Sabato scorso a fronte della "burrasca" che nella notte aveva investito la pianura ravennate, ci siamo diretti per la nostra escursione off-road verso un percorso sicuro che è quello del circolare del Tramazzo ma ahimè tanto sicuro non lo era davvero. Partiti da Tredozio con una temperatura fredda ma sempre al limite dell'accettabilità ci siamo indirizzati verso il Valico ma giunti all'altezza di Lago di Ponte la presenza delle neve sul fondo stradale ci ha sorpresi, ma non certo ci ha fatto desistere nel salire fino alla vetta per completare l'anello, con tutti i pro e i contro che comporta questa inattesa situazione meteorologica. Certamente incantevole il paesaggio soprattutto nel passaggio (vergine) che dal valico sale fino alla Fonte del Bepi ma altrettanto fastidiosa sia per il freddo pungente che si è manifestato ancor di piu incisivo soprattutto nella discesa verso Ottignano e sia per gli indumenti "bagnati" dalla neve. Speriamo che sia l'ultima neve (prima) della primavera.
lunedì 27 febbraio 2017
Rocchetta Mattei: minareti, guglie e torri
Il castello è stato edificato a partire dal 1850 dal Conte Cesare Mattei sulle rovine di un antico castello con annessa chiesa e cimitero risalente al 1200. Durante la sua vita il Conte ha modificato più volte la struttura rendendola un intreccio labirintico di camere dai variopinti stili, torri e scalette. Nel 1896 il castello è passato al figlio adottivo Mario Venturoli Mattei che l'ha abitato (e anch'egli modificato) fino al 1956, quando, a causa delle difficoltà di mantenimento dovute agli anni della guerra è stato venduto per pochi soldi a Elena Sapori, moglie di Primo Stefanelli, un commerciante di Vergato (detto il Mercantone). Precedentemente, però, non riuscendo a trovare un acquirente, era stato offerto gratuitamente al Comune di Bologna, il quale, impegnato nella ricostruzione del dopoguerra, l’aveva rifiutato. La famiglia Stefanelli ha modificato la struttura per renderla un'attrazione turistica, sono stati creati un falso pozzo rasoio e delle false prigioni in stile medioevale. Nel 1986 il castello è stato chiuso perchè sono state trovate irregolarità e fino al 2005 è rimasto nel più totale abbandono.Nell'ottobre del 2005 il castello è stato venduto alla Fondazione Carisbo che si è impegnata nei lavori di restauro affinchè possa essere riaperto al pubblico.
http://www.cesaremattei.com/castello-rocchetta-mattei.html
http://www.cesaremattei.com/castello-rocchetta-mattei.html
giovedì 23 febbraio 2017
GIRO DEI MONTI GEMELLI IN MOUNTAIN BIKE
Sulla destra del fiume Montone, lungo la strada forestale del Monte Gemelli dal valico Valbura (Manzo) fino al valico Bucine e, poi, con discesa mozzafiato, fino a San Benedetto in Alpe con la possibilità anche di proseguire fino al passo del Muraglione.
Imboccato il sent. 401 per il Monte Gemelli, si sale fino a guadagnare il crinale. Lasciato il sentiero a dx, si inizia a scendere a sx una larga traccia abbastanza ripida e dal fondo difficile per l'abbondante fogliame che nasconde scalini, sassi smossi e rami. Continuando a scendere diventa più agevole alternando lunghe discese, a tratti anche piuttosto tecniche, a falsipiani e brevi salite. Oltrepassata la loc. Pian delle Tavole il tracciato prosegue più veloce, anche se alcuni singoli tratti richiedono ancora prudenza e si raggiunge infine l'abitato di san Benedetto in Alpe da dove si fa ritorno all'auto percorrendo la s.s 67.
Imboccato il sent. 401 per il Monte Gemelli, si sale fino a guadagnare il crinale. Lasciato il sentiero a dx, si inizia a scendere a sx una larga traccia abbastanza ripida e dal fondo difficile per l'abbondante fogliame che nasconde scalini, sassi smossi e rami. Continuando a scendere diventa più agevole alternando lunghe discese, a tratti anche piuttosto tecniche, a falsipiani e brevi salite. Oltrepassata la loc. Pian delle Tavole il tracciato prosegue più veloce, anche se alcuni singoli tratti richiedono ancora prudenza e si raggiunge infine l'abitato di san Benedetto in Alpe da dove si fa ritorno all'auto percorrendo la s.s 67.
