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martedì 29 marzo 2016

Fiera dell'asparago

Ogni anno a fine aprile si svolge a Mesola la Fiera dell'asparago verde del Delta. Stand gastronomici, mercatini, degustazioni e specialità locali, intorno allo splendido Castello Estense.

Dal 23 aprile al 1° maggio 2016
Mesola - Castello Estense
L’agricoltura e i prodotti delle terre Mesolane sono rinomati ed apprezzati in tutta Italia e in molti altri paesi europei. Grazie ai terreni fertili alla foce del Po, di natura sabbiosa e ricchi di acqua, che caratterizzano un  sapore raffinato e piacevolmente erbaceo, a Mesola, si concentra il 40% dell’intera produzione emiliano romagnola di asparagi. L’asparago, dal  punto di vista nutrizionale, è molto ricco di fibra rispetto ad altri ortaggi, ed apporta limitate quantità di grassi, proteine e zuccheri, mentre è ricco di elementi minerali fondamentali all’uomo, in particolare, vitamine A, B, C, calcio, fosforo, magnesio e potassio. A questo pregiato ortaggio e grazie alla notevole richiesta di mercato, ogni anno a Mesola si svolge tra Aprile e Maggio, l’ormai tradizionale festa dedicata al principe della gastronomia locale, l’asparago mesolano, divenuto ormai l’ appuntamento fieristico più importante del basso ferrarese. Per l’occasione, si radunano centinaia di bancarelle distribuite ovunque, occupando ogni angolo del piccola cittadina Estense, sia dentro che fuori le mura, con una grande partecipazione di produttori, e un’ incredibile affluenza di pubblico e visitatori.  La fiera dell’asparago è la regina delle sagre, la cui fama ha oltrepassato i confini e reso famosa ovunque la città di Mesola.

sabato 26 marzo 2016

Come fare...


Oggi praticare la mountain bike ad un livello tecnico elevato porta inevitabilmente a considerare percorsi sempre più ostici e per raggiungere posti altrimenti accessibili solo a piedi, è necessario trasportare il mezzo in spalla. Non esiste un metodo universalmente riconosciuto.. c’è chi porta la bici sulla spalla da una parte, chi se la infila sopra la testa, chi la attacca allo zaino e così via… Leggendo quà e là sulla rete e forum (molto specifico l'articolo pubblicato da sentieri in mtb  ) credo che la nostra scelta possa cadere sul questo metodo (visibile anche in foto):
"Mettere la bici di traverso davanti a te, ruota anteriore a sinistra, sollevarla e la farla passare sopra la testa ponendola in orizzontale con le ruote in avanti e la sella dietro; con la mano sinistra reggere il fodero forcella, con la mano destra è necessario reggere la pedivella/pedale di sinistra. Il telaio si appoggierà così sulla parte superiore dello zaino che risulta necessario."

mercoledì 23 marzo 2016

Il vino della "bassa"



La Romagna del vino si interroga: realtà e percezione sulla viticoltura di qualità. 
Teatro Rossini a Lugo giovedì 31 marzo ore 20.30. 
Ne parlano Oscar Farinetti fondatore Eataly, Riccardo Cotarella presidente Assoenologi nazionale, Simona Caselli Assessore Agricoltura Regione Emilia Romagna, Ruenza Santandrea Presidente Gruppo Cevico. 
Al termine degustazione di vini romagnoli. L’ingresso è libero



This is real passion


Team MTB Baracca Lugo

Si terrà Mercoledi 23 Marzo alle ore 20.00 a Lugo (Ra), la presentazione del Team Baracca Lugo MTB. All'interno della prestigiosa Enoteca Enò in Via Magnapassi, 30, saranno presentati i componenti della società e gli atleti delle varie categorie, oltre alla esposizione della bici Somec Tuman 29 utilizzata dalla Elena Gaddoni in questa stagione. Sarà inoltre svelato il calendario gare a cui prenderanno parte gli altleti.La presentazione sarà affidata ad uno speaker di eccezione, Cesare Natali, ormai ribattezzato l'enciclopedia del ciclismo e voce ufficiale di tante gare a livello nazionale.Alla serata prenderanno parte tutti gli sponsor e le autorità del comune e della Federazione Ciclistica.Per l'occasione sarà allestito un buffet offerto dall'enoteca stessa.
http://www.solobike.it/

