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martedì 30 ottobre 2012

MTB Giovedì 1 Novembre


ESKIMO TOUR 2012
Ritrovo: Bar Briko Lugo ore 7.45
Partenza presso: Palazzuolo Piazza IV Novembre
Iscrizione: 4 euro + Pasta- Party
Parcheggio consigliato: P. Cimitero - P. Fontanone
Percorso: 29- 25 km / Disl. 1230/1000 mt
Mappato nelle zone Corneto - Prati Piani
Difficoltà tecnica: Media
Difficoltà muscolare: Impegnativo (P. Lungo)



 Nuovo appuntamento del Challenger UISP MTB 2012 ed è la volta di pedalare a Palazzuolo con il sempre intrigante percorso mappato dai bikers di Senio Bike: con molta curiosità e anche con un po' di timore reverenziale verso questi "mappatori di montagna" saremo certamente presenti in questa cornice splendida di grandi colli che circondano il paese mugellano. La tracciatura presentata sul loro sito ( potrebbe naturalmente essere modificata in virtù delle condizioni meteo!!!) cambia sostanzialmente rispetto a quella della edizione 2011, deviando il popolo delle Ruote Grasse inizialmente verso il Passo del Carnevale su asfalto... anche se dopo circa 2 km si svolta a sx sulla strada sterrata con indicazione “Agriturismo Monti” ; giunti ai prati delle colline si prosegue per la loc. Becero (attenzione al bivio per P Lungo e Corto), si oltrepassa la Fontana B&B e si pedala in direzione nord, in direzione della Badia di Susinana ove è posizionato il Ristoro di Percorso. Attraversata la SS Casolana si pedala per circa 300 mt in direzione Palazzuolo, deviando quasi immediatamente a destra su fondo ghiaioso e per percorrere una lunga (4 km ) quanto stupenda salita che sale fino a Cortecchio, agli incantevoli Prati Piani e poi ci attende una altrettanto stupefacente  discesa dai ruderi di Campiali a Palazzuolo.

lunedì 29 ottobre 2012

STONEMAN - Demut passage

120 km 4.560 m di dislivello in un giorno, in due giorni oppure in tre giorni!
Lo Stoneman-trail è un percorso tra le Dolomiti ideato e realizzato dal professionista della MTB Roland Stauder. I 120 km di questa avventura su 4.560 mt di dislivello, si possono percorrere in uno due o tre giorni e sono accompagnati dagli “Stanemendlan”, gli omini di pietra. Il percorso è suddiviso in 5 tappe o checkpoints, percorribili in un giorno dai più esperti, ma suddivisibile in tre tappe per chi vuole prendersela con più calma. Al raggiungimento di ogni tappa, il ciclista riceverà un timbro sul braccialetto, segno distintivo per i partecipanti che verrà consegnato alla partenza. Solo con il timbro della tappa si può scegliere se procedere verso la successiva.
I 5 checkpoints dello Stoneman - Trail: 
  • Markinkele (2.545 m) 
  • Rif. Sillianerhütte (2.447 m) 
  • Passo Silvella (2.329 m) 
  • Valgrande (1.362 m) 
  • Stazione a monte Croda Rossa (1.900 m)


Fonte: www.stoneman.it 

domenica 28 ottobre 2012

Oktober Bike Fest 2012

Doveva essere una festa della bicicletta e .... così si è sviluppata la kermesse della due giorni "Oktober Bike Fest" organizzata dagli energici Marco & Mirko, front-men di Bike Passion, indubbiamente capaci nell'offrire ai numerosissimi appassionati delle "due ruote e pedali" intervenuti, un pool di eventi, di novità e di una ampia vetrina dei nuovi modelli Cycling 2013, concentrando il tutto presso lo Store-Bike faentino.
E... senza dimenticare le avverse condizioni meteo previste, che sebbene non siano state delle più idonee per un normale svolgimento dei test-bike in programma, non hanno inficiato sensibilmente sul risultato di gradimento finale, rendendo  ugualmente fattibile il Raduno MTB domenicale, anche se gestito in forma ridotta come sviluppo chilometrico di percorso. La tracciatura programmata è stata "saggiamente" variata dal suo programma originale e ridimensionata, visto il fondo fangoso prodottosi nei giorni precedenti, ma però trasformata in un apprezzato Cross- Country con molti single-tracks sulle dolci asperità precollinari faentine. Ottimo il ristoro di percorso e soprattutto quello finale, presentato in stile Baviera ma ben interpretato in stile romagnolo, a suon di birra e... piadina con salsiccia!. Bravi!.

