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mercoledì 28 febbraio 2018

I Patriarchi

La quercia si trova in località Trebbana ad una altitudine di 740 mt slm.
I documenti dell’ex parrocchia di Trebbana attualmente sono custoditi nell’ archivio della parrocchia di Lutirano. Risalgono agli inizi del 1800 e vanno fino al 1985, anno in cui è stato fatto l’ultimo battesimo in quella chiesa. Sono formati da registri di matrimoni, di morti, di stato d’anime = anagrafe, di battesimi, da relazioni di visite pastorali. Nella relazione dell’ultima visita pastorale, don Paolo Coradossi scrive: “Da un’antica pergamena risulta che in data 1063, il vescovo Pietro di Faenza fa una donazione all’ Eremo di Gamogna, rappresentato da S. Pier Damiano, di alcune località tra le quali è nominata Trebbana…”. Non è detto che allora ci fosse la chiesa; se ci fosse stata sarebbe stata ricordata come altre già esistenti (es. Badia in Acereto, Gamogna) nel diario del vescovo Lottieri della Tosa e in altri documenti successivi. L’edificio chiesa si può supporre che sia sorto prima come oratorio e poi sia divenuta parrocchia quando nelle nostre campagne c’è stato un insediamento di persone in seguito all’ appoderamento dei terreni. Riesce difficile capire come la chiesa di Trebbana abbia avuto l’autonomia parrocchiale, stretta com’era tra due parrocchie di notevole importanza quali Badia della Valle e Gamogna, che avevano 350/400 persone ciascuna . La parrocchia di Trebbana non ha mai superato le 100 persone, è stata forse la più piccola della diocesi di Modigliana. Si può pensare che sia sorta per un servizio a quelle persone che abitavano in quelle zone impervie e disagiate, distanti dalle altre chiese. Non aveva un cimitero proprio, i morti venivano sepolti nel cimitero di Lutirano. Per testimonianza diretta si può affermare che nel secondo dopo-guerra si è spopolata in breve tempo per mancanza di servizi, povertà del territorio, distanza dai centri di rifornimenti e di ricreazione ecc. Dal 1956 rimase senza parroco e fu unita alla chiesa parrocchiale di Badia della Valle. La chiesa e la casa canonica sono state restaurate negli anni settanta da don Antonio Samorì, prete faentino, e attualmente il complesso è meta di gruppi giovanili per escursioni, per campeggi o incontri di altro tipo. La chiesa è dedicata a S. Michele Arcangelo. La devozione di S. Michele era molto diffusa se pensiamo che in zona ci sono tante chiese a lui dedicate: Abeto, Grisigliano, Tredozio, Brisighella, Bagnacavallo. S. Michele ( chi come Dio?) è chiamato il principe delle milizie angeliche e appare come protettore del popolo eletto. Nell’ultimo libro della Bibbia (l’ Apocalisse) è descritto come capo degli angeli buoni nella lotta contro Lucifero e gli altri angeli ribelli. La Chiesa Cattolica gli ha riservato fin dall’antichità un culto particolare considerandolo sempre un protettore nella lotta che si combatte, e si combatterà fino alla fine dei tempi contro le forze del male. Nella liturgia funebre preconciliare veniva detto “vessillifero”, il porta bandiera, che guidava le anime del Purgatorio verso il cielo. Nell’iconografia, nell’arte viene raffigurato come un giovane guerriero alato nell’atto di calpestare Lucifero e di trafiggerlo con una spada.

Fonte: (da una ricerca degtli alunni della Scuola Media Statale di Marradi)

sabato 24 febbraio 2018

Ad Maiora Bike TOUR 2018

"I Viaggi sono come la musica, seguono un ritmo, scandiscono le battute del cuore, hanno sempre qualcosa da raccontare, quando l’una accompagna l’altro le emozioni si fondono, la mente si apre e incomincia il sogno chiamato avventura."