mercoledì 22 febbraio 2017
Montebello periplo 2017
Partenza: Modigliana
Lunghezza: 45 km
Dislivello: 1.350 mt
Tempo di percorrenza 4,30 h
Lunghezza: 45 km
Dislivello: 1.350 mt
Tempo di percorrenza 4,30 h
Indubbiamente un dei migliori track sulle colline romagnole è quello del periplo del MONTEBELLO ( o Monte Chioda), interamente da percorrersi su fondo sterrato e che unisce tratti differentemente tecnici. La base di partenza è Modigliana per dare inizio alla prima salita offroad che con 2 tratti ostici ci condurrà fino alla bretella che giunge da cima Trebbio. Da questo punto ha inizio il circolare in senso orario che seguendo la traccia del Cammino di Assisi si addentra all'interno della splendida Riserva fino all'agriturismo Marzanella nei pressi di Santa Maria in Castello e poi scende a Rocca San Casciano. Costeggiando il fiume Montone si arriva a Casone e da qui all'interno della Azienda Faunistico Venatoria (attenzione alle giornate di CACCIA) per chiudere il periplo sulla cima Trebbio e rientrare in discesa per lo stesso percorso dell'andata. Nel complessivo il giudizio è di 4/5 stelle per la bellezza dei luoghi circostanti e un percorso "muscolare" che richiede certamente una preparazione fisica all'altezza del dislivello metrico espresso.
martedì 21 febbraio 2017
Allungare... per migliorare
Questo volume riunisce gli esercizi di stretching più efficaci per una pratica ciclistica sicura e il miglioramento della performance. Il testo include approfondimenti mirati tra i quali:
- Istruzioni per adattare l’assetto e le caratteristiche della bici alla nostra morfologia e migliorare l’ergonomia in sella.
- Indicazioni sulla biomeccanica del ciclismo, sui gruppi muscolari coinvolti nella pedalata e sul mantenimento della posizione sulla bicicletta.
- 86 esercizi di stretching specifici per migliorare le prestazioni nel ciclismo.
- 14 esercizi di stretching in sella, per ritardare la comparsa della fatica muscolare ed evitare i disturbi che derivano dall’attività ciclistica prolungata.
- Attrezzatura e aspetti fondamentali della sicurezza.
- Nozioni di base sulla storia e l’evoluzione della bicicletta.
Il tutto è accompagnato da spiegazioni dettagliate, illustrazioni chiare e descrizioni passo a passo di ciascuno degli esercizi e delle tecniche proposte. Il carattere prevalentemente visivo di questo libro, senza limitare la specificità dei suoi contenuti, consente tanto una lettura integrale quanto un uso di consultazione, così come una ricerca mirata di singoli esercizi. In questo modo, a prescindere dal tempo di cui disponete per la lettura, avrete l’opportunità di ottimizzare la vostra pratica sportiva per trarre il massimo rendimento da ogni pedalata.
Per info e shop: Elika editrice : info@elika.it tel. 0547-313329
Il "paradiso" dell'offroad
Per chi non vuole affrontare il vento e le onde con il proprio kitesurf, il lago di Garda offre ottime alternative di svago per gli animi più sportivi ed avventurosi: tra queste la mountain bike è tra le attività più scelte dalle migliaia di turisti che ogni estate popolano la costa settentrionale del lago, stranieri in primis. Attorno a Riva del Garda, si estende infatti un bike tour di oltre 218 km con dieci mila metri di dislivello e side trails per centinaia di chilometri circondati da scorci già noti o ancora da scoprire, tra le meraviglie di uno dei territori più belli e suggestivi d’Italia. Da qui si può risalire fino ai piedi delle Dolomiti, da sempre meta prediletta dai bikers di tutta Europa. Un percorso tra picchi rocciosi e specchi d’acqua, saliscendi impegnativi e morbidi tratti, alla scoperta dei paesaggi del Garda Trentino, del Monte Bondone e della Valle dei Laghi, e ancora del Monte Baldo, di Tremalzo e della Valle di Ledro.Un’esperienza di biking che si potrà vivere in totale relax e sicurezza grazie a numerosi servizi che il lago dedica a questo sport: alberghi specializzati, campeggi, agriturismi, B&B, appartamenti, officine per le riparazioni, bike shuttle, bike shop e noleggi consentono a tutti gli appassionati di avere tutto ciò che serve a portato di mano.
Fonte: http://blue-garden.it/mountain-bike/
Fonte: http://blue-garden.it/mountain-bike/
lunedì 20 febbraio 2017
FUMAIOLO SLOW EMOTION
Nasce l’associazione “Fumaiolo Slow Emotion”, con l’obiettivo di costituire una rete che riunisce diversi soggetti di un territorio che credono in un comune progetto di promo-commercializzazione turistica, permettendo anche a piccole realtà di accedere a mercati che altrimenti resterebbero preclusi. “L’associazione – spiegano gli aderenti – mira a ridefinire le strategie di promozione turistica del Monte Fumaiolo, per creare reali prospettive di sviluppo. Tra gli obiettivi primari vi è quello di poter iniziare a fare promozione turistica anche su largo raggio, creando un’offerta robusta e strutturata”.