sabato 27 ottobre 2012

Badia di Santa Maria di Riocesare


La Badia di Santa Maria di Riocesare a Susinana si trova in comune di Palazzuolo sul Senio (FI). Situata in posizione dominante presso la confluenza del torrente Rio Cesare nel fiume Senio fu edificata attorno all'anno mille probabilmente da monaci Cluniacensi. La troviamo citata per la prima volta in una bolla di Papa Urbano II dell'anno 1090 e viene indicata come appartenente all'ordine Vallombrosano.La sua storia millenaria si sviluppò nel corso dei secoli con alterne vicende purtroppo le fonti di archivio sono molto scarse, della Badia abbiamo per lo più notizie indirette ricavate da documenti ufficiali quali bolle papali o atti testamentari. Nell'anno 1302 il grande condottiero Maghinardo Pagani da Susinana lasciò scritto nel suo testamento di voler essere sepolto, vestito dell'abito Vallombrosano, nel monastero di Susinana eper questo privilegio concessogli lasciò una cospicua eredità alla Badia. Il periodo di maggior splendore per il monastero di Susinana fu tra la fine del 1600 ed il 1700. Il complesso venne notevolmente ampliato e portato nelle forme che ancora oggi possiamo ammirare. La Badia di Susinana ha sempre fatto parte della Congregazione Vallombrosana. Il monastero di Susinana fu soppresso dal Governo Napoleonico nel 1808.

giovedì 25 ottobre 2012

MTB Domenica 28 ottobre

Ritrovo: Bar Briko Lugo ore 7.45
Partenza presso: Bike Passion Store - Faenza
Parcheggio consigliato: Via Naviglio Caffè Mokador
Percorso: 30- 36 km / Disl. 690 mt
Mappato nelle zone Colline faentine
Difficoltà tecnica: media
Ad oggi le previsioni meteo NON danno molte speranze... l'arrivo del freddo ciclone Cassandra troverà la sua massima intensità, con piogge e temperature "artiche", proprio nella giornata domenicale, andando così a rendere problematico il corretto svolgimento di questo appuntamento MTB Oktober Bike Fest 2012.
Ma la speranza è l'ultima a morire.... e quindi programmiamo ugualmente il nostro appuntamento settimanale escursionistico e poi singolarmente ognuno valuterà nella mattinata il da farsi!.

Bont Cycling shoes

Dicono che siano le migliori scarpe "cycling" al mondo.... ma come al solito ognuno dice la sua. Bont continua il suo sviluppo e dopo la CTT-One, propone la Vaypor. Pur mantenendo il sostegno laterale dell'avampiede classico di tutti i modelli di scarpa Bont, la Vaypor ora ha un'altezza ridotta della porzione in carbonio intorno alla zona della punta, mentre tutto il resto della scarpa è composto da un nuovo rivestimento in pelle scamosciata. La base della scarpa è fatta a mano alternando strati di carbonio a fibre intrecciate con strati di carbonio a fibre unidirezionali, tenuti assieme da una resina epossidica a regolazione termica. La tecnologia Super Mold permette di personalizzare la scarpa al massimo. La fibra di carbonio è un materiale rivoluzionario, forte come l'acciaio ma incomparabilmente più leggero. Bont ha scelto di produrre calzature in carbonio dal 1989. Il materiale è costituito principalmente da atomi di carbonio che sono legati insieme e allineati al fine di formare tante fibre. Diverse migliaia di queste fibre sono riunite insieme a formare un filo, il quale viene poi a sua volta reso un tessuto. Bont si rifornisce di materia prima dal numero uno al mondo per la produzione di carbonio: si tratta della giapponese Toray. Esistono principalmente tre tipi di materia prima: il 3K è un carbonio a trama fitta che viene utilizzato nell'industria aeronautica ed è quello che si usa per le scarpe Bont. Quello UNIDIREZIONALE viene utilizzato all'interno delle scarpe come la A-One, per renderle estremamente rigide. Il vantaggio del carbonio unidirezionale è che rende possibile scegliere in quale direzione porre il carbonio aumentando la rigidità mantenendo il peso ridotto. Esiste poi ancora il 12K è più conveniente sotto il punto di vista del prezzo, ma è meno rigido e forte del 3K di un abbondante 20%.
Fonte: www.bont.com