Il tempo vola e ogni giorno che passa mi riconosco più insofferente, pedalo sì ma senza quel divertimento-adrenalinico che giustifica la fatica e la trasforma in pura energia, senti che manca un ingrediente, quel qualcosa che ti spinge a ricercare per mesi una nuova idea, nuovi itinerari per dare un senso alla vita quotidiana e mantenere accesa la passione per la bici…. hanno lo stesso principio, devi continuare a muoverti per stare in equilibrio.
Poi, per puro caso, ti imbatti - leggendo la cronaca di Roberto Bracco e Bobo Santi - “Benvenuti in Paradiso” - una vera scorribanda di amici in MTB nella regione del Queyras e ne rimani folgorato…. e il pensiero ritrova immediatamente la giusta direzione, sulle Alpi Occidentali, dove le mountain bike possono ancora scorrazzare liberamente, grazie a una illimitata rete di sentieri e vecchie strade militari ancora libere da paletti e divieti.
E allora… benvenuti nel Queyras Guillestrois - Briançonnais! L'area è un vero paradiso di singletracks, che offre attraversate tecniche, alte creste oltre i 3.000 mt e lunghe discese... Quante regioni francesi possono vantare un clima soleggiato (300 giorni di sole all'anno), uno splendido ambiente montuoso (i ghiacciai Meije, gli Ecrins, i Pelvoux...) e una fitta rete di sentieri per mountain bike?.
Per dare un riferimento geografico più dettagliato del solo Queyras, possiamo a grandi linee indicare l’area francese interessata, quel quadrilatero delimitato dal Colle dell’Agnello, il Viso, il Vars ed infine il Col du Izoard, un parco alpino attraversato da quelle strade asfaltate che piu volte abbiamo percorso durante i vari Tour Ad Maiora (road), rimanendone affascinati ma ignari di aver visto poco o niente della sua segreta bellezza naturalistica.
Un viaggio offroad che si sviluppa su 3 intense giornate di pedalata e qualche tratto di sano
portage, con partenza ed arrivo dal borgo antico di Saint Veran situato a 2042 m sul livello del mare; Saint Véran non si accontenta di essere il più alto comune d’Europa, ma è anche uno dei più bei villaggi di Francia.
Un tracciato che non lascia posto ad improvvisazioni, fisiche, tecniche e in piena autonomia gestionale essendo lo zaino spallato l’unico bagaglio al seguito. 
Centododici km da percorrere e un dislivello complessivo di 5.478 mt da superare rappresentano lo sviluppo totale della traccia, con due pernotti previsti a Brunissard e a Bramousse, improvvisando la location che ci ospiterà e il momento giusto ( agosto…) per affrontare questa ennesima e nuova avventura.
Sul percorso della Grande Via Alpina GR58- la Traversata delle Alpi - per incontrare le baite di Bramousse, superare il Col du Fromage, Col Lauzon, la cresta del Tête de Jacquette, l'Osservatorio ottico (dal 1900), Ceillac, il Refuge du Furfande, la traversata della Crête des Chambrettes, St Véran, Arvieux, Molines, conquistare le cime che superano i 3000 mt di altitudine picchiando dal Pic de Caramantran su una adrenalinica rock-way in direzione Colle dell’Agnello… Questa è la musica che voglio ascoltare!.

Download programma TOUR 2018
: LINK

Un appuntamento da non mancare


venerdì 23 febbraio 2018

Gnocchi o Maccheroni di patate?

Con ogni probabilità lo gnocco è la prima forma di pasta usata dall’uomo. Risulta infatti spontaneo mescolare a freddo un po’ di farina (derivante da miglio, panico, sorgo, farro, grano), con poca acqua, farne delle palline e cuocerle in acqua bollente. Gnocco è un termine longobardo (knohha, cioè nodo, nocca), d’epoca medioevale, esso definisce qualunque impasto di forma tondeggiante.
Nei secoli passati e anche oggi in alcune zone, la parola gnocco e sinonimo di maccherone. Nel XIV sec. il Boccaccio quando nel Decamerone parla di: “maccheroni che rotolavano a valle di una montagna di formaggio grattugiato”, alludeva con ogni probabilità a una sorta di gnocchi.
I primi erano a base di farina o di semolino, quelli con patate o mais vengono in uso solo verso al fine del ‘700. Da notare che con il passare del tempo la dimensione degli gnocchi si è andata riducendo. Siamo partiti da gnocchi grossi come uova per arrivare a gnocchetti piccolissimi a forma di conchigliette, arricciolati su se stesse per trattenere il condimento.
Questo tipo di pasta si può trovare in numerose regioni d'Italia: canederli in Trentino, knodeln in Alto Adige, gnocchi cotti a vapore in Friuli Venezia Giulia, gnocchi di patate in Veneto, gnocchi alla bava in Piemonte, gnocchi alla lariana a Como, gnocchi alla romana nel Lazio e per concludere.... maccheroni di patate in Romagna.
Fonte tps://www.taccuinistorici.it

E' ora di cambiare ....