Si conclude così un percorso iniziato qualche mese fa con la conferenza del 9 settembre intitolata “Nuove sfide nella promozione turistica del Fumaiolo: l’Unione (di Prodotto) fa la forza”, durante la quale Fumaiolo Sentieri aveva lanciato la proposta di costituire un club di prodotto del Fumaiolo. Tra i soci fondatori vi sono molti degli operatori turistici del Fumaiolo: Albergo Bellavista, Albergo Sorgente del Tevere, B&B Acciai, B&B La casa rosa, Camping Tiber, Cooperativa Le Querce, Fumaiolo Paradise Hotel, Hotel Lanzi, Il Pentagono, Piccolo Hotel, Rifugio Biancaneve, Ristorante Albini. Oltre alle associazioni Fumaiolo Sentieri ed Esplora Montagne, e al divulgatore scientifico Andrea Boscherini.
“Adesso il territorio ha finalmente uno strumento operativo per fare promo-commercializzazione turistica – viene evidenziato -. Si è già attivata una forte collaborazione con l’Azienda di Promozione Turistica (APT) della Regione Emilia Romagna, e sono già in corso importanti contatti con partner istituzionali e commerciali che ci auguriamo possano portare i primi frutti già nel medio periodo”.
Seguici su Facebook: https://www.facebook.com/fumaiolosentieri/
Art Déco italiana.
11 febbraio - 18 giugno 2017
Forlì - Musei San Domenico
Un gusto, una fascinazione, un linguaggio che ha caratterizzato la produzione artistica italiana ed europea negli anni Venti, con esiti soprattutto americani dopo il 1929. Ciò che per tutti corrisponde alla definizione Art Déco fu uno stile di vita eclettico, mondano, internazionale. Il successo di questo momento del gusto va riconosciuto nella ricerca del lusso e di una piacevolezza del vivere, tanto più intensi quanto effimeri, messa in campo dalla borghesia europea dopo la dissoluzione, nella Grande guerra, degli ultimi miti ottocenteschi e la mimesi della realtà industriale, con la logica dei suoi processi produttivi. Dieci anni sfrenati, “ruggenti” come si disse, della grande borghesia internazionale, mentre la storia disegnava, tra guerra, rivoluzioni e inflazione, l’orizzonte cupo dei totalitarismi. Dopo le grandi mostre dedicate a Novecento e al Liberty, nel 2017 Forlì ...
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giovedì 16 febbraio 2017
TEASER MTB Alpine Cup 2017
Unica prova italiana, la HERO aprirà il calendario del circuito sabato 17 giugno per poi passare il testimone alla MB Race Culture Vélo in Francia nel primo weekend di luglio, e proseguire con il Grand Raid BCVS in Svizzera il 18 agosto per concludere in Francia con la Forestière il 16 settembre. Mtb Alpine Cup vuole spingere l’asticella ancora più in alto!
I partecipanti si sfideranno in quattro diverse battaglie per tentare di salire sul primo gradino del podio e diventare il re o la regina del circuito. Oltre 450 chilometri di gara e quasi 20mila metri di dislivello positivo totali in un poker di competizioni che rappresenta una sfida mai vista prima d’ora.
Maggiori informazioni su www.herodolomites.com http://alpinecup.com
mercoledì 15 febbraio 2017
Monte CUCCO offroad
Difficoltà Impegnativo
Dislivello 1350 m
Distanza 32 Km
Costacciaro è un piccolo borgo arroccato ai piedi del Monte Cucco, luogo ideale per gli amanti del trekking e della mountain bike, che in quest'area possono trovare numerose opportunità per pedalate ed escursioni. L'itinerario che vi proponiamo si sviluppa tra prati e faggete, offrendo fantastici panorami sull'Umbria e sulle Marche e toccando alcuni dei punti più belli e affascinanti del Parco Regionale. Il dislivello di oltre 1.300 metri e i numerosi chilometri di salita lo rendono un percorso difficile, anche se non proibitivo, caratterizzato anche da alcuni divertenti single track che però in certi tratti costringeranno a scendere di bici e proseguire a piedi. La partenza dell'itinerario avviene da Corso Mazzini, nel centro di Costacciaro, da dove usciamo dirigendoci verso Scheggia percorrendo alcuni chilometri della via Flaminia, dove occorre prestare attenzione al traffico. Lasciamo la strada principale al chilometro 3, girando a destra verso Coldagello e una volta superato il Santuario della Madonna delle Grazie, al chilometro 4,8 raggiungiamo il piccolo borgo di Costa San Savino. Qui proseguiamo a destra affrontando un tratto di salita ripida seguendo le indicazioni per il sentiero n. 45 e al chilometro 5,1 lasciamo l'asfalto per svoltare a destra in uno stretto single track tra l'erba: prestare attenzione perché non è facile da individuare. Subito dopo proseguiamo a sinistra e iniziamo 600 metri di salita molto ripida che costringeranno i meno allenati a mettere piede a terra. Chi vuole evitare questa parte può procedere sulla Flaminia fino a Scheggia e poi salire verso il Monte Cucco dallo sterrato principale e meno ripido.
