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lunedì 30 settembre 2013

Il Passo dell'Osteria Bruciata

Il passo esiste veramente ed era la principale via di comunicazione tra Firenze e Bologna fino al 1370 quando i fiorentini in guerra con gli Ubaldini distrussero la strada per isolarli dai loro possedimenti, a guerra vinta i fiorentini si ritrovarono con tre valichi di comunicazione, i due nuovi, passo della Futa e del Giogo, e a riaprire il passo ora chiamato dell'Osteria bruciata, a metà fra i due. Man mano la strada riprese importanza data la bassa quota dello scollino e la facilità di salita fino al tristo evento della leggenda, adesso chi vuole andare in quei luoghi deve andarci a piedi, per sentieri, e, anche se la storia fosse andata diversamente dalla leggenda resta il fatto che qualcosa nel 1500 fece smettere alle persone di percorrere quella strada, forse per paura o chissà......
In una carta del 1585 relativa ad una disputa giudiziaria su alcuni terreni si parla del passo dell’Osteria Bruciata e di una costruzione “ruinata” che si trovava al passo. Non è quindi certo, ma molto probabile che la costruzione “ruinata” fosse l’osteria che appunto vi si trovava.  Ma veniamo alla leggenda, perché l’osteria fu bruciata? E perché non fu ricostruita? La leggenda narra che l’osteria fosse gestita da persone di malaffare: l’oste e la sua famiglia usavano uccidere nel sonno i malcapitati viandanti che pernottavano all’osteria, si impadronivano dei loro beni e imbandivano le loro carni ai passanti successivi, finché un giorno un frate proveniente da Bologna e diretto a Firenze si fermò alla locanda per rifocillarsi, il frate però non era uno sprovveduto e capi subito che quella che gli avevano imbandito non era carne di manzo, allora chiese di avere alcune libbre di carne da portare ai confratelli del Bosco ai Frati dove aveva intenzione di fare tappa. L’oste gli preparò le carni di un passante ucciso il giorno prima, ma il frate invece che dai confratelli, una volta arrivato a Sant’Agata del Mugello andò dalle guardie del vicariato, la carne fu riconosciuta come umana, partì un drappello di sbirri che salirono al passo, trovarono altri resti e le prove degli assassini, tutti i componenti della famiglia furono impiccati, l’osteria distrutta e bruciata affinché non fosse ricostruita. Cosa poi sia realmente successo nessuno lo sa.

domenica 29 settembre 2013

Quale scoperta...

Sabato scorso abbiamo avuto l'occasione e il piacere di transitare con le nostre MTB dentro la cava di gesso di Monte Tondo, da sempre conosciute ai cicloturistici per i frequenti passaggi stradali da Borgo Rivola ove si possono scorgere sulla sommità del monte,  sulla destra idrografica del fiume Senio, numerose gallerie scavate nella roccia, ma senza mai ipotizzare che le stesse non sono altro che la "porta" d'ingresso di una enorme cava a cielo aperto. L'occasione si è casualmente creata incontrando i "trappers" Giancarlo e tutta la banda che organizza l'importante manifestazione MTB  del Rally di Romagna (Riolo Terme), intenti a mappare e testare una tappa della prox edizione del Rally, e pertanto autorizzati dal custode ad accedere all'’area gessosa di Monte Tondo.
La demolizione di Monte Tondo ad opera della cava di gesso è iniziata nel 1958 e prosegue tuttora. Si tratta della più grande cava di gesso a cielo aperto dell’intera Europa ed è la sola ancora attiva nel territorio regionale. Attualmente l’estrazione è finalizzata alla produzione di gesso per l’edilizia nel vicino stabilimento di Casola Valsenio. Negli anni 60 e 70 all’interno di Monte Tondo è stato scavato un complesso reticolo di gallerie a diversi livelli di quota e di notevoli dimensioni, tanto da consentire il normale transito degli automezzi pesanti. Tondo di nome, divorato di fatto, ha ora il misero aspetto di un  di monte, mangiato com'è da immaginari enormi denti che ne hanno scolpito le pareti a gradoni del fronte di cava. Privato della sua forma originaria, ha perso volume eimponenza, ma non importanza. Semmai ne ha acquisito, negli ultimi sette anni, dal punto di vista speleologico. Lo sviluppo lineare complessivo delle grotte di Monte Tondo è infatti
Monte Tondo in una foto risalente agli anni venti (margine degli scavi attuali)
passato dai circa 800 metri prima del 1990 ai circa 8 chilometri attuali. Il destino del monte è comunque tutt'ora incerto. Quasi sempre escluso dai progetti di parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, sacrificato di fatto al ruolo di polo unico estrattivo di gesso per tutta l'Emilia Romagna, per Monte Tondo non vi sarà pace fino a quando sarà economicamente conveniente estrarre gesso in Italia. 



venerdì 27 settembre 2013

Diritto di capperaggio

Ricoperte da una vegetazione spontanea che ha reso caratteristica Lugo anche al di fuori dei confini nazionali, qui crescono, in grande quantità, piante di capperi la cui raccolta è diventata nei secoli un evento cittadino. Nell'archivio comunale troviamo nota di questi frutti fin dall'ottocento, dove nei documenti contabili si trova una voce specifica riguardante i capperi della rocca tra le poste di entrata nel bilancio comunale. La raccolta veniva affidata, tramite una gara, ai privati poi, dal dopoguerra ad oggi, viene effettuata dall'amministrazione comunale che si occupa anche della potatura e del diradamento dei fiori. I capperi raccolti sono messi in vasetti con salamoia e offerti dall'amministrazione agli ospiti del paese. I frutti che restano sulle mura, da pochi decenni a questa parte vengono raccolti dai cittadini, ma questo “diritto di capperaggio” è consentito solo senza l'ausilio di una scala. È possibile trovare addirittura vasetti con l'etichetta “Capperi della rocca di Lugo” ai grandi magazzini Harrod's di Londra. Oltre ai famosi capperi, sulle mura troviamo felci e bocche di leone, in base all’esposizione solare e all’umidità e numerose forme di vita; dalla chiocciola alle più varie specie di uccelli.