mercoledì 24 ottobre 2012

La Gramadora

... il giorno in cui si faceva il pane tutti si alzavano la mattina presto: era venuto il momento in cui tanta fatica veniva premiata dal profumo del pane fresco. L'azdôra prelevava l'impasto, e' spasël, dalla matréna e lo lavorava un po' a mano. Poi passava alla gramola, la grâma, un'attrezzatura che di solito era azionata da un uomo dato il grande sforzo fisico che richiedeva l'operazione. La donna rivoltava più e più volte e' spasël sotto l'asta della gramola fino a quando l'impasto risultava compatto e omogeneo. Lo lasciava lievitare ancora un paio di ore. Dopo di che lo tagliava in tanti pezzetti e con le mani li sagomava nelle diverse forme in uso nel nostro territorio: la tîra, e' mirunzin, e' mirôn la pagnòca, e' ciupèt ed altre. Una quantità di impasto della dimensione di un pugno veniva conservata in una tazza coperta da un tovagliolo. Essa fungeva da lievito per la produzione del pane della settimana seguente. Quando il pane era completamente lievitato veniva messo nel forno alla giusta temperatura con una pala detta la panéra. La bocca del forno veniva chiusa con la botola, la böta, e si aspettava che il pane cuocesse. Una volta estratto dal forno lo si poneva dentro ad una credenza, un tracantôn, una madia, màtra, oppure lo si lasciava sull'asse del pane coperto da un telo. La quantità prodotta doveva bastare almeno per una settimana.

martedì 23 ottobre 2012

Oktober Bike Fest 2012


Tutto è pronto per l'appuntamento MTB " Oktober Bike Fest 2012" che si terrà domenica prossima a Faenza , organizzato dagli amici di Bike Passion Store. Due sono i percorsi che sono stati mappati interamente sulle colline faentine a soddisfazione di tutto il popolo delle mountain bike presente:
Percorso Lungo (ROSSO): Km 36 - dislivello 690 m.
Percorso Corto (VERDE): Km 30 - dislivello 530 m.

All'arrivo, una vera festa a suon di "ruote grasse", piadina, salsiccia e birra.
Fonte: http://www.bikepassionstore.it

lunedì 22 ottobre 2012

San Pellegrino in Alpe

Partenza: Castelnuovo in Garfagnana mt. 270
Arrivo: Passo di Pradaccio mt. 1617
Lunghezza: km. 18
Dislivello: 1.347 mt
Pendenza media: 7,8%
Pendenza max.:20%

Quando si scala una salita come il S. Pellegrino in Alpe, ci si trova di fronte a 10 km di pendenze infide, più altri 3 km che sono come un muro di carta moschicida, in grado di infeltrire anche le più nobili fibre muscolari. 
La partenza è da Castelnuovo Garfagnana (LU) si sale subito pedalando su due larghi tornanti che ci indirizzano alla frazione di Pieve a Fosciana e poi si procede in un falsopiano fino a visualizzare a destra il bivio per S.Pellegrino in Alpe : qui ha realmente inizio questa salita impegnativa e altrettanto famosa, con una pendenza media del 7.8% e con punte estreme al 20%. La caratteristica di questa ascesa è che è abbastanza costante e tosta per 15 km, e gli ultimi 3 km sono terribilmente impegnativi. Una strada senza traffico alcuno e nella sua parte finale rende, oltre alla fatica muscolare, una vista sublime su tutta la Garfagnana e Lunigiana. Giunti a San Pellegrino in Alpe (dove c’è il santuario) si è a quota 1520 metri, ma si devono percorre ancora 100 mt di dislivello per svalicare il Passo di Pradaccio con la possibilità di chiudere un circolare e far ritorno alla meta di partenza transitando per il Passo delle Radici. 

In vista di San Pellegrino, si trova una località detta Giro del diavolo: la leggenda racconta che il diavolo, irritato dalla resistenza del santo alle tentazioni, lo schiaffeggiasse facendolo ruotare tre volte su se stesso. Si vedono cumuli di sassi, che venivano portati lì dai pellegrini sulle spalle per espiare i loro peccati: più grave era il peccato, più pesante il sasso. I pellegrini, a un certo punto del cammino, si caricavano di una pietra e la portavano in spalla fino al luogo della tentazione, lo percorrevano in tondo 3 volte, e poi ve lo lasciavano cadere.