martedì 22 marzo 2016

Analizza le prestazioni della forcella



SussMyBike è un nuovo dispositivo realizzato per regolare il setting della forcella e ammortizzatore utilizzando uno smartphone. Per molte persone che possiedono una MTB, le impostazioni di una forcella ammortizzata o di un ammortizzatore di solito vengono lasciate standard da negozio o semplicemente impostate secondo i parametri suggeriti dal produttore, mentre per una migliore esperienza di guida il setting dovrebbe essere più specifico, ma non tutti sono in grado di farlo.

Maggiori info: www.SussMyBike.com

lunedì 21 marzo 2016

Riorganizzazione dell’attività cicloamatoriale e cicloturistica

Il Consiglio Federale della FCI , nella sua riunione del 25 gennaio 2016, ha deliberato alcune importanti modifiche alla normativa per la pratica dell’attività amatoriale e cicloturistica.
1) Attività cicloamatoriale
tessera master = costo tessera, già in vigore (€ 45,00)
certificato medico di idoneità all’attività agonistica ed autocertificazione etica
attività come già definite dalla normativa vigente
2) Attività ciclosportiva (fino ad ora denominata cicloturistica)
tessera ciclosportiva , costo tessera già in essere (€ 40,00=). Per coloro che hanno già avuto la tessera per l'anno 2016, con la denominazione cicloturistica, si comunica che sarà riemessa e sostituita gratuitamente dalla FCI con la nuova denominazione
attività e partecipazione alle manifestazioni, incluse attività amatoriale fino a 120 km ovvero mediofondo di lunghezza non superiore a 120 km, senza alcuna modificazione rispetto alla stagione 2015, se non l’obbligo del certificato medico di idoneità per l’attività agonistica
3) Attività cicloturistica ( nuova istituzione)
tessera cicloturistica costo € 30,00=
certificato medico per attività non agonistica
attività cicloturistica che sarà indicata come tale nelle norme amatoriali e che avrà le seguenti caratteristiche: distanza massima del percorso, km 50 (tolleranza 10%); dislivello totale: non superiore all’ 1% della distanza complessiva, pendenza massima: non superiore al 6%, velocità massima controllata: 25 km/h.
Pertanto le Norme Attuative per l’Attività Cicloamatoriale, Ciclosportiva e Cicloturistica 2016 saranno adeguate alle nuove disposizioni e pubblicate a breve sul sito federale della Federciclismo.
Fonte: http://www.federciclismo.it/it/

giovedì 17 marzo 2016

YakAttack MTB


The NorthFace Nepal Yak Attack from TheYakAttack on Vimeo.

Yak Attack is the highest mountain bike race on Earth, climbing to the dizzying heights of 5416m above sea level. 10 stages, approx 500km, 15000m of overall altitude gain and a temperature range of +30c to -20c, tests the most hardened of riders. For its 10 year anniversary Yak Attack has raised the bar even higher. After crossing the formidable Thorong La, the race will head into the moon like landscape of the “Forbidden Kingdom” of Upper Mustang, which at an average elevation of 4000m is one of the remotest and untouched areas on planet Earth.
Fonte: http://theyakattack.com/

