lunedì 31 agosto 2015
Cotekino off road
DOMENICA 13 SETTEMBRE
Carissimi bikers, si rinnova l’appuntamento con la granfondo “ Valli e pinete” di S.Alberto organizzata da ASD Cotekino off road, che quest’anno arriverà alla 6’ edizione. Il percorso riscuote da sempre grandi apprezzamenti anche da parte di chi non conosce tutte le variabili che si possono incontrare in un tracciato pianeggiante; manterremo quindi gran parte del tracciato originale inserendo anche in questa edizione qualche variante che aumenterà l’interesse e il grado di difficoltà. Spinti dal numero di partecipanti in continua crescita (300 iscritti sono numeri da granfondo di circuiti importanti) quest’anno abbiamo pensato un po’ più in grande con l’ introduzione del pasta party finale; avremo infatti parte dello stand gastronomico riservato ai bikers per il ristoro finale che sarà compreso nel costo dell’iscrizione. Sarà inoltre aperto anche lo stand gastronomico della sagra a disposizione di accompagnatori o familiari che magari nel frattempo parteciperanno al giro corto nelle Valli di Comacchio riservato alle famiglie (guidato di una ventina di km) o visiteranno il Parco del Delta del Po.
giovedì 20 agosto 2015
mercoledì 19 agosto 2015
La Foresta Sacra
Distanza: 34,38 km
Ora: 4:18:38
Velocità media: 8,0 km/h
Aumento di quota: 1.234 mt
Temperatura med: 14,8 °C
Campigna (1,060 mt), una piccola Frazione di Santa Sofia in provincia di Forlì, costituita da poche case e due Alberghi Ristoranti. E' il paesino più piccolo e alto della vallata del Bidente, proprio sul crinale che divide Romagna e Toscana, al centro del meraviglioso Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna. Questa è stata la base di partenza odierna del circolare offroad che ci siamo prefissi di compiere con l'obiettivo di raggiungere il punto più estremo dell'Eremo di Camaldoli e
ritorno sul fianco toscano delle Foreste Casentinesi. La giornata si è presentata subito "frescolina" ma che non ha disturbato più di tanto in quanto abbiamo iniziato a pedalare immediatamente in salita, sull'asfaltata che in 3 km porta al Passo della Calla (1.296 mt)... ed è qui che ha inizio il nostro percorso offroad imboccando il sentiero di crinale CAI 00 denominato La Giogana, un toponimo che deriva dalle antiche vie dei legni, dove buoi “aggiogati” trasportavano i tronchi di abete delle Foreste Casentinesi, una larga mulattiera che si mantiene a ridosso dello spartiacque tra Romagna e Toscana ripercorrendo un tratto della via di pellegrinaggio all'Eremo, ma non semplice da pedalare per i continui saliscendi tra le faggete e le abetine di abete bianco del Parco Nazionale delle
Foreste Casentinesi dove ogni tanto si apre una finestra verso la Romagna. Il punto più alto di questo percorso comunque rimane il cocuzzolo di Poggio Scali ( 1.520 mt). La densità e l'altezza delle piante crea una continua atmosfera di penombra resa ancora più magica da una nebbiolina aleggiante che dà corpo ai raggi solari. Ora si scende con brio verso il Poggio Secchieta (1.381 mt) una pista che ci regala la giusta energia e goduria per affrontare il restante percorso. Prima di giungere a Prato Secchieta ecco il crocevia con la track che sale dalla Lama e in contrapposto la discesa (impegnativa) verso l'Eremo... si scende chi con attenzione e chi mette in risalto le proprie capacità nell'ammaestrare la bike e plasmare il terreno pietroso. Giunti al luogo sacro di Camaldoli il giusto ristoro ci attende, curiosando nella pseudo Antica Farmacia (che sa più di autogrill per via di tutti i souvenir in vendita), foto di rito e di nuovo in sella per fare ritorno ma seguendo una traccia che ci riporterà al Passo della Calla ma percorrendo questa volta il versante toscano. Una traccia di incredibile bellezza, che ci ha condotti avvolti in pieno dalla natura circostante e altalenante di boschi di abeti e faggi di alto fusto. Ora si susseguiranno diversi saliscendi, mai troppo impegnativi ne’ troppo tecnici ma comunque
