"Ci vuole CORAGGIO" ... o meglio il giusto atteggiamento di chi va in MTB, quello che non da importanza più di tanto delle instabili condizioni meteo... quelle che al risveglio odierno ci si sono presentate, dopo una notte di pioggia battente e un cielo mattutino plumbeo, facendo non prospettare niente di buono: pertanto ci siamo ritrovati ugualmente al nostro "Checkpoint Charlie" veramente in pochi... ma buoni, un pugno di uomini, il "vecchietto" e una donna, per partire ugualmente alla volta di Palazzuolo sul Senio per pedalare questo annuale e sentito appuntamento quale è l'Eskimo Tour. Le colline mugellesi che circondano questo splendido paese toscano, sono uniche e affascinanti, anche quando sono come oggi parzialmente visibili, avvolte da quella coltre di nubi che tendono a non risvegliarsi... a non salire... oscurando il corroborante sole autunnale.
Salendo verso il passo del Carnevale una leggera pioggerellina ci fa da sprono nell'aumentare il ritmo di battuta, per riscaldare i muscoli ancora intorpiditi, ma ben presto va a cessare consentendoci di proseguire senza l'ansia di pensare sempre ad un veloce rientro alla base: i primi passaggi nel boschetto di faggi (Agriturismo I Monti 700 mt), li conosciamo in quanto li abbiamo percorsi di recente... il fondo tiene e gli animi sono già caldi; ci attende un percorso fantastico all'interno dell'imponente castagneto (Corneto) che ci conduce in direzione della Badia di Susinana, alternando strade o carrarecce di transito a single-tracks il cui denominatore comune è purtroppo il fondo fangoso a cui abbiamo dovuto una maggiore attenzione e fatica nel percorrerlo.
Al Ristoro di percorso (Susinana) ci ricompattiamo per affrontare la seconda parte del Tour che si presenta immediatamente con una salita sterrata - indubbiamente di buona pendenza - di ben 5 km, la verdeggiante Valdonica, quella che ci porta sul sentiero che dal Podere Cortecchio percorre in altitudine (800 mt) la forestale del Poggio alla Fratta, quella che si congiunge col sentiero CAI 609 ai Prati Piani. Il cielo è sereno a tratti, ma si alzato un forte vento che sul crinale del Castagnone ci sbalza a destra e sinistra rendendo difficile il controllo della bike: siamo stanchi!. Ora ci rimane di rientrare alla base alla base scendendo in single-track via Campiali e Visano e vi assicuro che questa ultima parte è stata particolarmente impegnativa.
In conclusione.... EVVIVA, ce l'abbiamo fatta, ottime segnalazioni di percorso, il ristoro e il pasta-party, l'accoglienza in generis, ma un mio sindacabilissimo commento è quello che faccio fatica a comprendere il perchè si prosegua da parte degli organizzatori, nella scelta di percorsi CORTI così HARD, a cui nessun "amatore" (intendendo nella categoria tutti coloro che si sentono ugualmente escursionisti senza il bisogno di rischiare più di tanto !!!! o che non hanno nessuna coscienziosa intenzione di spingersi in difficoltà superiori alle loro capacità.) possa avere accesso in quanto in piena difficoltà: per comprendere ed interpretare positivamente questa linea di riflessione, basta semplicemente interrogarsi se oggi, un neofita della MTB , un cicloescursionista della domenica che ha scelto di pedalare non in "strada" ma invece sulle sterrate delle colline che circondano Palazzuolo, fosse stato in grado di completare il Percorso cosiddetto CORTO?. NO certamente pedalandolo!.
Sarebbe quindi UTILE e reso OBBLIGATORIO, che nel programma UFFICIALE di ogni RADUNO (non ho detto competizione o gara!!! ) fosse indicato un valore attenendosi alla scala di difficoltà dei percorsi per il cicloescursionismo in MTB pubblicato dal Club Alpino Italiano (http://www.mtbcai.it/scaladifficolta.asp) così... almeno... nessuno avrà più da lamentarsi o ritrovarsi casualmente "per una selva oscura ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte........... ".
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