The Lion of Yorkshire

13 luglio 1967: si sta correndo la tredicesima tappa della Grande Boucle del 1967, la Marsiglia – Carpentras di 215 Km. in una giornata estremamente calda. I termometri segnano più di 40 gradi. Il percorso porta i corridori a scalare il Mont Ventoux, una montagna aspra e dall’aspetto ostile, chiamato le géant provençal, un deserto di pietra calcarea, che, con i suoi 1.912 metri di altezza, svetta, proprio come fosse un “gigante”, sulle pianure che lo circondano in terra di Provenza. C’è un drappello di uomini in fuga, tra i quali il nostro Felice Gimondi. Quando non manca molto alla vetta Simpson esce dal gruppo degli inseguitori e si scatena nel tentativo di riagganciarsi alla pattuglia dei “fuggitivi”. Ad un certo punto l’andatura di Tommy Simpson comincia a farsi ondeggiante, le gambe non girano piu, procede a zig-zag e cade. Agli uomini della sua ammiraglia, corsi a soccorrerlo, ordina: “Put me back on my bike”. Saranno le sue ultime parole. Dopo aver coperto ancora pochi metri, sempre barcollando, cade nuovamente. Perde conoscenza. Non si rialzerà mai più. La morte giunge qualche ora più tardi all’ospedale di Carpentras, dove è stato trasportato in elicottero. I due tubetti di anfetamine trovate nella tasca posteriore della sua maglia e i risultati dell’autopsia non lasciano alcun dubbio sull’origine del decesso. The Lion of Yorkshire, come veniva chiamato all’epoca dei fasti, verrà sempre accostato al doping e ricordato più per la sua drammatica fine che per le sue vittorie. Sulle rampe del Mont Ventoux, nel punto in cui cadde l’ultima volta (foto), c’è ora un monumento a lui dedicato, eretto nel 1997... a perenne ricordo.
Fonte: 
http://storiedisport.wordpress.com

domenica 21 ottobre 2012

Fontana Moneta

Una splendida giornata, un percorso a dir poco entusiasmante... sempre gran belle parole colorano ultimamente i nostri cicloracconti del Blog Ad Maiora, ma nell'essere a voi franco al 100%, credo proprio... anzi ne sono convinto che ci stiamo seriamente appassionando di quel modo spensierato ed intrigante, quale è quello dell'andare in mountain-bike. E anche oggi ci siamo messi alle spalle tutto ciò che non è di positivo e da San Cassiano (10 km da Marradi) siamo partiti in apnea... ma diretti all'insù, lungo una carrareccia che ci ha condotto dopo 5 km "tirati" fino a Ca' Malanca, sul crinale del 505: cielo azzurro e temperatura mite, a corollario di un successo annunciato. La discesa all'agriturismo "Martin Fabbri" non è stata delle più facili con alcuni tratti di "portage", ma non avremmo certo goduto dello spettacolo immenso che ci offerto il passaggio in un frondoso castagneto e dal tappeto formato dai ricci di castagne. Ora ci attende una lunga salita che segue una pedalabile sterrata in direzione di Monte Romano e poi deviando verso la Presiola... dove si alternano prati e macchie boschive. Si sale e si discende ripetutamente su tratti brevi fino alla fonte di Valmaggiore, m. 683, ma poi si riprende sull'altro versante oltrepassando una sella che collega con Fontana Moneta e il rifugio" Primo Peroni" m. 634. (La denominazione deriverebbe da un tributo che i signori di un vicino castello imposero ai popolani che qui si recavano ad attingere acqua.) Accanto al rifugio c'è una chiesuola, di recente restaurata e noi ci siamo accomodati nei pressi, nel prato circostante, per godere del caldo sole autunnale e per un break rigenerante a base di "ZUCCHERINI".

Ci attende l'ultimo sforzo giornaliero per risalire a quota 750 di Monte Romano e chiudere il circolare con un special single-track, tracciato all'interno di una fitta conifera che costeggia il crinale, e che taglia tutta la collina in diagonale fino a catapultarci al punto di arrivo, di San Cassiano. Very good.

giovedì 18 ottobre 2012

Cormet de Roselend

Altitudine: 1967 mt
Partenza: Bourg Saint Maurice
Lunghezza: 19.3 km
Dislivello 1154 m
% Media 6.0 %
% Maxima 8.9 %
Régione Alpes du nord, France

Il Cormet de Roselend è un high pass delle Alpi nella regione della Savoia. Collega Beaufort (famosa per il suo fantastico formaggio) con Bourg Saint Maurice ai piedi della Val d'Isere. Nell'agosto del 2006 eravamo partiti per gustarci il versante nord con la vista del Monte Bianco proprio davanti agli occhi ed invece... dopo giornate di pioggia e a conseguenti rinuncie, ci siamo dovuti accontentare di salire al Cormet dal versante dell'Isere avvolti dalle nubi basse e sempre con scarsa visibilità. Va bè... ma pur sempre abbiamo messo anche su questa salita la nostra impronta.

