Monte Pasubio 2014
Tutto sembrava prospettare una escursione da "mille e una notte", quelle da ricordare....
Da Valli del Pasubio (323 mt), piccola roccaforte sulla direttiva Schio - Rovereto, abbiamo lasciato dopo alcuni km la strada Statale per dare inizio alla lunga ascesa alla cima del Pasubio, percorrendo una carrereggia stretta e bituminosa che in forte pendenza ci ha condotto nel sentiero boschivo, quello che conduce faticosamente al Passo Xomo. Niente male, fondo ottimo in un andirivieni di strappi e pendenze meno accentuate e il tutto nel silenzio più totale. E' soltanto il collegamento....

Si prosegue per gli Scarubbi, la pendenza è costante sul 10% anche quando iniziano gli infiniti tornati che scalano verticalmente la parete rocciosa... la fatica incomincia a farsi sentire forse forse alimentata dallo sconcerto di non poter godere di alcuna vista del panorama circostante: siamo entrati in una fitta e fredda coltre di nubi (10°), siamo a mezze maniche e l'aria è pungente ma viene compensata dal calore emesso per lo sforzo ciclistico. Giunti sulla piana che conduce sugli impegnativi traversi fino al Rifugio Papa - 1926 m - la rabbia è tanta per la mancanza di visibilità ma si prosegue indomiti.
La discesa avrebbe dovuto essere un altro must ma invece sembrava di essere a Portomaggiore in inverno e pertanto fino alla galleria del Generale D'Havet abbiamo soltanto dovuto pazientare procedendo con molta attenzione per i tratti esposti. All'uscita dalla galleria ci attendeva un'altro mondo, con piena visibilità e una temperatura più che accettabile che ci ha consentito di giocare con le nostre bike lanciandole a tutta velocità fino al Pian delle Fugazze.
La variante del percorso odierno di ritorno, quella che transita dall'Ossario dei martiri del Pasubio, è risultata stupefacente con insidiosi single track dove il Monta ha potuto esibire tutta la sua tecnica mentre Gigino ci ha simulato delle tecniche di scivolamento: bravi !!
Si è fatto ritorno alla base: la giornata non è stata poi così tragica anzi... crediamo che questo imprevisto sia un grosso stimolo per fare ritorno nuovamente e al più presto al Monte Pasubio e completare in pieno il percorso escursionistico programmato. Si fa ritorno alla base.
Un'altra esperienza in più.
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