Il tratto più impegnativo termina al chilometro 5,6, dove svoltiamo a destra e proseguiamo in salita verso la cima del Cucco. Ai successivi incroci proseguiamo ancora a destra e al chilometro 11,1 raggiungiamo Punta Sasso Pecoraro, da dove è possibile godere di una vista davvero mozzafiato. Proseguiamo addentrandoci nel parco, giriamo attorno a pian delle Macinare e subito dopo ci immettiamo sullo splendido sentiero n. 1 (km 14,3) che gira attorno alla cima del Cucco. Chi vuole può accorciare il percorso seguendo le indicazioni per Costacciaro e tornando al punto di partenza per la strada asfaltata che si incrocia al chilometro 12,5. Il primo tratto del sentiero presenta alcuni tratti non praticabili che costringeranno per circa un chilometro a procedere a piedi in diverse occasioni, poi però il single track diventa pedalabile e rappresenta una sicura occasione di divertimento.
Al chilometro 18,5 torniamo sull'asfalto e al chilometro 19,6 si conclude la salita: qui svoltiamo a sinistra iniziando la discesa su asfalto. Abbandoniamo l'asfalto al chilometro 22, svoltando a sinistra seguendo le indicazioni per il sentiero n. 37 che ci conduce direttamente a Sigillo (km 25,8) per una discesa veloce e sassosa. Da qui torniamo verso Costacciaro evitando in gran parte la trafficata via Flaminia (SS3) e pedalando su strade sterrate parallele, che ci riportano fino al centro del paese al chilometro 32.
http://www.bikeinumbria.it
Dislivello 1350 m
Distanza 32 Km
Costacciaro è un piccolo borgo arroccato ai piedi del Monte Cucco, luogo ideale per gli amanti del trekking e della mountain bike, che in quest'area possono trovare numerose opportunità per pedalate ed escursioni. L'itinerario che vi proponiamo si sviluppa tra prati e faggete, offrendo fantastici panorami sull'Umbria e sulle Marche e toccando alcuni dei punti più belli e affascinanti del Parco Regionale. Il dislivello di oltre 1.300 metri e i numerosi chilometri di salita lo rendono un percorso difficile, anche se non proibitivo, caratterizzato anche da alcuni divertenti single track che però in certi tratti costringeranno a scendere di bici e proseguire a piedi. La partenza dell'itinerario avviene da Corso Mazzini, nel centro di Costacciaro, da dove usciamo dirigendoci verso Scheggia percorrendo alcuni chilometri della via Flaminia, dove occorre prestare attenzione al traffico. Lasciamo la strada principale al chilometro 3, girando a destra verso Coldagello e una volta superato il Santuario della Madonna delle Grazie, al chilometro 4,8 raggiungiamo il piccolo borgo di Costa San Savino. Qui proseguiamo a destra affrontando un tratto di salita ripida seguendo le indicazioni per il sentiero n. 45 e al chilometro 5,1 lasciamo l'asfalto per svoltare a destra in uno stretto single track tra l'erba: prestare attenzione perché non è facile da individuare. Subito dopo proseguiamo a sinistra e iniziamo 600 metri di salita molto ripida che costringeranno i meno allenati a mettere piede a terra. Chi vuole evitare questa parte può procedere sulla Flaminia fino a Scheggia e poi salire verso il Monte Cucco dallo sterrato principale e meno ripido.
Il tratto più impegnativo termina al chilometro 5,6, dove svoltiamo a destra e proseguiamo in salita verso la cima del Cucco. Ai successivi incroci proseguiamo ancora a destra e al chilometro 11,1 raggiungiamo Punta Sasso Pecoraro, da dove è possibile godere di una vista davvero mozzafiato. Proseguiamo addentrandoci nel parco, giriamo attorno a pian delle Macinare e subito dopo ci immettiamo sullo splendido sentiero n. 1 (km 14,3) che gira attorno alla cima del Cucco. Chi vuole può accorciare il percorso seguendo le indicazioni per Costacciaro e tornando al punto di partenza per la strada asfaltata che si incrocia al chilometro 12,5. Il primo tratto del sentiero presenta alcuni tratti non praticabili che costringeranno per circa un chilometro a procedere a piedi in diverse occasioni, poi però il single track diventa pedalabile e rappresenta una sicura occasione di divertimento.