da non sottovalutare. La salita dopo la Capanna Maremmana è costante ma abbastanza lunga (2 km., forse più), poi si prosegue anche su un breve tratto di single track (dovuto certamente ad una frana) fino a giungere alla strada che da Stia sale al Passo la Calla. Procediamo sull’asfalto in lieve salita poche centinaia di metri fino alla Fonte Calcedonia: in questo punto una larga mulattiera, a sinistra, si insinua nuovamente nel bosco e la percorriamo in salita fino al Passo la Calla. Non sazi... basterebbe ora fare ritorno in picchiata e su asfalto fino a Campigna... scegliamo invece di rientrare nel bosco percorrendo il tecnico
sentiero CAI 241 fino alla Fonte del Raggio, sottolineo difficoltoso in quanto quale single track quasi sempre esposto sul fianco della montagna e con passaggi con bici a mano. Raccordo sul CAI 245 (percorso invernale sci da fondo) ci rimane di compiere una rilassante pedalata di 4 km per chiudere il circolare a Campigna. In conclusione possiamo certamente affermare che questo percorso "Casentinese" è uno dei più spettacolari e apprezzati "Track Events" percorsi in MTB negli negli ultimi anni, lo consigliamo certamente per medio impatto fisico e tecnico necessario e che consentano ai più di poterlo affrontare, ma soprattutto per l'elevata bellezza ed unicità dei luoghi visitati.
Ora: 4:18:38
Velocità media: 8,0 km/h
Aumento di quota: 1.234 mt
Temperatura med: 14,8 °C
Campigna (1,060 mt), una piccola Frazione di Santa Sofia in provincia di Forlì, costituita da poche case e due Alberghi Ristoranti. E' il paesino più piccolo e alto della vallata del Bidente, proprio sul crinale che divide Romagna e Toscana, al centro del meraviglioso Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna. Questa è stata la base di partenza odierna del circolare offroad che ci siamo prefissi di compiere con l'obiettivo di raggiungere il punto più estremo dell'Eremo di Camaldoli e
ritorno sul fianco toscano delle Foreste Casentinesi. La giornata si è presentata subito "frescolina" ma che non ha disturbato più di tanto in quanto abbiamo iniziato a pedalare immediatamente in salita, sull'asfaltata che in 3 km porta al Passo della Calla (1.296 mt)... ed è qui che ha inizio il nostro percorso offroad imboccando il sentiero di crinale CAI 00 denominato La Giogana, un toponimo che deriva dalle antiche vie dei legni, dove buoi “aggiogati” trasportavano i tronchi di abete delle Foreste Casentinesi, una larga mulattiera che si mantiene a ridosso dello spartiacque tra Romagna e Toscana ripercorrendo un tratto della via di pellegrinaggio all'Eremo, ma non semplice da pedalare per i continui saliscendi tra le faggete e le abetine di abete bianco del Parco Nazionale delle
Foreste Casentinesi dove ogni tanto si apre una finestra verso la Romagna. Il punto più alto di questo percorso comunque rimane il cocuzzolo di Poggio Scali ( 1.520 mt). La densità e l'altezza delle piante crea una continua atmosfera di penombra resa ancora più magica da una nebbiolina aleggiante che dà corpo ai raggi solari. Ora si scende con brio verso il Poggio Secchieta (1.381 mt) una pista che ci regala la giusta energia e goduria per affrontare il restante percorso. Prima di giungere a Prato Secchieta ecco il crocevia con la track che sale dalla Lama e in contrapposto la discesa (impegnativa) verso l'Eremo... si scende chi con attenzione e chi mette in risalto le proprie capacità