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domenica 31 luglio 2016

Si avvicina... la Marathon fatidica


Proprio nel considerare il prossimo impegno (sabato prox.) alla PEDALONGA, si era programmata l'escursione all'Acquacheta percorrendo un track inedito che abbiamo pubblicato nel blog. Pertanto siamo partiti da Biforco verso il Passo del Paretaio attraverso la sempre entusiasmante strada che transita da ALBERO e la successiva impegnativa ascesa verso il Passo dell'EREMO. Temperatura giusta e pochi tafani solamente in veste di osservatori ci hanno dato la giusta carica per affrontare questa escursione, programmata con un maggiore dislivello  e anche tecnicamente impegnativo.
Imboccata la carrareccia del Monte LAVANE la mappatura ci indicava un sentiero nel bosco del quale non ci siamo fidati di intraprendere (lo lasceremo a prox avventure... non c'è fretta!) proseguendo in direzione della sommità a quota 1287 mt. Certamente un buon allenamento su una lunga salita e con un dislivello di circa 1100 mt su 16 km in una sola tratta. 
Discesa verso Campigno  e nuovamente giu fino all'attraversamento del FOSSO DI CAMPIGNO per arrampicarci (termine appropriato..) verso il Poggio VALDOLSERA (913 mt) una salita che scavalca il crinale per entrare nella Valle delle Colla e discendere a CRESPINO: una ascesa dove eravamo gia transitati nello scorso inverno ma che probabilmente a causa del caldo che abbiamo percepitoo (è quasi tutta al sole e incastonata in una valle chiusa) e gli strappi di pendenza improvvisi ( 4,5km - 10,5 % di media), ci ha messo a dura prova... prima di affrontare la spettacolare e vertiginosa discesa verso il " paese delle fontane". Da qui al nostro start-point solo pochi minuti di pedalata sulla SP della Colla.
Tirando le somme... sempre una sempre piacevole escursione su questa area appenninica che quest'anno abbiamo scandagliato in lungo e in largo... dal Lavane al Cimone della Bastia.
Percorsi 42 km / 1680 mt dislivello.

giovedì 28 luglio 2016

La cascata dei canti danteschi

Un inedito percorso e quindi un buona occasione per programmare una super-escursione offroad, una di quelle ruminate nel lungo inverno e oggi fuoriuscite dai cassetti. Bene, venendo appunto al percorso identificato, la base di partenza è Biforco (Palestra) e da qui ci indirizzeremo in asfalto verso ALBERO e a seguire sul passo dell'EREMO seguendo un tracciato a noi gia noto; la nostra meta odierna è l'Acquacheta e abbiamo intenzione di arrivarci seguendo un tracciato nuovo e pertanto proseguiremo dall'Eremo in direzione PESCHIERA e poi sulla carrozzabile del LAVANE: in zona Bocchetta Ca' del vento (1.036. Si scende verso Acquacheta per un lungo e tecnico track, divertente sicuramente per freeride , transitando per Poggio Inferno, Poggio Fontanacce e Pian Baruzzoli (luogo ove negli anni 70 era presente una numerosa comunità hippy dei dinners "zappatori") : Fantastico sarà giungere alla gran cascata e ai Romiti con i suoi torrenti che solcano la verde piana e che dovremo obbligatoriamente "guadare" per risalire in direzione Muraglione e precisamente verso il Colle della Maestà: siamo giunti sul crinale e qui cambio di direzione su CAI 00 verso Passo di Val Capriglia (1005 mt); Monte Peschiena (1056 mt) e Giogo Corella. Al bivio prima del pPsso Compiglioni si scende verso Pian degli Arali, il borgo di Campigno e la chiusura del circolare a Biforco.
Distanza 40 k dislivello 1.554 mt

mercoledì 27 luglio 2016

Tour del Cimone

Distanza: 43 km
Altitudine massima: 1.788 m
Altitudine minima: 531 m
Dislivello: 1.737 m
Difficolta': 4/5 medio/difficile
Accesso: Da Bologna prendere la SS 569 (Bazzanese) verso Bazzano. Prima di Bazzano girare a SX per la SS 623 verso Marano sul Panaro. Arrivati a Marano prendere la SP4 (a SX) in direzione Fanano


