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venerdì 30 maggio 2014

Tappa al Giro: che ricordi!!!

Sabato 31 maggio, il Giro d'Italia tocca l’altopiano di Razzo (1800 mt), sopra Vigo. Ci arrivano da Sauris scalando precedentemente il Passo Pura (8% di media su più di 11 kilometri) e percorrendo in discesa tutta la Val Pesarina... li attende per l'atto finale il Kaiser, lo ZONCOLAN!!!
Una Tappa indubbiamente entusiasmante e ancor di più apprezzata dai friends Ad Maiora Bike che quelle strade le hanno percorse e "sudate" durante il Tour 2011 "Alpi Giulie". Partimmo allora da Ampezzo per salire fino alla vetta della Casera Razzo, deliziati da panorami incredibili della vallata sottostante ma sempre ben consci di quello che ci avrebbe atteso: in Carnia non esiste solo lo Zoncolan, ma anche la lunga e difficile salita al monte Crostis, ovvero alla “panoramica delle vette”. Che esperienze irripetibili !!!

giovedì 29 maggio 2014

MTB: sabato 31 maggio

GPSies - Popolano

ADM 2014 - Escursioni MTB
Ritrovo: Bar Briko Lugo: ore 7,45
Partenza: Popolano (Zona artigianale) ore 8.45
Livello: Impegnativo
Distanza 35 km Dislivello 1.400 mt
Durata prevista: ore 4.30

Un percorso che parte e arriva a Popolano e si muove sulla direttrice del sentiero 505; discesa per il bel single track fino a San Cassiano e risalita diretta a Monte Romano. Si prosegue in un inedito crinale che ci riporta in Valnera e risale poi l'ultimo colle per chiudere il circolare nella valle del Lamone.

Strada: sabato 31 maggio

Ritrovo: Bar Briko Lugo ore 7,50
Partenza: Bar Briko Lugo ore 8.00
Percorso: Lugo, Barbiano, Castel Bolognese, Zattaglia, Poggiolo "Martin Fabbri", Casola Valsenio, Salita San Ruffillo, Cima Prugno, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Lugo
Distanza km 110 Disl. 1150 mt.
Prima che il caldo la renda impercorribile si è scelto per l'appuntamento stradale di indirizzarci lungo la splendida ValFusa e "strappare" fino alla cime del Poggiolo; la seconda asperità si snoda lungo le pendici di Monte Battalia percorrendo la via San Ruffillo.

martedì 27 maggio 2014

Maggiociondolo

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Il "maggiociondolo", o "laburnum anagyroides" pianta molto velenosa, appartiene alla famiglia delle "leguminosae", è un arbusto alto dai quattro ai sei metri che cresce ai margini delle radure in posizione soleggiata fino verso i 2.000 m/slm. La corteccia è liscia di colore bruno-verdaceo, le foglie sono elittiche e da maggio a giugno si ricopre di grappoli di fiori color oro, questi grappoli di fiori ricordano le fioriture del glicine, i frutti del maggiociondolo si sviluppano in baccelli e come tutte le parti della pianta contengono la "citisina" dal forte potere venefico.
Il maggiociondolo nelle Prealpi bellunesi, viene adoperato come siepe di confine fra le varie proprietà, il legno durissimo di elevato potere calorico si usa come legna da ardere, per le sue caratteristiche di durezza, si utilizza per fabbricare i denti dei rastrelli, ed inoltre per costruire strumenti musicali a fiato; si utilizzava anche al posto dei chiodi per legare le travi e le coperture dei tetti.
Per la sua flessibilità, veniva usato per costruire la cavezze (anelli di legno elittici) da mettere al collo delle vacche e delle capre. Le piante di maggiociondolo dotate di un esteso sviluppo radicale, si usavano pure, per consolidare le scarpate e i pendii ripidi.
Fonte: http://sileno45.blogspot.it/