nell'ammaestrare la bike e plasmare il terreno pietroso. Giunti al luogo sacro di Camaldoli il giusto ristoro ci attende, curiosando nella pseudo Antica Farmacia (che sa più di autogrill per via di tutti i souvenir in vendita), foto di rito e di nuovo in sella per fare ritorno ma seguendo una traccia che ci riporterà al Passo della Calla ma percorrendo questa volta il versante toscano. Una traccia di incredibile bellezza, che ci ha condotti avvolti in pieno dalla natura circostante e altalenante di boschi di abeti e faggi di alto fusto. Ora si susseguiranno diversi saliscendi, mai troppo impegnativi ne’ troppo tecnici ma comunque
da non sottovalutare. La salita dopo la Capanna Maremmana è costante ma abbastanza lunga (2 km., forse più), poi si prosegue anche su un breve tratto di single track (dovuto certamente ad una frana) fino a giungere alla strada che da Stia sale al Passo la Calla. Procediamo sull’asfalto in lieve salita poche centinaia di metri fino alla Fonte Calcedonia: in questo punto una larga mulattiera, a sinistra, si insinua nuovamente nel bosco e la percorriamo in salita fino al Passo la Calla. Non sazi... basterebbe ora fare ritorno in picchiata e su asfalto fino a Campigna... scegliamo invece di rientrare nel bosco percorrendo il tecnico
sentiero CAI 241 fino alla Fonte del Raggio, sottolineo difficoltoso in quanto quale single track quasi sempre esposto sul fianco della montagna e con passaggi con bici a mano. Raccordo sul CAI 245 (percorso invernale sci da fondo) ci rimane di compiere una rilassante pedalata di 4 km per chiudere il circolare a Campigna. In conclusione possiamo certamente affermare che questo percorso "Casentinese" è uno dei più spettacolari e apprezzati "Track Events" percorsi in MTB negli negli ultimi anni, lo consigliamo certamente per medio impatto fisico e tecnico necessario e che consentano ai più di poterlo affrontare, ma soprattutto per l'elevata bellezza ed unicità dei luoghi visitati.
18 luglio 2015
Partecipanti: Bri, Gigino, Vilma, Chiarugi, Monta.
sabato 15 agosto 2015
Tour del Cimone
Distanza: 43 km
Altitudine massima: 1.788 m
Altitudine minima: 531 m
Dislivello: 1.737 m
Difficolta': 4/5 medio/difficile
Accesso: Da Bologna prendere la SS 569 (Bazzanese) verso Bazzano. Prima di Bazzano girare a SX per la SS 623 verso Marano sul Panaro. Arrivati a Marano prendere la SP4 (a SX) in direzione Fanano
Altitudine massima: 1.788 m
Altitudine minima: 531 m
Dislivello: 1.737 m
Difficolta': 4/5 medio/difficile
Accesso: Da Bologna prendere la SS 569 (Bazzanese) verso Bazzano. Prima di Bazzano girare a SX per la SS 623 verso Marano sul Panaro. Arrivati a Marano prendere la SP4 (a SX) in direzione Fanano
Lago di Pratignano con vista Corno alle Scale |
Si parte da Fanano (MO) Partendo da parcheggio PISCINA si segue la Strada Comunale per Fellicarolo che fiancheggia il torrente Fellicarolo per salire all'omonima frazione, tutto su asfalto per circa 5,9 Km. Giunti a Fellicarolo Si prosegue una carrozzabile asfaltata fino alla località Casuglie dove il fondo stradale diventa ghiaiato. In corrispondenza del 1°tornante (km 9,3) si trova il tracciato del sentiero CAI n°431 che porta alle Cascate del Doccione che, disponendo di tempo; meritano sicuramente un piccola deviazione. Continuando a salire si ha la possibilità di ammirare l'anfiteatro dei monti che chiudono la valle, dominata dalle pareti del Libro Aperto (m 1936) Cima Tauffi (m 1799). Il bosco presenta aspetti sempre diversi: castagneti, abetaie e faggete. Si arriva così all'altopiano dei Taburri dove esiste un'attrezzata area pic-nic con fontana. Giunti alla località I Taburri s'incrociano numerosi sentieri segnati. Ignorate tutte le deviazioni