Si parte da Fanano (MO) Partendo da parcheggio PISCINA si segue la Strada Comunale per Fellicarolo che fiancheggia il torrente Fellicarolo per salire all'omonima frazione, tutto su asfalto per circa 5,9 Km. Giunti a Fellicarolo Si prosegue una carrozzabile asfaltata fino alla località Casuglie dove il fondo stradale diventa ghiaiato. In corrispondenza del 1°tornante (km 9,3) si trova il tracciato del sentiero CAI n°431 che porta alle Cascate del Doccione che, disponendo di tempo; meritano sicuramente un piccola deviazione. Continuando a salire si ha la possibilità di ammirare l'anfiteatro dei monti che chiudono la valle, dominata dalle pareti del Libro Aperto (m 1936) Cima Tauffi (m 1799). Il bosco presenta aspetti sempre diversi: castagneti, abetaie e faggete. Si arriva così all'altopiano dei Taburri dove esiste un'attrezzata area pic-nic con fontana. Giunti alla località I Taburri s'incrociano numerosi sentieri segnati. Ignorate tutte le deviazioni sulla destra, giunti al bivio in salita in un bosco a sinistra la strada forestale chiusa da una sbarra, superarla a seguire la traccia sentiero CAI n°445. Nella faggeta si incontra la piccola costruzione della Pilaccia dove è presente una fontana (km 13,2), la si supera e si giunge infine al Passo del Colombino sulla dorsale che separa la valle del fellicarolo da quella dell'Ospitale, e precisamente tra il Monte lancio e il Monte Rondinara. Da questo ideale punto panoramico è possibile ammirare in tutta la sua interezza la solitaria valle dell'Ospitale (anticamente Val di Lamola): le borgate e i casolari immersi nel verde dei prati, i fianchi delle montagne ricchi di boschi e l'aspra bellezza delle nude cime che la racchiudono. Si giunge al Passo del Colombino Incrocio di ben quattro sentieri CAI, (Possibilità di rientro a Fanano seguendo il sentiero segnato n°425 con alcuni tratti di bici a mano e difficile discesa) si prosegue nel n°445 che inizia a scendere con stretti tornanti al bivacco di Villa Rossella (km 15,7). Da qui ha inizio un'ampia strada forestale che porta in breve a Capanna Tassone. Da qui si riparte a destra in salita su strada bianca. Si sale tra suggestivi boschi di faggio, abetaie e pascoli di crinale verso il Passo della Croce Arcana (panoramico balcone da cui la vista spazia dalle Prealpi Venete, alle Apuane, al Mar Tirreno). Giunti al passo, dalla croce di ferro si prosegue sulla sinistra verso i ripetitori sul sentiero di crinale (GEA 0/0) marcato dai cippi in pietra dell'antico confine con il Granducato di Toscana, dopo aver oltrepassato le antenne del ponte radio si aggira il Monte Spigolino sul versante toscano lungo uno stretto ed insidioso sentiero che richiede una particolare attenzione fino al Lago Scaffaiolo, sovrastato dal Monte Cupolino, dove nell'alto medioevo valicava l'antica Via Romea Nonantolana percorsa dai pellegrini. Presso il Lago Scaffaiolo in alto sulla sinistra si trova il Rifugio Duca degli Abruzzi, ai cui piedi si imbocca in discesa una strada sterrata che scende nell'alta valle Dardagna (anticamente Val di Gorgo) in direzione del rifugio Cavone. Dopo alcuni tornanti si arriva ad un pianetto in località Le Malghe si prosegue a destra passando vicino agli impianti di risalita per poi scendere sulla strada ghiaiata fino ad incrociare la ski route 10 (km 29,1). Dopo un tratto in discesa si giunge ad una sbarra (km 29,8) superata la quale si continua a sinistra in discesa per giungere al piazzale degli impianti del Corno alle Scale (Polla 1, Polla 2, Baita del Sole). Dallo spiazzo si prosegue verso la piccola collina sulla destra dove si imbocca un sentiero. Si giunge dopo la salita fuori della pineta (km 31,2) sul sentiero n°401 si gira a destra e la si segue fino al Passo del Lupo, sempre diritto sul crinale per giungere al Passo della Riva (Possibilità di rientro verso di Capanna Tassoni, quindi Ospitale). Da qui si prosegue diritto in salita e si transita per la Serra dei Baichetti in una zona dove si trovano alcune rocce da superare a piedi (bici in spalla per 50 m-km 34,00). A questo punto le fatiche sono finalmente finite. Scortati da faggi secolari in divertente discesa si raggiunge il Lago di Pratignana in uno splendido altipiano. Poco prima di arrivare al lago c'è una fontana sulla destra. Si costeggia sulla sinistra il lago per tutta la sua lunghezza. Alla fine del lago dopo circa 600 mt di strada bianca prima di entrare nella pineta si svolta a sinistra su uno splendido spartiacque e seguendo il sentiero CAI n°405 si arriva fino alla località I Ponti. Da qui si risale al paese di Fanano e alla conclusione di questa escursione paesaggisticamente molto interessante. (Percorso di www.mtbappennino.it) Descrizione: http://www.conigliotravel.it/

