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lunedì 31 ottobre 2011

Eskimo Tour 2011

Nuovamente sulla MTB per questo appuntamento infrasettimanale di martedì 1 novembre a Palazzuolo sul Senio, valido per il Challenger UISP. Una manifestazione che ha subito una riprogrammazione nel calendario annuale per favorirne lo svolgimento, sempre difficoltoso da portare a termine nel mese di gennaio a Palazzuolo a causa della neve che in quelle colline è sempre presente e copiosa (indimenticabile l'edizione del 2009 con il passaggio dalla Badia di Susinana al Monte Carnevale con 50 cm di neve sul percorso).
Comunque siano le condizioni meteo (per altro previste incerte con nubi sparse e schiarite  - T. min 9° max 14°), questa è una buona occasione per pedalare offroad in un territorio unico ed estremo, vista la collocazione a ridosso delle cime appenniniche  così imponenti e di tutto rispetto quali sono il Monte Carnevale, Sambuca e Faggiola: una bella cornice ... non c'è che dire!.
Due sono i percorsi allestiti di 30 e 24 km e all'arrivo il consueto Pasta Party nella piazza storica di Palazzuolo. Come servizi alla manifestazione e che ne rendono distinzione da altre, la possibilità di disporre per gli iscritti di un locale ad uso spogliatoio, docce, e lavaggio bici.
RITROVO: Bar Briko Lugo ore 7,45
PARTENZA: Palazzuolo, Piazza 4 novembre - ore 9,00
ISCRIZIONI: Dalle ore 7:30 alle ore 10:00
QUOTA ISCRIZIONE: euro 4,00
Condividiamo il bellissimo video pubblicato sul web della societa organizzatrice www.seniobike.it  - in cui si possono gustare alcuni stuzzicanti passaggi, proposti domenica 16 maggio 2010 durante il Raduno escursionistico dei Fiori:

domenica 30 ottobre 2011

Su & giù per le colline

Era da tempo che bramavo dalla voglia di montare in sella ad una MTB 29", quelle che ora impazzano per la maggiore nel mercato delle biciclette off-road, quelle di cui tutti (i praticanti) ne parlano con svariati e differenti commenti a proposito ma ugualmente tutti concordi e convinti che è un PLUS rispetto ai modelli tradizionali.
E quindi grazie alla concomitante manifestazione OCTOBER BIKE FESTIVAL organizzata dagli amici Mirko & Marco titolari dello store Bike Passion di Faenza, ho approfittato del Bike-Test  per accaparrarmi uno splendido "esemplare" di Specialized Stumpjumper Comp Carbon 29 (front) e compiere il percorso programmato sulle colline faentine.
Da Faenza siamo partiti in direzione Castel Raniero, un po' di asfalto per evitare strade fangose e acquitrini formatesi a causa delle copiose piogge settimanali, per salire fino all'osservatorio... prima in  un entusiasmante single-track e poi tra i filari dei vigneti. Il nuovo"mezzo" risponde in modo eccezionale in discesa offrendo maggior controllo e confidenza e inoltre le ruote di diametro maggiore offrono a sua volta un galleggiamento nelle piccole asperità invece che sprofondarvi. In salita non ho invece avvertito alcun miglioramento se non una distribuzione del baricentro differente che aiuta a non capottare nei tratti ad elevata pendenza.
Ora ci attende un passaggio tecnico su Rio chi è, dove a valle, era stato allestito il ristoro (voto: scarsamente rifornito), per poi far ritorno dalla Pideura sempre per carraregge e piste non asfaltate e insidiose. Un tour di 43 km, piacevole... soprattutto percorso con quella banda di pedalatori "domenicali" quali siamo e nel pieno spirito "cicloturistico" Ad Maiora! All'arrivo al Bike Passion Store di Faenza, ci attendeva la festa con un ristoro succulento e gioviale a base  a base di Salsiccia & Birra per concludere questa piacevole giornata in MTB.
Martedì prossimo siamo già di scena a Palazzuolo, un appuntamento a cui non si può non mancare.



venerdì 28 ottobre 2011

Monte Mariech

Lunghezza: 18.5 km
Dislivello: 1.258 mt
Pendenza media: 6,8%
Una ascesa non certo annoverata tra quelle note al pubblico dei ciclisti ma sicuramente conosciuta e temuta dai pedalatori trevigiani per la sua pendenza e difficoltà. La partenza è dalla piazza di Valdobbiadene (250 mt) e seguendo le indicazioni per Monte Cesen e Pianezza si entra nel bosco con un km puro al 9%  e che termina nei pressi del santuario di San Floriano: Ora la salita si fa costante e pedalabile con pendenze sul 6% di media, a tornati per prendere quota e giungere fino all'11° km al borgo di Pianezze a quota 1076 mt. Poi segue un tratto in falsopiano e leggera discesa di 2000 mt e per concludere l'ultima parte della salita con un lungo rettilineo di interminabili 3 km con pendenza espressa tra il 10 e l’11% fino al Monte Barbaria. Manca ancora poco per giungere alla vetta del Monte Mariech a quota 1.510 mt dove si ci si può ristorare alla malga.
La strada prosegue ma con fondo sterrato.

