Caratteristica Torre costruita tutta in laterizio, ad eccezione della cordonatura in arenaria, a base quadrata. Rimasta priva di merlatura, presenta comunque numerose interessanti soluzioni di architettura militare rinascimentale. La Torre del Marino venne eretta verso la fine del XV secolo, per scopi difensivi e di avvistamento (domina infatti la Valle del Senio e una vasta area collinare) dalla famiglia dei Naldi e fu, in seguito, dei Rondinini. Tale Torre, inoltre, costituì il prototipo architettonico per le successive Torri di Cavina (1491) e di Pratesi (1510 circa) situate alcuni chilometri a monte della Vena del Gesso. In seguito alle vicende belliche (è stata bersaglio dell'artiglieria tedesca durante la II Guerra Mondiale) sono crollati il soffitto e le volte di sostegno dei vari piani interni: conserva ancora tracce di scale e i resti di un camino monumentale.
martedì 31 gennaio 2017
Visite guidate Palazzo Ducale
Costruito a partire dal 1634 su progetto dell’architetto romano Bartolomeo Avanzini, il Palazzo ha ospitato per più di due secoli la Corte Estense. Oggi l’edificio è sede dell’Accademia Militare. L'edificio, uno dei più importanti palazzi principeschi del Seicento, è stato edificato a partire dal 1634 sul sito dell'antico castello estense, che nel medioevo era posto ai limiti della città: soltanto in seguito all'ampliamento della cinta muraria voluto dal duca Ercole il castello veniva a occupare una posizione simbolica, tra il centro medievale del comune e i nuovi quartieri rettilinei della capitale ducale. I lavori, dapprima affidati all'architetto Gaspare Vigarani, furono in seguito portati avanti da Bartolomeo Avanzini; ma pare che il progetto abbia subito la supervisione di Gian Lorenzo Bernini: il grande architetto sembra aver partecipato alla realizzazione di un'opera che rivela comunque uno stile unitario, un barocco solenne ed elegante. Il Palazzo Ducale di Modena è visitabile, esclusivamente con visita guidata, in italiano, di sabato e/o domenica mattina secondo un calendario di visite che viene costantemente aggiornato in questa pagina. Le prenotazioni vengono accettate fino all’esaurimento dei posti disponibili (max 40 persone per ogni turno di visita); Le visite partono dall’ufficio informazione e accoglienza turistica in Piazza Grande 14 a Modena.
CALENDARIO PROSSIME VISITE GUIDATE
sabato 4 febbraio ore 15.00
domenica 5 febbraio ore 11.00
sabato 11 febbraio ore 15.00
domenica 12 febbraio ore 11.00
domenica 19 febbraio ore 11.00
CALENDARIO PROSSIME VISITE GUIDATE
sabato 4 febbraio ore 15.00
domenica 5 febbraio ore 11.00
sabato 11 febbraio ore 15.00
domenica 12 febbraio ore 11.00
domenica 19 febbraio ore 11.00
lunedì 30 gennaio 2017
Garmin EDGE 820 Explore
Progettato per le due ruote - Garmin Edge 820 è un ciclocomputer con display touch a colori da 2,3". E' impermeabile IPX7 e garantisce un'autonomia della batteria fino a 15 ore in modalità standard o fino a 24 ore in modalità Battery Safe. I satelliti GPS e GLONASS servono a localizzare con rapidità e precisione la tua posizione - ovunque tu sia diretto. Questa caratteristica ti permette di avere dati su tempo, distanza e velocità in tempo reale. Sensori integrati: I sensori ABC (Altimeter, Barometer, Compass) migliorano l’esperienza di navigazione. L’altimetro indica la quota e, in combinazione col barometro, rileva la pendenza della salita, mentre la bussola GPS indica la direzione mentre sei in movimento. Se l'altimetria è conosciuta si raccomanda sempre la calibrazione del altimentro barometrico prima di ogni uscita. Cartografia precaricata e navigazione: Lasciati guidare dal sistema di navigazione GPS dettagliato, in strada e sullo sterrato. Garmin Cycle Map è dotata di strade percorribili in bici, dati di quota, punti di interesse e funzioni di ricerca degli indirizzi. Crea il tuo percorso su Garmin Connect™ o BaseCamp™ e caricare mappe aggiuntive direttamente nella memoria interna di Edge 820, di 16 Gb.