martedì 26 luglio 2016

Buona idea!



Veramente interessante l'attacco manubrio MTB realizzato da Syncross per SCOTT, nel quale si include ed integra l'attacco per Garmin ciclo-computer

sabato 23 luglio 2016

News: La Pedalonga 2016

Comunicato stampa  22/07/2016
La data tanto attesa si avvicina a grandi passi, eccovi quindi alcune importanti informazioni:
- ribadiamo l'obbligatorietà del fattore k per tutti gli atleti FCI. È stata prorogata fino alla fine del mese di luglio la possibilità di accedere al sito FCI per la registrazione degli atleti.
- gli atleti che vorranno prendere parte alla non competitiva 38km dovranno presentare certificato medico di attività sportiva non agonistica (altrimenti certificato medico sportivo o tessera FCI)
- sul sito ufficiale è presente una nuova sezione denominata "cerco atleta disperatamente" (http://www.lapedalonga.it/index.php?option=com_content&view=article&id=42&Itemid=218&lang=it ) dedicata a coloro che non hanno ancora trovato un compagno di squadra: abbiamo prorogato al 31 luglio la possibilità di effettuare cambi squadra e di iscrivere nuove squadre.
- il ritiro pacchi gara sarà presso il Pala Pedalonga a Sega Digon di Comelico Superiore venerdì dalle 15 alle 20 e sabato dalle 7 alle otto e mezza. Nell'immagine allegata le mappe delle zone "partenza" e "arrivo" de La Pedalonga: i parcheggi si trovano nei pressi dell'arrivo, si consiglia, per evitare problemi di viabilità, di lasciare i mezzi di trasporto in questa zona per poi raggiungere l'area partenza in MTB (circa 4 km la distanza). La partenza della competitiva sarà a Dosoledo di Comelico Superiore alle ore 10. In coda, sempre da Dosoledo, ci sarà la partenza della Classic (38km) non competitiva. Da Sega Digon alle ore 10.30 la partenza delle ebike e ecologica (19km).

Le premiazioni si terranno alle ore 17.30 presso il pala Pedalonga.