sulla destra, giunti al bivio in salita in un bosco a sinistra la strada forestale chiusa da una sbarra, superarla a seguire la traccia sentiero CAI n°445. Nella faggeta si incontra la piccola costruzione della Pilaccia dove è presente una fontana (km 13,2), la si supera e si giunge infine al Passo del Colombino sulla dorsale che separa la valle del fellicarolo da quella dell'Ospitale, e precisamente tra il Monte lancio e il Monte Rondinara. Da questo ideale punto panoramico è possibile ammirare in tutta la sua interezza la solitaria valle dell'Ospitale (anticamente Val di Lamola): le borgate e i casolari immersi nel verde dei prati, i fianchi delle montagne ricchi di boschi e l'aspra bellezza delle nude cime che la racchiudono. Si giunge al Passo del Colombino Incrocio di ben quattro sentieri CAI, (Possibilità di rientro a Fanano seguendo il sentiero segnato n°425 con alcuni tratti di bici a mano e difficile discesa) si prosegue nel n°445 che inizia a scendere con stretti tornanti al bivacco di Villa Rossella (km 15,7). Da qui ha inizio un'ampia strada forestale che porta in breve a Capanna Tassone. Da qui si riparte a destra in salita su strada bianca. Si sale tra suggestivi boschi di faggio, abetaie e pascoli di crinale verso il Passo della Croce Arcana (panoramico balcone da cui la vista spazia dalle Prealpi Venete, alle Apuane, al Mar Tirreno). Giunti al passo, dalla croce di ferro si prosegue sulla sinistra verso i ripetitori sul sentiero di crinale (GEA 0/0) marcato dai cippi in pietra dell'antico confine con il Granducato di Toscana, dopo aver oltrepassato le antenne del ponte radio si aggira il Monte Spigolino sul versante toscano lungo uno stretto ed insidioso sentiero che richiede una particolare attenzione fino al Lago Scaffaiolo, sovrastato dal Monte Cupolino, dove nell'alto medioevo valicava l'antica Via Romea Nonantolana percorsa dai pellegrini. Presso il Lago Scaffaiolo in alto sulla sinistra si trova il Rifugio Duca degli Abruzzi, ai cui piedi si imbocca in discesa una strada sterrata che scende nell'alta valle Dardagna (anticamente Val di Gorgo) in direzione del rifugio Cavone. Dopo alcuni tornanti si arriva ad un pianetto in località Le Malghe si prosegue a destra passando vicino agli impianti di risalita per poi scendere sulla strada ghiaiata fino ad incrociare la ski route 10 (km 29,1). Dopo un tratto in discesa si giunge ad una sbarra (km 29,8) superata la quale si continua a sinistra in discesa per giungere al piazzale degli impianti del Corno alle Scale (Polla 1, Polla 2, Baita del Sole). Dallo spiazzo si prosegue verso la piccola collina sulla destra dove si imbocca un sentiero. Si giunge dopo la salita fuori della pineta (km 31,2) sul sentiero n°401 si gira a destra e la si segue fino al Passo del Lupo, sempre diritto sul crinale per giungere al Passo della Riva (Possibilità di rientro verso di Capanna Tassoni, quindi Ospitale). Da qui si prosegue diritto in salita e si transita per la Serra dei Baichetti in una zona dove si trovano alcune rocce da superare a piedi (bici in spalla per 50 m-km 34,00). A questo punto le fatiche sono finalmente finite. Scortati da faggi secolari in divertente discesa si raggiunge il Lago di Pratignana in uno splendido altipiano. Poco prima di arrivare al lago c'è una fontana sulla destra. Si costeggia sulla sinistra il lago per tutta la sua lunghezza. Alla fine del lago dopo circa 600 mt di strada bianca prima di entrare nella pineta si svolta a sinistra su uno splendido spartiacque e seguendo il sentiero CAI n°405 si arriva fino alla località I Ponti. Da qui si risale al paese di Fanano e alla conclusione di questa escursione paesaggisticamente molto interessante.
