percorsi a disposizione da svolgersi da 1 a 3 giorni ( e senza 1 metro di pianura):
Per 1 giorno 3 circuiti da 68 a 274 km
Per 2 giorni: 11 circuiti da 120 a 420 km.

Per 3 giorni: 21 circuiti da 216km a 630km.

lunedì 21 giugno 2010

Sella della Rocchetta

Una salita nascosta quanto insidiosa. Si imbocca da Sarsina dopo aver attraversato il piccolo ponte sul fiume Savio e si imbocca la SP 135 in direzione Tavolicci. Una ascesa costante di circa 9 km, con un dislivello medio del 8%, che percorre un stretta strada che fiancheggia inizialmente il costone della collina e poi si slancia su 10 tornati per giungere ad una quota di 795 mt di altitudine.
Un percorso ombreggiato e senza alcuna traccia di autoveicoli.
Lunghezza 8.5 km Partenza 195 mt Arrivo 795 mt Dislivello 600 mt P. Media 7.1 %


domenica 20 giugno 2010

Circolare Montefeltro

DOMENICA 27 GIUGNO
Ritrovo: Briko Bar Lugo ore 6.15 (auto propria)
Partenza: Sarsina ore 7,15
 Lunghezza percorso: Km 101
Dislivello: 2.650 mt
Tempo stimato di percorrenza: 6,30 /6,45 h
Percorso: Sarsina, Sella della Rocchetta, Tavolicci, Capanne, Ponte Messa, Pennabilli, Carpegna (R), MonteCopiolo, Villagrande, Madonna di Pugliano, San Leo, Ponte Baffoni, Novafeltria, Perticara, Sant.Agata Feltria, Sarsina.

Che foto !!!

Eroica 2009 (Prof.) ..... incredibile!


Pennabilli

Ritrovamenti archeologici fanno risalire i primi insediamenti umani nel territorio di Pennabilli all'epoca etrusca e romana. Durante le scorrerie barbariche della metà del I millennio d.C., le due alture impervie su cui sorge il capoluogo (ora chiamate "Roccione" e "Rupe"), servirono da rifugio alle popolazioni stanziate nei dintorni e lungo il fiume Marecchia. Ebbero così origine le comunità di "Penna" e "Billi" i cui toponimi (l'uno derivante dal latino "Pinna", vetta, punta, l'altro da "Bilia", cima tra gli alberi) fanno riferimento alla caratteristica conformazione dei due colli. Secondo un'altra teoria "Billi" deriverebbe, invece, dal nome del dio etrusco del fuoco "Bel", venerato in un tempio divenuto, in era cristiana, chiesa di San Lorenzo (martire del fuoco).
Nel 1004 un discendente della famiglia Carpegna soprannominato "Malatesta", forse perché testardo e scapestrato, cominciò la costruzione della rocca sul Roccione: era la nascita del celebre casato che, sceso da Penna prima a Verucchio e poi a Rimini, avrebbe assoggettato tutta la Romagna. L'unione con il vicino castello di Billi avvenne solo nel 1350 con la posa della "pietra della pace" nella piazza del mercato sorta tra i due nuclei abitati. Il nuovo comune passò più volte sotto l'influenza dei Malatesta, dei Montefeltro, dei Medici e dello Stato Pontificio. Nel 1572, con il trasferimento della sede vescovile da San Leo, papa Gregorio XIII lo insignì del titolo di "Città". Pennabilli è tuttora sede della diocesi di San Marino-Montefeltro.
E' da ricordare la venuta, il 15 giugno 1994, del XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso che ha visitato la casa natale di padre F. Orazio Olivieri in occasione del 250° anniversario della morte del cappuccino missionario nel Tibet. Dal 1970, ogni anno nel mese di luglio, presso palazzo Olivieri si tiene la Mostra Mercato Nazionale d'Antiquariato, una delle prime e più qualificate rassegne italiane. In giugno la città, che fin dai cartelli sulle vie d'ingresso si definisce 'Amica degli artisti di strada', ospita un Festival busker.