giovedì 26 settembre 2013

Un borgo "silenzioso"

Non tutti lo sanno, poco distante da Imola, abbarbicato su un altura dell’Appennino Tosco Emiliano, esiste un antico borgo abbandonato e dimenticato: il borgo di Castiglioncello. Un luogo suggestivo e ricco di fascino in cui è possibile addentrarsi e camminare tra scheletri di edifici ormai in rovina ma in cui ancora si avverte una certa atmosfera “domestica”…  E’ questo che si prova guardando la piazza del paese, o l’ingresso della chiesa con il suo intatto campanile; come pure i resti di paglia nelle mangiatoie degli animali o i resti dei focolari in quel che resta dei camini delle abitazioni; scrutando quei sassi che per tanti anni hanno dato rifugio e certezze agli uomini che vi hanno abitato. Passato Castel del Rio si prosegue verso il paese di Moraduccio, raggiunto il quale, sulla costa della montagna a destra del fiume, si inizia a scorgere la sagoma sinistra del borgo di Castiglioncello... Al termine del centro abitato di Moraduccio, sulla destra poco visibile troviamo uno stradello asfaltato che scende fino al greto del fiume Santerno. Il castello era un villaggio tutto circondato da mura, ubicato sull’antico tracciato della Montanara, in posizione difendibile in cima ad un cocuzzolo, era disposto attorno all’asse principale della strada. L’ingresso è rivolto a nord, ricavato alla base di una torre di ronda e munito di due feritoie, ancora ben visibili. Oltre il paese nell’estremità meridionale sorge il piccolo cimitero.  
Fonte: www.aicsimola.it 

mercoledì 25 settembre 2013

MTB Domenica 29 settembre

RAID dei Colli Ozzanesi
Ritrovo: Bar Briko ore 7,45
Partenza: Ozzano, Piazza Allende
Iscrizioni: 4 euro dalle 7 alle 9,00
Percorsi: 25/35 km


Si inizia... ecco la prima prova del Challenger Invernale UISP MTB 2014 che si svolgerà con partenza da Ozzano ed è stato mappato sulle colline antistanti. Due sono i percorsi per consentire una ampia partecipazione. Si concluderà con un Pizza-Party offerto a tutti i partecipanti.

martedì 24 settembre 2013

Le Selve



Lunghezza 4,9 km
Pendenza media 7.3%
Dislivello 412 mt
Accessibile percorrendo la S.P. Montanara fino all’abitato di Castel del Rio. Al bivio all’inizio del paese voltare a destra imboccando viale II Giugno. Dopo circa 100 metri, voltare di nuovo a destra per via Ambrogini. Si sale per 4 km circa e si svolta a destra per una strada asfaltata in discesa segnalata da un’indicazione in legno. La si percorre per 800 metri circa prima di arrivare al campeggio ed Ostello "Le Selve" , dove termina la salita e la strada. Interamente asfaltata.

lunedì 23 settembre 2013

E viazz

Il terzo libro dei Sonetti Romagnoli scritto da Olindo Guerrini si distingue dalla produzione dialettale per l’argomento affrontato; il Guerrini racconta infatti di un viaggio in bicicletta che lo portò, nel 1903, a percorrere le strade del nord del paese sulle due ruote, seguendo un itinerario che, partendo da Ravenna e attraversando l’Emilia, lo portò in Piemonte, in Lombardia e in Veneto, riportandolo, attraverso Ferrara, nel ravennate.
Per quel che riguarda la datazione del viaggio, sorgono dubbi sulle affermazioni di Guido Guerrini nella prefazione ai Sonetti Romagnoli (1920, XXXVI-XXVII), il quale afferma che il viaggio fu effettivamente compiuto nel 1901.
La scorribanda ciclistica, organizzata dal Tcci (Touring Club Ciclistico Italiano), fu lo spunto per il poeta di parlare e raccontare delle sue grandi passioni: la bicicletta e la gastronomia; quest’ultima infatti, trova uno spazio assai rilevante tra i versi, fornendo indicazioni e giudizi sulla cucina e sulle specialità delle città visitate. Non mancano commenti sui vini, sulle osterie e sui ristoranti, commenti, a dire il vero, non sempre lusinghieri. Questa pagina considerata dalla critica un divertimento leggero del poeta, che parla solamente del suo viaggio in bicicletta e racconta in maniera spassosa i luoghi e le specialità culinarie delle città che attraversa è, in realtà, una testimonianza veritiera del carattere e dell’animo del Guerrini. In questi versi si ritrovano lo spirito e il sarcasmo che sono in tutta la produzione dialettale, ma sono dedicati, in toto, al viaggio e alla bicicletta. Il cicloturista Guerrini, in queste rime, parla di ciò che ama realmente, della bellezza della scoperta dell’Italia attraverso le due ruote e parla, in prima persona, delle curiosità eno-gastronomiche che trova lungo il suo percorso. Vero è che ne parla attraverso gli occhi di Pulinera, la maschera del ravennate colto e provincialista, il borghese pronto a viaggiare e a scoprire, pronto anche a rimpiangere la sua Romagna e la sua cucina, che ama vedere città nuove ma che, in fondo, non vede l’ora di rimettere piede a Ravenna per tornare a bere dalla Zabariona, l’osteria più famosa della città.

