Tra i tanti piatti tipici della Romagna la minestra in brodo più caratteristica, più originaria, più romagnola è quella dai passatelli: i sono una pasta di antica tradizione, nata nelle case contadine come tanti altri piatti semplici ma gustosi e creata con l'utilizzo di avanzi e materiali poveri di cucina come il pane raffermo, il formaggio indurito (oggi opportunamente sostituito dal Parmigiano-Reggiano), le uova ed il midollo di ossa di bue frantumate (oggi sostituite dal burro). I passatelli sono un piatto semplice negli ingredienti , ma proprio per questo richiedono una grande abilità dell'arzdora affinché l'impasto sia della giusta consistenza per poi poterne ricavare, attraverso l'apposito strumento con disco forato a manici laterali chiamato "e fér", il ferro, piccoli cilindretti da cuocere in brodo. L'elemento caratterizzante per fare i passatelli è costituito appunto dal "e fer", strumento di ferro simile allo schiacciapatate, di forma concava , con fori, dotato di due manici laterali per schiacciare con forza sull'impasto fino a farlo fuoriuscire dai fori con la tipica forma. Si chiamano passatelli proprio perché prendono la forma particolare passando dai buchi dello specifico strumento, chiamato anche stampo. In passato i passatelli erano la minestra delle feste e delle grandi occasioni come la Pasqua, l'Ascensione, i battesimi, le cresime ed i matrimoni; a Natale invece venivano sostituiti dai cappelletti in brodo.
Fonte: www.passatelli.it
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