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lunedì 18 agosto 2014

O sole mio.... (dove sei?)

Monte Pasubio 2014
Tutto sembrava prospettare una escursione da "mille e una notte", quelle da ricordare....

Alle ore 9,30 la masnada che aveva risposto al sacro appello Ad Maiora ... era così composta: Zalamba, Chiarugi, Condottiero, Vilma, Monta, Gigino e tutti erano già in vetta al proprio mezzo agricolo in quel di Valli del Pasubio pronti ed impazienti di iniziare l'avventura giornaliera. Cielo azzurro e soleggiato, temperatura sui 20°, previsioni per la giornata buone ma con qualche timore per le cime delle montagne circostanti avvolte da una grigia coltre di nubi. Ugualmente si parte senza indugi !!

Da Valli del Pasubio (323 mt), piccola roccaforte sulla direttiva Schio - Rovereto, abbiamo lasciato dopo alcuni km la strada Statale per dare inizio alla lunga ascesa alla cima del Pasubio, percorrendo una carrereggia stretta e bituminosa che in forte pendenza ci ha condotto nel sentiero boschivo, quello che conduce faticosamente al Passo Xomo. Niente male, fondo ottimo in un andirivieni di strappi e pendenze meno accentuate e il tutto nel silenzio più totale. E' soltanto il collegamento....

Giunti al Passo niente di meglio che sostare al Rifugio per un pit-stop corroborante e prepararsi ad affrontare la temuta strada militare degli Scarubbi, una via creata dal genio militare della prima guerra mondiale come via di comunicazione, una imponente opera per trasportare gli approvvigionamenti alla prima linea dell'esercito italiano che combatteva sul versante meridionale del Pasubio; una strada costruita per il passaggio degli autoveicoli e dei cannoni ma purtroppo esposta pesantemente al fuoco nemico ubicato nella montagna opposta. Le difficoltà evidenti di transito e le perdite innumerevoli fecero cambiare strategia nel corso del conflitto e si realizzò una seconda via, più impervia dal lato opposto del Monte Pasubio... "la Strada delle 52 gallerie", tantissime vero? ma assolutamente necessarie per riuscire a tagliare una parete rocciosa che non offriva altra alternativa di passaggio... fantastica!. 
Oggi è possibile percorrerla soltanto a piedi visto il percorso molto esposto ma ugualmente è meta di numerosi escursionisti che non rinunciano certamente a questa esperienza unica per salire alla montagna sacra alla patria.
Si prosegue per gli Scarubbi, la pendenza è costante sul 10% anche quando iniziano gli infiniti tornati che scalano verticalmente la parete rocciosa... la fatica incomincia a farsi sentire forse forse alimentata dallo sconcerto di non poter godere di alcuna vista del panorama circostante: siamo entrati in una fitta e fredda coltre di nubi (10°), siamo a mezze maniche e l'aria è pungente ma viene compensata dal calore emesso per lo sforzo ciclistico. Giunti sulla piana che conduce sugli impegnativi traversi fino al Rifugio Papa - 1926 m - la rabbia è tanta per la mancanza di visibilità ma si prosegue indomiti.
Il programma prevede di giungere fino alla vetta del Monte Palon (2209 mt), sul Dente Italiano, osservare la porta romana eretta per la vittoria finale dove nel suo arco si recita " di qui non si passa!" e poi tutti a tavola al Rifugio Papa, ma oggi non è tempo per godere di una vista panoramica e pertanto ci lanciamo, da buoni campioni quali siamo, verso il secondo obiettivo, quello culinario... polenta funghi e salsiccia.... e tanta birra!!! per dimenticare...
La discesa avrebbe dovuto essere un altro must ma invece sembrava di essere a Portomaggiore in inverno e pertanto fino alla galleria del Generale D'Havet abbiamo soltanto dovuto pazientare procedendo con molta attenzione per i tratti esposti. All'uscita dalla galleria ci attendeva un'altro mondo, con piena visibilità e una temperatura più che accettabile che ci ha consentito di giocare con le nostre bike lanciandole a tutta velocità fino al Pian delle Fugazze.
La variante del percorso odierno di ritorno, quella che transita dall'Ossario dei martiri del Pasubio, è risultata stupefacente con insidiosi single track dove il Monta ha potuto esibire tutta la sua tecnica mentre Gigino ci ha simulato delle tecniche di scivolamento: bravi !!
Si è fatto ritorno alla base: la giornata non è stata poi così tragica anzi... crediamo che questo imprevisto sia un grosso stimolo per fare ritorno nuovamente e al più presto al Monte Pasubio e completare in pieno il percorso escursionistico programmato. Si fa ritorno alla base.
Un'altra esperienza in più.


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