Caprile... nel cuore verde dell'Appennino

Caprile:815 Mt. s.l.m.
Piccolo castello sulla riva sinistra del fiume Marecchia noto per aver fatto parte con la sua estesa foresta della Massa Verona, come citato nel diploma imperiale di Ottone I del 967. In seguito Caprile passo sotto il controllo dell'Abbazia dei Tedaldi. Ebbe anche un "Hospitale". Poco distante da Caprile la località Trensavolo ospitava un monastero benedettino. Caprile si compone di diversi gruppi abitativi tra cui la Marecchia, il Puzzolo, la Casona, il Poggio ed Arsicci. In quest'ultima località sorgeva un tempo la cappella di San Biagio...molto venerato nel passato. La chiesa di Caprile conserva un crocifisso in legno risalente al '500 e una Madonna delle Grazie della scuola di Raffaellino del Colle. Nel 1909 la Chiesa di Caprile venne restaurata e a causa dei lavori furono ritrovate ossa umane risalenti al periodo delle sepolture delle salme nelle chiese.

Fonte: www.lavalmarecchia.it

sabato 21 settembre 2013

2200° Anniversario

Martedì 24 settembre 2013, ore 21
con Mauro Calzolari e Donato Labate Aula didattica “Marcello Mirko Sighinolfi ” Museo di Nonantola Torre dei Bolognesi Nonantola (MO)
2200° Anniversario della costruzione della Via Emilia da parte di Marco Emilio Lepido
Il 2013 rappresenta per la nostra regione e per le nostre città una data significativa, in quanto ricorrono 2200 anni dalla costruzione della via Emilia, realizzata nel 187 a.C. da Marco Emilio Lepido, della nobile gens Aemilia, nel primo anno del suo consolato. L'Emilia è l'unica regione che deve il suo nome ad una strada e ciò dice molto riguardo all'importanza e al ruolo che tale via ha avuto per la storia e lo sviluppo del territorio. La via Emilia rappresenta innanzitutto l'asse su cui si è basata la centuriazione che ha caratterizzato gran parte della Pianura Padana. Come altre vie, essa ebbe valenza strategica perché consentiva di spostare agevolmente gli eserciti; sulla via Emilia, poi, sono sorte città che rappresentavano il capolinea di strade provenienti da Roma e dal versante appenninico e il punto di partenza per le vie dirette al nord. Da Rimini a Piacenza, la via Emilia si raccordava con la Flaminia. Seguendo un tracciato diagonale, a Piacenza intercettava la via Postumia che collegava Genova ad Aquileia; ben presto essa costituì la spina dorsale dell'Italia settentrionale. È quindi estremamente opportuno dedicare a questo anniversario la giusta attenzione poiché molto di quello che oggi è la nostra regione è conseguenza della presenza di questa via di comunicazione.

venerdì 20 settembre 2013

CORRATEC Inside Link 27,5 pollici

COMPONENTI :
FRAME Inside Link, 80/60mm Travel, TCM+ Carbon frame, Made in Italy SIZE 44 – 49 – 54 FORK Magura TS8 650b 80mm, Tapered, Remote REAR DERAILLEUR Shimano XTR, M981 FRONT DERAILLEURShimano Deore XT, M781, Direct Mount SHIFTING LEVER Shimano Deore XT, M780 BRAKE Avid Elixir 9. 170/160mm CRANKSET Shimano XT Hollowtech 2, M780, 42/32/24 SHOCK Rockshox Monarch RT3WHEELSET / HUBS ZZYZX Cross Attack 1.0 Disc, 650b. 15 QR/Syntace X-12 TIRE Schwalbe Racing Ralph 650b. Perf. 2.25 SADDLE Corratec MTB, Cro-Mo Rails. Microfibre STEM ZZYZX 6 Series SL HANDLE BARZZYZX Flat top 6 Series Allo y. 680 mm

Un semplice campanello ma...

giovedì 19 settembre 2013

UISP Challenger MTB invernale




















Fonte: http://www.uisp.it/imolafaenza/

MTB Domenica 22 settembre

Ritrovo: Bar Briko ore 7,45
Partenza: Castel del Rio

Riprendono gli appuntamenti domenicali in MTB (domenica 29 inizio Challenger invernale) al solito punto di ritrovo mattutino; è la volta il Monte della Fine e le colline limitrofe a Castel del Rio