File GPX percorso Marathon
GPSies - Pedalonga 2016

martedì 19 luglio 2016

Capanno Tassoni

Nel cuore dell’ appennino emiliano, a 1317 metri di quota, nella splendida valle di Lamola, sorgeva nel 1930 per opera del Corpo Forestale dello Stato una struttura in sasso che doveva servire come ricovero e base operativa per quanti lavoravano nel progetto di rimboschimento della vallata. Risalgono infatti a quell’ epoca alcuni importanti provvedimenti governativi tesi a creare occupazione nel tentativo di contrastare la massiccia emigrazione degli abitanti locali alla ricerca di lavoro e di condizioni di vita meno ostili.
La valle di Lamola, comunemente chiamata di Ospitale, vanta una storia antichissima e affascinante. Popolata dai romani e dai celti e da popolazioni della pianura che fra le aspre montagne trovavano rifugio dalle invasioni barbariche, divenne fino al 748 proprietà del re Longobardo Astolfo il quale la donò al cognato Anselmo ( che poi divenne Sant’ Anselmo). Anselmo, constatando la povertà estrema degli abitanti della zona istituì per tutti i residenti delle quattro frazioni della valle ( Ospitale, Serrazzone, Fellicarolo e Canevare ) un diritto perpetuo di utilizzo gratuito dei frutti del sottobosco, dei pascoli e della legna. Tale diritto, chiamato Uso Civico, esiste ancora ed oltre ad una importanza economica per la popolazione, esprime tutta la forza di un legame così antico fra la valle e le sue genti. Anselmo fondò poi un ospedale per garantire cure e assistenza ai pellegrini che, attraverso i passi della Croce Arcana e della Calanca andavano verso Roma o venivano da Roma in direzione di Santiago da Compostela. Il nome di Ospitale che tuttora ha il paese e la sua chiesa intitolata a S. Giacomo ( Santiago ) ne rendono viva ed importante testimonianza. Anselmo fondò poi, nel 752 l’importantissima abbazia di Nonantola. Da qui il nome di via Romea-nonantolana, una importante via di comunicazione che, passando da Ospitale collegava Nonantola con la Capitale che ancora oggi costituisce uno dei percorsi più suggestivi della valle.
Nel corso dei secoli molte furono le vicissitudini che cambiarono la situazione politica ed economica della valle. Le soppressioni napoleoniche, l’annessione di questi territori al Ducato di Modena e infine l’unità di Italia, determinarono il susseguirsi di diversi “proprietari”. Attualmente la regione Emilia Romagna possiede circa1200 ettari di superficie compresi fra il crinale 00 e il bosco sottostante che costituiscono parte del Parco regionale del Frignano.
Il nome di Capanna o Capanno Tassoni, proviene da una piccola costruzione preesistente al rifugio, probabilmente un ovile che apparteneva nel 1870 (un rogito ne parla) a un certo Giovanni Tassoni, che, a pochi metri di distanza aveva dato, secondo le usanze, il nome alla località. Nel 1930, quando venne costruito il rifugio, i terreni e i boschi, ora di proprietà della Regione Emilia Romagna, appartenevano alla famiglia modenese dei Conti Forni. La Forestale costruì il fabbricato e un vivaio (ben visibile guardando il rifugio sulla destra ed ora adibito a zona per il campeggio) mediante un contratto di diritto di uso trentennale della superficie interessata. Alla scadenza il proprietario sarebbe rientrato in possesso del terreno e del fabbricato che avrebbe costituito il “canone” corrisposto per l’utilizzo.
Ma quello che doveva essere un ameno luogo di lavoro si trasformò ben presto in un violento teatro di guerra. La vicinanza della linea Gotica, siamo nel 1944, che passava proprio sul crinale in prossimità della Croce Arcana e i tumultuosi movimenti della resistenza non risparmiarono neanche il Capanno Tassoni, che divenne il rifugio di un distaccamento di Partigiani. Tante sono le storie di violenza perpetrate dalle varie forze in campo che si narrano attorno al Capanno.., tante le vittime…
Nel 1960, quando ormai le acque si erano calmate, il Conte Giuseppe Forni si ritrovò proprietario di quello che ora è il rifugio. Le condizioni della struttura erano ovviamente precarie, visto tutto quello che lì era accaduto e, dopo 2 anni di lavori, grazie all’ impegno del fidatissimo guardiaboschi Giuseppe Lolli, venne aperta come bar e ristorante. Prevalentemente si lavorava con i cacciatori. La caccia al passo in quell’epoca era molto diffusa nella zona. Nel 1973 il Conte Giuseppe fece domanda al Comune di Fanano per trasformarlo in rifugio alpino. E così fu.
Risale al 1979 l’acquisto da parte della Regione di tutta la proprietà, con l’intento di istituire il Parco. Anche il rifugio seguì quella sorte. Della sua gestione, valorizzandolo e dandogli la notorietà di cui ora gode se ne occupò la cooperativa La Lumaca. Nel settembre del 2009 un altro cambiamento. Il rifugio viene messo in vendita e la famiglia Forni, nella persona del conte Giulio, figlio di Giuseppe, che aprì il rifugio, lo riacquista e subentra alla gestione.
Il profondo legame sentimentale con questo luogo, con la sua storia e con le genti che prima di noi qui hanno vissuto, sofferto e sono morte per lasciarci una così ricca e bella eredità di storia e di cultura saranno lo spirito con cui, nonostante tutto, si andrà avanti.
http://www.capannotassoni.it

domenica 17 luglio 2016

Carega: Missione "incompiuta"