Castrato di Romagna

Una delle carni più consumate e tipiche della grigliata romagnola è senza dubbio il castrato: L'agnello castrato c'è chi preferisce mangiarlo appena macellato, ma molti preferiscono la cosiddetta "frollatura" della carne. Come taglio invece, c'è chi preferisce la coscia (braciola) dell'agnello castrato, chi la rognonata (la parte più tenera e leggermente più grassa) e chi le costolette o "bacchette" a scottadito. La braciola di castrato, talvolta insaporita con erbe aromatiche e spezie miscelate con scalogno, viene cotta alla griglia con pomodorini ben maturi. L’allevamento della pecora ci riporta ad antiche tradizioni della popolazione locale che, al termine della stagione della transumanza, riceveva in dono, da parte dei pastori provenienti da altre regioni, come ricompensa per l’ospitalità concessa loro nel pascolo, alcuni capi maschi. Tali soggetti maschi erano perciò di razze quali la Bergamasca, la Biellese, l’Appenninica. Questi agnelli venivano prima castrati, poi fatti ingrassare dai contadini e utilizzati come riserva di carne dalla famiglia, macellati e cucinati all’epoca della maturazione dei pomodori, in estate. La castrazione si eseguiva per evitare che, avvicinandosi all’anno di età, la carne assumesse odori troppo forti. Essa consentiva anche il pascolo di questi capi insieme con il resto del gregge. Alcuni tariffari del 1709 registrano il castrato al fianco di agnelli e capretti. L’area collinare della Romagna è da sempre vocata all’allevamento ovino e alla conseguente produzione di carni e formaggi. Le razze allevate sono principalmente due, l’Appenninica (autoctona) e la Sarda (introdotta dai pastori sardi negli anni cinquanta del ’900), alle quali si aggiungono la Biellese e la bergamasca (giunte con la transumanza).
Come preparare le braciole: tritare l'aglio, il rosmarino e il sale grosso.
Adagiare le braciole di castrato su una griglia e arrostirle possibilmente su carboni di legna, rigirandole spesso. Servirle calde in un piatto da portata, condite con il trito, il pepe macinato al momento e un filo d'olio d'oliva.

giovedì 27 ottobre 2011

Il paradiso è qui


La valle della Maurienne è il collegamento geografico più importante tra la Combe di Savoia e l'Italia. Dall'Italia la si raggiunge facilmente servendosi dell'autostrada Torino - Modane transitando attraverso il Traforo del Frejus.
Circondata da cime innevate e alte vette che per violarle in salita si percepisce l’aria rarefatta, la valle della Maurienne è un paradiso per il ciclista. Oltre 200 km di salita, dai pascoli lussureggianti del fiume Arc alle alture glaciale del Col de Iseran, uno del colli più famosi nel mondo del ciclismo oppure per scegliere come base di partenza quella cittadina di Saint-Jean-de-Maurienne un gateway internazionale, una perfetta base per esplorare i suoi numerosi e fantastici colli circostanti:
  • Col du Galibier - 2645 m
  • Col de la Madeleine - 2000 m
  • Col du Grand Cucheron - 1188 m
  • Col du Glandon - 1908 m
  • Col de la Croix de Fer - 2067 m
  • Col du Mollard - 1638 m
  • Col du Télégraphe - 1566 m
  • Col du Mont-Cenis - 2084 m
  • Col de l'Iseran - 2764 m
  • Col du Chaussy – 1904
  • Plan du Lac -2304
Ecco perché la valle della Maurienne è considerata una Mecca per ciclisti su strada. È conosciuta come l "Area ciclistica più grande del mondo" per via della moltitudine di salite accessibili lungo la valle, una vera libidine per il più incallito-scalatore, ma anche alla portata del ciclista escursionista. Nel menù ADM “Primo piano” potete visualizzare la cartina dettagliata della Val Maurienne (sarebbe meglio scaricare l’originale – tasto in alto a dx) e tutte le sue salite.

mercoledì 26 ottobre 2011

Oktober Bike Fest

Domenica 30/10, il 6° appuntamento del challenger invernale MTB UISP è di scena a Faenza: un inedito palcoscenico allestito dal bike -store Bike Passion per festeggiare il 3° compleanno assieme a tutti gli intervenuti. Dalla giornata di sabato test-bike con Specialized - Pinarello - BMC e FRW che mettono a disposizione i loro più recenti prodotti, per proseguire il giorno seguente con il Raduno MTB su un percorso di 35 km circa che si snoderà nella zona di Castel Raniero, Torre del Marino, Monticino.... salvo variazioni dovute allo stato del terreno. Al termine, piadina con salsiccia e birra per festeggiare la giornata OFF-Road in pieno stile bavarese.

