Dal Castello Estense, si percorre Corso Giovecca,
fino ad un'ampia rotonda da cui si segue a destra la pista ciclabile che corre
nel verde del sottomura fino a raggiungere, passato il ponte sul Po di Volano,
l'antico borgo di San Giorgio per imboccare a sinistra via Comacchio.
Dopo pochi chilometri si incontra, sulla destra, la deviazione per Guscello: si tratta di un breve e piacevole percorso lungo una strada alberata che si snoda nella verde campagna disseminata di vecchi casali e case signorili. In particolare si segnala, poco prima del centro abitato, l'ottocentesca villa Mazza, circondata da un vasto parco.
Proseguendo lungo via Comacchio fino all'abitato di Cona, si svolta verso Gualdo e si raggiunge quindi Voghenza, uno dei centri più antichi del ferrarese.
Capoluogo della zona ai tempi di Roma imperiale, nel medioevo fu importante sede vescovile, fino al trasferimento della cattedra (VII sec.) a Ferrara.
Interessanti sono la chiesa di San Leo (con il sarcofago medievale del santo) e l'area archeologica, la più cospicua tra quelle esistenti nel ferrarese, risalente ad un periodo che va dal I al III secolo e visibile dalla strada, al di là di una recinzione. Voghenza è vicinissima a Voghiera, centro sorto lungo il fiume Sandolo, ramo deltizio del Po medievale estintosi nel '500, che collegava i due rami del Po di Volano e di Primaro, tuttora esistenti. I due paesi sono divisi solo dal grande e lussureggiante parco della Villa Massari-Ricasoli, ora Mazzoni (XVIII sec.), sorta come residenza estiva dei Legati Pontifici di Ferrara.
Poco oltre le ultime case di Voghiera si profila il grande quadrilatero della Delizia di Belriguardo, uno dei più grandiosi edifici dell'Italia rinascimentale, iniziato nel 1435 per volontà di Niccolò III d'Este e oggi sede del Museo Archeologico.
Si prosegue poi oltre l'abitato di Runco fino a Gambulaga, paese agricolo dominato dalla imponente chiesa parrocchiale settecentesca attribuita all'architetto Antonio Foschini. Nel mezzo della campagna, poco distante dall'abitato, si trova la cinquecentesca Delizia del Verginese, quasi un castello in miniatura, famosa come residenza abituale di Laura Dianti, amante del duca Alfonso I d'Este.
Ci si dirige in seguito verso Sandolo, dove si visita la pieve romanica di San Michele, per raggiungere infine il grosso centro di Portomaggiore.Il suo nome, assieme a quello delle vicine Portoverrara e Ripapersico, ricorda l'antica presenza di fiumi ormai scomparsi, che rendevano possibile la navigazione là dove ora si estende solo una fertile campagna.
La posizione strategica di Portomaggiore, nel mezzo di una fitta rete idroviaria, ne fece un centro importante, che già nel XV sec. contava più di mille abitanti. Della sua ricca storia restano poche vestigia, poiché centro ha subito pesanti distruzioni durante la 2^ Guerra Mondiale, ma molte tracce si trovano sottoterra ed emergono talvolta per mezzo di scavi, sia casuali che scientificamente condotti.
Dopo pochi chilometri si incontra, sulla destra, la deviazione per Guscello: si tratta di un breve e piacevole percorso lungo una strada alberata che si snoda nella verde campagna disseminata di vecchi casali e case signorili. In particolare si segnala, poco prima del centro abitato, l'ottocentesca villa Mazza, circondata da un vasto parco.
Proseguendo lungo via Comacchio fino all'abitato di Cona, si svolta verso Gualdo e si raggiunge quindi Voghenza, uno dei centri più antichi del ferrarese.
Capoluogo della zona ai tempi di Roma imperiale, nel medioevo fu importante sede vescovile, fino al trasferimento della cattedra (VII sec.) a Ferrara.
Interessanti sono la chiesa di San Leo (con il sarcofago medievale del santo) e l'area archeologica, la più cospicua tra quelle esistenti nel ferrarese, risalente ad un periodo che va dal I al III secolo e visibile dalla strada, al di là di una recinzione. Voghenza è vicinissima a Voghiera, centro sorto lungo il fiume Sandolo, ramo deltizio del Po medievale estintosi nel '500, che collegava i due rami del Po di Volano e di Primaro, tuttora esistenti. I due paesi sono divisi solo dal grande e lussureggiante parco della Villa Massari-Ricasoli, ora Mazzoni (XVIII sec.), sorta come residenza estiva dei Legati Pontifici di Ferrara.
Poco oltre le ultime case di Voghiera si profila il grande quadrilatero della Delizia di Belriguardo, uno dei più grandiosi edifici dell'Italia rinascimentale, iniziato nel 1435 per volontà di Niccolò III d'Este e oggi sede del Museo Archeologico.
Si prosegue poi oltre l'abitato di Runco fino a Gambulaga, paese agricolo dominato dalla imponente chiesa parrocchiale settecentesca attribuita all'architetto Antonio Foschini. Nel mezzo della campagna, poco distante dall'abitato, si trova la cinquecentesca Delizia del Verginese, quasi un castello in miniatura, famosa come residenza abituale di Laura Dianti, amante del duca Alfonso I d'Este.
Ci si dirige in seguito verso Sandolo, dove si visita la pieve romanica di San Michele, per raggiungere infine il grosso centro di Portomaggiore.Il suo nome, assieme a quello delle vicine Portoverrara e Ripapersico, ricorda l'antica presenza di fiumi ormai scomparsi, che rendevano possibile la navigazione là dove ora si estende solo una fertile campagna.
La posizione strategica di Portomaggiore, nel mezzo di una fitta rete idroviaria, ne fece un centro importante, che già nel XV sec. contava più di mille abitanti. Della sua ricca storia restano poche vestigia, poiché centro ha subito pesanti distruzioni durante la 2^ Guerra Mondiale, ma molte tracce si trovano sottoterra ed emergono talvolta per mezzo di scavi, sia casuali che scientificamente condotti.
fonte: www.parcodeldelta.com
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