Tutto faceva presagire per una splendida escursione... una giornata incredibilmente limpida, serena (25°) alla partenza dal piccolo centro di Ala sulle sponde dell'Adige e sovrastato dalle imponenti montagne del gruppo Carega, Lessini e il Monte Baldo in lontananza. Ore 9,00 abbiamo inforcato le nostre bike e zaini sulle spalle con tutto il necessario affinche nessun imprevisto potesse rovinarci la nostra cavalcata fino al Rifugio Fraccaroli (2.243 mt), iniziando a pedalare tra i bassi vigneti di marzemino tipici della vallata, prima di imboccare la stretta strada militare che sale la Val di S. Valentino fino al Passo Buole. Dopo circa 2 km l'asfalto lascia il posto alla sterrata e qui iniziano le prime difficolta in quanto il fondo è costituito in certi tratti da ghiaione e la ruota tende a sprofondare e in piu la pendenza è costante sul 8-10 % con strappi alternati con punte al 15% che ci impegnano severamente. Non c'è anima viva, il silenzio è qui di casa. Il caldo comincia a farsi sentire, l'aria di montagna ti fa bere molto (per fortuna eravamo provvisti di scorta) e dopo 15 km tosti si giunge fino a Passo Buole (1460 mt) dove un
Bivacco e un tavolaccio nei pressi ci attendono per la prima sosta ristoratrice; giusto il tempo di riprendere le forze e assestare gli zaini sulle spalle dolenti e di nuovo su.. ora nel bosco in direzione Malga Val di Gatto (1497m). Giunti alla malga la situazione cambia radicalmente seguendo il segnavia 114B (tratto ripido su sentiero) e spingendo la bici sino al piccolo passo di Pra Bel (1640m). Da li continuiamo sul sentiero 114B costeggiando in costa la Cima Levante seguendo le indicazioni per la Capanna Sinel-Rif. Fraccaroli. Il sentiero è stretto, con fondo roccioso + radici che ci impediscono di pedalare se non in piccoli tratti comunque è più conveniente scendere e spingere. Il sentiero continua costeggiando la Pala di Cherle cambiando numerazione da 114B a 108 al bivio con il sentiero che sale dalla Val dei Ronchi: il segnavia ci indica restanti 2,20 h di cammino per il rifugio Fraccaroli e considerando che sono già le 13,45 e soprattutto l'assenza di alcun riferimento sullo stato del sentiero che dovremo percorrere, decidiamo di fare ritorno a Ala scendendo per l'altrettanto impegnativo sentiero della Valle dei Ronchi: che fatica percorre questo interminabile single track con alternati tratti a piedi (i più) e altri in sella ma sempre con molta attenzione.
Peccato... probabilmente (come ho letto oggi su un reportage sul WEB) dopo la Capanna Sinel ( a quota 1990 mt) il sentiero si fa più ampio e più pedalabile ma comunque una grande esperienza, una vera escursione che ci sarà molto utile per le prossime che vogliamo allestire al più presto. Comunque, cosi come facemmo per il Pasubio, al Carega ci ritorneremo e probabilmente questa volta salendo dal versante veronese ma certamente alla sua sommità prima o poi... ci arriveremo. Ad Maiora.

giovedì 14 luglio 2016

Cosa ci metto dentro...

