Eccola qua! La tappa piu’ temuta …. iIl circolare che da anni ormai caratterizza il tour Ad Maiora: 8 ore di salite, sudore, imprecazioni, ristori, soste impreviste in toilettes improvvisate (alla fine Tino Bura consumera’ tutti Kleenex della val du Sanetsch ) .
Ci si ritrova alle 7 per colazione dove, con il pretesto di nutrirsi adeguatamente per la lunga tappa, ci si ingozza a dismisura , mangiando brioches farcite di miele e pancetta, tazze stracolme di yogurth e ogni cibaria che anche lontanamente assomigli ad un corn flakes, ma a Nisio e’ stato proibito dal cameriere di mischiare i mughetti che ornano il davanzale con il muesli.
Poi sul finire della colazione il saccheggio dei panini scatta con chirurgica precisione e c’e’ chi in 4 minuti riesce a confezionare 11 panini di vario genere….. ottimi quelli di nisio a base di succo d’arancia, uovo sodo , mughetti (il cameriere si e’ distratto un attimino) e mela cotogna.
Partiamo verso la prima salita sfrecciando in un clima frizzantino tipico delle mattine di montagna svizzere accompagnati da un coro di ruttini e rigurgiti che dureranno fino a meta’ della seconda salita, un’ascesa meravigliosa (col de la croix) di 8 km con arrivo in una vallata mozzafiato ,ma sorpresa graditissima seguita da una discesa meravigliosa lunghissima che termina in una vallata piena di vigneti a terrazzo dove si produce il miglior vino svizzero.
Questa caratteristica “wine strasse” ci accompagna per 25 km fino ai piedi della temutissima ultima salita…il col du Sanetsch (2.195 mt) … 29 km di pura ascesa con un dislivello di 1700 metri …uno Stelvio svizzero anzi a detta di tutti molto piu’ difficile.
Ai piedi della salita scattano le solite bagarre condite dalle inutili e subdole promesse “…io vado piano… oggi mi godo il panorama…ci aspettiamo tutti….! Ma si sa i ciclisti son peggio dei pescatori e dopo 500 metri ognuno e’ abbandonato nel suo dolore con circa 3 ore di mostruosa fatica che lo attendono.
Per la cronaca in cima alla salita sono arrivati Paolo the Chemistry Man e Fabio Morozzi che aveva fretta dovendo telefonare a casa alle 4!
Ma al ristorante , dove pare ci fosse la linea del traguardo e’ arrivato con il solito “mestiere” il controverso Jonny seguito dalla inseparabile Angelita Stainscia.
Sempre nel ristorante a piu’ di 2000 metri catturiamo le simpatie della cameriera (una mora androgina, un incrocio fra Mita Medici e il batterista dei Pooh) che inizia a flirtare con una parte di noi, i meno cotti, ma quando la ragazza ammette di frequentare il giro di Marrazzo molti si danno malati e scappano lasciando il conto da pagare al farmacista che con signorilita’ estrapola una Diners oro e offre per tutta la vallata.
Alla sera si sono sprecate durante la cena come sempre le scuse di chi per un motivo o per l’altro e’ arrivato dopo….c’e’ chi ha urtato un pterodattilo, chi si e’ fermato dal cugino che abita al settimo tornante dietro la segheria a bere un limoncello, chi dice di aver sbagliato strada e porta come prova una foto su un pedalo’ al lago di Carezza o chi si e’ cagato addosso come gia’ documentato (vero Bura??). Al di là delle note agonistiche una salita da leggenda ricca di panorami che variano continuamente ...una fatica indimenticabile che svanisce subito con la soddisfazione di aver potato a termine una “impresa” che potra’ essere raccontata fra 40 anni ai nipoti.
Da segnalare due "chicche" della giornata: innanzitutto la grande prestazione della famiglia Brunelli che ha affrontato con tranquillita’ l’intero giro e cosa piu’ importante è che stanno ancora insieme!, poi il bellissimo ritorno a Gstaad non con la classica discesa su strada ma utilizzando una sgarrupata funivia ad 8 posti con bici caricate sul tetto. Fantastico e unico!
Grazie Bri per la bellissima giornata!!!
(articolo by Gigino)
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