Bike-Room

Se viaggiate in gruppo e pernottate con bici al seguito, è altrettanto indispensabile accertarvi che l'Hotel disponga di una Bike-Room ovverossia una stanza che possa contenere le biciclette in sicurezza. Se non sarete così previdenti allora questa  foto illustrata, potrebbe essere una della conseguenze.

mercoledì 17 ottobre 2012

MTB Domenica 21 ottobre

Ritrovo: Bar Briko Lugo ore 7.45
Partenza presso: San Cassiano
Parcheggio consigliato: P centro paese
Percorso: 32- 35 km / Disl. 1100 mt
Mappato nelle zone Ca Malanca - Fontana Moneta
Difficoltà tecnica: media


Scegliamo questo weekend di non aderire al raduno organizzato e facciamo meta a San Cassiano per effettuare un interessante percorso free che ci catapulterà dal centro del paese sul crinale, a Ca' Malanca (sede dell'Associazione Nazionale Partigiani Italiani e con un museo della Resistenza) e per discendere nella Valle del Sintria nei pressi dell'Agriturismo "Poggiol Martin Fabbri". Imboccata la sempre-bella strada forestale che conduce verso Monte Romano, devieremo per Fontana Moneta, giungendo al Rifugio, poi invertendo la rotta fino all'Osservatorio e alla cima di Monte Romano (... o al Ristorante Croce Daniele!!). Lunga discesa ma intrigante in single-track, fino al nostro punto di arrivo di San Cassiano.

I pasadel in brod'

Tra i tanti piatti tipici della Romagna la minestra in brodo più caratteristica, più originaria, più romagnola è quella dai passatelli: i sono una pasta di antica tradizione, nata nelle case contadine come tanti altri piatti semplici ma gustosi e creata con l'utilizzo di avanzi e materiali poveri di cucina come il pane raffermo, il formaggio indurito (oggi opportunamente sostituito dal Parmigiano-Reggiano), le uova ed il midollo di ossa di bue frantumate (oggi sostituite dal burro). I passatelli sono un piatto semplice negli ingredienti , ma proprio per questo richiedono una grande abilità dell'arzdora affinché l'impasto sia della giusta consistenza per poi poterne ricavare, attraverso l'apposito strumento con disco forato a manici laterali chiamato "e fér", il ferro, piccoli cilindretti da cuocere in brodo. L'elemento caratterizzante per fare i passatelli è costituito appunto dal "e fer", strumento di ferro simile allo schiacciapatate, di forma concava , con fori, dotato di due manici laterali per schiacciare con forza sull'impasto fino a farlo fuoriuscire dai fori con la tipica forma. Si chiamano passatelli proprio perché prendono la forma particolare passando dai buchi dello specifico strumento, chiamato anche stampo. In passato i passatelli erano la minestra delle feste e delle grandi occasioni come la Pasqua, l'Ascensione, i battesimi, le cresime ed i matrimoni; a Natale invece venivano sostituiti dai cappelletti in brodo.
Fonte: www.passatelli.it 

martedì 16 ottobre 2012

Un Campione per le strade di Roma

In 5.700, nessuno escluso, hanno avuto i brividi pedalando lungo i Fori Imperiali verso il Colosseo, ancora Caracalla, l’Appia Antica con i suoi temuti sampietrini e tutto questo alla magnifica Granfondo di Roma che si è svolta domenica scorsa.  Molti i volti noti, come Matteo Marzotto , il sindaco Alemanno, Juri Chechi, Alex Zanardi e Miguel Indurain tra gli atleti, professionisti e dilettanti.... ma fra tutti ha fatto risalto l'eccezionale partecipazione del campionissimo Tino Bura - già vincitore dell'immemorabile tappa dell'Alpe d'Huez - che per l'occasione ha sfoggiato una sgargiante maglia rossa con impresso sul petto un augurio "in latino" dedicato al numeroso pubblico romano, accorso ad appludirlo: Ad Maiora!.

domenica 14 ottobre 2012

MTB Vena del Gesso

Si pensa che la cima della Morandina, essendo a ridosso della pianura, non possa essere una buona di partenza per percorsi offroad all'altezza di un escursionista medio, ed invece proprio oggi gli organizzatori del Raduno UISP di Castel Bolognese hanno dimostrato che tutto ciò non è assolutamente vero... pianificando un tracciato indubbiamente interessante ed impegnativo, sebbene le condizioni del fondo, rese difficili per la scrosciata di pioggia abbondante del giorno prima, non gli hanno consentito di divagare più di tanto.
Quindi non ci rimane che complimentarci per gli splendidi passaggi disegnati su Monte Mauro, la salita verso la Croce di Rontana lambendo marginalmente il Parco del Carnè, dal Vespignano all'intrigante discesa su Rio Chi e' e per concludere in successione, Torre del Marino e il ritorno alla base via Riolo Terme con l'ostica Via Ossano.
In conclusione un percorso LUNGO, impegnativo e muscolare ma da noi apprezzato.