Fontehttp://www.garmin.com/it-IT/
venerdì 27 gennaio 2017
Villa Pianta "story"
Nell'interessantissimo sito web http://alfonsinemonamour.racine.ra.it/ che tratta documenti, immagini e testi sulla storia della città di Alfonsine e dintorni... estraiamo questo inedito documento sulla località Villa Pianta (domenica prox sarà meta di ristoro durante il nostro passaggio sul percorso della 3 Fiumi).
Il nome “Pianta” deriva da una grande ‘tenuta’ presente già in una mappa del 1707 di nome “Frascata e Pianta”, (“Frascata” era la parte sotto la parrocchia di S. Bernardino e “Pianta” era quella sotto la parrocchia di Chiesa Nuova di S. Giuseppe). Il nome ‘”Villa Pianta” è associato a un’antica villa (detta “Villa Pianta” o “Castello di Pianta”) presente ad uso magazzino fin dall’inizio dell''800, ma forse costruita dalla famiglia nobile di antiche origini Pio di Savoia, presente in queste zone fin dai primi del '700. In una mappa, pubblicata nel 1782 ed estratta da una precedente datata 1707, si legge "Tenuta La Pianta dell'Ecc.za Principe Pio". Si legge anche 'Oratorio della Pianta" e vi si vede disegnato una chiesetta, ma la posizione non coincide con quella dell'attuale oratorio. La villa sarebbe stata via via arricchita nel tempo con torretta e quindi con oratorio dedicato a S. Antonio da Padova. (da "Mera Ville" pag. 68 di Giovanni Baldini e Giorgio Sangiorgi). Ai primi del novecento il tutto era di proprietà della ‘Società Lamone’, poi nel 1925 di un imprenditore bresciano che acquistò anche il titolo di conte, tal Mazzotti Biancinelli. La villa fu abbattuta dai tedeschi durante la guerra (1945). Sono rimasti in piedi i resti dell’oratorio e una torretta. di Luciano Lucci
Il nome “Pianta” deriva da una grande ‘tenuta’ presente già in una mappa del 1707 di nome “Frascata e Pianta”, (“Frascata” era la parte sotto la parrocchia di S. Bernardino e “Pianta” era quella sotto la parrocchia di Chiesa Nuova di S. Giuseppe). Il nome ‘”Villa Pianta” è associato a un’antica villa (detta “Villa Pianta” o “Castello di Pianta”) presente ad uso magazzino fin dall’inizio dell''800, ma forse costruita dalla famiglia nobile di antiche origini Pio di Savoia, presente in queste zone fin dai primi del '700. In una mappa, pubblicata nel 1782 ed estratta da una precedente datata 1707, si legge "Tenuta La Pianta dell'Ecc.za Principe Pio". Si legge anche 'Oratorio della Pianta" e vi si vede disegnato una chiesetta, ma la posizione non coincide con quella dell'attuale oratorio. La villa sarebbe stata via via arricchita nel tempo con torretta e quindi con oratorio dedicato a S. Antonio da Padova. (da "Mera Ville" pag. 68 di Giovanni Baldini e Giorgio Sangiorgi). Ai primi del novecento il tutto era di proprietà della ‘Società Lamone’, poi nel 1925 di un imprenditore bresciano che acquistò anche il titolo di conte, tal Mazzotti Biancinelli. La villa fu abbattuta dai tedeschi durante la guerra (1945). Sono rimasti in piedi i resti dell’oratorio e una torretta. di Luciano Lucci
mercoledì 25 gennaio 2017
Il mozzo che gonfia le gomme
Questo progetto - in attesa di finanziamento - è veramente unico... e consente di gonfiare le gomme della MTB semplicemente cliccando un bottone ma sempre continuando a pedalare, generando cos' l'energia utile per il funzionamento del meccanismo-pompa interno.