RITROVO: Bar Briko Lugo ore 7,45
PARTENZA: Faenza (Ra) presso negozio Bike Passion Via Maestri del Lavoro, 1
ISCRIZIONI: Dalle ore 7:30 alle ore 09:00
QUOTA ISCRIZIONE: euro 4,00

martedì 25 ottobre 2011

MTB Manutenzione freni a disco

Un ottimo video che ci rappresenta la manutenzione dei pistoncini di frenata e nello stesso tempo la pratica di smontaggio - sostituzione delle pastiglie su freni a disco Shimano XTR / XT. E' altrettanto evidente che altre tipologie di gruppi frenanti (Vedi Avid) esistono procedure differenti ma pur sempre similari.

lunedì 24 ottobre 2011

MTB Frassineta

L’intenzione iniziale era quella di pedalare in direzione Baffadi – Macchia dei Cani, sottraendoci così da quel possibile pantano che doveva essere il protagonista assoluto nel raduno odierno della “Querciola” e nello stesso diversificare su un di una percorso ad ampio respiro e alla portata di tutti: così almeno sulla carta e nella testa del nostro “Condottiero per un giorno” (non vi dico chi era, ma è recidivo). Ma purtroppo è accaduto esattamente il contrario e cioè…. soltanto noi ci siamo imbattuti nel fango e soprattutto non siamo riusciti a centrare l’obiettivo di chiudere il percorso circolare previsto, addirittura ritornando sui nostri passi… o sarebbe meglio dire le nostre pedalate!. Quindi nel dettaglio, parcheggiato l’automezzo al Campo sportivo di Casola, ci siamo inoltrati lungo la SP Casolana fino alla frazione di Baffadi dove abbiamo svoltato a dx (Via della Cestina), dando inizio alla salita e alla nostra avventura odierna; 3.5 km di asfalto e interamente nel boschetto fino alla frazione di Serra e poi circa 800 mt sterrato (fattibile anche in BDC) passando la frazione di Treiro (504 mt) e la sua chiesetta in sasso (ahimè abbandonata) riprende a seguito il fondo asfaltato fino alla sbarra (8,70 km di salita  - disl. 400 mt) posta nei pressi della Comunità Incontro  (oltre 400 ettari di terreno e tre casali: Frassineta, Pioppeto e Faggeto in mezzo ad una natura incontaminata fatta di pascoli, boschi e castagneti; più un moderno stabilimento zootecnico per 130 pecore e un centinaio di mucche). Ci dirigiamo “erroneamente” in direzione monte Macchia dei Cani (968 mt), la cima più elevata dell’Appennino faentino, ma al 10° km abbiamo dovuto rigirare il mezzo sia per la difficoltà della via, che del fango che rendeva ancora più difficoltoso proseguire: avremmo dovuto abbandonare la strada maestra e svoltando a sx salire al crinale attraverso i Prati Piani e la strada forestale Pian de Belli e alla cima del Monte Castellaccio (883 mt). Ok non è andata come volevamo ma niente può ugualmente rovinare una giornata così, immersi in una zona “fuori dal mondo” e veramente escursionistica! Abbiamo allora optato di girare attorno ad un piccolo colle, riportandoci per via differente alla Comunità. Ma non sazi di fatica …. abbiamo percorso a ritroso la carrareccia fino a Serra e qui svoltato a sinistra (via Cortine) per salire al crinale di Valmaggiore dalla conosciuta salita (4 km) sempre presente nel raduno MTB di Casola V. Ora si prosegue in direzione Monte Battaglia lungo quell’autostrada disegnata sul crinale, quale è questo sentiero che parte dalla cima Prugno e giunge fino sulla Faggiola: e’ quasi l’una e quindi è ora di fare ritorno alle auto passando prima dentro il castagneto di san Ruffillo e poi sull’asfaltato che termina sulla SP Casolana.
Nel complessivo abbiamo pedalato per 34 km (non so dirvi quanti ne abbiamo percorsi a piedi…) con 1000 mt di dislivello. Siamo fatti così: “avevù da amazes ma as-sè divärtì”.

Piovono polpette

Nella splendida cornice del Borgo medievale di Dozza (2 Km da Imola), di fronte alla Rocca, si trova il Ristorante "La Locanda del Castello". Qui una volta si trovava il cortile della Rocca fino a quando Fis-cin, più di sessant'anni fa, non lo acquistò dalla famiglia Malvezzi per costruire la sua dimora ed il ristorante. Giovedì 27 ottobre ore 20.30, la Locanda, lo Slow Food Imola in collaborazione con Enoteca Regionale Emilia Romagna organizzano la serata “Piovono Polpette!” con menu tutto di polpette, dall’antipasto ai dolci.
Ogni portata sarà accompagnata da un calice di vino.
Una parte del ricavato sarà devoluto al progetto “Mille orti in africa”.
Inizio cena h.20.30, costo 30€ per i soci Slow Food, 35€ per i non soci prenotazione obbligatoria).
Quindi per gli amanti delle polpette (ahimè... dimenticate dai ristoratori d'oggi!) un appuntamento da NON perdere osservando il menu che qui vi presentiamo: Cartoccio di polpettine fritte di carne e verdure. Pappardelle al sugo di pomodoro fresco e basilico con polpettine di carne: nel bicchiere: Valnure (La Tosa). Polpetta montanara di polenta e funghi porcini secchi con fonduta di formaggi e caponatina di zucca in agrodolce, Polpetta mediterranea di pane d' Altamura Dop, lenticchie di Castelluccio e pecorino sardo con pesto di melanzane e sbriciolata di pomodori secchi: nel bicchiere: la Pennita Sangiovese superiore (Tenuta Pennita). Polpettine di semolino dolce alle due creme: lel bicchiere: Malvasia spumante dolce (Vicobarone).

