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lunedì 31 marzo 2014

“Böss, strèss, vòl”


Il maraffone, è un gioco con le carte, si gioca in quattro ma a coppie.... e a ha origine in Romagna, nelle serate al bar o all’osteria, dove i nostri nonni si recavano dopo una dura giornata di lavoro e veniva giocato tra le astuzie, gli ammiccamenti, il gergo colorito e le bevute di buon vino. Giocavano con mazzi di carte logore dal tanto uso e mentre giocavano si inumidivano le dita per poter distribuire meglio le carte, per non sbagliarsi a “darle”…. Certamente il maraffone è da lungo tempo il gioco “nazionale” della Romagna, gioco nel quale il romagnolo DOC esprime meglio le sue peculiarità: egli è cocciuto e caparbio, tracotante e determinato, ma tuttavia estremamente generoso ed entusiasta, alza la voce facilmente, sia per arrabbiarsi ed offendere sia per gioire e compiacersi. Il tutto succede, ovviamente, in un’atmosfera di amicizia e di competizione più o meno sportiva…. Fino a pochi anni fa il maraffone era un gioco tipicamente maschile, ‘da uomini’, insomma, perché sanguigno e immediato, oggi però anche le donne amano giocare e dare del filo da torcere ad amici, fidanzati e mariti. 
Il maraffone di Forlì e Cesena cambia nome nelle zone di Ravenna e Faenza, diventando il Beccaccino o Tressette con taglio. Del Marafon o beccaccino o anche ‘tri sett con e taj’ esiste esclusivamente, come si diceva, una tradizione orale, che spiega la gran quantità di piccole varianti che compaiono non solo da città a città, ma anche da centro a periferia, e addirittura da bar a bar. 

Fonte: www.mitidiromagna.it

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