Fonte: WhiteCrow Hub
Fonte: WhiteCrow Hub
lunedì 23 gennaio 2017
Bologna sotto i suoi 40 Km di portici
Pioggia o neve, solleone o vento, i portici di Bologna, lunghi quasi 40 chilometri, rendono la città felsinea unica al mondo, permettendo di passeggiare comodamente per le vie del centro, fare shopping o spostarsi da un museo all'altro, e trovare un riparo certo in tutte le stagioni. Costruiti nel tardo medioevo, la loro funzione oggi non si discosta molto da quella d’un tempo, quando la città registrò uno straordinario sviluppo grazie all'inurbamento, ma anche all'arrivo di studenti e letterati nell’Università più antica del mondo occidentale. In quel periodo Bologna eguagliò perfino Parigi nello sviluppo urbano. Il portico nasce direttamente dallo “sporto”, una sorta di balcone di legno costruiti sulla facciata delle case per ampliare lo spazio abitativo dei piani alti. Gli sporti col tempo aumentarono in grandezza e si rese necessario puntellarli dal basso con travi di legno che inevitabilmente andavano ad occupare le strade. Alcuni esempi di queste prime costruzioni si possono ancor oggi ammirare nel centro storico: il portico ligneo della Casa Isolani in Strada Maggiore 19, quello del Palazzo Grassi in via Marsala 12 ed il portico delle Case Reggiani-Seracchioli in Piazza della Mercanzia. Ben presto portici di ogni tipo affollarono le vie per cui il Comune decise di intervenire. A differenza di altre città dove le amministrazioni decisero di rimuoverli, a Bologna invece si pensò di renderli obbligatori e di pubblico utilizzo. I grandi promotori della loro diffusione furono gli artigiani, che usavano il portico come laboratorio all’aperto, protetto dal sole estivo e dalla pioggia invernale, e sicuramente più luminoso delle botteghe poste al pianterreno delle loro abitazioni.Di carattere religioso è invece il portico più lungo del mondo: quello di San Luca che con i suoi 3.796 metri, partendo dalla città conduce fino al Santuario dedicato alla Madonna di San Luca, sul Colle della Guardia. Fin dalle sue origini (XII secolo), il luogo è meta di pellegrini che giungono dalla città e da ogni dove per venerare la sacra icona della Vergine col Bambino detta “di San Luca”. Grazie anche al contribuito dei cittadini, ricordati in apposite targhe lungo il percorso, il portico fu costruito tra il 1674 e il 1739 proprio per agevolare la processione che dal 1433 conduce ogni anno in città la sacra immagine. Il portico inizia con l’Arco Bonaccorsi a Porta Saragozza, dove è ospitato il Museo della Madonna di San Luca, e prosegue piano fino all’Arco del Meloncello, realizzazione in stile barocco dell’architetto Carlo Francesco Dotti con probabile intervento dello scenografo Francesco Bibiena. La salita comincia qui, al Meloncello (55 m s.l.m.). Una scenografica scalinata corre per quasi due chilometri lungo il porticato collinare scandito da quindici cappelle con i “Misteri del Rosario”, su fino al Santuario (270 m s.l.m.). Si raccontano diverse tradizioni legate al Colle di San Luca. Tra quelle ancora oggi sentite, va annoverato l’uso di recarsi a piedi fino al Santuario nel caso di grazie ricevute, da quelle più importanti, come le guarigioni, fino a quelle più “leggere”, come la risoluzione di amori felici, esami riusciti, vincite…. In passato, la salita si faceva in ginocchio e pregando.
Fonte: http://www.emiliaromagnaturismo.it
giovedì 19 gennaio 2017
martedì 17 gennaio 2017
SHIMANO STEPS MTB
(Comunicato Stampa)
Shimano ha introdotto nel 2013 i primi componenti per e-bike (serie E6000) con un occhio di riguardo al segmento ciclistico urbano e ricreativo. Oggi, grazie alla conoscenza e all’esperienza che l’azienda può vantare nello sviluppo di componenti di alta gamma per MTB, Shimano presenta la famiglia di componenti E8000: nati con l’obiettivo di rispondere alle specifiche esigenze di un impiego e-MTB ma sviluppati con la consapevolezza di non dover snaturare l’esperienza e le sensazioni di guida di una mountain bike.