lunedì 14 marzo 2016

Madona di garzòn

Il 25 marzo, la Madona di garzòn, era un'occasione di festa a San Pancrazio.
Nel periodo fra le due guerre mondiali, i ragazzi del bracciantato del paese che avevano finito gli studi (così si diceva allora dopo il conseguimento dell'attestato di terza elementare) andavano quasi tutti a fare i garzoni. Il padre accompagnava il figlio presso la casa del contadino col quale era stato fatto il contratto e per fargli capire che doveva dare retta, che doveva ubbidire, quando lasciava il figlio per tornarsene a casa diceva a voce alta: "se un fa ben dasii dla broca!". Se i ragazzi nelle case coloniche avevano perso la libertà di giocare, in compenso avevano trovato una tavola quasi sempre imbandita perché i contadini non avevano molta moneta, ma non pativano di certo nel mangiare. Salvo qualche eccezione i ragazzi venivano trattati bene per evitare che parlassero male dei loro padroni, facendoli sfigurare agli occhi della gente. Da tempo fare il garzone era diventato un mestiere. Alla fine della prima guerra mondiale però cominciò a svilupparsi l'edilizia e poi la meccanica. Questi nuovi lavori assorbirono quasi tutta la manodopera locale e il mestiere di garzone venne lasciato alle persone che scendevano dalla montagna del forlivese, del cesenate e del riminese, dalla Carpegna e da San Marino. Ne giunsero talmente tanti che San Pancrazio divenne un importante centro di smistamento per questo tipo di manodopera. L'iniziativa fu di due garzoni: Bineli, che per più di quarant'anni fu il garzone di Rota e Vitouri, che dopo il ritorno dalla guerra rimase a lavorare da Rota fino agli anni quaranta. Frazchì d'Rota, Francesco Sbaraglia, era un uomo molto stimato ed era l'azdordi una famiglia famosa da sempre per l'ospitalità al viandante forestiero. Per questo motivo divenne presto la base di smistamento di tutti i garzoni che scendevano a valle e tutti i capoccia andavano lì a contrattare. Il giorno della Madonna dei garzoni si organizzava una festa nell' Osteria de' Mat al pomeriggio si ballava al suono dell'organino e della fisarmonica. I suonatori erano Nando (il nonno del Dottor Evo Stanghellini), Angiulet d'Bazela e e' Gadg de Pastor, che veniva da Roncalceci. Alla sera una grande braciolata e vino a volontà per tutti.
Fonte: http://russi.racine.ra.it/vitacontadina/articoli/art3.htm

domenica 13 marzo 2016

Adesso ho capito !!!!

Il kit motore elegantemente nascosto nel tubo reggisella, con i suoi 200 Watt di potenza agisce direttamente sulle pedivelle. È sufficiente una leggera pressione sul pulsante posto sul manubrio per attivare la sua “spinta invisibile”. Il peso complessivo del sistema, batteria inclusa, è di solo 1,8 Kg; è nata la bicicletta elettrica sotto i 10 Kg.  Grazie al particolare modo in cui è costruito il motore può essere inserito in ogni tipo di intelaiatura che abbia un diametro interno del tubo reggisella di 31,6 mm oppure 30,9 mm. Il motore vivax assist viene montato con l'Invisible Performance Package in modo da essere completamente nascosto.
La batteria con durata di 60 minuti, che prima era allocata nel borsellino sotto la sella, è ora disponibile come "borraccia-batteria". In questo modo rimane assolutamente nascosta senza modificare minimamente la linea estetica della bicicletta. Inoltre, il pulsante di accensione del motore che una volta era collegato per mezzo di cavi, adesso funziona in modalità wireless; esso è posizionato nel manubrio della bici.
Prezzo consigliato al pubblico di vivax assist: 2.699,00 Euro con la batteria da 6 Ah inclusa.
Fonte: http://www.vivax-assist.com/

venerdì 11 marzo 2016

E' giunta l'ora di mettersi in forma... mah?


Salina di Cervia: birdwatching

 
Porta sud del Parco Regionale del Delta del Po, la Salina di Cervia è riconosciuta dalla Convenzione di Ramsar quale Zona Umida di importanza internazionale per il suo elevato valore naturalistico e paesaggistico. Dal 1979 è inoltre Riserva Naturale dello Stato di popolamento animale. L’ambiente è popolato da specie rare come fenicotteri, cavalieri d’Italia, avocette e tante altre specie protette. Il Centro Visite è il punto di partenza per visite ed escursioni guidate, a piedi, in bici e in barca elettrica. Un interessante percorso a piedi è 'lungo la via dei nidi', per osservare i pulli, i nidi e i rituali caratteristici delle specie di avifauna. Scegliendo l'itinerario in barca elettrica si naviga silenziosamente lungo il canale circondariale avvicinandosi alle vasche, a poca distanza dai suoi abitanti. La Salina è sicuramente un paradiso per amanti di birdwatching e fotografia naturalistica. Da percorsi di qualche ora a uscite di mezza o intera giornata, la Salina è interessante per bambini, ragazzi e adulti. All'interno del Centro si snoda inoltre un percorso che, con il supporto di esperimenti e plastici, aiuta ad approfondire la tematiche storiche ed economiche legate alla produzione del sale.
 
