Gelso Cesena |
A Faenza, in piazza Lanzoni ci sono vari grandi OLMI, di cui uno con la circonferenza del tronco di quasi 4 metri. C’è anche un bella fontana di ceramica e, se l’insieme fosse più curato, sarebbe davvero bello. Arrivando a Forlì da Ravenna, si trova il cimitero di guerra indiano con meravigliosi BAGOLARI dall’amplissima chioma su tronchi bassi e larghi. Suggestiva atmosfera. In piazza duomo a Forlì, si vede emergere dal giardino di un ristorante un GINKGO BILOBA di 160 anni, alto 20 metri e con un tronco di 4 m. di circonferenza, a cui si appoggia un glicine. Nella frazione San Vittore, a 7 km da Cesena, si trovano anzitutto due TIGLI coi tronchi di 4 m. di circonferenza e 20 di altezza, che incorniciano l’ingresso dell’asilo infantile. Continuando in direzione di San Carlo, di fronte all’accesso alla superstrada, nel giardino di una villa, ma perfettamente visibile dalla strada c’è un magnifico CEDRO DEL LIBANO che potrebbe avere 400 anni. Ha un tronco della circonferenza di 6 m. e un altezza di 20. Uno dei rami bassi è lungo altrettanto. Pur tanto bello, è stato danneggiato dall’eccezionale nevicata dell’inverno 2012-13, che ha tranciato molti rami anche agli altri alberi monumentali del giardino, tra cui un LECCIO. Poco più avanti, lungo la strada, a San Carlo, un PINO DOMESTICO col tronco di circa 4 metri di circonferenza, ha perso gran parte della chioma nello stesso inverno. Nella frazione san Giorgio, vicino all’uscita della autostrada Cesena Sud, appena imboccata la via Melona, che inizia giusto prima del paese, al n. 3401 si vede uno spettacolare GELSO, con un’enorme chioma che attraversa la strada. I rami all’interno della proprietà sono puntellati. Il tronco ha una circonferenza di circa 5 metri, su 1,50 di altezza da cui partono i molti grossi rami. Vale davvero la pena di vederlo. Arrivando da Cesena a Savignano sul Rubicone, sulla sinistra c’è la pieve del compito e il museo archeologico. Davanti alla pieve c’è un TIGLIO col tronco dalla circonferenza di 4 metri e l’altezza di circa 20. Andando da Cesena verso Forlì, a Carpinello, in mezzo ad un campo sulla sinistra appare come un re uno spettacolare, gigantesco PLATANO ORIENTALE, recintato da un basso steccato che lo isola, esaltandolo. Ha una circonferenza di forse 8-9 metri e un’età presumibile di 3-400 anni. Non è altissimo perché danneggiato dai bombardamenti dell’ultima guerra, ma ugualmente armonioso in modo commovente. Lì vicino c’è un’antica ghiacciaia in seminterrato, appartenuta alla villa Mangelli, distrutta dai bombardamenti. Il platano orientale, esistente in Europa dall’epoca degli antichi romani è ormai molto raro in Italia perché è stato ibridato con la specie occidentale, di origine americana. A Dovadola il quadrato del cimitero è circondato da 120 CIPRESSI di cui la maggior parte è ultracentenaria I cipressi sono molto diffusi in Toscana e nella confinante Emilia-Romagna, dove sono sempre stati piantati come frangivento tanto per le ville quanto per i casali. Sono alberi estremamente frugali, ma resistentissimi e molto longevi. Hanno radici profonde, un legno profumato, ricco di oli essenziali che lo rendono inattaccabile tagli insetti e dal marciume. Dal legno dei rametti si estrae l’essenza che cura la tosse, mentre dai frutti legnosi si estraggono quelle per curare disturbi del sistema venoso e piaghe, che i contadini usavano anche per curare il bestiame. Uscendo dal paese, un bel colonnato di PINI DOMESTICI orna i due lati della strada.
A Castrocaro Terme, appena imboccato il viale dove c’è il parco termale, un LECCIO alto, con una lunga cicatrice provocata da un fulmine, mostra la torsione del tronco, di 4 metri di circonferenza e circa 20 di altezza. Nel parco termale, gli alberi più rilevanti sono una ROVERELLA con tronco di 3,5 metri di circonferenza e 20 di altezza, vicino al tempietto delle acque. Scendendo lungo il viale più a destra, si trova verso il fondo una FARNIA col tronco dalla circonferenza di circa 4 metri e 20 di altezza.
A Castrocaro Terme, appena imboccato il viale dove c’è il parco termale, un LECCIO alto, con una lunga cicatrice provocata da un fulmine, mostra la torsione del tronco, di 4 metri di circonferenza e circa 20 di altezza. Nel parco termale, gli alberi più rilevanti sono una ROVERELLA con tronco di 3,5 metri di circonferenza e 20 di altezza, vicino al tempietto delle acque. Scendendo lungo il viale più a destra, si trova verso il fondo una FARNIA col tronco dalla circonferenza di circa 4 metri e 20 di altezza.
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