mercoledì 18 settembre 2013

Città di Fondazione

Una frana avvenuta nell'inverno a cavallo fra il 1923 ed il 1924 rese indispensabile, per mettere in sicurezza la popolazione e fornire un tetto a chi lo aveva perduto, lo spostamento dell'abitato di Predappio (alta) in una posizione più sicura. L'occasione che si presentava alle autorità del nascente regime era più che unica: da una parte, con la creazione di un nuovo centro abitato, era possibile fornire alla popolazione nuove case e migliori condizioni igieniche, dall'altra si presentava la preziosa opportunità per creare una cornice adeguata alla celebrazione del mito delle origini del duce. Per la ricostruzione dell'abitato si scelse, per diverse ragioni, la località di Dovia: la zona era infatti più sicura, sul piano geologico, rispetto a Predappio: sorgeva lungo la valle, lontano da potenziali eventi franosi. Era ben collocata, al contrario di Predappio che era arroccata sulle colline, rispetto al tracciato della strada provinciale che congiungeva Forlì a Premilcuore e, di non minore importanza, Dovia presentava un alto valore simbolico: era la località che aveva dato i natali a Mussolini.
Il 30 agosto 1925, accompagnato da Italo Balbo, giunse in Romagna il segretario del partito fascista Roberto Farinacci con il mandato di fondare Predappio Nuova. Il momento culminante della visita furono l'inaugurazione di una targa celebrativa in bronzo sulla facciata della casa natale di Mussolini (che egli stesso volle, più tardi, che fosse rimossa) e la posa della prima pietra sia della chiesa di Santa Rosa da Lima sia delle case popolari. Alla cerimonia di inaugurazione non partecipò invece Mussolini che decise di non intervenire per evitare che fossero mosse accuse di favoritismo, in un momento delicato della vita politica del Paese, quando ancora il regime non aveva raggiunto un pieno controllo sui sistemi di informazione. Il 17 febbraio 1927 venne promulgato un regio decreto legge con il quale si stabiliva il trasloco della sede municipale da Predappio (quella che attualmente è chiamata Predappio Alta ) al nuovo centro abitato denominato Predappio Nuova. Al nuovo comune venivano così assegnate competenze territoriali ampie e rilevanti, dovuto anche al fatto che dal 1925 era stata inglobata anche l'area territoriale del comune soppresso di Fiumana. Al nuovo comune viene assegnato anche un nuovo stemma comunale, in modo tale che questo potesse sintetizzare la trasformazione in atto: lo scudo dello stemma era a mezzo diviso; nella metà di sinistra presentava il fascio littorio, nell'altra metà, sudivisa a sua volta in due parti, veniva rappresentata la rocca di Predappio (odierna Predappio Alta), nella metà inferiore la rocca di Fiumana.
Fonte: www.pandolfa.it

Sagra della pera

L'Emilia Romagna è senza dubbio la culla della coltivazione delle pere. In Emilia Romagna si coltiva il 70% delle pere italiane. In particolare le aree riconosciute dall'Indicazione Geaografica Protetta sono le province di Modena, Ferrara, Bologna, Reggio Emilia e Ravenna. Le pere dell'Emilia Romagna hanno ottenuto nel 1998 dall'Unione Europea il riconoscimento di IGP, Identificazione Geografica Protetta. Un riconoscimento a tutela della loro unicità e tipicità. A settembre dal 15 al 18 a Vigarano Pieve (Fe) si celebra questo frutto simbolo della agricoltura e della campagna Ferrarese con una festa enogastronomica interamente in suo onore. Un elaborato menu accoglierà i visitatori che potranno trovare in tutti i piatti la presenza di questo frutto, dai primi ai dolci senza tralasciare l'antipasto dove domina il tradizionale formaggio con le pere. Non mancheranno all'interno del menu anche altre portate della golosa cucina ferrarese.

martedì 17 settembre 2013

Vulcano del Monte Busca

Definito il più piccolo vulcano d'Europa in realtà si tratta di una emanazione perenne di idrocarburi. Le sue fiamme perenni creano una particolare suggestione. Il vulcano si raggiunge in auto percorrendo la S.P. del Monte Busca. Da Portico Di Romagna è distante circa 6 km e si trova in loc. Inferno quindi ad 1 km dalla vetta. In mezzo ad un campo si possono vedere le fiamme uscire dal sottosuolo. Il metano esce in una posizione diversa rispetto a quella naturale, nel 1939 fu costruita una condotta per il gas che, partendo dal luogo di uscita naturale, arrivava sino alla strada provinciale, dove venne costruito un piccolo edificio in stile littorio, ancora visibile, come sopra accennato. 
In periodo di autarchia si sfruttava ogni fonte di energia possibile: per cui questo impianto venne inaugurato dallo stesso Mussolini. Superati gli eventi bellici, l'impianto caduto in disuso lascia uscire però i gas dal tubo nella posizione attuale. E' situato alla sommità di una collina in Comune di Tredozio, ma dominante Portico.

