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martedì 16 febbraio 2016

E frizai

Un temp l’era piò megra la pignata! Alora is cuntinteva d’un frizai d’poma, patet cun d’la scalogna e d’l’ai, dal maranzan, di pavaron, dal zol e rarament us amazeva un poll. Adess i poll in è scusè piò gnitt. La dmenga us va a magner in tott i sid: tanti famei i carga tott i fiul par andè a magnè un’amnestra in ti fasull.
Una volta era più magro il brodo! \ Si accontentavano di un fritto \ con pomodori, patate, scalogni, aglio, \ melanzane, peperoni e cipolla, \ raramente si uccideva un pollo. \ Adesso i polli non sono più apprezzati. \ Alla domenica si va a mangiare in ogni luogo: \ tante famiglie partono con tutti i figli \ per andare a mangiare pasta e fagioli.
(tratto dalla poesia "La vita e dè d’incù" di Ada Bartoli).
 
Certamente il FRIZAI o FRIZZAGLIO ( ... in italiano) era un piatto povero, quello che le azdore preparavano e portavano nei campi ai lavoranti nella loro pausa mattutina. Semplice nella  sua preparazione e semplici gli ingredienti: cipolla bianca, scalogno e aglio, melanzane nere, peperoni, patate e zucchine, pomodori pelati, sale e pepe. Tagliare finemente cipolla e scalogno e le verdure a pezzettoni (meglio a listarelle e le melanzane a rondelle), preparare la padella con olio già bollente e friggere tutte insieme le verdure e al termine scolatele bene su carta gialla. Contemporaneamente preparare una padella larga ed aggiungere i pomodori pelati (abbondanti) frullati con il loro liquido oppure aggiungendo un pò di passata di pomodoro, riscaldare il rosso sugo a fuoco medio aggiungendo le verdure appena fritte e concludendo il tutto con un passaggio finale di sale e pepe. La cottura si conclude dopo circa 15 minuti. C'erano molti varianti a questo piatto o meglio gli poteva aggiungere altri ingredienti probabilmente quali resti di altri piatti (non si buttava via niente) e ad esempio... due fette di prosciutto (meglio con parte grassa) tagliato grosso che senza alcun dubbio donavano maggior sapore e sostanza al "frizai" romagnolo.

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