I componenti SHIMANO STEPS MTB E8000 vantano una potente drive unit (DU-E8000).
La batteria con grande capacità da 500Wh (BT-E8010) e il suo supporto (BM-E8010) garantiscono all’unità motrice tutta la potenza di cui ha bisogno.
La potenza viene capitalizzata dal sistema di trasmissione dotato di una guarnitura dedicata (FC-E8050/E8000) con relativa opzione per la corona che può essere scelta da 34 o 38 denti (SM-CRE80-B/CRE80) e suo dispositivo guida catena (SM-CDE80).
Il funzionamento del sistema è gestito attraverso l’impiego di un computer (SC-E8000), di una leva di controllo FIREBOLT (SW-E8000-L) e di un sensore velocità posto sulla ruota posteriore (SM-DUE10).
I restanti componenti del pacchetto trasmissione possono essere alternativamente scelti all’interno del catalogo di componenti Shimano Di2 per MTB (di grado XTR o XT) oppure meccanici a 11 o 10 velocità.
Il nuovo sistema SHIMANO STEPS MTB è in grado di comunicare via Bluetooth con la piattaforma di gestione software E-TUBE per una ampia possibilità di personalizzazione delle impostazioni tramite computer, tablet o smartphone. L’unità motrice di SHIMANO STEPS MTB, piccola nelle dimensioni ma potente nelle prestazioni grazie ad una coppia alla ruota di 70Nm, è stata concepita per fornirvi tutto il piacere di guidare al netto di qualsiasi stress. L’unità motrice trova alloggiamento in un triangolo ideale sviluppato attorno al movimento centrale così da garantire il più efficiente trasferimento di potenza dal rider alla pedivella. Il suo design compatto incorpora alette di raffreddamento lato guarnitura per la massima dissipazione del calore.
La compattezza della drive unit permette ai costruttori di telai di poter assemblare delle bici che abbiano lo stesso feeling di guida e manovrabilità di una normale mountain bike. Da notare inoltre che il fattore Q (e cioè la distanza tra i bordi esterni delle pedivelle) è esattamente lo stesso riscontrabile nella guarnitura di grado DEORE XT, mantenendone intatto il feeling naturale di utilizzo.
L’energia all’unità motrice viene assicurata da una batteria sul tubo obliquo da 500Wh: sottile, resistente agli urti, impermeabile e di lunga durata. Un sicuro ancoraggio mantiene saldamente al suo posto la batteria anche quando si è alle prese con i terreni più sconnessi. Due opzioni di scelta per la guarnitura, con tecnologia Hollowtech (FC-E8050) oppure standard (FC-E8000), entrambe disponibili con corona da 34 o 38 denti (SM-CRE80-B/CRE80) compatibili con cassette a 11 o 10 velocità. Le corone sono realizzate con tecnologia Shimano Dynamic Chain Engagement e sono entrambe compatibili con il guidacatena opzionale (SM-CDE80).
Shimano ha introdotto nel 2013 i primi componenti per e-bike (serie E6000) con un occhio di riguardo al segmento ciclistico urbano e ricreativo. Oggi, grazie alla conoscenza e all’esperienza che l’azienda può vantare nello sviluppo di componenti di alta gamma per MTB, Shimano presenta la famiglia di componenti E8000: nati con l’obiettivo di rispondere alle specifiche esigenze di un impiego e-MTB ma sviluppati con la consapevolezza di non dover snaturare l’esperienza e le sensazioni di guida di una mountain bike.
I componenti SHIMANO STEPS MTB E8000 vantano una potente drive unit (DU-E8000).
La batteria con grande capacità da 500Wh (BT-E8010) e il suo supporto (BM-E8010) garantiscono all’unità motrice tutta la potenza di cui ha bisogno.