venerdì 12 ottobre 2012

Le Teglie di Montetiffi

In Romagna c'è un pane soffice e sottile, caldo e profumato: è la piada. Questo alimento da sempre viene cotto su un piatto di terracotta che probabilmente anche gli antichi romani conoscevano: la teglia. I segreti della creazione di una teglia sono stati per secoli gelosamente tramandati di padre in figlio; famiglie intere hanno trovato sostentamento da questa attività, che ha avuto come centro di produzione il borgo in pietra di Montetiffi. Così si è andati avanti fino agli inizi degli anni novanta, quando gli ultimi due tegliai della Valle Uso hanno chiuso bottega. Un mestiere che era un'arte, che aveva il profumo della terra e la tenerezza di un quadretto di piada, sembrava definitivamente perduto, lasciato tra le pieghe del tempo. Poi è arrivato il caso, forse il destino. I coniugi Camilletti-Reali hanno deciso di ricominciare a realizzare teglie. Oggi il loro laboratorio è aperto. I turisti che dal mare vogliono risalire le valli, le colaresche, oppure semplicemente le persone che hanno bisogno di una teglia per cuocere la piada, possono visitarlo. Telefonando per un incontro, è possibile assistere a tutte le fasi che portano alla creazione delle teglie. Vengono create in diversi formati: più grandi per il camino o la stufa, più piccole per i fornelli a gas. Si tratta di uno dei prodotti più autentici dell'artigianato di Romagna, che può fungere anche da oggetto ornamentale.
Come nasce una teglia? I termini "testo" o "tegghia" erano usati un tempo per indicare la teglia in argilla; la voce "testo" deriva dal latino "testum" che significa "coccio di terracotta". L'argilla viene ancora raccolta a mano, nelle vene del territorio di Montetiffi, così come il minerale di calcite ("merum" in dialetto); l'acqua è rigorosamente di sorgente. Una volta raccolta, l'argilla viene messa ad asciugare, setacciata e selezionata manualmente. Quando il prodotto è secco viene frantumato in polvere grossolana e messo in ammollo in mastelli. L'impasto così ottenuto viene tirato su piani di marmo. Con torni a pedale si sovrappone una tavola con una spolverata di cenere, e con una manciata di impasto si inizia a plasmare il prodotto, ottenendo così la base ("e fundel"). Facendo girare il tornio, col movimento delle mani si crea l'orlo ("l'urel"), dopodichè si raffina la teglia levigandola. Lo stampo è pronto! Viene lasciato un'oretta al sole, poi posto nell'essicatoio per circa due mesi; ogni giorno le teglie vengono rivoltate! Una volta essicate, le teglie vengono fatte cuocere in uno speciale forno a legna alla temperatura di 700/800 gradi per 8/9 ore. Infine vengono lasciate riposare un paio di giorni, durante i quali si verifica se vi sono crepe o fratture. Il prodotto così ottenuto è un piccolo capolavoro e su di esse viene posto un timbro che ne certifica la provenienza: "Teglie di Montetiffi". Le teglie tornano a vivere ed a testimoniare un mestiere che raccoglie l'energia creativa che nasce dalla terra. Uguale nel tempo la magia, uguale nei secoli la poesia. "?fosse pur là dove è maestra gente in far teglie sotto cui bel bello scoppietti il pungitopo e la ginestra, a Montetiffi?" Così Giovanni Pascoli cantava il paese dei tegliai.
"Le teglie di Montetiffi" Via Ville-Montetiffi, 79 Sogliano al Rubicone Tel 0541.940708

mercoledì 10 ottobre 2012

MTB Domenica 14 ottobre

3° Raduno US CICLISTICA CASTEL BOLOGNESE
Ritrovo: Bar Briko Lugo ore 7,45
Partenza: Azienda Agr. "La Querciola" Via Campolasso 4, Riolo Terme
Percorsi: 25/40 km all'interno della Vena del gesso 
(Tre Monti - Gallisterna - Monte Mauro).
Iscrizione: 4 euro / Ristoro di percorso + Pasta Party finale.

Dopo la sgambata di domenica scorsa a Dozza e la presa confidenza del mezzo, ora siamo pronti per affrontare insieme i numerosi appuntamenti invernali in MTB, organizzati ogni settimana dalle società locali sulle nostre colline romagnole. Sono imperdibili per i Biker "stagionali" (come il sottoscritto) in quanto offrono la possibilità di scegliere fra due distanze, adattandosi alle esigenze più svariate dei partecipanti, e in secondo luogo è segnalato tutto il percorso rendendo più approcciabile questa specialità ciclistica anche ai neofiti.
La partenza è dal Agr. Morandina in vetta all'omonima salita. Il parcheggio è sempre problematico soprattutto se il terreno della campagna è "molle" (si parcheggia tra i filari delle vigne), si può optare di sostare con l'auto anche presso la chiesa della Serra e giunti in cima proseguire in bike per la strada sterrata che porta fino alla partenza.