tratto da: www.montefeltro.net

TOUR D'ORTLES

SABATO 10 LUGLIO 2010
Km 250 / disl 6.000 mt
TOUR D'ORTLES GRAN BREVETTO RANDO ARI GOLD 2010
Il classico giro attorno al massiccio dell'Ortles-Cevedale con partenza e arrivo a Merano, si scalano i mitici passi STELVIO, GAVIA, TONALE e PALADE. PARTENZA 

PERCORSO: Merano, Silandro, Spondigna, Trafoi, Passo STELVIO  Bormio, S.Caterina Valfurva, Passo GAVIA, Ponte di Legno, Passo TONALE Cusiano, Malè, Ponte di Mostizzolo, Cagnò, Revò, Fondo, Passo PALADE, Lana, Merano.

venerdì 18 giugno 2010

Appuntamento annullato

Viene ANNULLATO l'appuntamento programmato per domenica prossima alla GFondo "Giro delle Valli Bolognesi" a causa delle pessime condizioni meteo previste, caratterizzate da molte nubi, rovesci e temporali su tutta la regione Emilia Romagna.


martedì 15 giugno 2010

StelvioBike

Sabato 28 agosto 2010
Manifestazione cicloturistica non competitiva, dalle 8.00 alle 16.00, per iniziativa del Parco Nazionale dello Stelvio, la strada dello Stelvio, ben conosciuta da tutti gli appassionati di ciclismo e tappa regina di vari giri d’Italia, sarà chiusa al traffico motorizzato e riservata alle sole biciclette.

La chiusura della strada avverrà su tutti i versanti del Passo dello Stelvio, compreso quello di S.ta Maria in Svizzera.

Quasi, quasi... me la compro.

lunedì 14 giugno 2010

Monghidoro, da Valle dell'Idice

La salita é di quelle molto frequentata dai ciclisti bolognesi. Ha inizio, dopo una contropendenza sul fiume Idice, dal bivio che dalla statale per la Raticosa porta a Monghidoro passando per Campeggio. L'ascesa é decisamente regolare ed invita molti ad utilizzarla come campo di allenamento primaverile. Solo a metà ascesa ci si trova in un tratto pianeggiante e con una leggera discesa ma poi la pendenza torna attorno al 6-8 % e segue il chilometro più impegnativo. La strada ha fine sulla statale per la Futa che unisce Bologna a Firenze.
Lunghezza 6.68 km Partenza 423 mt Arrivo 821 mt Dislivello 398 mt P. Media 6 %


Fonte: Alberto Poli / http://www.salite.ch/

GFondo Giro delle Valli Bolognesi

Domenica 20 giugno

Ritrovo ore 6,00 (auto propria)
Piazzale Briko Bar - Lugo
(ATTENZIONE RISCHIO METEO /venerdì aggiornamento)

Partenza e arrivo presso l'Arci Benassi di Viale Cavina 4 a Bologna
(uscita tang.12 Montagnola)
La partenza avverrà con metodo “alla francese” dalle ore 6,30  alle ore 8,30.
Il foglio di via dovrà essere riconsegnato entro le ore 14,30.
PreIscrizione obbligatoria, Euro 7, entro le ore 19 di venerdi 18/06 presso:
Cicli Somec - Via S. Martino 1/A - S. Agata sul Santerno (RA)
Quattro ristori lungo i percorsi e all’arrivo Pasta Party.

Il prossimo appuntamento è la cicloturistica organizzata dalla società Bitone di Bologna che già lo scorso anno abbiamo avuto modo di partecipare con grande soddisfazione finale.
Ottimo e ben calibrato il percorso Gran Fondo che percorrendo inizialmente l'incantata Val di Zena ci porta prima a Monghidoro e poi sulla Raticosa; ma  migliore è senza dubbio la seconda parte del percorso discendendo dal Passo della Futa in direzione Pian del Voglio, Madonna dei Fornelli e Castel dell'Alpe. Per concludere la Val Gattara, sempre calda ma molto attraente, costeggiando il canyon scavato dal fiume Savena.
Ottimi i ristori e l'accoglienza finale.
PS. Chi avesse difficoltà a Pre-iscriversi, ci invii una mail con il numero di tessera.