Un escursione in MTB, che ci porti a stretto contatto con la natura, prevede tratti in zone poco frequentate, dove anche un piccolo inconveniente può diventare un problema difficile da risolvere senza le dovute precauzioni!! prevenire è meglio di curare.
Soli o in compagnia di altri Bikers, è bene avere con se uno zaino tecnico da MTB, in cui non deve mancare:
Zaino con copertura anti-pioggia
Cellulare con custodia e sacchetto di plastica
Camera d’aria (anche 2) con leve per il copertone
Bomboletta Gonfia ripara
Pompa manuale (nel caso la bomboletta non sia sufficiente)
Multi attrezzo con annesso smaglia catena ( verificate e attrezzatevi in presenza di brugole torc, nella vostra Bike)
Un paio di falsa maglia (non sono tutte uguali, verificate la compatibilità con la vostra Bike, ad esempio la 10v è compatibile con 11v)
Manicotti, anti pioggia/vento e tutto il necessario per non patire freddo in caso di repentino cambio climatico.
Abbigliamento antiacqua (Giubbotto + copertura capo)
Maglie di scorta (intimo + jersey)
Nei periodi caldi le fonti d’acqua potrebbero essere scarse, ed avere un camel bag di un paio di litri è una buona abitudine.
Barrette energetiche e/o gel.

mercoledì 13 luglio 2016

Carega: una discesa da BIG escursione


In queste due immagini si documenta tutta la bellezza del gruppo CAREGA e ancor meglio su due prospettive... la discesa che effettueremo dal Rifugio Fraccaroli lungo i costoni (alcuni esposti) che ci condurranno prima alla Bocchetta Mosca e poi in sequenza al Rifugio Scalorbi e Passo Pertica. Tenete pronte le ginocchiere nel vs set da viaggio !!.



lunedì 11 luglio 2016

Escursione Carega: Sabato 16

E' giunta l'ora per la nostra impresa estiva, quella già preannunciata (con il post Carega per tutti) e che sabato prossimo 16/07 sarà di scena sul Passo Buole - Carega per coloro che avranno lo spirito e la determinazione nel volere affrontare questo impegnativo percorso alpino.

Il programma è personalizzabile per coloro che aderiranno e che si sentiranno PRONTI ad affrontare l'impegnativo dislivello e le ostilità tecniche dei tracks mappati, in quanto la partenza è fissata per le ore 9,00 da ALA di Trento presso l'hotel VIENNESE via passo Buole 12 ALA (TN) ( http://www.hotelviennese.com/) oppure
Agriturismo Al Picchio  Contrada Sdruzzinà 20, 38061 Ala  e pertanto chi volesse avvicinarsi nella giornata precedente o coloro che volessero giungere la mattina stessa, possono optare per la scelta piu  a loro adeguata. 
E' indispensabile che i partecipanti siano provvisti della dotazione di accessori idonei per una escursione di una giornata intera a cominciare dalla sacca idrica (non ci sono rifornimenti durante la salita) e gli strumenti e non per gli imprevisti meccanici che possono occorrere.

Cesena MTB Night


domenica 10 luglio 2016

Ok il percorso è giusto!

Proprio in questo periodo estivo, con punte di temperatura oltre i 30°, è assolutamente necessario mappare percorsi "boschivi", ombreggiati e in altitudine, per poter sviluppare un buon rapporto di chilometraggio percorso e dislivello e allo stesso tempo non prosciugare il fisico di tutte le energie disponibili. E' altrettanto vero che fare quale base di partenza/arrivo quel di Fiumicello è sicuramente poco incentivante per la distanza di percorrenza in auto nel raggiungerlo (1 1/2h) ma vi assicuro che ne vale la pena sia per le caratteristiche di percorso che si possono sviluppare prprio all'interno dei boschi casentinesi ma anche per la assoluta e unica bellezza dei luoghi in cui si pedala.
Il percorso prescelto in realtà è gia stato collaudato piu volte nel corso degli anni ma continuamente upgradato con leopportune modifiche per farlo diventare oggi un must nel nostro carnet delle escursioni ADM. Il circolare si sviluppa su circa 45 km con un dislivello di 1500 mt (ci tornerà molto utile per i prossimi appuntamenti del CAREGA e PEDALONGA), interamente offroad  e con il nuovo tratto tecnico in discesa ( quello che porta a Sant'Agostino) che evita la discesa a Corniolo sulla SP4 e allo stesso modo mette alla prova le individuali qualità freerider. E per concludere nel bel mezzo della calura... niente di meglio per evitarla, risalire per lunghi 10 km l'ombreggiato Monte della Fratta (1100 mt) e chiudere il circolare transitando dal Finestrone.  Consigliato.

venerdì 8 luglio 2016

A Fiumicello non si sbaglia mai !!