Una via ....illuminata

martedì 9 ottobre 2012

Val di Funes



Funes non è il nome di un’unica località, bensì la denominazione di tutta la valle. Dal Gruppo delle Odle, la valle si estende in direzione est-ovest fino a congiungersi con la Valle Isarco, a nord di Chiusa. Lunga 24 chilometri, presenta un dislivello massimo di 2.490 m. La Val di Funes si dirama, tra Bressanone e Chiusa, verso est. Sulla cima sovrastante la valle troneggia Gudon con il Castel Summersberg. La strada, in valle, conduce in un primo tempo attraverso una gola profonda ed è per questo motivo, in alcuni tratti, piuttosto stretta. Pareti di roccia in porfido o in filladi quarzifere accompagnano l’escursionista lungo il suo percorso. Solo dopo San Pietro la valle si allarga. Sullo sfondo, le bianche rocce calcaree delle Dolomiti: le Odle di Èores a nord-est e le cime delle Odle a sud-est. Ma non solo, la Fermeda grande e la Fermeda piccola, la Forcella di mezzogiorno, il Sas Rigais, la Furchetta e la Torre di Campill, per citarne solo alcune. L'ascesa al Passo delle Erbe è fattibile da quattro versanti diversi:, Bressanone, Luson e Piccolino, in val Badia val di Funes che qui proponiamo.Il passo delle Erbe è un valico, in verità poco noto, che mette in comunicazione la valle d'Isarco e la val Badia, unendo San Martino in Badia e Bressanone. Una variante si arrampica dalla val di Funes: inizialmente attraverso ampie radure, in seguito all'ombra di rigogliosi boschi. Da San Pietro (1140 mslm), seguendo le indicazioni, si inizia a salire su pendenze mai banali: si guadagnano così panorami tra i più ampi e gratificanti sulle Odle. Un tratto meno impegnativo anticipa una dura, quanto breve, rampa ed un secondo tratto più pedalabile. Si arriva così al km 8 dove la strada incrocia la provinciale che arriva da Bressanone (bivio a 1840 mslm) . Mancano ancora otto chilometri: i primi quattro salgono su pendenze moderate fino al passo di Eores (metri 1866), i successivi, dopo una veloce discesa, risalgono con decisione fino al passo delle Erbe (2000 mslm).
 Fonte: www.villnoess.com

lunedì 8 ottobre 2012

Reggio Emilia capitale delle due ruote

Si svolgono a Reggio Emilia, nella sede del Centro internazionale Loris Malaguzzi, il 5 e il 6 ottobre prossimi gli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità nuova (SGB 2012). Si tratta di un’iniziativa nazionale promossa da Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab), Legambiente e salvaiciclisti, insieme al Comune di Reggio Emilia, con l’adesione del presidente della Repubblica e del Comune di Milano. La città emiliana è stata scelta quale sede dell’iniziativa, in quanto la più ciclabile d’Italia (metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti) e per le attività di educazione e promozione dell’uso della bicicletta e della mobilità sostenibile in generale, come confermato da alcuni anni da diversi studi, fra cui il rapporto sull’Ecosistema urbano di Legambiente. Reggio Emilia è dotata ad oggi 180,7 chilometri di piste ciclabili (1,053 chilometri pro capite); l’utilizzo della bicicletta supera il 20% del totale della mobilità urbana; il 60% dei trasporti casa-scuola su bici, su mezzi pubblici, a piedi e con il car pooling. Gli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità nuova saranno un momento importante di confronto e lavoro per

domenica 7 ottobre 2012

I Calanchi della Val Sellustra

Primo appuntamento organizzato quello di Dozza (SACMI) al quale abbiamo aderito (... con qualche titubanza) e che altrettanto si è trasformato in una giornata godente su tutti gli aspetti:
PIACEVOLE il clima, soleggiato a sprazzi, che ha reso una temperatura più che accettabile sul percorso disegnato su queste asperità pre-collinari imolesi, interamente "scoperte".
BRIOSO il percorso che da Monte del Re' si è allungato fino ai confini della Croara per poi fare ritorno via Val Sellustra, navigando tra i sabbiosi e lucenti calanchi e impegnative risalite che ci hanno messo alla prova su 28 km percorsi e con un dislivello di 850 mt.
OTTIMA l'organizzazione nell'allestire oltre al percorso, le giuste segnalazioni, un utile pacco gara, un corroborante ristoro di percorso e un abbondante Pasta Party.
SPLENDIDA la compagnia di viaggio, compatta e filante al giusto ritmo e con il giusto spirito della pedalata escursionistica.

venerdì 5 ottobre 2012

La bici supera l’auto !!!