Percorso Gran Fondo 148 km (alt. 2.150 mt)
Bologna - Zena - Quinzano - S. Benedetto del Querceto - Campeggio - Monghidoro (ristoro) - Passo della Raticosa - Passo della Futa (ristoro idrico) - Bruscoli - S. Benedetto Val di Sambro (ristoro) - Madonna dei Fornelli - Castel dell’Alpe - Valgattara - Pianoro (ristoro) - Botteghino di Zocca - Bologna

Percorso Medio Fondo 102 km
Bologna - Zena - Quinzano - S. Benedetto del Querceto - Campeggio - Monghidoro (ristoro) - Bivio Valgattara - Pianoro (ristoro) - Botteghino di Zocca - Bologna

domenica 13 giugno 2010

TRE PASSI MUGELLANI

"Se l'Italia è il giardino d'Europa, la Toscana è il giardino d'Italia" osservava il Goldoni nelle sue Memorie, ammaliato dall'incanto del territorio toscano.... e se domenica scorsa, nel Chianti, ne abbiamo potuto gustare una sua tipica rapprentazione paesaggistica pedalando tra ulivi e cipressi, oggi nel Mugello abbiamo assaporato una differente veste, più rude, meno romantica ma incredibilmente vera.
Partire all'alba (ore 7,15) da Acquadalto e affrontare damblè la mitica Sambuca è, senza alcun dubbio, un lento, piacevole, risveglio ciclistico... i muscoli sono ancora intorpiditi, le chiacchere sono più rarefatte, donandoci un punto d'osservazione differente e più attento del  paesaggio circostante.... oggi limpido alla vista che può spaziare in lontananza.
Il meteo ci ha allertato di una probabile nuvolosità con scrosci imprevisti a macchia di leopardo e la corona di nubi che avvolge il Passo ci mette un pò di apprensione: ci siamo cautelati portandoci appresso il giubbotto antiacqua ma comunque non ci vogliamo pensare per il momento o meglio affrontiamo la giornata al grido di "armatevi e partite".... si vedrà strada facendo.
E infatti dal valico fino al Passo della Colla una coltre di nubi basse ci ha fatto tremare, non dal freddo (stranamente neanche nella buca), ma dal timore che potesse scrosciare da un momento all'altro: niente di tutto questo! e già dai primi km di discesa la giornata è ritornata ad essere serena ed ideale.
A Ronta abbiamo svoltato per quella incredibile, deliziosa variante che porta a Luco del Mugello e poi a Scarperia, conosciuta dal popolo dei pedalatori per la sua "pettata" come direbbero i toscani... per il suo micidiale strappo al 20% quando la percorri nel senso inverso: una stretta carreggiata tra ulivi e casolari, un andirivieni di discese e successivi rilanci.
A Scarperia, una visita al centro storico (grazie Achille!) e la sua Piazza, dove vi troneggia il palazzo dei Vicari dalla facciata impreziosita dagli stemmi e oggi curiosamente piena di bancarelle di un originale Fiera del Coltello.
Ci attende ora il Giogo, una salita quasi identica alla precedente in lunghezza e pendenza, il cui panorama è quello tipico dei valichi Tosco Romagnoli, dominati da boschi di faggio, castagni e querce, a volte interrotti da vaste rocce superficiali. Bella, non c'è che dire e soprattutto fortemente ombreggiata.
Sulla vetta è d'obbligo il mitico panino al prosciutto toscano, vanto del Rifugio e meta obbligata di ogni sano cicloturista viandante e dei tanti-troppi motociclisti in transito.
Lunga la discesa fino a Firenzuola, ma il fondo stradale è buono e non stanca: accompagnamo la pedalata fino Coniale osservando dall'alto la moltitudine di bagnanti domenicali sulle rive del fiume Santerno, e poi di nuovo su per la terza ascesa del Paretaio che si inerpica fino ai 900 mt di altitudine del Monte Faggiola. Prima di giungere a Tirli la salita ti fa un po impazzire per la sua pendenza ma poi si stende e rende più dolce la fatica di questi ultimi chilometri ora mai sotto ad un sole di mezzodì che ora si fa sentire.
Alla fontana di Palazzuolo ci ritroviamo.... è il punto d'arrivo degli otto "Caballeros", dove i ringraziamenti reciproci per aver trascorso insieme una simpatica pedalata, regalano quel tocco in più a questa domenica firmata Ad Maiora.