lunedì 26 maggio 2014

Cimone della Bastia

Quando le condizioni metereologiche ti permettono di pedalare in altura (1000 mt), una delle nostre mete preferite per una escursione spettacolare in MTB è indubbiamente quella che segue la traccia del sentiero di crinale 701, quel martoriato serpentone che arriva al Passo della Sambuca transitando per l'inarrivabile Cimone della Bastia (1.206 mt).: ed è proprio questo il track che ieri - sabato - abbiamo pedalato, in pochi... in pochissimi fortunatamente altrimenti non avremmo potuto personalizzare il tracciato con improvvise, quanto corrette, decisioni su quale rotta scegliere.
Ed infatti giunti su crinale - via Ca' Maggio - abbiamo voluto verificare concretamente se poteva essere transitabile in MTB il sentiero che taglia sulla cima del Cimone della Bastia, una nuova via quella che ci avrebbe consentito di eliminare la lunga arrampicata "pedestre" con bici al seguito del sentiero CAI ufficiale, ma purtroppo... NO POSSIBLE!! Quindi non ci è rimasto altro che ridiscendere la via percorsa fino a quel bivio che ti indirizza verso la parte antagonista della montagna, ben consci che ad attenderci ci sarebbe stata la "scarpinata" di circa 30', quella che nei nostri intenti iniziali avremmo voluto ELIMINARE!!!.
Ma per chi conosce la montagna, sa bene che la fatica espressa nel percorrerla, pedalarla, scoprirla, non deve essere percepita come tale ma al contrario rende immenso piacere e quasi commozione nel aver raggiunto luoghi unici, splendidamente riservati e ad un passo dal cielo.... la montagna va affrontata con rispetto, pazienza e con quello che oggi verrebbe chiamato un approccio olistico, il suo permanere oltre i nostri confini temporali, e la fatica, sempre la fatica, che ti riporta indietro in un tempo più selvatico e sensuale, la fatica che elimina le mediazioni a cui siamo abituati tra noi e il risultato dei nostri sforzi.
Seguendo l'alta via del Poggio Roncaccio ci si immerge in vero bagno di natura, attraversando boschi variopinti di faggi, querce, abeti e vi assicuro che per noi escursionisti sulle due ruote quali siamo, qui ci ritroviamo, qui possiamo veramente dire che ce l'abbiamo fatta... L'innesto sul Passo della Sambuca e relativo splendido sky-view 180° nord, non regala quelle emozioni come quando ci cimentiamo su questa salita con la SPECIALISSIMA, forse perché oggi siamo assuefatti da una intera mattinata stracolma di queste viste che giungono fino alla pianura, al mare. La discesa metà in asfalto e l'altra seguendo la via offroad che taglia verso Lozzole e già percorsa nei vari raduni invernali, ci conduce alla chiusura di questa intensa giornata in MTB, una di quelle giornate che si hanno soltanto nella mente, che si sognano e che non si riescono mai a concretizzare...

venerdì 23 maggio 2014

E' tempo di GINESTRE

Definito come il ‘fiore del deserto’, alludendo alla sua capacità di colonizzare terreni fortemente impoveriti, privi di substrato fertile, là dove nessun’altra pianta potrebbe insediarsi e prosperare. In tali condizioni estreme, dunque, la ginestra da un lato conferisce al paesaggio magnifiche pennellate di colore giallo intenso e, dall’altro, si propone come prezioso elemento di pianta pioniera, in grado cioè di preparare il terreno per l’arrivo di altre componenti vegetali. I “ginestreti” – come vengono chiamati dai botanici – nell’arco di pochi decenni favoriscono il graduale inserimento di alberelli robusti e gradevoli come le roverelle (Quercus pubescens) e d’una serie di altre piante (Fraxinus ornus, Crataegus monogyna, Clematis vitalba, ecc.) che si adattano ai luoghi accuratamente ‘lavorati’ dalle ginestre. Il terreno, poi, è quello che trae i maggiori benefici dalla presenza di ginestre, le quali provvedono a consolidare e restaurare vaste estensioni di scarpate e pendici denudate, soprattutto su substrati basici o alcalini, non meno che sulle distese di lava depositate dai vulcani. E Giacomo Leopardi non è stato il solo ad apprezzare queste loro virtù. Fonte: http://www.giardini.biz/