Al chilometro 18,5 torniamo sull'asfalto e al chilometro 19,6 si conclude la salita: qui svoltiamo a sinistra iniziando la discesa su asfalto. Abbandoniamo l'asfalto al chilometro 22, svoltando a sinistra seguendo le indicazioni per il sentiero n. 37 che ci conduce direttamente a Sigillo (km 25,8) per una discesa veloce e sassosa. Da qui torniamo verso Costacciaro evitando in gran parte la trafficata via Flaminia (SS3) e pedalando su strade sterrate parallele, che ci riportano fino al centro del paese al chilometro 32.
http://www.bikeinumbria.it
lunedì 13 febbraio 2017
SULLE CIME DEL LAGO
Circolare TREMALZO
Metri di dislivello: 2270
Chilometri: 56
Difficoltà: ****
Periodo migliore: metà Maggio - metà Ottobre
Itinerario: Riva del Garda - Pregasina (transitando sul sentiero Giacomo Cis, vecchia strada del Ponale) - Malga Palaer - Passo Rocchetta (sentiero 422 in salita, da prendere sulla sinistra della sterrata circa 400 metri dopo la Malga Palaer. NON prendere il sentiero che parte dalla malga, non è percorribile in sella in salita!) - Passo Guil - Bocca dei Fortini - Passo Nota - Passo Tremalzo - Rifugio Garda - Bocca Caset - Malga Giù - sentiero 456 fino a San Martino - lago di Ledro - Molina di Ledro - Biacesa - Riva del Garda (transitando sulla vecchia strada del Ponale e poi sul sentiero Giacomo Cis).
Si spalancano così le porte ad un itinerario in mountainbike che, in quanto a bellezza paesaggistica e a spettacolarità delle strade, rimane praticamente imbattuto in Europa. Una vera e propria Mecca della mountainbike, visitata da pellegrini delle più disparate nazionalità in ogni periodo dell’anno, anche quando in alto è ancora presente la neve.
Ma cominciamo dall’inizio, vale dire a 66 metri sul livello del mare in quel di Riva del Garda, all’imbocco della vecchia strada del Ponale. Riprendendo un vecchio testo “l'intero tracciato fino all'ultima galleria è di Km 4,5. L'andamento altimetrico è regolare con pendenze che variano tra il 4,5% ed il 6 %, ma con prevalenza del 4,5 %. L'andamento planimetrico è piuttosto tortuoso perché il tracciato ha dovuto seguire la configurazioni delle pareti del Monte Rocchetta con rientranze nei numerosi valloncelli che scendono dal monte, ad esempio la rientranza del valletta dello Sperone. Per attenuare la suddetta tortuosità, il progettista Giacomo Cis previde originariamente la perforazione di gallerie delle dimensioni massime di metri 5 x 5. Ora, le gallerie sono diventate otto, tre vecchie sono state in parte ampliate e rivestite….” Da queste righe si capisce che la parte iniziale del giro può essere dedicata quasi completamente alla contemplazione delle acque blu cobalto del lago dalle pareti rocciose del Monte Rocchetta su cui si snoda la vecchia strada del Ponale, mentre le gambe si scaldano sulle sue dolci pendenze in attesa della vera prova del nove che avverrà più in alto, poco prima del Passo Rocchetta.
La ristrutturazione del “Sentiero Giacomo Cis” è costata anni di lavoro e consegna ora agli escursionisti uno sterrato largo più o meno due metri a picco sul lago con scorci mozzafiato sull’alto Garda, trasformandosi poi in una strada asfaltata chiusa al traffico fino all’abitato di Pregasina, raggiunto dopo il transito su una serie di pazienti tornanti. La tipica calma prima della tempesta: pedalando nella tranquillità di questo abitato abbarbicato sulle pendici dei monti in alto sopra il Garda ci si dirige verso un tratto di salita che vi lascerà letteralmente senza fiato, portandovi alla Malga Palaer. Il 15% di pendenza non da tregua fino ad uno spiazzo che in giornate terse offre la possibilità di ammirare l’intero lago di Garda sino alla sua estremità più meridionale, un posto ideale per farsi una meritata pausa durante questa infinita salita. Alla pendenza elevata segue, dopo la Malga Palaer, un sentiero tecnico da ammaestrare in salita con le proprie capacità tecniche e con la forza dei propri quadricipiti: gradoni e radici costringeranno molti a spingere in alcuni punti fino all’arrivo presso l’aereo Passo Rocchetta, 1100 metri a strapiombo sul lago, uno dei posti in cui si deve essere stati sul Garda. Sembra incredibile essere riusciti a salire così tanto in così poco tempo dai 66 metri di Riva del Garda. Il Tremalzo fa qui la sua prima apparizione, lontano e all’apparenza inavvicinabile. Seguiamo adesso un bel sentiero praticamente in piano transitando per l’unico punto dove è possibile riempire le borracce, press o la Baita Segala. Questa è tenuta in manutenzione dal gruppo Alpini della Val di Ledro che la rifornisce regolarmente di acqua minerale e la tiene aperta al pubblico in cambio di qualche offerta dei biker e degli escursionisti che decidono di farci una pausa. Consigliamo vivamente un barbecue nella terrazza antistante la baita, ricordandosi di portare le bistecche da valle e godendosi così il panorama sulla Valle del Singol, sopra Limone, in tutta tranquillità.