(Percorso di www.mtbappennino.it) Descrizione: http://www.conigliotravel.it/
mercoledì 12 agosto 2015
lunedì 10 agosto 2015
Il sentiero delle Foreste Sacre
Lasciata la macchina nel parcheggio vicino all’albergo "Lo Scoiattolo" di Campigna seguiamo la traccia che sale su strada asfaltata verso il passo della Calla (3km) da dove imbocchiamo il sentiero delle Foreste Sacre dopo la sbarra a sinistra (segnavia 00). Rimanendo sempre immersi in foreste secolari costeggiamo due riserve naturali integrali della massima importanza, quella di Sasso Fratino a sinistra e quella della Pietra a destra. Un punto panoramico sulla sinistra ci permette di ammirare la foresta di Sasso Fratino e di vedere in lontananza la diga di Ridracoli. Oltrepassata l’edicoletta della Madonna del Fuoco siamo ai piedi della vetta di Poggio Scali (7,6 km dalla partenza, dislivello 490 m) e proseguiamo attraversando alcune vaste radure fino a raggiungere un bivio (sentiero 68) da cui un bel single track di circa 1,5 km ci porta al Sacro Eremo di Camaldoli (km.13,2, dislivello 562 metri). Ripartiamo su asfalto (circa 3 km) fino alla località Battilocchio dove prendiamo a destra una forestale che con alcuni strappi abbastanza impegnativi ci porta fino all’Aia di Dorino (km 20,4, dislivello 907 metri). Scendiamo quindi fino al rio Fossatone da cui risaliamo su un bel sentiero oltrepassando un punto in cui si deve fare attenzione a causa dell’esposizione e della mancanza parziale del sentiero (tratto segnalato da cartelli). Rimanendo sempre immersi in boschi di conifere e faggi raggiungiamo la strada asfaltata che sale verso il passo della Calla dal versante toscano e la seguiamo per circa un chilometro. In prossimità di una fonte (possibilità di riempire le borracce) prendiamo la forestale a sinistra che ci riporta al Passo della Calla e subito dopo, salendo su strada asfaltata con pendenza minima raggiungiamo lo Chalet La Burraia. Si prosegue su sterrata in salita in direzione del Monte Falco (1.640 mt) che non raggiungeremo svoltando precedentemente alla base militare a dx in direzione Pian di Fangacci e dal parcheggio si scenderà (con vero gusto) nella forestale (pista da fondo) che giunge in velocità a Campigna.
(Itinerario di stealaska su www.MTBFORUM.it + variazioni)
venerdì 7 agosto 2015
lunedì 3 agosto 2015
Passo Silvella (2.315 mt)
Partenza: Sesto Pusteria (Stazione Funivia)
Distanza: 38 km
Dislivello: 1.712 (mt)
Tempo percorrenza: 5.30 - 6h
Mappa + GPX: Passo Silvella
Difficoltà: BC - OC Itinerario su sentieri od evidenti tracce in terreno di vario genere (pascoli, detriti, pietraie…) generalmente segnalati con vernice verde od ometti (pietre impilate a forma piramidale che permettono di individuare il percorso anche da lontano).
Lo Stoneman-Trail è un percorso sulle Dolomiti lungo 120 km, con piÙ di 4.000 m di dislivello e viene segnalato con uomini di pietra. Il percorso si effettua sull'Alta Pusteria fino in Comelico superiore. Abbiamo ( Vilma, Gigino, Monta, Pier) progettato di percorrerne una parte scegliendo quella che ci sembrava maggiormente spettacolare e insidiosa per un percorso che si snoda principalmente in quota, un vero trail da cicloalpinismo.
Partenza del circolare da Sesto Pusteria (Parcheggio Funivia / km 0 - 1.310 mt) e da qui abbiamo preso quota sulla lunga ed impegnativa salita, inizialmente asfaltata, che conduce fino alla stazione d'arrivo della funivia Monte Elmo (km 8- 2.038 mt) nel contesto di una fredda (9°) ma serena giornata, sporcata da bianche nubi che non impensierivano più di tanto anzi viste come un buon segnale per poter pedalare con il giusto clima. Per giungere alla Stazione Funivia si può
scegliere anche l'ascesa diretta che parte da Sn Candido, più stesa ma con alcuni muri da affrontare con bici al seguito. La direzione, su ampia sterrata percorsa da numerosi turisti, è quella del Rifugio Gallo Cedrone (km 9.1- 2.147 mt) e del primo step al Sillianer Hutte
(km 12.1- 2.504 mt) dove il panorama a 360° ci regala un ampia vista sulla Val Pusteria, Val Fiscalina, Croda Rossa e la valle austriaca di Sillian ai piedi del Thurntaler. Piccolo ristoro al rifugio, sappiamo che ora ci attende la parte "alpina", quella più ostica da percorre in MTB ma forse forse è proprio questo che ci ha indotto ha scegliere questo conosciuto itinerario, quasi come una sfida: la strada militare scompare per far posto ad un stretto sentiero a volte pietroso e quasi sempre esposto su un lato che richiede sempre la massima concentrazione sulla direzione della ruota anteriore. Pedaliamo in quota, quasi in vetta, costeggiando l'imponente Hornishegg (2.520 mt) e poi l'Hollbruker Spitze (2.580 mt) con tratti impegnativi e passaggi con bicicletta a mano, ampi valloni che lasciano intravedere con precisione il tratto da percorrere ma che non danno tregua allo stato di concentrazione che deve essere sempre alto.