mercoledì 21 maggio 2014

MTB: Domenica 25 maggio

GPSies - Ca Maggio

Ritrovo: Bar Briko Lugo ore 7,45
Partenza: Aquadalto ore 8,45
Percorso: Acquadalto, Croce di Ca Maggio, Poggio Roncaccio, Diacci, Sambuca.
Distanza km 26 Disl. 1.150 mt

STRADA: sabato 24 maggio

Ritrovo: Bar Briko Lugo ore 7,50
Partenza: Bar Briko Lugo ore 8.00
Percorso: Lugo, Barbiano, Bagnara, Castel S. Pietro  Monte Calderaro, discesa Monte Cerere, Imola, Lugo.
Distanza km 100 Disl. 900 mt

L'appuntamento settimanale riprende lo "storico" percorso del Monte Calderaro dove alcuni anni fa il gruppo AD MAIORA si è cimentato + volte nell'entusiasmante quanto inedito percorso del Brevetto del Calderaro, un percorso ad incrocio per scalare i suoi quattro versanti: che fatica! ... ma che impresa!!!

martedì 20 maggio 2014

Le grotte di Santarcangelo

Santarcangelo di romagna nasconde una sua storia sotterranea e misteriosa, dove cavità, pozzi, cunicoli e gallerie costituiscono un’altra città sotto quella visibile, a molti ancora sconosciuta. E’ impossibile descrivere le emozioni e le sensazioni che si provano inoltrandosi nei meandri più reconditi di questo mondo, isolato nella sua quiete millenaria, ma indissolubilmente collegato con la realtà soprastante. Assolutamente imperdibile è la visita guidata all’interno della grotta monumentale, un viaggio indietro nel tempo, in una sorta di labirinto, alla scoperta di antiche leggende ed eccitanti racconti. Gli ipogei di Santarcangelo, erroneamente definiti tufacei, sono circa 150, scavati nell’arenaria e nell’argilla. Situati nella parte orientale del colle Giove, sono disposti su tre piani.Vengono distinti in “grotte a struttura semplice“ ed altre a “struttura complessa”.
I primi presentano solitamente un corridoio con nicchie laterali a pettine e copertura a botte o crociera; i secondi, complessivamente cinque, sono caratterizzati invece da una struttura molto più articolata. Se per i primi si è ipotizzato un uso pratico (depositi, cantine per la conservazione del nostro Sangiovese, grazie ad una temperatura costante di 12/13 gradi), per i secondi non si esclude, invece, una finalità cultuale. Gli studiosi, a tale proposito, avanzano numerose ipotesi: tombe etrusche, grotte paleocristiane, sacelli per il culto orientale del Dio Mitra, basilichette di monaci Basiliani ecc... Tuttora è un vero mistero!
Fonte: http://www.iatsantarcangelo.com/

Sella Ronda HERO

lunedì 19 maggio 2014

Wow... che escursione !!