Per informazioni: 
tel.
 0544 973040
@  salinadicervia@atlantide.net 
                                                               

lunedì 7 marzo 2016

E' nostar tèatar


Nei primi anni del Novecento(1902) i lughesi, fieramente divisi tra verdiani e wagneriani, ma tutti grandi appassionati di musica, finalmente si accordarono e decisero di chiamare per la stagione lirica il maestro Arturo Toscanini già famoso come direttore d’orchestra, ma con un carattere molto difficile. Il piazzale della stazione era gremito di popolo: signori in tubino, signore dagli ampi cappelli infiorati, bottegai in maniche di camicia e grembiule, contadini con al collo i rossi fazzoletti di cotone e le loro donne con ancora al braccio le ceste delle uova. Quando il treno di Castelbolognese, con sbuffi di fumo nero e di vapore bianco, entrò in stazione fu accolto da un urlo di entusiasmo che si diffuse per la campagna circostante. Il Maestro, visibilmente contrariato da tanta accoglienza, sceso frettolosamente, salì sul landau che lo attendeva. Ma i lughesi, presi dall’entusiasmo, staccata la pariglia, si attaccarono al timone trainando di corsa la carrozza fino alla «Locanda dell’Annunziata», l’unico albergo della città. Cominciarono subito le prove. Sono fin troppo note (vi è tutta una letteratura) la diligenza, la scrupolosità, 1’esigenza, l’insofferenza e la prepotenza di Toscanini quando dirigeva: tutte qualità e difetti che si centuplicarono nello spazio angusto del teatro Rossini. Ne aveva per tutti, eccetto uno: Noè, che, bravissimo com’era, era trattato con tutto rispetto anche dal Maestro Direttore. Noè, al suo posto sul lato destro dell’orchestra, intento ed attento, seguiva affascinato 1’agitarsi della magica bacchetta, un occhio allo spartito ed uno alla figura del Direttore. Ma un mattino, in un attimo di pausa, si diffusero nella sala, attraverso le finestre aperte, i rintocchi delle campane che annunciavano il mezzogiorno. Con assoluta naturalezza, Noè, chiuso lo spartito, si levò dallo scanno proprio mentre Toscanini, sollevato il braccio si accingeva all’attacco di una sinfonia. Il braccio restò per aria e i neri baffetti del Maestro parvero sprizzare scintille, poi, abbassata la bacchetta, rivolto a Noè urlò : «ehi! tu cosa fai? dove vai?» e la risposta del primo contrabbasso fu : « a magné!!» e senza degnare di uno sguardo il sommo, Noè abbandonò la sala con la massima indifferenza.
Fonte: "E’ zoch" n°27 - periodico romagnolo di storia e cultura / articolo scritto da Massimo Stanghellini