Certamente la tecnologia SRAM ha apportato un sensibile cambiamento al mondo ciclistico MOUNTAIN BIKE e nello specifico con un prodotto MONOCORONA a 12 rapporti EAGLE, che ha spopolato per la sua concreta utilità nel poter adottare una sola corona senza privarsi della agilità necessaria,  accontentando cosi facendo le esigenze di molti bikers. Questa tecnologia consente l'utilizzo di un pacco pignoni 10x50 e che se abbinata ad una moltiplica da 30 denti offre uno sviluppo metrico tale da copiare l'insieme dei rapporti di una doppia corona anteriore con deragliatore annesso. Fantastico!
Ma se questo nuovo prodotto "12 rapporti" alla sua uscita sul mercato presentava qualche incognita e dubbi di qualità espressa e di costi elevati comprendendo in essi anche le varie componentistiche usurabili, oggi siamo tuti d'accordo nel sdoganarlo ampiamente anche in virtu della presentazione del gruppo lowprice EAGLE GX ( con stessa tecnologia EAGLE XX1). Cambiano i materiali sul GX ove non troviamo più carbonio, ma alluminio, di conseguenza variano i pesi, e qui arriviamo alla prima buon notizia: il peso del GX è di 1760 grammi, mentre quello dell’XX1 di 1461 gr. La differenza di peso è di soli 299 grammi, di cui 90 provengono dal pacco pignoni (447 grammi), 7 grammi sopra al peso del 11-46 dello Shimano XT.
Per cio' che riguarda la componente più usurabile in un gruppoe cioè la CATENA il peso della GX è di 253 gr contro i 241 gr del XX1 e piu' evidente è la differenza di prezzo di 28 euro contro i 62 euro rispettivamente.
La catena GX Eagle è stata progettata per integrarsi perfetamente in tutte le trasmissioni Sram Eagle 12v, possiede una costruzione solida e duratura, offre una incredibile facilità di utilizzo grazie alla falsamaglia PowerLock e garantisce sempre le migliori perfromance di cambiata in ogni condizione di utilizzo.
Caratteristiche
  • Velocità: 12.
  • Compatibile con tutti i livelli di componentistica Eagle.
  • Maglie: 126.
Le maglie interne della catena sono ultra lisce e completamente prive di bordi affilati: il risultato è il perfetto accoppiamento tra ingranaggi della cassetta e catena, con minore attrito, maggiore silenziosità e lunga durata. Il design generale è più stretto, capace di sopportare angolazioni superiori, oltre a ciò ha le maglie esterne piatte che comportano una rivettatura più robusta e resistenza super.
Gli ingegneri di Sram hanno sviluppato la tecnologia PowerLock® come metodo di montaggio della catena sicuro, duraturo e soprattutto senza bisogno di attrezzi. 

mercoledì 21 febbraio 2018

Una settimana ( ciclisticamente) difficile

Da oggi inizierà una fase di maltempo a causa dell’arrivo al Nord di aria gelida dalla Scandinavia con nevicate a bassa quota sull’Appennino. Già da ora le nostre prime colline sono imbiancate dalle nevicate in corso. Questa è l'immagine ottenuta dalla webcam di MONTE ROMANO.

domenica 18 febbraio 2018

Bikepacking

Le borse per bici Ortlieb sono utilissime per gli appassionati di cicloturismo. Nello shop online di Mountain eXperience potrete scegliere tra tantissimi modelli di borse per bikepacking: borse laterali per bici, borse da manubrio, borse da sella, ma anche zaini, supporti e accessori vari.
Con le borse Ortlieb è possibile trasportare comodamente e in tutta sicurezza l’attrezzatura necessaria per escursioni in bici anche di lunga durata (strumenti per riparazioni, tutto ciò che serve per proteggersi dalle intemperie, macchine fotografiche, cibi e bevande). I modelli variano per forme e dimensioni ma sono tutti accomunati dalla qualità dei materiali utilizzati per realizzarli, resistenti all’acqua, durevoli nel tempo, facilmente lavabili. L’attenzione al dettaglio è ciò che fa la differenza, come la precisione delle cuciture e l’accuratezza delle finiture. Le borse Ortlieb sono dotate di comodi scomparti interni e di imbottiture per organizzare razionalmente gli oggetti da trasportare e assicurare loro un’adeguata protezione. Le borse per bici Ortlieb non sono solo funzionali ma anche belle: un attento studio di design e colori le rende sempre alla moda, soddisfacendo anche i gusti di chi vuole viaggiare su due ruote senza rinunciare ad un tocco fashion. Molti modelli sono dotati anche di comoda tracolla, così da poterli utilizzare in qualsiasi momento, anche una volta scesi dalla sella. Nella gamma Ortlieb è possibile trovare anche supporti da manubrio per cartine geografiche da utilizzare per seguire e programmare itinerari di viaggio.