lunedì 16 settembre 2013

Due giorni in Campigna

Potremmo iniziare così... "una esperienza in M.bike da ricordare" nel raccontarvi la nostra entusiasmante quanto impegnativa due giorni di pedalata off.road in Campigna; un weekend... questa volta in scena, con zaino in spalla e tanta voglia di concludere col botto anche questa ennesima annata ciclo.escursionistica, peregrinando lungo il versante toscano del Casentino e risalendolo con tanta fatica fino al Monte Falco, con pernotto al rifugio "Città di Forlì".
Sabato ore 8,30 ci siamo avviati da Tredozio in direzione del Passo del Tramazzo, clima giusto, cielo terso... e niente-popò-di-meno anche scortati da un nugolo di friends (i senza-passaporto... ) che ci hanno fatto compagnia fino alla vetta. Nello stesso momento, da Bocconi, i Senior, Achillone e Tubetto, inforcavano la loro specialissima per una percorso stradale da loro stessi confezionato su misura, ma con metà finale... sempre al Rifugio, e altrettanto gli indomiti randonnèeur Bagi e Renato allungavano il tiro, partendo direttamente da Lugo, ma con eguale metà finale: insomma... concludendo, strade diverse ma tutti al Rifugio... chi prima e chi dopo!. Evviva si gode pedalando... dall'incantevole Tramazzo al Monte Lavane (1,120 mt), proseguendo poi lungo la direttrice del metanodotto algerino, che a vista sembra una lunga discesa e una altrettanto ascesa fino ai 1200 mt del Giogo di Corella e il Monte Peschiena (dove si intersica il segnavia 00 e GEA, proveniente dal Muraglione) ma che si traduce nella realtà a ben altro e cioè ripide discese intervallate da strappi dalla pendenze assurde che ci costringono ad un prolungato portage. Faticoso sì... ma ci vuole ben altro per scoraggiarci. Si prosegue verso il Colle della Maestà in un bel bosco di faggi centenari e quando si arriva allo scoperto, inizia l'avventura: felci alte quanto noi ricoprono tutto, nascondendo ovviamente anche il sentiero. A San Godenzo il ristoro è d'obbligo con pane e prosciutto rigorosamente toscano... facciamo il fondo alla pancia, perchè ora ci attende una salita di ben 20 km che ci condurrà fino ai 1500 mt del Poggio Piancancelli transitando da Castagno d'Andrea e la Fonte del Barbotto. Interminabile!!
Sono le 5 della tarda... siamo al limite delle forze dopo aver percorso gli odieni 64 km e 2560 mt di dislivello ma il Rifugio non è lontano, tra i prati alti della Burraia e... Achillone e Sergio sono già li pronti ad accoglierci. La sera, a tavola un festival di amicizia e di "cazzeggio". Questo è il nostro spirito, questo è anche il nostro "andare in bicicletta". 
L'indomani le grigie, fredde, nuvole avvolgono il Rifugio e i prati circostanti sono sferzati da un vento intenso. Dobbiamo fare ritorno e quindi non ci rimane altro che bardarci al meglio e... armatevi e partite!. Ripercorriamo il sentiero 00, pedalando sul crinale che conduce dalla Calla al Poggio di Giogo, Poggio degli Usciaioli e al Passo dei Tre Faggi: l'obiettivo è quello di proseguire in cresta in direzione del Muraglione, transitandodo per il Monte Bucine, gli incredibili Monte Gemelli, e poi su pista forestale per Valico Valbura. La discesa su asfalto del Manzo e la salita al Monte della Busca completano questa due giorni, il weekend nel Casentino, con un ultimo, intenso, sforzo per chiudere l'anello e far ritorno a casa con una seconda tappa di 48 km e  800 mt di dislivello metrico.
E' fatta. Cercavamo emozioni e senza alcun dubbio le abbiamo trovate. Ecco un'altra storia da ricordare.



mercoledì 11 settembre 2013

Castagno d'Andrea

Il Castagno d'Andrea è una stazione climatica a 725 metri sul livello del mare e a 7 Km da San Godenzo e si presenta come una delle località più suggestive dell'Appennino centro-settentrionale. Come tutta questa zona anche Castagno fu dominato fin da prima del Mille dalla famiglia dei Conti Guidi; nel 1335 venne distrutto da una grossa frana e fu ricostruito più a valle, dove di trova tuttora. Nel 1366 fu acquistato dalla Repubblica fiorentina e reso libero Comune con il potere di fare le leggi, fino al 1796-1798 quando il Granduca Ferdinando III lo unì a San Godenzo in un unico Comune. Dalla fine del Trecento alla prima metà del Quattrocento l'economia paesana era legata soprattutto alla lavorazione del legname, destinata all'Opera del Duomo di Firenze. Qui nacque verso il 1421 Andrea del Castagno, un grande pittore del Rinascimento fiorentino. Era un uomo rude e terribile nel disegno, nell'affresco e, secondo Vasari, anche nei rapporti con il prossimo. Nei secoli successivi la vita del paese andò avanti seguendo i ritmi della montagna e delle vicende cui l'uomo è soggetto da sempre (terremoti, smottamenti, carestie). All'alba dell'Ottocento il paese è ormai accorpato al Comune di San Godenzo. Dopo la prima guerra mondiale, nel 1919, ci fu un forte terremoto che distrusse l'intero paese. E di lì a poco, nel 1944, Castagno d'Andrea - che si trovava proprio a ridosso della Linea Gotica - fu completamente raso al suolo dai tedeschi.
Oggi è la porta d'accesso al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e accoglie chi è in cerca della montagna e della natura con il Centro Visita, frutto della fusione tra testimonianze storiche, culturali e naturali del territorio. Il paese vive soprattutto di turismo ambientale. Un'importante risorsa è poi quella del marrone, quello che per i nostri nonni era "il pane della montagna" e che oggi si presenta come un prodotto insostituibile sulle tavole autunnali.

Lugo in tavola

DOMENICA 22 SETTEMBRE 
DALLE 17 ALLE 21.30
L'appetito vien girando!
Itinerari di tipicità, gusto e tradizione nel centro di Lugo
Un vero e proprio circuito enogastronomico a cielo aperto: tre diversi menù, rosso, verde e azzurro, tre percorsi da seguire seguendo le varie tappe di assaggi negli esercizi pubblici AnimaLugo. Scegli il menù che preferisci e fai tappa nei bar, osterie, enoteche e ristoranti delle vie del centro. Domenica 22 settembre dalle ore 17.00, parte il viaggio alla scoperta dei sapori più golosi. Con il biglietto acquistato potrai passeggiare tra le vie del centro gustando cibi e vini proposti dai locali AnimaLugo, oppure spostarti sfruttando il trenino gratuito che attraverserà la città per l’intera durata della manifestazione. 
Il tutto accompagnato dallo shopping nei negozi AnimaLugo e da tanta musica, balli e intrattenimento.

