La zuppa inglese è un dolce molto antico simile al tiramisù che appartiene alla cucina della zona di Modena, Bologna, Forlì, Ferrara Ravenna e Reggio Emilia nell’Ottocento; è a base di pan di Spagna ed è imbevuto in liquori come l’alchermes e il rosolio. L’origine e l’etimologia del nome non sono certi, infatti non ci sono documenti che attestino tutto ciò e con il tempo si sono avanzate diverse tesi per quanto riguarda l’origine della preparazione: alcune leggende sul nome, per esempio, narrano che in realtà la zuppa inglese sia stata inventata in territorio francese, nel periodo della guerra dei cent’anni e proprio per schernire i rivali fu nominata “Zuppa Inglese”; queste fonti, pur non essendo documentate, trovano alcuni accenni in scritti dell’epoca. Senza nessun riscontro nella cucina francese del tempo, questa ricetta è da ritenere una leggenda. La preparazione di questo dolce comparve intorno alla prima metà dell’ottocento nel modenese; in “Civiltà della tavola contadina” viene affermato da Leo Codacci che questo dolce è stato “inventato” da una donna di servizio di una famiglia inglese, i quali erano residenti sulle colline di Fiesole. Questa donna (di origine toscana), era stata abituata a non buttare via mai niente di ciò che rimaneva in tavola; quando rimaneva la biscotteria secca servita durante il tè, pensò di mescolare gli avanzi dei biscotti, della crema pasticcera (detta anche inglese) e del budino di cioccolato. Per ammorbidire i biscotti secchi decise quindi di inzupparli con il vino dolce; ma l’unico elemento che potrebbe risultare a favore di questa tesi è il cacao, poiché era di uso comune nel 1600. Nel libro della cucina italiana “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” scritta dall’Artusi, il nome di questa ricetta è la numero 675 e la Romagna e Toscana erano le sue patrie predilette.
Fonte: http://www.mitidiromagna.it
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