giovedì 20 ottobre 2011

Tubeless, precauzioni al montaggio

Il montaggio inizia come di consueto. Prima di montare il secondo fianco, inserire il liquido sigillante, quindi procedere e finire con la valvola. Importante: prima di gonfiare lo pneumatico, lubrificare entrambi i fianchi con il liquido di montaggio. Al primo gonfiaggio, è necessario dare un forte colpo di pressione (pompa a terra oppure compressore). Gonfiare a 3 Bar, scuotere, ruotare e agitare con forza lo pneumatico. Il liquido sigillante deve essere distribuito in modo uniforme all´interno dello pneumatico. É` normale, all´inizio, che esca aria e liquido dai lati dello pneumatico. Pompare ancora, scuotere e agitare la ruota fino a quando non perde più aria. Questa procedura potrebbe durare 1-2 giorni. Dopo questo processo di sigillatura, gonfiare alla pressione desiderata.
Fonte: www.schwalbe.de/it/it

Navigatore GPS MTB

Il Garmin Dakota 20 è un ottimo navigatore per Mountain bike, robusto, resistente a cadute, polvere, sporco e acqua. Il display TFT da 2,6 pollici ha una risoluzione di 160 x 240 pixel a 65 mila colori e una densità di 111 pixel per pollice quadrato. Lo schermo è di tipo resistivo e per funzionare richiede delle semplici pressioni. Nella pratica ciò significa che non è sensibile e preciso come un iPhone, ma che in compenso può essere usato anche con i guanti (un vantaggio da non sottovalutare quando fa molto freddo). Lo schermo si comporta discretamente, anche se in pieno sole risulta poco leggibile, soprattutto se si indossano gli occhiali da sole. Questo è punto dolente per la maggior parte dei dispositivi touch screen, iPhone incluso, che da questo punto di vista si comportano peggio dei vecchi Garmin eTrex. L’interfaccia graficaè stata ristudiata e risulta sicuramente più intuitiva e semplice da padroneggiare. Il merito è certamente del touch screen e della quasi totale assenza di pulsanti. Certo è ancora abbastanza spartana, ma perlomeno risulta funzionale. I Dakota sono resistenti a cadute, urti, bagni in acqua o fango. Sono stati certificati IPX7, quindi sono garantiti contro gli effetti dell’”immersione temporanea”, ovvero per 30 minuti alla profondità di 1 metro L’unità resiste senza particolari problemi anche al freddo invernale, sebbene il display alle basse temperature cominci a mostrare delle “scie” quando si passa da una schermata all’altra. Il Dakota 20 ha 850 MB di memoria interna su cui si possono caricare mappe, percorsi, punti di interesse, etc. In più è espandibile con una micro SD, proprio come il Garmin eTrex Vista HCx. Su entrambi i dispositivi viene caricata di fabbrica una mappa mondiale di base di scarsa qualità. Si può però acquistare a parte la Garmin TrekMap Italia che, oltre alla base topografica completa dell’intero territorio italiana, include il dettaglio dei sentieri e dei percorsi ciclabili per un’area pari a circa un terzo della nazione. I tracciati escursionistici e ciclabili sono localizzati soprattutto al Nord, ed includono quasi completamente l’arco alpino. Una delle funzionalità più interessanti però è la possibilità di caricare delle mappe custom, cioè delle mappe ottenute a partire da file JPG. I Dakota richiedono 2 pile AA che secondo Garmin permettono un’autonomia di 20 ore.
Funzioni:

  • Prezzo 210/220 euro
  • Altimetro barometrico
  • Previsioni satellitari HotFix™
  • Card Sd per mappe
  • Bussola elettronica a 3 assi
  • Vita media della batteria: 20 ore
  • Dimensioni schermo: 2.6 inches
  • Queste informazioni fanno parte di un articolo pubblicato sul interessantissimo Blog www.cuneotrekking.com , un diario online fatto di tante informazioni ed esperienze di escursioni sulle Alpi Sud Occidentali. Da non perdere per gli amanti della montagna.

    Domenica 23 ottobre

    Appuntamento MTB "Colli e Valli" organizzato dall'UC Castel Bolognese e facente parte del Challenger invernale MTB UISP: un appuntamento ora mai storico per chi da tempo pedala sulle ruote grasse: partenza e arrivo presso l'Agriturismo "La Querciola" dalle ore 8,00 alle 9,00, due sono i percorsi interamente segnalati di 25 e 40 km mappati all'interno della Vena del Gesso. Ristoro di percorso e Pasta-party conclusivo, per soli 4 euro di iscrizione.
    Ci ritroviamo alle 7,45 presso Bar Briko Lugo per proseguire alla volta di Castel Bolognese, anzi per essere maggiormente precisi.... sulla cima della Morandina!!!

    martedì 18 ottobre 2011

    Passo della Cantoniera

    Lunghezza: 5,9 km
    Dislivello: 380 mt
    P. Media 6.7 %
    Salita impegnativa, suggestiva, panoramica. Tre aggettivi per questo percorso che si snoda nell'Alta Valmarecchia attraversando un paesaggio sublime che regalerà forti emozioni. La scalata alla Cantoniera parte dal lavatoio posto in località Billi, lungo la SP1 che da Pennabilli vi porta a Carpegna. Il percorso si arrampica sul fianco del Monte Carpegna, fra una rigogliosa vegetazione fatta di querce secolari che fanno da cornice a verdi prati e campi coltivati che cambiano notevolmente colore a seconda della stagione. Apprezzerete un panorama senza eguali sulla vallata del Marecchia, che scorre lento in un ampio fondovalle, attorniato da numerose montagne e colline capaci di regalare un forte senso di contatto con la natura.
    La strada sale con una pendenza piuttosto costante attorno al 8% con punte massime al 10% e sul finire un buon tratto in falso piano vi permetterà di spingere rapporti lunghi per guadagnare velocemente l'arrivo al Passo della Cantoniera. Il vostro giro in bici potrà seguire due vie diverse. Pochi metri dopo il cartello della Cantoniera incontrerete un bivio: tenendo la strada principale che piega a sinistra scenderete a Carpegna, da dove si dipartiranno svariate possibilità di itinerario. Svoltando a destra vi dirigerete verso la Valmarecchia, quindi tornerete indietro verso Pennabilli su di un bel percorso panoramico o potrete dirigervi fra le montagne che vi portano in Toscana.