Distanza: 46,49 km
Ora: 4:58:52
Velocità media: 9,3 km/h
Aumento di quota: 1.676 m
Temperatura med: 19,1 °C
Sono stanco di ripetere sempre gli stessi termini per descrivere le nostre avventure del weekend in moutain-bike, ma... come si fa ad non apostrofare un fantastico, stupefacente percorso quale è stato quello approntato dal mitico Giginho, su e giù nelle Valli del Santerno e del Sillaro: NON SI PUO' !.
E allora non ci rimane che raccontarvi questa ennesima avventura partita questa volta da Castel del Rio alla volta della vetta del Monte la Fine (993 mt) dopo aver percorso l'estenuante e tecnica salita di ben 10 km di percorrenza; la discesa in singletrack fino al paese di Piancaldoli (485) per affrontare la seconda parte del percorso, quella che seguendo costantemente strade offroad sale in costante ascesa (5 km) fino a lambire il Sasso della Macina, una roccia dura, un frammento di una colata sottomarina trasportata da lentissime ma immense frane, dove veniva cavata la pietra verde per far le macine dei mulini delle vicine vallate tosco-emiliane-romagnole. Proseguendo sul crinale, pedalando sotto le gigantesche pale eoliche si è scelto di scendere per la via asfaltata che transita da Ville Sassonero fino a giungere a valle nell'alveo del fiume Sillaro (285) dove siamo andati alla ricerca della giusta via per risalire nuovamente in direzione di Sassoleone e far rientro alla base: sfidando il divieto di transito in quanto strada privata, ci siamo direzionati lungo un fianco della collina, percorrendo questa via sterrata di 2,5 km incredibilmente affascinante, il paesaggio circostante è brullo, caratterizzato da bassa vegetazione. Proseguiamo per circa un chilometro su una selletta a cavallo fra le valli del Sillaro e del Santerno, fino a giungere a Sassoleone (556) e proseguendo sulla SP asfaltata fino a bivio Bordona, concludendo l'escursione odierna girando a sinistra verso Castel del Rio.


domenica 18 maggio 2014

Un Giro così... grande

Per chi non ha mai avuto modo di osservare dal vivo una partenza e/o un arrivo oppure il passaggio di una Tappa del Giro d'Italia, certamente non si è mai potuto rendere conto della reale dimensione organizzativa che sta dietro alle semplici immagini televisive che con puntualità annuale ci vengono proposte sul grande schermo. Oggi a Lugo di Romagna è successo tutto ciò... Lugo quale partenza di Tappa, con il risultato di una folla di praticanti, curiosi, cittadini che hanno ricolmato il centro cittadino gustando con stupore questo spettacolo che ruota attorno al ciclismo professionistico e all'affascinate sport quale è il ciclismo professionistico.
Già dalla giornata di sabato, squadre di tecnici-lavoratori si sono adoperati con precisa e repetita professionalità nell'assemblare e addobbare il "cuore" di Lugo di tutto quello che necessita per presentare una manifestazione in grande stile per l'indomani: la grande piazza del Pavaglione è stata individuata per essere la zona di punzonatura e dell'area relax - meeting point, mentre a fianco del monumento di Baracca - che vigilava sempre dall'alto... - sono stati collocati i vari stands degli sponsor, ma il tutto collegato da un lungo, interminabile serpentone transennato che ha consentito a tutti corridoi di effettuare una kermesse pittoresca attraverso un muro di folla accorsa. Tanto colore rosa ha pitturato per questa giornata sportiva la nostra città regalandoci attenzione nazionale e si spera allo stesso tempo un indiretto riscontro, sicuramente positivo, ma soprattutto un qualcosa di nuovo da raccontare, per tutti coloro che appassionati o non delle due ruote sono accorsi al richiamo del GIRO e vi assicuro che di questi tempi un sorriso in più non guasta certamente... anzi!.
Speriamo soltanto che occasioni simili non si ripetano (così come per questa occasione) ogni cento anni.

giovedì 15 maggio 2014

MTB: Sabato 17 maggio

Ritrovo: Bar Briko Lugo ore 7,45
Partenza: Castel del Rio ore 8,45 P. Campi da tennis
Percorso: Castel del Rio, Monte La fune, Pincaldoli, Casoni di Romgna e ritorno
Distanza km 40 Disl. 1.400 mt