venerdì 4 marzo 2016

La Torre di Oriolo


La Storia della Torre
Inzia il 4 gennaio 1474, quando l’Arcivescovo Bartolomeo Roverella cedette il dominio di Oriolo a Carlo II Manfredi (Signore di Faenza) per la somma di 2500 fiorini.
Il vecchio castello fu radicalmente ristrutturato e trasformato in rocca ad uso strettamente militare: in particolare fu ricostruita la torre (dando origine al possente mastio esagonale che si può visitare ancoea oggi) e fortificato l’accesso mediante due spessi muri dotati di camminamenti superiori. Nel 1500, la rocca subì l’assedio del capitano Vitellozzo Vitelli al soldo di Cesare Borgia: alla fine si arrese e fu saccheggiata. Il dominio del Valentino fu breve; al termine, la località seguì la sorte del resto della Romagna, finendo sotto alla repubblica di Venezia. Tuttavia, proprio in questi anni la Torre beneficiò di diversi ammodernamenti e restauri. Con il ritorno della regione sotto il diretto possesso pontificio, la rocca di Oriolo ed il suo territorio furono definitivamente assegnati a Faenza. Col trascorrere del tempo, variarono anche le esigenze strategiche e l’importanza militare della rocca lentamente svanì: Venne abbandonata e fu così che gli abitanti del luogo la utilizzarono per recuperare mattoni e altri materiali utili. Della fortificazione rimasero solamente la Torre e pochi ruderi sparsi. In seguito allo spopolamento della località ed abusi compiuti dai consiglieri, alla fine del ‘600 il Legato Pontificio ordinò la soppressione del Comune di Oriolo, che fu ridotto a semplice Scola: una sorta di circoscrizione di quartiere con limitatissimi mezzi e poteri.
A partire dalla seconda metà del ‘700, la proprietà della Torre fu ceduta a privati: adibita per lo più ad abitazione per mezzadri che lavoravano le vigne circostanti. Per molto tempo la Torre rimase di proprietà della famiglia Caldesi.Durante la seconda guerra mondiale, nell’autunno del 1944, la Torre servì da rifugio per un’ottantina di civili fuggiti da Faenza per timore dei frequenti bombardamenti, ma fu anche sede di un presidio tedesco che utilizzava la Torre come punto d’avvistamento. Questo rese l’antica fortificazione bersaglio di numerosi lanci di granate, Riuscì però a resistere grazie al forte spessore dei muri perimetrali. Nuovamente abbandonata dopo la fine del conflitto: a partire dal 1965, la torre fu oggetto di una tenace campagna di sensibilizzazione per il suo restauro e apertura al pubblico. Per venti anni consecutivi, gli abitanti di Oriolo organizzarono a questo scopo la “Festa di Primavera, per salvare un monumento”. Fu così che iniziarono le trattative con la famiglia Caldesi, e nel 1984 la Torre fu donata alla città. Iniziarono i lavori di restauro del coperto e dei muri esterni. Nel 2003 il Comune di Faenza, con il supporto di un finanziamento della Regione Emilia-Romagna, si occupò del restauro degli interni e finalmente la Torre fu riaperta al pubblico (2004).
Attualmente la Torre è accudita dalla Associazione per la Torre di Oriolo in convenzione con il Comune di Faenza. Fonte:http://www.torredioriolo.it/

Campigna innevata!!


giovedì 3 marzo 2016

Pedalonga. tratto cronometrato



Lungo il tracciato Special Marathon PEDALONGA 2016 , è previsto un tratto cronometrato in discesa denominato "M.te Spina Downhill"; trattasi di singletrack tecnico e spettacolare ma non pericoloso e sempre guidabile. Si determinerà un’ulteriore classifica nella classifica, per mettere un po’ di pepe sulle ruote degli atleti… 450 metri di dislivello negativo per 2 chilometri di lunghezza! Uno sparo da fare a manetta!

ADM 2016: maglia freeride ENDURA


Modello: 
Hummvee Endura jersey short
Quest'anno si è deciso di personalizzare la maglia Ad Maiora Bike 2016 con un modello freeride Endura, anche perchè nessun produttore di vestiario ciclistico ha pensato di realizzare un capo tecnico indirizzato alla mountain bike e in particolar modo da escursionismo.. ciò che abbiamo ritrovato proprio con HUMMVEE: "Straordinariamente morbida, in azione ce ne si innamora letteralmente, in ragione di una traspirazione di livello tale, da non accorgersi in pratica di indossare alcunchè":
  • Testutrizzata, a rapida espulsione del sudore
  • Pannelli in mesh a contrasto sotto braccio /lati/retro collo
  • Lunga zip con molla snap-down e piping riflettente
  • Tasca tripla posteriore
  • Tasca zip posteriore con media port (passacavi)
  • Panno per occhiali in microfibra integrato all’interno
  • Grip per zaino in silicone sulle spalle

Saranno inserite due patch differenti rappresentative del logo AD MAIORA BIKE, applicate sia sulla parte anteriore (vedi foto) che sulla parte alta della schiena -quasi alla base del collo.Chi volesse prenotarla indicando la taglia idonea (S-M-L-XL) può inviarci una email per ricevere ulteriori informazioni e sul costo del capo personalizzato.

mercoledì 2 marzo 2016

APPENNINO ULTRA TRAIL


UN'AVVENTURA IN AUTOSUFFICIENZA

  • l'Appennino Ultra Trail è un'avventura non una gara;
  • l'Appennino Ultra Trail è a tappa unica, l'orologio parte a inizio percorso e si ferma solo all'arrivo;
  • l'Appennino Ultra Trail non ha tempo limite;
  • il partecipante si gestisce in completa autonomia decidendo dove e quando mangiare e dormire;
  • il tracciato deve essere seguito per intero e senza tagli;
  • il partecipante dovrà dimostrare di aver percorso effettivamente il tracciato inviando la propria traccia GPS via email una volta terminata l'avventura.