L’imbocco della vera strada del Tremalzo al Passo Nota segna l’inizio dell’ultima sezione in salita di questo itinerario, su una strada militare dalle pendenze costanti che fu costruita per arrivare al punto di frontiera fra Italia e Austria, situato appunto al Passo Tremalzo a quota 1788 metri, confine valido fino al termine del primo conflitto mondiale. La lentezza del ritmo di salita permette di ammirare appieno la linea di questa strada, un vero e proprio capolavoro del genio militare con numerosi tornanti e qualche galleria scavata nella roccia. Durante le belle giornate primaverili non vi sentirete soli in questa remota regione fra la Valle di Ledro ed il Lago di Garda, dato che numerosi biker tenteranno insieme a voi la scalata a questa mitico passo. Dopo il passaggio in un lungo tunnel buio potrete vedere quanto manca alla fine delle vostre fatiche avendo dinanzi a voi i restanti tornanti prima del passo vero e proprio. Questo è un tratto di strada che, in caso di un inverno rigido, rimane innevato fino alla metà di maggio e presenta delle volte degli accumuli di neve che rendono l’uscita dal penultimo tunnel problematica e avventurosa. È già successo che i primi a passare in mountainbike ad inizio stagione abbiano dovuto spalare la neve per uscire dalla galleria con una pala da valanga portata su nello zaino proprio per far fronte ad un’evenienza del genere.
Dopo il transito attraverso l’ultimo tunnel si può dire di avercela fatta: comincia la discesa! Tanti biker decidono di scendere per la via di salita, una discesa sicuramente allettante e divertente ma che, appunto, ripercorre quasi completamente il tragitto appena fatto. Vale la pena scegliere questa alternativa se si usufruisce di uno dei servizi di shuttle bus che da Torbole portano i biker direttamente al Rifugio Garda, poco sotto il Passo Tremalzo. Altrimenti noi consigliamo vivamente la variante che scende al lago di Ledro passando per il Rifugio Garda e la Cima Caset. Un bellissimo singletrail sotto il Monte Corno vi porterà in un’altra zona del Garda che vi farà dimenticare della dolce vita di Torbole e Riva, catapultandovi nel mezzo di boschi che sembrano non essere stati visti da anima viva da decenni, prima di planare sul Lago di Ledro.
Il ritorno sulle sponde del Lago di Garda avviene usando di nuovo la vecchia strada del Ponale, prendendola, questa volta, dall’abitato di Biacesa e ricongiungendosi alla via di salita presso il ponte sulla Valle del Tonale. A nostro avviso non esiste un più bel rientro da un itinerario in mountainbike come la dolce discesa sul sentiero Giacomo Cis fino a Riva del Garda.
L’imbocco della vera strada del Tremalzo al Passo Nota segna l’inizio dell’ultima sezione in salita di questo itinerario, su una strada militare dalle pendenze costanti che fu costruita per arrivare al punto di frontiera fra Italia e Austria, situato appunto al Passo Tremalzo a quota 1788 metri, confine valido fino al termine del primo conflitto mondiale. La lentezza del ritmo di salita permette di ammirare appieno la linea di questa strada, un vero e proprio capolavoro del genio militare con numerosi tornanti e qualche galleria scavata nella roccia. Durante le belle giornate primaverili non vi sentirete soli in questa remota regione fra la Valle di Ledro ed il Lago di Garda, dato che numerosi biker tenteranno insieme a voi la scalata a questa mitico passo. Dopo il passaggio in un lungo tunnel buio potrete vedere quanto manca alla fine delle vostre fatiche avendo dinanzi a voi i restanti tornanti prima del passo vero e proprio. Questo è un tratto di strada che, in caso di un inverno rigido, rimane innevato fino alla metà di maggio e presenta delle volte degli accumuli di neve che rendono l’uscita dal penultimo tunnel problematica e avventurosa. È già successo che i primi a passare in mountainbike ad inizio stagione abbiano dovuto spalare la neve per uscire dalla galleria con una pala da valanga portata su nello zaino proprio per far fronte ad un’evenienza del genere.