Nel 2011, in Italia, si sono vendute più biciclette che automobili. Lo storico sorpasso ai danni delle inquinanti quattro ruote, che non accadeva dal lontano Dopoguerra, è un segnale incoraggiante di ritrovato amore tra gli italiani e le due ruote ecosostenibili, che arriva proprio nella settimana che vedrà centinaia di persone incontrarsi a Reggio Emilia per gli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova, organizzati da Salvaiciclisti, Legambiente, Anci e Fiab (5-6 ottobre) . Le vetture immatricolate sono state infatti 1.748.143, mentre le bici vendute 1.750.000. Un distacco minimo, se si vuole essere pignoli, di appena duemila unità. Ma dal forte valore simbolico, questo è indubbio. Inoltre, non solo si comprano più bici ma, secondo un articolo apparso su La Repubblica, a firma di Fabio Tonacci, gli italiani stanno riscoprendo anche il restauro, con il recupero di vecchi modelli (circa 200 mila pezzi in totale), che da anni giacevano nelle cantine o nei garage. Basta davvero poco, infatti, per rimettere su strada una vecchia bicicletta e, con una spesa di circa 100-150 euro, si può prendere parte a questa grande rivoluzione del nostro stile di vita.

giovedì 4 ottobre 2012

3 Peaks cyclocross

E' al corsa di ciclocross più lunga al mondo quella che si corre alla fine di settembre in Inghilterra e precisamente nel Yorkshire Dales National Park : 38 miglia (61 km) di cui 34 pedalabili (18 di sterrato e 20 di strada), 1500 mt di dislivello. Vietato partecipare con le MTB ma soltanto con le bici da strada opportunamente adattate al ciclocross ma sempre con il manubrio "basso".

mercoledì 3 ottobre 2012

MTB Domenica 7 ottobre


2^ prova MTB - SACMI Imola
Ritrovo: Bar Briko Lugo ore 7.45
Partenza: presso: Monte del Re - Dozza
Parcheggio consigliato: Campo sportivo TC Monte del Re
Percorso: 27-29 km mappato nelle zone della Val Sellustra
Iscrizione € 4,00 – dalle ore 7.30 alle ore 9.00;
Ristoro di percorso + Pasta party.



In considerazione che lo scorso anno non abbiamo partecipato a questo appuntamento e i commenti sul web sono stati molto positivi, anticipiamo l'apertura del Challenger UISP aderendo all'invito della società SACMI di Imola. Il percorso si sncoda lungo il crinale della Val Sellustra fino a giungere sui calanchi della Croara, con le loro insidiose salite e gli splendidi panorami.

Attaccati al manubrio

La tecnologia utilizzata deriva direttamente dalla Formula 1 e Prologo l’ha utilizzata per le selle e i guanti. Si chiama Cpc, Connect Power Control e consiste in piccoli coni che si deformano e assorbono le vibrazioni e garantiscono anche una tenuta ottimale degli appoggi. Sulle selle Prologo è stata tra le prime aziende a tenere conto dell’importanza di tenere fermo il bacino durante la pedalata. Ora ha migliorato ancora questa caratteristica. Prologo ha applicato la nuova tecnologia a selle e guanti. Le selle si distinguono per diverse forme dello scafo, round, semi-round e flat, così come già presente nel catalogo Prologo. I guanti, invece, sono una novità assoluta del catalogo e la disposizione degli inserti Cpc sul palmo è strategica per una presa salda in ogni condizione, anche con l’umidità.

lunedì 1 ottobre 2012

Una tappa Ad Maiora?

Che emozione..... e quante telefonate sono transitate oggi tra i friends, tra quelli che hanno condiviso l'esperienza dei due Tour Ad Maiora trascorsi in Friuli, alla pubblicazione del percorso del Giro d'Italia 2013, dove sono state inserite due inedite, difficoltose, quanto affascinanti salite .... da noi già pedalate: il Passo di Cason di Lanza e l'Altipiano del Montasio. La prima lunga 14.5 km con una pendenza media dell’8,5% e massima del 16%, mentre le Malghe di Montasio di 10 km , con gli ultimi due km terribili con una media più vicina al 20% che al 10!!!.
"Dal bivio della Sella Nevea sei chilometri verso il cielo, uno dei loghi più incantevoli della montagna friulana, all’ombra della parete sud del Montasio e con davanti lo spettacolo del Canin": noi ce la ricordiamo così !!!!!!!!!!