... è il titolo di un bellissimo libro del giornalista inglese Robert Penn, uno che usa la bici per sport, per divertimento, per viaggiare, per andarci al lavoro. Senza preclusioni, pregiudizi e dogmi. Il libro è nato per narrare la voglia di una bici personale, nell’accezione più intima del termine, per divenire un bellissimo racconto tra storia e tecnica della bicicletta. E, soprattutto, una ottima scusa per l’autore per visitare di persona i produttori, ma sarebbe giusto definirli artisti, che hanno curato la realizzazione delle diverse parti della bici. Come recita l’aletta: “Senza dubbio il più popolare mezzo di trasporto nella storia, la bicicletta è una delle più grandi invenzioni dell’umanità. Robert Penn ci va da quando ha memoria, ci ha anche fatto il giro del mondo. Tuttavia, nessuna delle innumerevoli due ruote che ha posseduto è riuscita a incarnare fino in fondo questa sua autentica devozione. È il momento di farsi fare una nuova bicicletta, un gioiellino costruito su misura in grado di riflettere appieno lo stato di grazia in cui si trova mentre pedala, quello di «un comune mortale in contatto con gli dèi». Ciò che conta è la bicicletta è un appassionante viaggio nella progettazione e nella costruzione della bici dei sogni. Da Stoke-on-Trent, dove un artigiano gli cuce addosso un telaio fatto a mano, alla California, patria delle mountain bike, dove nel retro di un anonimo negozio Robert assiste alla nascita delle ruote, passando per Portland, Milano e Conventry, culla della bicicletta moderna, è il racconto di una storia d’amore. E già che c’è, pezzo dopo pezzo, Penn coglie l’occasione di esplorare la cultura, la scienza e la storia della bicicletta, per narrarci come abbia cambiato il corso della storia dell’uomo: dall’invenzione del «cavallo della gente comune» al suo ruolo nell’emancipazione della donna, fino al fascino immortale di Giro d’Italia e Tour de France. Ecco perché pedaliamo. Ecco perché questa macchina così semplice rimane al centro della nostra vita oggi.”
Nessun commento:
Posta un commento