Giro nuovo prodotto

Nuovo casco Fixture: MIPS dotato di ampia ventilazione e copertura posteriore estesa.
Il casco ha la carcassa Hardbody e la visiera amovibile. I cuscinetti di appoggio cranico si asciugano velocemente e hanno 18 aperture di ventilazione. La MIPS è una tecnologia leader nello spostamento in piano dentro al casco, disegnata per ridurre le forze rotazionali che possono derivare da determinati impatti. Quando la testa gira velocemente e si ferma in modo brusco, l'accelerazione rotazionale può provocare alti livelli di tensione nel tessuto. Lo stiramento del tessuto provocato da questi movimenti può dare luogo a diversi tipi di lesioni cerebrali. I caschi che adottano la tecnologia MIPS possono offrire un livello di protezione superiore in determinati tipi di impatto. MIPS usa un sistema di spostamento in piano che si muove nel casco. Questo strato è progettato per ruotare all'interno del casco con lo scopo di rallentare o ridurre la quantità di energia trasferita da o verso la testa. Circa 80 euro

mercoledì 14 febbraio 2018

Tre Fiumi di Romagna

Domenica 18 febbraio 2018
Ritrovo, l’iscrizione e la partenza per entrambe i percorsi, interamente segnalati con apposite frecce direzionali, avviene invece dalla nuova sede della U.C.F. Baracca in Via Rivali S. Bartolomeo, 2 a Lugo, dalle ore 8 alle 9 per il percorso lungo e dalle 8 alle 10 per quello corto, oppure a Fiumazzo presso il ristoro dalle ore 9.
Come nelle precedenti edizioni, nelle quali si è registrato ogni anno un crescente numero di partecipanti (nel 2017 sono stati ben 569, di cui quasi un centinaio provenienti da fuori provincia e anche regione), i percorsi saranno due:
Percorso corto km. 39
Percorso lungo km. 57
Sono previsti due ristori, il primo in comune con i due percorsi dopo circa 18 km a Fiumazzo, mentre il secondo per chi fa il percorso lungo, dopo circa 32 km a Villa Pianta.
https://www.ucfbaracca.it

Quando cambiare.....

Il nostro modo di andare in MTB determina molto il consumo dell’impianto frenante. Molti biker, correttamente, utilizzano i freni sì per decelerare, ma anche per impostare nel migliore dei modi l’entrata in curva o la traiettoria ideale. Ecco che in questo caso occorre cambiare le pastiglie dei freni a disco della MTB più spesso rispetto a chi ha una guida meno tecnica, meno brusca.
I percorsi poi incidono notevolmente sulla durata delle “pasticche”: chi fa molta discesa richiede un utilizzo ben più intenso dell’impianto frenante in confronto a chi predilige salite e pianure. Già solo lo sterrato in sé necessita di qualche correzione in più coi freni rispetto al pedalare su asfalto.
Quali sono i tipi di mescola sul mercato? I produttori sono ovviamente tantissimi, specializzati sia nelle varie discipline della mountain bike (Enduro, DH, XC, etc) sia in altri mondi sportivi come motocross e corse motoristiche. Su Bike Direction le pastiglie dei freni a disco tra cui scegliere sono parecchie, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Ricordiamo che ne esistono principalmente di 3 tipi: le organiche, le semi-metalliche e le sinterizzate. Bisogna quindi scegliere un prodotto con mescola consona al nostro tipo di utilizzo.
Leggi il restante articolo su cicloblog