Parco Foreste Casentinesi

Al visitatore che raggiunge questi luoghi, risalendo le irte e selvagge valli dell’alta Romagna, o il corso del fiume Arno lungo lo storico e ricco d’arte fondovalle casentinese, oppure l’imponente valle del torrente Falterona nel versante fiorentino, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi offre un’emozione unica e un’esperienza indimenticabile: scoprire una fra le foreste più antiche d’Europa. Foreste imponenti, ricche di boschi misti ricoprono infatti quasi tutto il territorio del Parco, al punto che lo si potrebbe attraversare in tutta la sua estensione senza mai uscire dal lussureggiante e rigoglioso manto verde che lo avvolge. Foreste millenarie, testimoni del continuo evolversi della natura e impregnate di storia, dove il rapporto con l’uomo ha radici lontane nel tempo e ben documentate fin dal 1012, allorquando San Romualdo diede vita all’Ordine dei Monaci Camaldolesi, che per secoli saranno custodi e gestori di questo patrimonio. Foreste rigogliose e prodighe di sostentamento e ricovero per tante piccole e grandi comunità, dalle quali si è tratto il pregiato legname per le impalcature di opere monumentali come il gigantesco Duomo di Firenze, o le travi lunghe e dritte per costruire le navi della flotta pisana. Foreste accoglienti, che ai nostri giorni permettono ai visitatori di vivere sensazioni vive e profonde; affascinanti nei loro colori, con tutte le tonalità del verde che in autunno esplodono in suggestive macchie di colore ambrate e rossastre; cariche di meditativi silenzi che in un attimo si possono trasformare in stupefacenti rumori, regalando l’occasione di avvistamenti e incontri da raccontare.
Fonte: www.parcoforestecasentinesi.it/

16 - 17 settembre MTB

Programma:
Sabato 16/09. 
Ritrovo: Bar Briko - Lugo ore 7,30
Partenza Tredozio ore 8.30
Tredozio, Colle Tramazzo, Passo Peschiera, Monte Lavane, Monte Peschiena, San Godenzo, Castagno d'Andrea, Poggio Piancancelli, Rifugio Città di Forlì. Km 54 / Dislivello 2200 mt
Cena, Pernotto (camere 2-4 posti) e Colazione - euro 50 (service: lenzuola e asciugamani compreso). http://www.parks.it/rif/cai.citta.forli/
Domenica 17/09. Partenza ore 9.00
Rifugio Città di Forlì, Pian delle Fontanelle, sentiero GEA 00, Poggio di Giogo, Passo Tre Faggi, Poggio degli Orticai, sentiero 401, Monte Gemelli, Valbura, Bocconi, Monte Busca, Tredozio. km 45 dislivello 1512 mt.

Il meteo previsto è sereno-poco nuvoloso con temperature comprese tra 12°C e 24°C, da valutarsi il pernotto in rifugio /quota 1500 mt e pertanto dotarsi del giusto equipaggiamento.

martedì 10 settembre 2013

Meno quattro...

Mancano quattro giorni al via della maxi-escursione "Due giorni in MTB" e non vediamo l'ora che giunga sabato prox, per dare il via a questa impegnativa quanto differente pedalata off-road che ci porterà da un estremo del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi all'altro, con il pernotto al Rifugio "Città di Forlì" posto nei prati del Monte Falterona a quota 1500 mt. Una bella pedalata... non c'è che dire !! con le due tappe che totalizzano un dislivello complessivo di 4,000 mt e quindi indirizzato a coloro che hanno una base atletica di buona resistenza. Un bel gruppo numeroso di curiosi partecipanti, suddiviso tra coloro che sceglieranno il percorso Off.road e quelli che si ricongiungeranno a noi via strada asfaltata e precisamente affrontando le salite che giungono al Passo della Calla e poi all'ultimo strappo della Burraia.
Nella pentola di Ad Maiora Bike bolle sempre qualcosa di nuovo!!!.

lunedì 9 settembre 2013

Sagra della patata e Ciclocotekino

Sagra che viene dedicata alla Patata, ortaggio povero del nostro territorio presentato ai visitatori in piatti gustosi e saporiti della tradizione romagnola. Continuano gli appuntamenti organizzati nell'ambito del "Settembre Santalbertese", la manifestazione che propone, a S.Alberto, appuntamenti legati all'enogastronomia, alla cultura e allo spettacolo, all'ambiente e alla valorizzazione delle radici locali, grazie al concorso di numerose realtà operanti nel territorio. Dal 12 al 15 settembre si svolgerà nell'area del campo sportivo e a cura della pro loco la caratteristica sagra della patata. La sagra comincerà giovedì, 12 settembre, alle 19 con l'apertura dello stand gastronomico; Venerdì, 13 settembre, alle 18 "Patapodistica", gara podistica non competitiva in collaborazione con la "Locomotiva di Ravenna", alle 19 apertura dello stand gastronomico, alle 21 piano bar con il gruppo "Fdc - I fuori dal cortile". Sabato, 14 settembre, alle 17 "La campagna delle biglie" - giochi, corse e tornei; alle 19 apertura dello stand gastronomico; alle 21 piano bar con Helenia. Domenica, 15 settembre, mostra mercato per l'intera giornata; alle 9 partenza della quarta edizione del "Ciclocotekino Valle e Pinete" in collaborazione con l'associazione sportiva "Ciclocotekino" di Sant'Alberto; alle 12 apertura dello stand gastronomico; alle 18 banda musicale cittadina di Ravenna in concerto; alle 21 piano bar con Renato. Nella giornata di domenica, 15 settembre, a partire dalle 14.30 lungo via Rivaletto, saranno inoltre promosse, dalla cooperativa culturale "Un Paese vuole conoscersi" con la partecipazione della pro loco mostre, esposizioni, musica, mercatini.
Fonte:
http://ravennanotizie.it

domenica 8 settembre 2013

Una storia a sè

Ogni uscita ha una storia a sè e regala soddisfazioni che possono derivare da molti fattori quali le persone con le quali pedaliamo, i sentieri e via discorrendo. Altre sono... magiche perché sono i luoghi stessi che regalano emozioni.