Strada: Sabato 17 maggio

Ritrovo: Bar Briko Lugo ore 7,50
Partenza: Bar Briko Lugo ore 8.00
Percorso: Lugo, Barbiano, Faenza, Brisighella, salita Cottignola, Modigliana, Monte Bello, bivio Trebbio, Trebbio, discesa Samoggia, S.Lucia, Faenza, Lugo.
Distanza km 100 Disl. 1.050 mt

martedì 13 maggio 2014

S. Ellero (Hilarius o Ilario)

Festa del Patrono di Galeata e di Lugo: 15 maggio.
Gli antichi codici sono concordi nel riferire che S. Ellero (Hilarius o Ilario) nacque in Toscana, sotto il consolato di Dinamio e Sifidio, nel 476 d.C. Narra il compositore della vita di S.Ellero (vita Hilari- Acta Sanctorum) che egli, all’e­tà di soli 12 anni lasciò la sua famiglia e guidato da un angelo, andò a stabilirsi sul monte che sovrasta Galeata. Per 9 anni condusse vita eremitica e solo dopo il terzo anno eresse una piccola chiesa, che la tradizione popo­lare crede corrispondere coll’attuale cripta della chiesa abbaziale. Per la sua edificazione furono impiegati i ma­teriali provenienti dall’antica Mevaniola collocata poco più in basso e il cui ciclo vitale si era appena concluso. S. Ellero nel 497 d.C. circa, abbandonata la vita eremiti­ca, cominciò a raccogliere intorno a sé dei discepoli, fon­dando uno dei primi monasteri d’Occidente, precedente quello benedettino a cui si aggregherà molto più tardi. Anche Teodorico riconobbe le virtù di Ellero e concesse privilegi e donazioni all’Abbazia. Al Santo, a cui la fede popolare attribuisce poteri taumaturgici contro il mal di testa e il mal di schiena, i galeatesi hanno dedicato il mese di Maggio, nel corso del quale si svolgono feste e celebrazioni religiose. L’Abbazia di S. Ellero fu fondata presumibilmente alla fine del V secolo da Ellero che, come racconta la Vita Hilari, si ritirò a vita ascetica nell’alta valle del Bidente. A causa delle vicissitudini dei tempi e delle periodiche scosse sismiche caratteristiche della zona, l’edificio che oggi ci appare è il sovrapporsi di varie fasi costruttive e di numerosi restauri. La facciata romanica (XI-XII secolo), in blocchi di arenaria, è dominata dal portale con colonnine binate ornate da capitelli con figure di monaci e di sua­denti sirene con code bipartite, e nella parte superiore dal grande rosone. I fianchi dell’edificio sono scanditi da una serie di lesene sempre in blocchi di arenaria che no­bilita il resto della muratura. L’interno è ad unica navata (con cappelle laterali) che si conclude con un presbiterio sopraelevato e abside rettilinea. La parte più affascinante della chiesa è di certo la crip­ta, che si fregia di una suggestione particolare nei giorni di festa dove, per tradizione, una lunga fila di pellegrini scende nell’angusto “corridoio” a compiere il rito della devozione. Il corpo del Santo è conservato all’ interno di un sarcofago (fine VIII - inizio IX d.C.) ornato da croci entro nicchie. Si può giungere all’Abbazia percorrendo a piedi il pitto­resco sentiero delle cellette, recentemente recuperato. L’Abbazia è aperta solo la domenica. Orario invernale: dalle 14,30 alle 16,30 Orario estivo: dalle 15,00 alle 18,00 MESE DI MAGGIO aperta tutte le domeniche per tutto il giorno.
Il Santo è protettore della città di Lugo, dove rimase per un certo tempo a predicare. Afferma lo storico Bonoli nella sua Storia di Lugo: "In vicinanza di Lugo, nel Fondo detto Stiliano, fabbricarono gli antichi lughesi una Chiesa d'onesta grandezza, dedicata al Santo Ilaro Abate di Galliata, protettor loro.". Il primo documento riguardante la Chiesa e la Massa di S. Ilaro in Stigliano (o Stiliano) risale al 980, ma il fatto che tali luoghi fossero già noti indica una loro preesistenza.
Fonte:
http://www.comune.galeata.fo.it/