13 giugno / 86 km percorsi / 2.180 mt dislivello / Tempo di percorrenza 5.30 ore
Temperatura rilevata a Passo Sambuca 18°. Salite: Sambuca, Giogo, Paretaio.
Partecipanti n°8

martedì 8 giugno 2010

LA FERROVIA TRANSAPPENNINICA

Il 1893 fu un anno indimenticabile per la Toscana e per la Romagna: finalmente la ferrovia aveva domato la montagna e permesso il collegamento di due mari e due porti: il Tirreno con Livorno e l’Adriatico con Ravenna.
La ferrovia di 101 km partiva dalla stazione di S. Maria Novella in Firenze e dopo 16 stazioni intermedie (tra cui Vaglia, S. Piero, Borgo S. Lorenzo, Ronta, Marradi, Brisighella) giungeva a Faenza.
La ferrovia era ricca di opere d’arte: il magnifico ponte sul Rio Trillero (tra Panicaglia e Ronta) tutto in pietra serena con spallette a sesto ribassato di 36 metri e con altre otto piccole luci, i viadotti sul Buggiano, sul Rio Morto e del Poggio e il bellissimo ponte-viadotto sul Lamone e sulla statale faentina a Marradi di 199 mt. sono monumenti eccezionali dell’ingegneria ferroviaria italiana.
Il 30 giugno 1913 veniva aperto il tratto di 32 km Borgo S. Lorenzo-Pontassieve per creare un collegamento più pratico della Faentina con la Firenze-Roma e l’Italia Centrale.
Lungo il percorso furono dislocate le stazioni di Vicchio, Dicomano, Contea-Londa e Rufina. La linea rasentava a tratti la riva sinistra e destra del fiume Sieve.
Nell’anno 1944-45 i tedeschi in ritirata distrussero sistematicamente il tratto Firenze-Borgo San Lorenzo: ponti, viadotti e gallerie furono fatti saltare con mine, cariche di tritolo ed altri esplosivi.
I tratti Borgo-Faenza e Borgo-Pontassieve furono ripristinati all’esercizio negli anni successivi alla guerra mentre la ricostruzione della faentina nel tratto Borgo S. Lorenzo-Firenze è iniziata solo negli anni ‘80 e il 14 gennaio 1999 la ferrovia è stata riattivata ufficialmente.

Come non pagare un pasto.....

La danese Crowne Plaza Copenhagen Towers ha aperto alla fine del 2009, giusto in tempo per il vertice sul clima delle Nazioni Unite ormai famoso. L’albergo è stato costruito per essere “uno degli hotel più verdi al mondo”, proprio in onore del vertice. La struttura è composta da 25 piani ospita 366 camere ed è stata la prima in Danimarca ad avere tutta l’energia fornita da fonti energetiche rinnovabili.
Da oggi, 19 Aprile 2010, il Crowne Plaza Copenhagen Towers farà di più: offrirà un pasto (di produzione locale) del valore di circa 30 euro, ad ogni ospite pagante in grado di generare un’ora aggiuntiva da 10 watt di energia elettrica.
A quanto pare nell’hotel sono presenti delle cyclette che, con una velocità di 30 chilometri orari (velocità media) per 60 minuti produrranno circa 100 W/h di energia elettrica. La potenza generata dagli ospiti attraverso questa iniziativa viene conservata in una batteria e reinserita nell’alimentazione principale dell’hotel. Un iPhone montato sul manubrio della cyclette ci dirà quanto gli ospiti hanno prodotto in tempo reale.
L’obiettivo è che, entro il prossimo giugno, questa tipologia di produzione elettrica sarà in grado di competere contro il sistema a pannelli solari dell’hotel, per vedere chi può produrre maggiore energia elettrica nello stesso periodo.
Articolo tratto da:  http://www.ecologiae.com/