lunedì 12 febbraio 2018

Argentario: Mountainbike vista mare


Il territorio dell'Argentario merita di essere visitato, oltre che per le sue spiagge e per le sue calette, anche per i tanti sentieri che percorrono in lungo e largo tutto il promontorio. Al Monte Argentario gli appassionati della bicicletta, sia da strada sia da fuoristrada, possono trovare dei posti incantevoli dove trascorrere meravigliose giornate all'insegna del pedalare all'aria aperta. I ciclisti locali e, in particolare, i soci del gruppo ciclistico Monte Argentario da anni cercano di valorizzare e far conoscere il territorio e per questo ogni anno in primavera organizzano la Gran fondo dell'Argentario, gara di mountain-bike che vede la partecipazione di centinaia di atleti provenienti da tutta Italia che attraversa tutto il territorio dell'Argentario, da Porto S. Stefano per arrivare fino Porto Ercole e salire in cima al promontorio fino a 600 mt sul livello del mare percorrendo 42 km di strade sterrate pedalando. Molti sentieri permettono di osservare le fortezze e le torri di avvistamento dislocate in tutto il territorio. Per coloro che desiderano fare una semplice passeggiata, magari con tutta la famiglia, possono recarsi presso il tombolo della Feniglia dove è possibile noleggiare biciclette e fare facili passeggiate lungo tutto il tombolo, fermarsi lungo la spiaggia o magari fare tutto il periplo della laguna di Orbetello, lungo circa 20 km. Gli appassionati della bicicletta da enduro possono divertirsi a scendere lungo i sentieri tecnici realizzati e tenuti puliti. Gli amanti della bici da strada possono percorrere la strada che unisce le due frazioni di Monte Argentario, Porto Santo Stefano e Porto Ercole, e magari scalare la strada che passa davanti il convento dei frati passionisti fino a punta Telegrafo.
Il clima favorevole e tiepido tutto l'anno permette di fare una vacanza attiva all'insegna dello sport e di una sana vita all'aria aperta.

Fonte: http://www.monteargentario.info

domenica 4 febbraio 2018

Due giorni sulla neve

Finalmente è arrivata l'abbondante nevicata sul nostro appennino e immediatamente ci siamo catapultati a pedalare per non rinunciare al brivido di pedalare su sentieri innevati.
La giornata di sabato - in piena nevicata - ci siamo diretti al Tramazzo e da Tredozio siamo riusciti a salire oltre al limite ove lo spazzaneve era intervenuto ( Rifugio Lago di ponte) ...oltre è stato piu che altro un calvario riuscire a pedalare ... con parecchi tratti a piedi ma con un paesaggio a dir poco fantastico.
Domenica tutt'altra giornata con cielo sereno e zero gradi, che ci ha consentito di risalire da Brisighella agevolmente la carrareccia "degli ulivi" e giungi sulla Croce di Rontana poter discendere la valle opposta di Zattaglia pilotando le nostre mountain bike nei singletraks del Parco del Carne'... divertentissimo, tanto vero che lo abbiamo ripetuto una seconda volta.

venerdì 2 febbraio 2018

Che spettacolo la Mondraker E-Crafty XR !!!

  • Aluminum frame 27.5+ Stealth Zero Suspension System FG 140mm 
  • Fox DPX2 shock absorber, LV EVOL Performance 3-position lever 205 x 62.5 mm. 
  • Fox 36 Float Grip Performance Fork 
  • Internal routing of the cable 
  • Compatible internal seatpost 
  • Rear axle Boost 12x148mm 
  • Transmission Sram NX 1x11 speeds 
  • Bosch Performance CX engine 
  • Bosch Purion control screen 
  • 500Wh battery 

Il "Ragioniere" va in pensione

Chi non conosce il Ragioniere? Chi di voi lo ha visto in questi ultimi anni, in un lento e inderogabile invecchiare, lasciando posto a quella invidiata struttura scheletrica.... l'attuale "appendiabito" di 4 osse incrociate? Chi?
IO si!.
E da oggi stesso mi riprometto che sarò al suo fianco per questa ennesima prova,  in questo delicato passaggio della sua vita...
il PRE-PENSIONAMENTO...
(una sorta di purgatorio ben retribuito economicamente, dove i dannati sono condannati ad un cazzeggio continuo che sfocia poi nel malcontento e nell'alcolismo!!)
Per tutto cio' e altro che non possiamo scrivere ....  mercoledi 7 febbraio, gli amici piu' cari si "stringeranno a coorte"... saranno intorno a lui (seduti a tavola...) per accompagnarlo alla soglia della vecchiaia. 
Bona furtona... Rasùnir.