domenica 11 maggio 2014

L'ultimo baluardo

Certamente il Giro della Romagna, quale manifestazione cicloturista, è stato ed è l'ultimo baluardo della giusta interpretazione dell'andare in bicicletta come azione sportiva non agonistica: ogni edizione è ora mai la sua perenne consacrazione quale "regina" in questa tipologia di manifestazioni, sia per la sua storicità ma anche per la attenta organizzazione che garantisce uno standard di qualità elevatissimo e che è da esempio per tutte le altre GF similari. Anche oggi si è potuto constatare un grande successo di partecipazione con i suoi 4.800 iscritti che hanno invaso l'appennino romagnolo, pedalando su e giù per i vari colli e facendo poi ritorno a Lugo per festeggiare tutti insieme ogni singola impresa sportiva compiuta.
Per la cronaca, l'edizione 2014 se l'è aggiudicata la società faentina Bike Passion scalzando incredibilmente la diretta concorrente SC Pedale Bianconero, che dopo 22 anni di vittorie consecutive del Giro della Romagna, ha dovuto lasciare il passo aggiudicandosi la piazza d'onore, ma d'altra parte "largo ai giovani" e a nuove energie.
Negli ultimi anni si è voluto differenziare la consolidata specialità cicloturistica su STRADA con altre discipline affini, quali sono la MOUNTAIN BIKE, lo SCATTO FISSO ed infine la RANDONNEE: una splendida idea per accontentare l'intero popolo ciclistico e nello stesso tempo accrescendo il valore dell manifestazione in se. Nella serata di sabato sera, proprio nel cuore cittadino di Lugo in tantissimi abbiamo potuto osservare con ammirazione (se così si può dire) questi randagi - Randonneeur - che sono partiti con i loro mezzi a due ruote equipaggiati di tutto punto (illuminazioni a giorno e tutto il necessario per autogestirsi) in notturna, per completare un percorso hard di ben 400 km, arrivando a toccare la Toscana mugellese e far ritorno l'indomani: Coraggiosi !!!.
Concludendo... una vera festa del cicloturismo NO-TIME.

giovedì 8 maggio 2014

Saturday night fever

RANDONNEE DELLA ROMAGNA
Sabato 10 maggio
Lugo - Largo Calderoni
Non prendete nessun impegno per il prossimo sabato sera !!!! La febbre contagiosa dei Randonneurs (Randagi) ha attecchito anche a Lugo e lo spettacolo di vederli, osservarli da vicino questi indomiti, instancabili pedalatori (dovranno affrontare gli insidiosi 400 km / 4000 mt dislivello sul percorso tracciato sull'appennino Tosco Romagnolo) avrà il suo punto di ritrovo e partenza proprio nel cuore della nostra città, in Largo Calderoni, col primo starter fissato alle ore 18,00 e il susseguente alle ore 22,00 per una spettacolare partenza congiunta di tutti i partecipanti. La "Randonnèe della Romagna" alla sua terza edizione, offrirà un vero spettacolo di luci e biciclette catarifrangenti, nobilitando la nostra cittadina di un sano spirito cicloturistico, di una voglia di impresa individuale sportiva, la scoperta di un ciclismo diverso 
non esasperato, senza classifiche, 
ma non per questo meno impegnativo e severo, dove chi ti sta a fianco non è l'avversario da battere
 ma il compagno di viaggio, dove non conta in che posizione arrivi, ma solamente l'arrivare.....
E allora non ci rimane che consigliare a tutti coloro che si riconoscono amanti delle due ruote & pedali, di non lasciatevi scappare l'occasione di venirli ad applaudire in questa incredibile ed ennesima sfida sulla bicicletta.