CIRCOLARE DEL MUGELLO

DOMENICA 13 GIUGNO – PALAZZUOLO sul SENIO -
Ritrovo: Briko Bar Lugo ore 6.15 (auto propria)
Partenza: Parcheggio Acquadalto ore 7,15

Percorso: Palazzuolo, Passo Sambuca, Passo Colla, Ronta, Luco, Barberino, Passo Giogo (Ristoro), Firenzuola, Valico del Paretaio, Palazzuolo.

Lunghezza percorso: Km 84
Dislivello: 2.250 mt
Tempo stimato di percorrenza: 5,30 /5,45  h

Domenica prossima ci attende un bellissimo circolare che alcuni di noi hanno già avuto modo di assaggiare negli anni passati ma che abbiamo sempre percorso nel senso opposto e quindi siamo incuriositi di scoprire ancora qualcosa di nuovo sulle battutissime colline Tosco Romagnole.
Un percorso con un elevato dislivello su 84 km, ma tutto da pedalare in quanto le tre lunghe salite sono quasi similari nella pendenza media, costanti e senza strappi: un buon allenamento per i nostri programmi estivi. Terremo sotto controllo l' evolversi del meteo ( e quindi anche il possibile annullamento) che per il weekend non promette niente di buono.

Passo Sambuca
da Palazzuolo sul Senio, Toscana
11 km - Alt.1061 msm - Disl. 524 m - P.Media 5.7 %

Passo del Giogo di Scarperia
da Scarperia, Toscana
10.5 km - Alt. 882 msm - Disl. 599 m - P.Media 5.7 %

Valico del Paretaio
da Coniale, Toscana
10.4 km – Alt 880 msm – Disl 573 m – P.Media 5.5 %





lunedì 7 giugno 2010

Terre di Siena

Il Chianti ci ha reso un appuntamento unico, appositamente inventato per chi vuole scoprire questa “isola ciclistica”, dove si può spaziare per centinaia di chilometri senza il tormento del traffico, una pedalata sulla specialissima dal sapore esclusivo paragonabile ad una degustazione di vini pregiati, un modo intelligente per conoscere una realtà dove l’ospitalità sembra si possa misurare da cinque stelle in su... che si sposa perfettamente con i ritmi del viver bene.
Boschi e vigneti, borghi isolati e strade che inseguono l'allegro andamento di un luogo riservato e carico di storia: così ci è apparso il Chianti… a noi che ci siamo avventurati in questo “pezzo d’Italia” spinti da quella voglia insaziabile di riscoprire il senso del "pedalare", su magnifiche strade che conoscono appena il rumore dei motori. Qui il cicloturista, è un pioniere antico e discreto che si lascia cullare dalle curve di una terra che regala l'esperienza di viaggiare a pedali in un'atmosfera di grande rilassatezza.
Due giorni fuori da ogni schema, da ogni abitudine domenicale, una sano ritorno alle origini del cicloturismo dove al centro c’è l’uomo: Castelnuovo Berardenga è un piccolo, caratteristico borgo medioevale che ci ha adottati e conquistati per questa manifestazione “Chianti Classic”, una classica medio fondo (126 km) da non sottovalutare in quanto non c’è nemmeno un metro di strada orizzontale ma, soprattutto nella prima parte del percorso, un andirivieni di micidiali magia-e-bevi di cui lo “strappo” di Santa Caterina (al km 20) che porta alla Certosa di Pontignano ne è un primo impegnativo esempio. Tre salite importanti: Castellina dal versante Querciagrossa, Badia di Coldibuono (Greve) e Monteluco ultima ascesa e cima Coppi posizionata a 743 mt s.l.m.
Il primo caldo estivo si è fatto sentire e ha reso più difficoltosa la nostra piccola impresa “di arrivare soddisfatti” a Castelnuovo, stanchi ma silenziosamente entusiasti, per gustare appieno, soltanto nei giorni a venire, il vero sapore di queste due incantevoli giornate trascorse insieme.
Meditate gente… meditate.
6 giugno / 126 km percorsi / 2.200 mt dislivello / Tempo di pedalata 6.45 ore
Temperatura rilevata a Gaiole 34°. Salite: Querciagrossa, Badia di Coldibuono, Monteluco
Partecipanti n°8