    domenica 16 ottobre 2011

    Tour della Lama

    A dire il vero non ne avevo molta voglia... alzarsi all'alba dopo aver trascorso una settimana lavorativa " very strong" e in più questo repentino cambio di temperature con minime mattutine che sfiorano i 5°, ma l'appuntamento è uno di quelli a cui non si può mancare sia per la sua periodicità annuale e sia per la bellezza e unicità del percorso; pertanto sveglia alle 6, partenza da Lugo alle 7, arrivo a Ridracoli alle 8,20 e pronti in MTB alle 8,45. Si sale immediatamente in direzione Poggio alla Lastra e per il concentramento situato al Rifugio Alpicella a quota 857 mt, 4,5 km di ottima carrareccia sterrata che rendono la pedalata iniziale meno faticosa. Si prosegue per giungere sul crinale e al bivio ci siamo inoltrati in la direzione della Foresta della Lama. Si rimane in quota per alcuni km passando dalle case di Casanova dell'Alpe (971 mt) e proseguendo oltre i poderi di Paretaio e Siepe dell'Orso fino ad una sbarra (922 mt) con divieto di transito agli automezzi. Ora si scende e fa freddo (6°) fino alla Lama (701 mt). Prendiamo ora la strada che delimita la parte inferiore della Riserva del Sasso Fratino; raggiungiamo in sequenza Costa del Poggio del Piano (840 mt) e il Ponte del Fosso Sega (804 mt). Dal ponte salita ripida fino al Poggio della Serra (1010 mt). Al bivio Corniolino - S.Paolo (1030 mt) giriamo a destra e arriviamo ai pascoli di S.Paolo in Alpe. Si sale ancora leggermente per concludere il circolare optando per il singletrack GCR 233, indubbiamente impegnativo, che ci porta sulla strada asfaltata a 800 mt dal parcheggio di Ridracoli. Nel complessivo 43 km con 1350 mt di dislivello di media difficoltà.
    Niente male come prime uscite stagionali!

    giovedì 13 ottobre 2011

    Diga di Ridracoli

    Sull'appennino Romagnolo, nella provincia di Forlì-Cesena, comune di Bagno di Romagna è situato lo sbarramento artificiale del fiume Bidente e del Rio Celluzze, la diga di Ridracoli. Situata ad una altezza di 557 metri sul livello del mare, è stata costruita fra gli anni 1974 ed il 1982 con la finalità di fornire di acqua un milione di persone della pianura e della riviera Romagnola. L'idea di creare questo enorme bacino di acqua risale ai primi anni '60 grazie al consorzio delle acque, formato da una cinquantina di comuni della Romagna che erano interessati all'approvvigionamento idrico.  Il progetto della costruzione della diga di Ridracoli è stato pensato come ad un'opera che doveva essere in perfetto equilibrio fra l'ingegneria umana e l'ambiente con anche il proposito di rivitalizzare tutta la zona, dando una valenza ambientale e turistica ad un'area poco conosciuta in passato.  In realtà l'idea di utilizzare la zona come serbatoio di acqua potabile è addirittua da collocare al tempo dei romani, quando l'imperatore Traiano, nel II secolo d.C., fece costruire un acquedotto che riusciva a portare acqua fino a Ravenna. Oggi l'invaso artificiale si allunga per oltre tre kms all'interno del Parco nazionale delle foreste Casentinesi, fra il monte Falterona e Campigna, ricco di flora, fauna (daini e caprioli) e percorsi naturali con alcune aree di sosta. Dopo un'affascinante camminata si raggiunge il rifugio Ca' di Sopra, recentemente ristrutturato, in posizione panoramica e circondato da prati e pascoli. In estate e in primavera inoltre è frequentato da diversi turisti, che possono effettuare gite in battello a propulsione elettrica ed in alcuni punti del lago è possibile praticare la pesca sportiva, (regolamentata e controllata).
    Durante il periodo estivo poi, rifornisce tutta la riviera Romagnola (Rimini, Riccione, Cattolica, Cesenatico, Milano Marittima...) con tutti gli ospiti che popolano i numerosi hotel, alberghi e pensioni lungo le dorate spiagge del mare Adriatico.

    Si chiude...