MTB Sabato 09/07
Ritrovo: Bar Briko Lugo ore 7,00
Partenza: ore 8,30 Fiumicello (FC)
Distanza: 48 km

Dislivello: 1.590 mt





martedì 5 luglio 2016

Quando il caldo è protagonista

Certamente il ciclista è uno degli sportivi piu sofferenti della calura estiva pertanto con appropriati ESCAMOTAGE cerca di evitare quei dannosi sbalzi di temperatura che pedalando possono apparire. Ecco ad esempio il nostro friend MARCO con una ingegnosa soluzione per rinfrescare l'acqua della borraccia a lungo, e lo fa con un metodo semplice ed artigianale semplicemente introducendo un blocchetto di ghiaccio nel contenitore. Peccato che in questo caso documentato, era maggiore lo stampo del ghiaccio (sarebbe interessante capire quale forma di stampo ha usato) e sfortunatamente per lui è rimasto a secco!! 

sabato 2 luglio 2016

Crinale della Faggiola (CAI 701)


Non è detto, anzi... che un percorso offroad perchè non sviluppato su una base di chilometraggio medio di oltre i 30 km possa non essere ugualmente impegnativo in termini "muscolari" e proprio oggi nell'escursione odierna in quel di Palazzuolo ne abbiamo avuto una prova concreta.  Scelta volutamente una traccia di 23-25 km e un dislivello di 1.000 mt - quello denominato MTB3 mappato e pubblicato da SENIO BIKE - proprio per ridurre i tempi di percorrenza ed evitare il previsto caldo torrido, dalla frazione di Acquadalto abbiamo intrapreso l'escursione pedalando immediatamente su sterrato per circa 6 km nella valle di Campanara fino al Castellaccio della Tana - Monte Feriale, una impegnativa salita che non ti lascia mai respirare ma interamente ombreggiata, una ascesa già percorsa circa 20 gg or sono indirizzandoci allora verso il temuto Cimone della Bastia e Passo della Sambuca: oggi invece abbiamo deviato alla Croce di Camaggio verso la parte opposta... verso il Passo del Paretaio, salendo prima in direzione CaMaggio per raggiungere poi il crinale CAI 701 e percorrerlo interamente. Tecnicamente impegnativo sia per un fondo difficile da trattare con la dovuta attenzione cercando di non perdere mai il giusto grip della ruota e per quei tratti altalenanti con duri strappi con pendenze a doppia cifra: incredibilmente avvincente ma non da meno il paesaggio circostante costituito da informi rocce calcaree , un bel rockgarden e aggiungerei UNICO!! 

Si prosegue ora pedalando sul sentiero di crinale di circa 5 km alternando tratti in salita su fondo lastricato di pietre levigate di arenaria e discese scoscese, si oltrepassa il tratto del Monte del Fabbro (970 mt)  sempre ombreggiato dalla faggeta e aiutati dalla giusta temperatura esterna. Giunti al Passo del Paretaio abbandoniamo la traccia del percorso MTB 3 per noi troppo impegnativa e più adatta a freeriders (quali non siamo) che prevede la discesa ai Prati Piani attraverso il difficile passaggio delle Scalacce che scendono dirette ai Prati Piani dal Monte Faggiola, scegliendo di percorrere la piacevole via che sale da Bibbiana. Giunti al piccolo altipiano dei Prati Piani riprendiamo il percorso tracciato per discendere sul sigletrack conosciuto fino a Palazzuolo... per la gioia del Chiarugi che qui da sfoggio di tutta la sua maestria nel destreggiarsi sul sentiero PS1. Chiudiamo qui ad Acquadalto il nostro appuntamento, questo entusiasmante circolare (3h circa) e che consigliamo a tutti quale prossima meta escursionistica.