Giro: Mostra fotografica


In occasione della partenza, Domenica 18 maggio, della Tappa Lugo –Sestola del Giro d’Italia 2014, Confcommercio Ascom Lugo ospiterà una mostra fotografica che permetterà di ripercorrere la storia dei ciclisti professionisti di Romagna. La mostra sarà visitabile dal 9 al 20 maggio compreso. L’inaugurazione ufficiale avverrà martedì 13 maggio 2014 alle ore 18.30, al termine dei lavori della Assemblea dei soci Confcommercio Ascom Lugo.

martedì 6 maggio 2014

Zir dlà Rumagna 2014

Domenica 11 maggio
Ritrovo: Bar Life Lugo (fronte Stazione FS)
Orario: 6.30
Percorso STRADA: km 138 disl 1.600 mt .
Percorso MTB: km 125 








Chi vuole aggregarsi al gruppo Ad Maiora Bike al Giro della Romagna 2014, anche quest' anno può scegliere tra le due specialità, STRADA o MTB, infatti ci divideremo per questo appuntamento in due gruppi ma ugualmente effettuando insieme la partenza. Il ritrovo è per ore 6,30 al Bar Life di Lugo e poi procederemo per lo starter point che è fissato al Piazzale dello Stadio Comunale di Lugo. Un percorso stradale classico quello FONDO da noi cicloturisti locali, indubbiamente parecchio "pedalato" ma pur sempre intrigante, le cui asperità sono il Monte Albano, il Carnevale, e il Beccuggiano con un dislivello totale di 1.600 mt. 
Per gli amanti del fuoristrada invece l'occasione è unica nel partecipare a questa insidiosa edizione in MTB, che con i suoi 125 km e 1.475 mt dislivello è da classificarsi a tutti gli effetti una MARATHON. Non abbiate paura... partecipate.


Lugo ai tempi del colera

Gli oggetti usati dai detenuti e gettati nello scarico della prigione durante l’epidemia del 1855, aprono una finestra sul passato di Lugo e sulle vicende della Rocca e dei suoi carcerati. La mostra, Ai tempi del colera visitabile dal 12 aprile 2014 al 22 gennaio 2015, ricostruisce le vicende umane e giudiziarie di alcuni detenuti del XIX secolo incrociando i dati d’archivio con i graffiti incisi sulle brocche e sui catini usati in cella. Un nome, una data, a volte solo un’iniziale, il segno che si è esistiti e, quel che è peggio, passati da lì. Figli di un reato minore, certo, perchè altrimenti finivano nel carcere di Ferrara, ma comunque galeotti, tradotti in cella per furto, ricettazione, simpatie rivoluzionarie o patriottiche. Ci sono casi in cui, se piove, diluvia: alcuni di loro hanno dovuto patire due volte, la gattabuia e il vibrione, una stanza umida, malsana, sovraffollata e promiscua in cui è facile soccombere al contagio. Eppure, proprio il colera li ha sottratti all’oblio. Gli scavi archeologici effettuati nella Rocca di Lugo hanno portato in luce il condotto usato come immondezzaio delle prigioni pontificie ubicate nel torrione, il Mastio di Uguccione. Da questo scarico provengono i reperti protagonisti, con documenti e lettere d’archivio, della mostra.L'esposizione propone circa 150 oggetti usati dai detenuti e buttati in occasione dell’epidemia di colera del 1855. Si tratta per lo più di brocche, catini, ciotole, piatti in ceramica ingobbiata e invetriata, fiasche, pitali, pentole e pedine da gioco, manufatti quasi tutti ottocenteschi, salvo un’esigua selezione di materiali dei secoli precedenti (XVII-XVIII) tra cui pentole da fuoco in ceramica invetriata e piatti in smaltata bianca o azzurra, tipo “Senigallia”. L’interesse di questo materiale sta nei graffiti incisi dai carcerati, talora il nome, la provenienza, segni devozionali come piccole croci, a volte solo una tacca o il lento scorrere degli anni di detenzione, 1835, 1836, 1837... con il 1854 terminus post quem. Ricerche d’archivio su queste incisioni hanno permesso di ricostruire le vicende personali e giudiziarie di alcuni detenuti, fornendo al tempo stesso uno spaccato di vita lughese alla vigilia dell’annessione al Regno di Sardegna. La mostra è promossa dal Comune di Lugo e Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con Comitato per lo studio e la tutela dei beni storici di Lugo. La mostra, curata dalle archeologhe della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna, Chiara Guarnieri e Claudia Tempesta, e da Antonio Curzi del Comune di Lugo, rientra nell'iniziativa "Quante storie nella Storia" promossa dalla Soprintendenza Archivistica per l'Emilia-Romagna dal 5 all'11 maggio 2014.
Fonte: http://www.romagnadeste.it/