Dopo il transito attraverso l’ultimo tunnel si può dire di avercela fatta: comincia la discesa! Tanti biker decidono di scendere per la via di salita, una discesa sicuramente allettante e divertente ma che, appunto, ripercorre quasi completamente il tragitto appena fatto. Vale la pena scegliere questa alternativa se si usufruisce di uno dei servizi di shuttle bus che da Torbole portano i biker direttamente al Rifugio Garda, poco sotto il Passo Tremalzo. Altrimenti noi consigliamo vivamente la variante che scende al lago di Ledro passando per il Rifugio Garda e la Cima Caset. Un bellissimo singletrail sotto il Monte Corno vi porterà in un’altra zona del Garda che vi farà dimenticare della dolce vita di Torbole e Riva, catapultandovi nel mezzo di boschi che sembrano non essere stati visti da anima viva da decenni, prima di planare sul Lago di Ledro.
Il ritorno sulle sponde del Lago di Garda avviene usando di nuovo la vecchia strada del Ponale, prendendola, questa volta, dall’abitato di Biacesa e ricongiungendosi alla via di salita presso il ponte sulla Valle del Tonale. A nostro avviso non esiste un più bel rientro da un itinerario in mountainbike come la dolce discesa sul sentiero Giacomo Cis fino a Riva del Garda.
FONTE: http://www.torbolebikeholiday.com/it/trail/new-tremalzo-it/
domenica 12 febbraio 2017
SULLE TRACCE DEL CERVO DELLA MESOLA
Visite guidate in pullmino alla scoperta dell'inverno nella Riserva Naturale del Bosco della Mesola.
Riserva Naturale Bosco della Mesola (FE). Continuano le escursioni guidate all’interno della Riserva Naturale del Bosco della Mesola, organizzate quest’anno per la prima volta, nel periodo invernale dei mesi di gennaio e febbraio. Le escursioni guidate, condotte da Guide Ambientali Escursionistiche, tramite accordo con il Corpo Forestale dello Stato, si svolgono, come di consueto, con il pullmino elettrico all’interno della Riserva Naturale Bosco della Mesola con itinerario che porta alla zona dove stazionano abitualmente i cervi, potendo quindi osservare da vicino i numerosi esemplari presenti nel bosco - Periodo di svolgimento: l'evento si svolge il 19/02/2017
Ingresso: a pagamento
Tariffa intera: 10,00 €
Tariffa ridotta: 7,00 €
Gratuità: Bambini fino ai 6 anni
Visita il sito internet
Ingresso: a pagamento
Tariffa intera: 10,00 €
Tariffa ridotta: 7,00 €
Gratuità: Bambini fino ai 6 anni
Visita il sito internet
venerdì 10 febbraio 2017
Idea Pale di San Martino in MTB?... perchè NO
Certamente il giro in mtb al cospetto delle Pale di San Martino riserva grandi emozioni. Le Pale di San Martino sono il gruppo più esteso delle Dolomiti con circa 240 km² di estensione nel versante orientale del Trentino. Queste maestose montagne fanno da sfondo a tutte le escursioni amate dai biker di tutto il mondo che scelgono di trascorrere le loro vacanze a San Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi. Il giro al cospetto delle Pale di San Martino in mtb è uno degli itinerari più apprezzati degli amanti delle due ruote in quanto attraversa le malghe, i boschi e i prati di alta quota nella splendida natura del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino.
giovedì 9 febbraio 2017
Tour du Galibier ma... in MTB
Partenza: Le Casset (F) 1500 m
Dislivello: 1900 m
Quota max: 2650 m
Distanza: 47 km
Difficoltà: BC+/BC
Ciclabilità salita: 95%
Ciclabilità discesa: 95%
Dislivello: 1900 m
Quota max: 2650 m
Distanza: 47 km
Difficoltà: BC+/BC
Ciclabilità salita: 95%
Ciclabilità discesa: 95%
Con la specialissima lo abbiamo valicato piu volte ma ugualmente ogni volta era sempre un'altra storia, un'altra emozione: il gigante ... il Galibier è immenso in tutto. Valicarlo su percorso interamente sterrato e seguendo tra l'altro il tracciato originale della strada ai tempi di Coppi e Bartali ha sicuramente un fascino unico ma che in realtà offre il meglio di sé nella seconda parte più propriamente "cicloalpinistica" quando si entra nel magico mondo dei Cerces con i suoi laghetti dai colori incredibili....
Cio' che leggerete a seguito è il cicloracconto dei CUCUZZOLI MTB che ci hanno anche deliziato di una interessante documentazione fotografica del percorso.
Fantastico itinerario d'oltralpe, che prende il via da una borgata situata circa 15mk oltre Briancon. Il tracciato è quello recensito da G.Bottalo sul sito di M.Peverada, a sua volta ispirato dalla "bibbia" di G.Ragazzini, cui abbiamo solo spostato il punto di partenza.