La potenza viene capitalizzata dal sistema di trasmissione dotato di una guarnitura dedicata (FC-E8050/E8000) con relativa opzione per la corona che può essere scelta da 34 o 38 denti (SM-CRE80-B/CRE80) e suo dispositivo guida catena (SM-CDE80).
Il funzionamento del sistema è gestito attraverso l’impiego di un computer (SC-E8000), di una leva di controllo FIREBOLT (SW-E8000-L) e di un sensore velocità posto sulla ruota posteriore (SM-DUE10).
I restanti componenti del pacchetto trasmissione possono essere alternativamente scelti all’interno del catalogo di componenti Shimano Di2 per MTB (di grado XTR o XT) oppure meccanici a 11 o 10 velocità.
Il nuovo sistema SHIMANO STEPS MTB è in grado di comunicare via Bluetooth con la piattaforma di gestione software E-TUBE per una ampia possibilità di personalizzazione delle impostazioni tramite computer, tablet o smartphone. L’unità motrice di SHIMANO STEPS MTB, piccola nelle dimensioni ma potente nelle prestazioni grazie ad una coppia alla ruota di 70Nm, è stata concepita per fornirvi tutto il piacere di guidare al netto di qualsiasi stress. L’unità motrice trova alloggiamento in un triangolo ideale sviluppato attorno al movimento centrale così da garantire il più efficiente trasferimento di potenza dal rider alla pedivella. Il suo design compatto incorpora alette di raffreddamento lato guarnitura per la massima dissipazione del calore.
La compattezza della drive unit permette ai costruttori di telai di poter assemblare delle bici che abbiano lo stesso feeling di guida e manovrabilità di una normale mountain bike. Da notare inoltre che il fattore Q (e cioè la distanza tra i bordi esterni delle pedivelle) è esattamente lo stesso riscontrabile nella guarnitura di grado DEORE XT, mantenendone intatto il feeling naturale di utilizzo.
L’energia all’unità motrice viene assicurata da una batteria sul tubo obliquo da 500Wh: sottile, resistente agli urti, impermeabile e di lunga durata. Un sicuro ancoraggio mantiene saldamente al suo posto la batteria anche quando si è alle prese con i terreni più sconnessi. Due opzioni di scelta per la guarnitura, con tecnologia Hollowtech (FC-E8050) oppure standard (FC-E8000), entrambe disponibili con corona da 34 o 38 denti (SM-CRE80-B/CRE80) compatibili con cassette a 11 o 10 velocità. Le corone sono realizzate con tecnologia Shimano Dynamic Chain Engagement e sono entrambe compatibili con il guidacatena opzionale (SM-CDE80).
lunedì 16 gennaio 2017
Un modo rapido per montare i tubeless
Zéfal lancia il Tubeless Tank, un serbatoio che immagazzina l’aria da una pompa da pavimento per poi trasferirla rapidamente in un copertone, consentendo in tal modo di installare rapidamente una copertura tubeless grazie ad una singola azione sulla pompa che rilascia l’aria immagazzinata nel serbatoio utilizzando il Boost Air System. Il serbatoio in alluminio può contenere fino a 16 bar di pressione e la connessione diretta assicura una tenuta con la valvola ed evita la perdita di aria. E’ compatibile con qualsiasi pompa da pavimento, Zéfal consiglia comunque di utilizzare una pompa con una capacità minima di 10 bar come quelle della propria gamma Profil Max. Il Tubeless Tank è autonomo ed è facile da trasportare usando l’apposita maniglia. L’affidabilità e la semplicità sono garantite grazie all’esperienza di Zéfal di più di 130 anni. Il Tubeless Tank è in vendita al prezzo di € 79,95.