scegliere anche l'ascesa diretta che parte da Sn Candido, più stesa ma con alcuni muri da affrontare con bici al seguito. La direzione, su ampia sterrata percorsa da numerosi turisti, è quella del Rifugio Gallo Cedrone (km 9.1- 2.147 mt) e del primo step al Sillianer Hutte
(km 12.1- 2.504 mt) dove il panorama a 360° ci regala un ampia vista sulla Val Pusteria, Val Fiscalina, Croda Rossa e la valle austriaca di Sillian ai piedi del Thurntaler. Piccolo ristoro al rifugio, sappiamo che ora ci attende la parte "alpina", quella più ostica da percorre in MTB ma forse forse è proprio questo che ci ha indotto ha scegliere questo conosciuto itinerario, quasi come una sfida: la strada militare scompare per far posto ad un stretto sentiero a volte pietroso e quasi sempre esposto su un lato che richiede sempre la massima concentrazione sulla direzione della ruota anteriore. Pedaliamo in quota, quasi in vetta, costeggiando l'imponente Hornishegg (2.520 mt) e poi l'Hollbruker Spitze (2.580 mt) con tratti impegnativi e passaggi con bicicletta a mano, ampi valloni che lasciano intravedere con precisione il tratto da percorrere ma che non danno tregua allo stato di concentrazione che deve essere sempre alto.
Giunti al Passo Silvella (km 21.1 - 2.315 mt) foto di rito alla stele che marca un punto miliare e di passaggio della Stoneman... possiamo ora ammirare tutta la Val Comelico che si staglia ad est ma non ci basta e si decide di proseguire per la dura salita, con un fondo pietroso a tratti decisamente sconnesso che obbligherà i più a scendere di sella e che porta quasi alla sella del Col Quaternà (km 22.2 - 2.400 mt) un vecchio camino vulcanico che l’erosione ha portato alla luce.
Ci siamo... siamo al punto estremo della nostra escursione, abbiamo pedalato con la giusta energia al giusto ritmo e compatti, godiamo di tanta bellezza che si staglia davanti a noi: si fa ritorno scegliendo un impegnativo trail tra i ghiaioni di una strada forestale che scende al km 25 - 2155 mt di Casera Rinfreddo ( dove la sosta è d'obbligo e anche il dovuto ristoro a base di speck e formaggi... qualcuno esagera anche con i succolenti dolci rigorosamente homemade. Ma non è finita... con le gambe intorpidite dalla sosta si riprende in un singletrack nel fitto bosco di abeti per rimanere in quota ed evitando così di giungere rapidamente al Passo Croce Comelico e al percorso bituminoso fino a valle. Ancora ed ancora discesa e rilanci fino a che non riusciamo ad individuare il giusto sentiero che si concluderà a Moso (km 36 - 1.340 mt) a pochi chilometri dalla meta conclusiva di Sesto.
Ci siamo... siamo al punto estremo della nostra escursione, abbiamo pedalato con la giusta energia al giusto ritmo e compatti, godiamo di tanta bellezza che si staglia davanti a noi: si fa ritorno scegliendo un impegnativo trail tra i ghiaioni di una strada forestale che scende al km 25 - 2155 mt di Casera Rinfreddo ( dove la sosta è d'obbligo e anche il dovuto ristoro a base di speck e formaggi... qualcuno esagera anche con i succolenti dolci rigorosamente homemade. Ma non è finita... con le gambe intorpidite dalla sosta si riprende in un singletrack nel fitto bosco di abeti per rimanere in quota ed evitando così di giungere rapidamente al Passo Croce Comelico e al percorso bituminoso fino a valle. Ancora ed ancora discesa e rilanci fino a che non riusciamo ad individuare il giusto sentiero che si concluderà a Moso (km 36 - 1.340 mt) a pochi chilometri dalla meta conclusiva di Sesto.
Passo Silvella |
Conclusioni: un percorso da consigliare ai più allenati e in possesso di una buona pratica di trail (magari non sofferenti di vertigini) ma senza farsi ingannare dal dislivello totale di (soli) 1.700 mt, è bene distribuire con attenzione le energie per riuscire con successo e pieno godimento questa incredibile esperienza in MTB.
Ad Maiora.
domenica 2 agosto 2015
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