    Ultima Classica di fine stagione ciclistica 2011 è il Giro di Lombardia 2011 che arriverà a Lecco e non a Como il prossimo 15 ottobre. Escono le salite di Civiglio e di San Fermo della Battaglia ma resta lo storico Ghisallo ed entra come ultima difficoltà la salitella di Villa Vergano.
    Il percorso presenta quindi una lunghezza complessiva di 241 chilometri, cinque salite, il Ghisallo più vicino al traguardo e la nuova interessante salita di Villa Vergano che si conclude poco prima del traguardo. Dopo le scalate di Valcava, Colle Brianza e Colma di Sormano, la corsa entrerà sicuramente nel vivo con la classica arrampicata verso il Santuario della Madonna del Ghisallo, dopo il quale si scenderà verso Onno e quindi Valmadrera. In località Oggiono avrà inizio l’ultima salita di questo Lombardia che porta a Villa Vergano (3.4 km) alla quale seguirà la picchiata verso Galbiate, Pescate e quindi il traguardo sul Lungo Lario Isonzo a Lecco. Dalla fine della salita finale al traguardo ci sono solo 9 chilometri, 6 dei quali sono in discesa. Un ottimo trampolino per chi avrà la condizione per fare la differenza in salita.
    Naturalmente i migliori al via....

    mercoledì 12 ottobre 2011

    Cena Celtica

    Riolo Terme - 22 ottobre

    Aspettando SAMHAIN, il capodanno celtico, che si celebra nella notte fra il 31 ottobre e il 1 novembre,(per i più conosciuto anche come notte di Halloween) all’interno della ex chiesa di S. Giovanni di Riolo Terme e nella piazza antistante, sabato 22 ottobre si svolgerà l’ormai conosciutissima CENA CELTICA. Appuntamento unico in Italia . Dopo le 20,30 appuntamento nel borgo in fondo alla piazza e nella via dell'antica chiesa dove sarà allestito un villaggio celtico. Si potranno gustare piatti della tradizione, rielaborati dai nostri chef per renderli più gradevoli ai palati odierni. Il tutto “farcito” da un’allestimento con fronde ed animali (imbalsamati) che richiamerà le atmosfere dei boschi. Vi saranno i Druidi, i guerrieri, i musici e come “aperitivo” lo spettacolo curato dalla compagnia teatrale I REMOTI.
    Tutto questo per tornare indietro nel tempo di duemila anni per sognare e rievocare le tradizioni delle nostre origini.
    E’ gradita la partecipazione in costume e la prenotazione è obbligatoria, ai numeri: 0546 71330
    Fonte: www.riolotermeproloco.it 

    martedì 11 ottobre 2011

    Ciclonavigando nelle Valli

    Domenica 9 ottobre: passare repentinamente dai 25° di temperatura della scorsa settimana ai 9° di questa fredda mattinata autunnale è indubbiamente traumatico per coloro che sono montati in sella alla propria specialissima con l'intenzione di pedalare quei 100 km che distanziano, fra andata e ritorno, Lugo da Comacchio. Quindi è stato d'obbligo rispolverare gli indumenti più opportuni e protettivi (ginocchiere, manicotti, maglie felpate) per "soffrire" meno all'impatto di un autunno ritardatario e godersi a pieno questa giornata dal sapore di tradizione e differente per il contesto panoramico offerto.
    E' vero siamo dei salitomani ma almeno una volta all'anno possiamo concederci un vero relax mentale godendo di questo spettacolo offerto dalla Valle di Comacchio, che proprio in questo periodo dell'anno offre particolari viste, uniche e distensive.
    L'appuntamento è oramai diventato un must nel ciclo-circo del comprensorio lughese, non certamente per l'osservazione delle numerose Folaghe, Germani Reali o dell'Airone Cenerino fermo immobile nello specchio paludoso d'acqua della Zona Faunistica Zavelea, ma per il crescente contesto agonistico che nei vari anni ha coinvolto uno vero sciame di cicloarteriosi di ogni età e di ogni sesso! Fantastico osservare a cosa può far trascendere quel mezzo semplice a due ruote & pedali ma come altrettanto è piacevole constatarne le molteplici interpretazioni d'impiego, in sintesi come "farsi possedere nel fisico e nella mente" (e chi scrive ne sa qualcosa...): una droga mentale!
    Comunque ritornando a noi e alla nostra gita domenicale giunti a Comacchio attraverso un percorso d'ingresso insolito, che transita nei pressi della necropoli di Spina (da visitare), abbiamo fatto sosta nei pressi dei Trepponti autentico emblema di della città e opera architettonica di valore, costruito nel 16° secolo; sarebbe indubbiamente stato piacevole visitare anche il centro cittadino pedalando lungo i canali e ancor di più proprio in questa weekend in cui Comacchio mostrava il suo "vestito" migliore per la concomitante Sagra dell'Anguilla ma... il tempo è tiranno o meglio NON si ha l'abitudine per queste divagazioni esplorative. Chissà!
    Si fa ritorno: attraversiamo compatti il Gran Canale con il nuovo ponte levatoio in direzione "home". Il fondo stradale è pressochè distrutto rendendo difficoltoso pedalare in sella. Si viaggia a ritmo crociera buttando ripetutamente lo sguardo a destra e a sinistra per gioire di tanto.... ora mai delle nostre sfuriate agonistiche, nelle edizioni passate, ci rimane solamente un tenue pensierino che però teniamo vivo a "perenne ricordo".
    Da Alfonsine a Fusignano preferiamo percorre la "linea del Fronte", una carrareccia senza traffico automobilistico che costeggiando il fiume Senio corre parallela alla direttrice che passa da San Savino: e scelta non fu più appropriata per quel pugno di residuati bellici quali siamo... ma il prossimo anno, non sia mai detto, si potrebbe anche rinverdire i fasti di un tempo: ne voglio parlare con il Cinghiale. Bye.