Comodo avvicinamento verso il col Lautaret (con rampa finale), quindi storica sterrata che saliva al col du Galibier, con pendenza discreta ma mai eccessiva e fondo ottimo. Ultimo tornante su asfalto per il colle, poi lunga discesa su stradone asfaltato fino a Plan Lachat, dove inizia la bella salita su strada militare per il col del Rochilles. Raggiuntolo, si devia a destra sul sentiero che conduce al col des Cerces, con alcuni tratti in salita molto ripidi ma ciclabili. Si scende al lago di Cerces (facile, con qualche tratto scavato o sdrucciolevole), dal lago si risale su sentiero a tratti ripido ed esposto ma pedalabile quasi completamente. Si raggiunge lo spettacolare col de Ponsonnier, si supera a sinistra un passaggio delicato da fare a piedi, e si prosegue su bellissimo sentiero di difficoltà medio bassa, con qualche breve passaggio roccioso più impegnativo o del tutto non ciclabile. Si prosegue in discesa fino all'alpe Lauzet dove il sentiero, con un ultimissimo tratto finale poco ciclabile, lascia il posto ad una ripida e sconnessa sterrata che conduce in breve alla statale. La si attraversa e ci si ricongiunge in breve al percorso dell'andata fino alle auto. Si fa presente che il tratto di sentiero che va dal col de Rochilles al lac des Cerces è molto frequentato da pedoni, e che percorrerlo nelle domeniche di luglio e agosto potrebbe non risultare tanto divertente.
Fonte: http://www.mtbcucuzzoli.it
mercoledì 8 febbraio 2017
GF Strade Bianche 2017
Trek, azienda Americana leader nella progettazione e produzione di biciclette, sarà anche nel 2017 presenting sponsor della Gran Fondo Strade Bianche che si svolgerà a Siena il 5 Marzo. Gli atleti del Team Trek-‐Segafredo che parteciperanno alla gara dei professionisti Sabato 4 marzo, saranno al via della Gran Fondo per pedalare insieme a tutti gli appassionati iscritti alla manifestazione. Anche Fabian Cancellara, che ha terminato da poco la sua carriera agonistica, ha scelto di tornare a Siena per pedalare sulle strade che lo hanno portato alla vittoria della gara riservata ai professionisti per ben 3 volte. 2 percorsi disponibili entrambi con partenza e arrivo a Siena. Il percorso lungo coincide con quello della gara Women Élite. Il percorso corto coincide con il primo fino a Murlo dove si separa verso destra con un settore sterrato e una discesa fino Monteroni d’Arbia. Gli ultimi chilometri sono gli stessi per entrambi i percorsi. Un percorso molto mosso e ondulato sia sul piano planimetrico che altimetrico, privo di lunghe salite, ma costellato di strappi più o meno ripidi specie su sterrato. Sono presenti circa 30 km di strade sterrate divise in 8 settori (tutti in comune con la corsa maschile) con fondo ben tenuto, ben battuto, privo di incursioni erbose e con scarso brecciolino sulla superficie.
http://gfstradebianche.it/
lunedì 6 febbraio 2017
Naturalexpò Forlì
La kermesse forlivese è un punto di riferimento per un pubblico pronto e nteressato, alla ricerca del benessere tramite uno stile di vita etico all'insegna dei metodi naturali. Natural Expo è una vetrina espositiva che offre una vasta scelta di proposte e di prodotti innovativi per il benessere: cosmesi naturale, alimentazione biologica e vegana, risparmio energetico, arredamento, erboristeria e medicina alternativa. Natural Expo 2017 dal 17 al 19 febbraio non sarà solo un'occasione per fare ottimi acquisti, ma coinvolgerà pubblico e espositori in un'esperienza multisensoriale con workshop, corsi, mostre, laboratori per bambini e spettacoli gratuiti.
Natural Expo è una vetrina espositiva che offre una vasta scelta di proposte e prodotti innovativi per il benessere: cosmesi naturale, alimentazione biologica e vegana, risparmio energetico, arredamento, erboristeria e medicina alternativa. Per questa nuova edizione abbiamo ampliato la nostra proposta espositiva, per soddisfare le richieste di informazioni e approfondimenti da parte di un pubblico sempre più interessato al benessere naturale applicato a nuove tematiche.
http://www.naturalexpo.it/
domenica 5 febbraio 2017
Tour delle Pale di San Martino di Castrozza
Mountain Bike in Primiero - trentino. Giro free ride delle pale di San Martino di Castrozza in mtb. Downhill per single track a oltre 2500 m slm. Riprese con helmet cam HD a 1080p.
(by Primiero Bike)
(by Primiero Bike)
giovedì 2 febbraio 2017
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