sabato 14 gennaio 2017
NorthCape4000, L’Avventura su misura
1 continente, 7 nazioni, più di 4000 km senza supporto e una meta leggendaria, il Circolo Polare Artico. Tutti gli amanti delle sfide e dell’avventura dovrebbero poter vivere un’esperienza straordinaria come la conquista del Circolo Polare Artico in sella ad una bicicletta. Per questa ragione, alla NorthCape4000, c’è spazio e libertà per differenti prestazioni e filosofie. Atleti capaci di pedalare per 300 km al giorno o amanti dell’avventura a due ruote che sognano un falo’ sotto il cielo striato di mille colori, la NorthCape4000 garantisce ad ogni partecipante di poter vivere e condividere un’esperienza formidabile sotto tutti i punti di vista, e ognuno con il suo personale approccio. Partirete tutti insieme da Firenze, ma solo voi deciderete se e con chi condividere la vostra strada. Cosi come avrete la completa responsabilità di tutti gli altri aspetti della sfida, dallo scegliere il percorso migliore per giungere al prossimo Gate, al setup e all’equipaggiamento ideale per affrontare la distanza e l’incredibile varietà di paesaggi e condizioni che incontrerete verso Capo Nord. Per tutte queste ragioni, oltre alla bellezza di quello che vedrete, la NorthCape4000 è una sfida che porta con sé un bagaglio di esperienza e di autonomia senza pari nel mondo bikepacking. Quindi, quale che sia il motivo per cui deciderete di essere alla partenza il 29 luglio, vi garantiamo che tornerete da atleti e adventurers più consapevoli e maturi, con una storia che difficilmente scorderete.
Fonte: http://www.northcape4000.com/
giovedì 12 gennaio 2017
mercoledì 11 gennaio 2017
Riorganizza il tuo spazio
lunedì 9 gennaio 2017
Garfagnana Epic 2017
Dopo il grande successo delle passate edizioni la Garfagnana EPIC rinnova l’invito a te e alla tua affezionata MTB a partecipare all’impresa epica il 3 e 4 giugno 2017. Un’avventura entusiasmante, un percorso duro e spettacolare di 150 chilometri e 5500 metri di dislivello sui sentieri tra le Alpi Apuane e l’Appennino Tosco Emiliano, una sfida con se stessi, un territorio impegnativo, da sudare e conquistare che richiede capacità tecnica e regala panorami suggestivi, ospitalità, buon cibo e divertimento, il piacere di dire “io c’ero” e la trepidante attesa della prossima edizione. Un percorso tra i più duri e spettacolari d’Italia: 150 Km e 5.500 metri di dislivello sui sentieri che collegano le Alpi Apuane all’Appennino Tosco-Emiliano. Due giorni di emozioni in MTB: 3 e 4 giugno 2017 Garfagnana EPIC.
domenica 8 gennaio 2017
Nuovo anno... vita nuova (o quasi)
L'anno duemilasedici se ne è andato ed è nostro consueto compito stilare consuntivi su ciò che abbiamo fatto e i nuovi progetti che ci attendono... sempre intendendo quale materia, quella propria di questo BLOG, e cioè fatti & misfatti dei friends AD MAIORA BIKE.
Due sono stati gli appuntamenti MTB che hanno caratterizzato l'anno passato e cominciando proprio da quello trascorso a RIO DELL'ELBA non possiamo che emettere un giudizio positivo sulle giornate di giugno trascorse insieme, pedalandole con intensità in quel incredibile snodo di single tracks che sono propri dell'isola del'Elba. Un gran bel gruppo affiatato ha dato quel quid in piu per trascorrere una piacevole vacanza insieme oltre alle due escursioni offroad magistralmente dirette dalla guida che avevamo assoldato.
Ma l'obiettivo principale dell'anno era concentrato sull'evento di agosto della PEDALONGA in Val Comelico e per giungerci in piena forma fisica abbiamo precedente approntato interessanti ed inedite escursioni sul nostro appennino e non che vale la pena di ricordare:
CIMA CAREGA (Incompiuta ma il prox anno....)
Insomma... ci siamo divertiti molto e concludendo il 2016 come di consuetudine tutti presenti ( meno infortunati!!) alla FESTA DEGLI AUGURI in quel di Casola Valsenio per l'assegnazione del Bugiardino 2016.
E per il 2017 cosa ci attende? è ancora presto per presentarvi un progetto concreto ma ci stiamo lavorando. Pazientate gente... pazientate.
martedì 3 gennaio 2017
Iscriviti a:
Post (Atom)