sabato 3 maggio 2014

BiKamper

Bikamper è riparo individuale che utilizza una bicicletta MTB 26 "o 700c da strada e con la ruota anteriore in luogo dei pali della tenda. Il corpo principale è realizzato in poliuretano resistente all'acqua rivestito 45D nylon ripstop e dispone di tre pannelli di rete per la ventilazione e osservare le stelle in piacevoli serate. Il tetto è costruito completamente impermeabilizzato 70D nylon ripstop per una protezione aggiuntiva se il tempo è hard. La confezione di Bikamper ™ ha un formato compatto e con una speciale sacca roba con cinghie al manubrio. Total Weight 1.63 kg
Fonte: http://topeak.com/products/Tent/Bikamper 

venerdì 2 maggio 2014

Weekend (programmazione)

In considerazione delle pessime ed incerte previsioni metereologiche prospettate per il prossimo weekend, ogni programmazione in corso viene rinviata a data da destinarsi, mantenendo ugualmente validi i consueti ritrovi del sabato e domenica - BAR BRIKO Lugo - nel qualcaso ci fossero cambiamenti meteo sostanziali e positivi (confidiamo in .... domenica).
MTB: ore 7,45
STRADA: ore 8,30
Percorsi da stabilirsi al momento.

Chi risica... gode!!

1° Maggio 2014
COLLINA DI PONDO 
Distanza: 84,83 km
Ora: 5:14:06
Velocità media: 16,2 km/h
Aumento di quota: 1.922 m
Temperatura med: 15,4 °C
Quota min: 69 m
Quota max: 808 m

Le nostre preghiere a Giove Pluvio sono state accolte parzialmente, intendendo che al risveglio ci siamo trovati oggi davanti ad una giornata plumbea e frescolina con tutti i carismi per rimanere in branda... al calduccio. Per coloro invece che hanno "risicato", rischiando... et voilà... ecco servita una splendida escursione, proprio così come l'avevamo prospettata nel blog-programma... senza pioggia e vento.
Certamente sarebbe stato meglio pedalare riscaldati e accompagnati da un piacevole sole primaverile - che invece ha fatto capolino - ma al cospetto dell'inedito e splendido percorso pedalato... tutto è passato in secondo ordine: il nostro appuntamento del 1° maggio si è sempre contraddistinto per la sua unicità nel ricercare e percorrere nuove strade e nuovi territori, esperienze a go-go, e così è stato il let-motiv odierno, transitando dalla Pieve di Rivoschio al Passo Sulparo lungo quell'interminabile crinale fatto di brevi e nervose discese e risalite, e che non ti fa staccare lo sguardo... perso in lontananza ad osservare le splendide colline circostanti, salendo poi sulla impegnativa Collina di Pondo, a tutti sconosciuta, ma che è veramente un "opera da incorniciare" per i veri salitomani della bicicletta. 
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno aderito, per il giusto "spirito" espresso nel pedalare con Ad Maiora Bike. Urrà! (.... alla prossima).