venerdì 4 giugno 2010

I CIBI di STAGIONE

A giugno arrivano le albicocche, vere amiche dell’estate e della “tintarella”. Ricchissime di caroteni, aiutano la pelle ad abbronzarsi rapidamente e in tutta sicurezza.
Verdura: aglio, asparagi, bietola, carota, cetriolo, cicoria, cipolla, fagiolini, fave, fiori di zucca, lattuga, tutte le insalatine da taglio, patate novelle, ortica, pomodoro, piselli, rabarbaro, ravanello, rucola, sedano, tarassaco, zucchina.
Frutta: albicocca, amarena, ciliegia, fragola, melone, mora di gelso, nespola del giappone, pera, prugna, pesca, pesca noce, lampone, ribes, uva spina.
Pesci: cefalo, dentice, merluzzo, pesce spada, sardina, orata, spigola, sogliola, tonno, triglia.

Fonte: Lifegate.it

GIORNATA MONDIALE DELL'AMBIENTE

Si celebra il 5 giugno in tutto il mondo la Giornata mondiale dell’ambiente, istituita dall’Onu. Il paese ospitante nel 2010 è il Ruanda, in Africa, per la concomitanza con la cerimonia annuale Kwita Izina: battesimo dei gorilla di montagna nati durante l’anno, ad ognuno di essi viene dato un nome durante un solenne rito.
Nel 2010, inoltre, la Giornata si unisce all’Anno internazionale della biodiversità e concentra la sua attenzione sulla tutela e la salvaguardia delle specie, animali e vegetali, in pericolo di estinzione.
Infatti, le specie si stanno estinguendo a una velocità mai registrata nella storia geologica, e la maggior parte di queste estinzioni è strettamente legata alle attività umane.

Fonte: La Stampa 1/06/2010

martedì 1 giugno 2010

CHIANTI CLASSIC

5-6 Giugno Castelnuovo Berardenga (SI)

Il Chianti, terra di grandi vini e di grandi tradizioni, si offre a tutti i ciclisti con una “annata”, quella del 2010, ricca di eventi destinati a soddisfare ogni gusto ed ogni tipo di pedale, dall’agonistico, al classico cicloturistico, al ciclismo eroico, fino al moderno randagismo.
La Fondazione L’Eroica, Bulletta Bike e l’Associazione Parco Ciclistico del Chianti hanno unito le loro forze e si presentano con un tris di appuntamenti da non perdere. Tre le manifestazioni principali e tra queste L’Eroica, un cult internazionale che non ha bisogno di presentazioni.
Si inizia il 6 giugno con la sedicesima edizione della Chianti Classic che avrà come sede di partenza e di arrivo Castelnuovo Berardenga. Quattro i percorsi: il Gourmet di 42 km , adatto a tutti ed in modo particolare ai più golosi, che avranno la possibilità di far entrare le loro bici in alcune delle più famose cantine del Chianti. Lo Slow di 73 km e 1050 di dislivello, fatto apposta per pedalatori tranquilli. Il Ciclo Tour di 126 km con 1900 di dislivello e pertanto abbastanza impegnativo. Il Rando di 195 km con 3.050 di dislivello e serie difficoltà del tutto mitigate dalla straordinaria bellezza dei luoghi attraversati e dalla sicurezza delle strade con bassissimo traffico veicolare. Le prove sono valide per il Circuito “Prestigio Toscano”, per il Provinciale e Regionale Uisp cicloturistico e, per quanto riguarda la 195 km, per il GranbrevettoRando dell’Ari. La quota di iscrizione è di soli 7 euro, ristori abbondanti e partenze alla francese dalle 7 alle 9 del mattino.