Da tempo era in "lavorazione" questa escursione al Monte Pasubio... soprattutto leggendo quelle numerose ed entusiastiche recensioni pubblicate sul web, non potevamo fare altro, prima o poi, di avventurarci con le nostre MTB nel percorrere queste strade militari che giungono fino alla cima “sacra alla patria”. Sabato scorso finalmente il D.Day: da Lugo a Schio e poi gli ultimi otto km in auto (2,45 h) per giungere al paese Valli del Pasubio e dare inizio alla escursione, seguendo un percorso differente, da quelli noti e scelti dalla maggioranza dei bikers (come al solito!!), ma sicuramente maggiormente difficoltoso e nello stesso tempo più intrigante. Da Valli nel Pasubio abbiamo percorso, direzione Rovereto, (2 km) la strada principale fino alla frazione di Gisbenti e subito dopo aver oltrepassato lo stabilimento dell’Acqua NORDA, si volta per una carrareccia asfaltata che ti conduce, dopo aver attraversato il torrente, nell’altra costiera dando inizio ad una interminabile salita che si concluderà solamente dopo interminabili 20 km, sulla cima del Pasubio !!!. La stretta strada asfaltata sale con una pendenza sensibile per circa 4 km in direzione di Cortiana (dove termina) ma esattamente 100 mt prima del borgo bisogna proseguire per una strada forestale (sx) lasciando l’asfaltato per un fondo sterrato e immergendosi in un fitto bosco che, dai numerosi fungaroli incontrati, dovrebbe essere un ottimo posto di raccolta. E’ sicuramente questo un tratto impegnativo di ben 2,1 km e con un dislivello da superare di ben 267 mt e quindi la media di pendenza è presto fatta, ma anche per il fondo sterrato poco stabile con rocce frantumate che lo rendono maggiormente difficoltoso nel pedalarlo con continuità: si giunge nel piazzale del Passo XOMO (1058 mt) dove ci si può ristorare al rifugio omonimo. Dal passo si prosegue naturalmente in salita (asfaltata) per circa 1,5 km fino a giungere a Bocchetta Campiglia (1216 m) dove riparte anche la “Strada del 52 gallerie” una stupefacente strada militare (vietata alle biciclette per la sua pericolosità) costruita durante la prima guerra mondiale sul massiccio del Pasubio che attraversa il versante meridionale del monte, situata allora al riparo dal tiro dell'artiglieria austro-ungarica, caratterizzata da guglie, gole profonde e pareti rocciose a perpendicolo. Dalla Bocchetta, aperta al transito alle sole biciclette e pedoni, ha inizio la Strade degli Scarubbi, altra strada militare interamente sterrata, anch’essa servita per collegamento alla prima linea sul Pasubio. Dieci km… lungo una lunga serie di tornanti dalle pendenze regolari fino a giungere nella Gola di Canevon di Campiglia dove la strada taglia la parete rocciosa proseguendo fino al Rifugio Papa (1948 mt) con una lunga ed inesorabile salita; La fatica espressa è ricompensata sicuramente dall’incredibile panorama presente.
Ma… sulla cima è calata velocemente una ampia coltre di nubi, freddo, vento e soprattutto mancanza di visibilità ci costringono a “fuggire” dal Rifugio Papa, purtroppo tralasciando l’obiettivo di giungere sul Dente Italiano a quota 2.200 mt.
La lunga discesa sterrata della Strada degli EROI /13 km) è quella che abbiamo percorso per giungere fino a Pian Delle Fugazze e purtroppo i primi 3k che avrebbero dovuto essere spettacolari fino alla galleria del Gen. D'Havet (larga ma pur sempre con il margine a strapiombo), ma è stata per noi out in quanto con scarsissima visibilità. Da Pian delle Fugazze a Valli del Pasubio segue una veloce discesa su asfalto, per completare questa entusiasmante quanto incompiuta escursione: ci ritorneremo sicuramente!.
Percorsi: 42 km, Dislivello 1689 mt, Tempo di percorrenza 4,20 h




giovedì 5 settembre 2013

Coppi e non solo...