    lunedì 10 ottobre 2011

    Lungo un ramo del Po

    Percorso da Ferrara a Portomaggiore - km 28 ca.
    Dal Castello Estense, si percorre Corso Giovecca, fino ad un'ampia rotonda da cui si segue a destra la pista ciclabile che corre nel verde del sottomura fino a raggiungere, passato il ponte sul Po di Volano, l'antico borgo di San Giorgio per imboccare a sinistra via Comacchio.
    Dopo pochi chilometri si incontra, sulla destra, la deviazione per Guscello: si tratta di un breve e piacevole percorso lungo una strada alberata che si snoda nella verde campagna disseminata di vecchi casali e case signorili. In particolare si segnala, poco prima del centro abitato, l'ottocentesca villa Mazza, circondata da un vasto parco.
    Proseguendo lungo via Comacchio fino all'abitato di Cona, si svolta verso Gualdo e si raggiunge quindi Voghenza, uno dei centri più antichi del ferrarese.
    Capoluogo della zona ai tempi di Roma imperiale, nel medioevo fu importante sede vescovile, fino al trasferimento della cattedra (VII sec.) a Ferrara.
    Interessanti sono la chiesa di San Leo (con il sarcofago medievale del santo) e l'area archeologica, la più cospicua tra quelle esistenti nel ferrarese, risalente ad un periodo che va dal I al III secolo e visibile dalla strada, al di là di una recinzione. Voghenza è vicinissima a Voghiera, centro sorto lungo il fiume Sandolo, ramo deltizio del Po medievale estintosi nel '500, che collegava i due rami del Po di Volano e di Primaro, tuttora esistenti. I due paesi sono divisi solo dal grande e lussureggiante parco della Villa Massari-Ricasoli, ora Mazzoni (XVIII sec.), sorta come residenza estiva dei Legati Pontifici di Ferrara.
    Poco oltre le ultime case di Voghiera si profila il grande quadrilatero della Delizia di Belriguardo, uno dei più grandiosi edifici dell'Italia rinascimentale, iniziato nel 1435 per volontà di Niccolò III d'Este e oggi sede del Museo Archeologico.
    Si prosegue poi oltre l'abitato di Runco fino a Gambulaga, paese agricolo dominato dalla imponente chiesa parrocchiale settecentesca attribuita all'architetto Antonio Foschini. Nel mezzo della campagna, poco distante dall'abitato, si trova la cinquecentesca Delizia del Verginese, quasi un castello in miniatura, famosa come residenza abituale di Laura Dianti, amante del duca Alfonso I d'Este.
    Ci si dirige in seguito verso Sandolo, dove si visita la pieve romanica di San Michele, per raggiungere infine il grosso centro di Portomaggiore.Il suo nome, assieme a quello delle vicine Portoverrara e Ripapersico, ricorda l'antica presenza di fiumi ormai scomparsi, che rendevano possibile la navigazione là dove ora si estende solo una fertile campagna.
    La posizione strategica di Portomaggiore, nel mezzo di una fitta rete idroviaria, ne fece un centro importante, che già nel XV sec. contava più di mille abitanti. Della sua ricca storia restano poche vestigia, poiché centro ha subito pesanti distruzioni durante la 2^ Guerra Mondiale, ma molte tracce si trovano sottoterra ed emergono talvolta per mezzo di scavi, sia casuali che scientificamente condotti.

    mercoledì 5 ottobre 2011

    Una idea bizzarra? o no!


    Cos'è l'Ardechoise? La Woodstock del cicloturismo. Beh è una granfondo francese con 15.000 partecipanti provenienti da tutto il mondo poco conosciuta in Italia e comunque poco frequentata dagli italiani. Se l'Ardechoise è la ciclosportiva più importante di Francia e forse d'Europa, intendendo con ciclosportiva una manifestazione ciclistica molto simile nel regolamento alle nostre gran fondo, gli aspetti cicloturistici della gara sono davvero entusiasmanti. L'Ardechoise attraversa infatti un dipartimento, l'Ardeche, nel quale è possibile distinguere ben 5 paesaggi differenti: l'Ardeche verde, quella delle colline dai grandi pascoli lussureggianti popolati da floride vacche; la zona meridionale con grandi pianure e frutteti; la zona montana con le suggestive vette vulcaniche; ancora a sud, la zona montana ma coperta dalla brughiera verde e fiorita di giugno; infine all'estremo su d del Dipartimento l'Ardeche delle gole selvagge e dei piccoli villaggi caratteristici. Insomma ce n'è per tutti i gusti e gran parte dei 13 percorsi proposti gode di tutta questa varietà paesaggistica. Una incredibile cavalcata di 3 giorni in mezzo alla splendida campagna francese assieme ad altre migliaia di ciclisti di tutto il mondo. Fare l'Ardechoise in 3 o in 2 giorni è un'avventura, ma un'avventura alla portata di tutti: cicloturisti e randonneur navigati. www.ardechoise.com 
    Fonte: www.blufreccia.it 