Stacca la spina dalla routine quotidiana e concediti un fine settimana all'insegna dell'avventura e della MTB. Sarai solo tu, la tua bicicletta e una traccia GPS da seguire lungo i sentieri dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Trascorri un fine settimana di pura avventura lungo i sentieri dell'Appennino Tosco-Emiliano. Il tracciato, quasi sempre sopra i 1000 m di quota, attraversa fantastici singletrack e strade sterrate. Scegli tu con quale spirito vivere il trail, se dormire sotto il cielo stellato o comodamente dentro ad un rifugio, se affrontare i 135 km 5500 mt dislivello con una bici dalle escursioni generose per goderti appieno le discese oppure utilizzare una bicicletta più leggera e prestante. L'Appennino ti saprà accogliere con i suoi crinali soleggiati e pieni di mirtilli, con salite impegnative che saranno però ripagate da scenari mozzafiato.
http://www.appenninoultratrail.it/

Lòm a Mêrz


La Romagna è una terra storicamente votata all’agricoltura. E l’agricoltura, come molte altre attività “all’aperto” era, ed è tutt’ora, soggetta alle avversità metereologiche. Così la tradizione contadina del passato voleva che per scongiurare la malasorte venissero fatti dei riti propiziatori, come i fuochi magici: i “Lòm a Mêrz” (i lumi di marzo). L’accensione di falò propiziatori intendeva celebrare l’arrivo della primavera e invocare un’annata favorevole per il raccolto nei campi, ricacciando il freddo e il rigore dell’inverno. Il suo significato era quello d’incoraggiare e salutare l’arrivo della bella stagione, bruciando i rami secchi e i resti delle potature. Per questa occasione, negli ultimi tre giorni di febbraio e nei primi tre di marzo, ci si radunava nelle aie, si intonavano canti e si danzava intorno ai fuochi (al fugarèn), mangiando, bevendo e soprattutto divertendosi.
I lumi di marzo ritornano a vivere dal 27 febbraio al 3 marzo nei territori della Romagna rurale, spaziando dalle province di Ravenna, Forlì-Cesena, per arrivare fino al bolognese. Amore per il cibo tipico, tradizioni e cultura popolare sono gli elementi che si combinano in un calendario ricco di eventi in omaggio all’antico rito. Nelle aie e nelle case di campagna verranno accesi dei grandi falò attorno ai quali si svolgeranno iniziative e incontri sulla tradizione e la cultura contadina romagnola, fra balli, spettacoli, mostre, presentazioni di libri, mentre sarà possibile degustare vini e cibi tipici dell’enogastronomia locale.Il programma propone circa 50 aie e case di campagna e non solo, presso le quali sono tutti invitati a riscoprire i sapori e gli usi di un tempo, riscaldati da suggestivi falò e ammaliati da artisti, cuochi, sommelier, maestri artigiani, scrittori, cantastorie. Oltre alla simbologia del fuoco purificatore, la manifestazione è dedicata quest’anno anche al tema del “pane”,altro elemento simbolico intimamente legato all’uomo e figlio stesso dell’agricoltura; la sua sostanza è costituita solo da elementi naturali quali l’acqua e la farina, figlie della terra. Lom a Merz vi riporta nelle case di campagna con la certezza della tradizione, del genuino, con un atto d'amore, "il fare il pane", un alimento straordinario e legato al mondo contadino da migliaia di generazioni e di cui avere cura e custodia.
Fonte: http://www.emiliaromagnaturismo.it/

martedì 1 marzo 2016

La Pedalonga 2016

lunghezza: km. 55,0
dislivello: 2.500 mt.
quota minima: Sega Digon - partenza 1125 mt.s.l.m.
quota massima: Sella del Quaternà 2379 mt.
pendenza max salita: 30,6%
pendenza media salita: 8,8%
traguardi volanti: M.Zovo; Sella del Quaternà
tratto downhill cronometrato: M.Spina - Federe