Il 15 settembre 2013 con partenza e arrivo a Lugo di Romagna si svolgerà la prima edizione della cicloturistica per bici d'epoca "Bassa Romagna: storie antiche di uomini e biciclette".
La "girodellaromagna.net", associazione senza scopo di lucro che si prefigge di incentivare lo sviluppo economico del territorio promuovendo la cultura dell'ospitalità, valorizzando le attrattive naturalistiche, storiche, culturali ed ambientali del territorio è l'organizzatrice della manifestazione, in collaborazione con una delle società più antiche e prestigiose del panorama cicloturistico italiano, la Uc Francesco Baracca di Lugo, organizzatrice tra l'altro della Gran Fondo non competitiva "Giro della Romagna", una tra le più partecipate Gran Fondo italiane. La manifestazione conterà anche sulla partecipazione dell'Associazione Fausto e Serse Coppi in quanto in quella giornata ricorre il 94° anniversario della nascita del Campionissimo di Castellania che tra i suoi tanti allori annovera anche molte vittorie sul traguardo di Lugo nel Giro di Romagna dei professionisti. Il giro cicloturistico si articolerà su tre percorsi: il lungo di km. 142,7 di cui 25 su strade bianche, il medio di km. 61,7 di cui 10,3 su strade bianche e il corto di km. 39 di cui 8,6 su strade bianche. Si toccheranno tutti i 9 Comuni che costituiscono l'Unione della Bassa Romagna, passando per le loro piazze, toccando alcuni dei principali punti di attrazione ma andando anche a riscoprire angoli nascosti e poco conosciuti di questo territorio, collocato tra la collina e il mare, che ha conosciuto una presenza stanziale dell'uomo in tutte le principali epoche, a partire dal neolitico per andare alla colonizzazione romanica e al Medioevo lasciando molte vestigia tuttora ben visibili. Il territorio è interamente pianeggiante e anche per questo permetterà di avere visioni molto particolari e suggestive, con una profondità di campo che lo sguardo non riesce spesso a coprire per intero. Lungo il percorso nella ampia e fertile pianura i cicloturisti saranno accompagnati da orti, vigneti, frutteti e vie d'acqua con pievi, ville padronali, case coloniche come anche moderne aziende agricole, industriali, artigianali e commerciali, permettendo loro di godere di un panorama che sembra sospeso tra l'acqua, la terra e il cielo e di conoscere una realtà che ha saputo coniugare il rispetto delle tradizioni, della genuinità dei prodotti della terra con la modernità e la difesa dell'ambiente. I ristori lungo il percorso e il ricco pasta party finale, oltre a compensare ampiamente le fatiche del pedalare daranno modo di conoscere anche alcuni prodotti della zona e la cucina romagnola.
Questo territorio, terra di grandi passioni anche sul piano sportivo, è da sempre legato alla bicicletta che ha rappresentato per le sue genti uno strumento di emancipazione, di lavoro oltre che di svago e di sport.

mercoledì 4 settembre 2013

Fantastica ! News 2014


Una utile idea


Per non rimanere "a piedi" durante una escursione in MTB a causa di un possibile inconveniente meccanico, è sempre opportuno avere appresso una serie di utili oggetti per far si di proseguire in sella dopo la riparazione. Ma non ci si può portare appresso tutto !!! e soprattutto dove lo colloco nella mia MTB? Specialized ha presentato ad EUROBIKE 2013 lo SWAT, un sistema per poter "contenere" sulla bicicletta 1) camera d’aria di ricambio, 2) bomboletta per gonfiare, 3) set multiattrezzi, 4) smagliacatena e falsemaglie (queste ultime due trovano posto nel tubo sterzo, svitando il tappo della serie sterzo). Niente male... ora manca soltanto il forcellino....

martedì 3 settembre 2013

14 - 15 settembre MTB


Sembra incredibile ma il Rifugio Città di Forlì è FULL !!! per la data che avevamo programmato per la nostra escursione "Due giorni in MTB sul Falterona", pertanto non ci resta altro che riprogrammarla al 14-15 settembre sperando che non si presentino altri inconvenienti. Hanno aderito ad oggi in undici, contando anche coloro che ci raggiungeranno via strada. Per chi volesse ancora aggregarsi è possibile verificare la disponibilità. Il programma del percorso rimane invariato e si può consultare nel post: http://admaiorabike.blogspot.it/2013/08/due-giorni-nel-casentino.html

lunedì 2 settembre 2013

4 Passi Romagnoli

Circolare km 110
Dislivello 2.760 mt
Partenza e arrivo: S.Sofia (FC)
Percorso: S.Sofia (257), Passo Carnaio (776), S. Piero in bagno (461), Bagno di Romagna, Passo dei Mandrioli (1173), Badia Prataglia (835), Passo dei Fangacci (1225), Eremo di Camaldoli, Stia, Passo della Calla (1296), Corniolo, S. Sofia.

domenica 1 settembre 2013

Expobici Padova

Dopo il successo della prima edizione del Test Day, anche quest’anno i dealer, i dettaglianti, i giornalisti, o anche semplicemente gli appassionati, avranno a disposizione la giornata di venerdì 20 settembre per provare tutto il meglio delle novità 2014, dalle bici da corsa, alle MTB, alle bici gravity. La magnifica cornice dei Colli Euganei e i suoi meravigliosi percorsi bici, permetteranno di mettere alla prova le qualità e le potenzialità tecniche dei mezzi. Sarà possibile iscriversi al Test Day a partire dal mese di maggio direttamente dal sito internet.Per una panoramica dettagliata dei prodotti novità in esposizione si svolgerà la 3° edizione dell’ExpoBici Innovation Award: una giuria di esperti e giornalisti del settore metterà al vaglio i migliori prodotti novità del 2014 nelle categorie ROAD, MTB, URBAN/E-BIKE, COMPONENTI E ACCESSORI, ABBIGLIAMENTO e BIKE4FUN. E una volta in fiera . . . non solo bici da sogno e prodotti d’eccellenza, ma anche tanto divertimento, con l’arena spettacoli, per vedere i migliori atleti di trial e free style in esibizioni mirabolanti, e la possibilità di provare le bici in mostra nei circuiti cittadini allestiti per l’occasione e dedicati a bici elettriche, MTB e bici da strada. Appuntamento quindi a Padova dal 21 al 23 settembre 2013 per la prossima edizione di ExpoBici – La Fiera Internazionale della Bicicletta.