    Videocamera indossabile

    Occhiali con videocamera HD incorporata - Lenti polarizzate 
    Gli occhali OverLook GX-5 permettono di filmare in completa libertà, avendo le mani libere, e con discrezione in ogni occasione. La qualità video in HD (720) consente di acquisire filmati con dettagli incredibili. OverLook GX-5 sono il compagno ideale per tutti coloro che non rinunciano a catturare momenti della propria quotidianità o imprese occasionali e vogliono riproporre le loro avventure ai propri amici. Camera Sunglasses GX-5 hanno una risoluzione di 3Megapixel, è sono dotati di uno slot di memoria miscoSD e di una porta USB per trasferire le immagini sul vostro computer, l’alimentazione è fornita da una batteria da 500mAh Litio ricaricabile attraverso la porta USB per circa 2 ore di registrazione. Prezzo 150 euro 
    Fonte: www.sportxtreme.it 

    martedì 4 ottobre 2011

    Marmitte dei giganti

    L’area del Parco Comunale dei Giganti ha un’estensione di circa 30 ettari, comprende buona parte del bacino del Rio Crocetta, affluente in sponda sinistra del fiume Savio e solo in piccola parte quella del Rio Montalto; è delimitata dalle “testate” di tre crinali locali che si dipartono a pettine dal crinale di spartiacque tra i bacini del Savio del Borello. Di particolare rilevanza è il crinale sulla sinistra orografica del rio Crocetta in quanto crinale insediativo storico ove si è formato l’abitato di Sarsina.
    Lungo il corso dei rii Crocetta e Montalto sono presenti due importanti fenomeni geologici denominati MARMITTE DEI GIGANTI, nel corso dei millenni l’azione erosiva di materiali detritici trascinati dalla turbolenza delle acque torrentizie, secondo traiettorie circolari, ha formato nella roccia profonde cavità ellittiche che la fantasia popolare ha visto come enormi marmitte in cui scaldare i cibi dei giganti.
    Un tratto di viabilità storica relativo all’antico percorso di fondovalle del Savio attraversa la parte meridionale dell’area, si conservano le tracce di tale originario tracciato e i manufatti edilizi ad esso connesso; sono ancora visibili alcune opere murarie di contenimento e i ruderi del ponte sul rio Crocetta consistenti in quattro alti piloni in muratura di pietrame ora completamente restaurati e attrezzati con un nuovo ponte pedonale. Nella parte settentrionale dell’area lungo il percorso di mezza costa che conduce all’abitato di Sarsina è presente il rudere di una casa colonica storica. Sull’area convergono molteplici elementi di valore naturale e antropico. Il parco è attrezzato con aree di sosta ed è facilmente raggiungibile dal centro storico di Sarsina. Numerosi sono i parcheggi per le auto che si possono utilizzare. Fra questi si segnala quello posto a margine dello stadio, adatto anche per la sosta dei bus.
    Fonte: http://www.comune.sarsina.fo.it/

    

    lunedì 3 ottobre 2011

    Chi ben inizia.....

    Una giornata di quelle.... cielo sereno, terso e con una temperatura idonea per pedalare su e giù per colline e non far più ritorno a casa. Alla "prima" della MTB 2011-12 ci siamo dati appuntamento ad Errano, presso il Circolo Parrocchiale, dove il Trial Bike Lugo aveva allestito il punto di partenza- arrivo del percorso mappato interamente sulle colline faentine con il punto di ritorno posizionato sulla Croce di Rontana. Novità della manifestazione, la consegna alla partenza di  una Road-map dettagliata per una autogestione del percorso proposto: è una questione di abitudine... indubbiamente è maggiormente piacevole trovare un percorso interamente segnalato (se intendi la MTB come sport agonistico) ma non è da disdegnare questa formula che altrettanto risalta e propone un cicloturismo più puro e naturale, dove ci si può anche fermare per consultare e decidere dove proseguire senza alcun stress!!. Bravi.
    Seguendo un country-passage lungo la ferrovia Faentina siamo giunti sulla Strada di Rio chi E' e da qui che abbiamo iniziato ad arrampicarci in direzione Monticino e al primo dei due ristori proposti (che spasso le "veline" + 1 "brutto velino" !!) ben individuabile dalla musica strimpellante.
    Ripartiamo per salire al Carnè e al primo single- track della giornata, bello anzi bellissimo.... avanti... ora ci attendono impennate degne del miglior arrampicatore con pendenze da capogiro, ma è questo ciò che che cerchiamo! Giriamo intorno alla Croce di Rontana in un toboga di salite & discese: il gruppo è carico è lo spirito è alle stelle! Ri-giungiamo al corroborante ristoro (mica male questa doppia iniziezione di zuccheri) e poi invertiamo la rotta presso l'ingresso della Grotta Tanaccia imboccando il sentiero 505 che ci condurrà verso nord, pedalando sulla cresta dei Calanchi Romagnoli: che spettacolo!.
    Siamo di nuovo nella conca del Rio Chi E' e sulla sella preferiamo ragiungere Errano tagliando per Montecchio e concludere la nostra escursione, 32 km 850 mt di dislivello, affogando la forchetta in fumante piatto di pasta al ragù.: quattro euro ben pagati.
    Nota positiva da segnalare: c'è stato soltanto uno, dei 6 cialtroni della foto, che non "messo il piede a terra" nei punti TOPICI, ma non vi dirò che è... provate ad indovinare!
    A domenica prossima.