Santarcangelo di romagna nasconde una sua storia sotterranea e misteriosa, dove cavità, pozzi, cunicoli e gallerie costituiscono un’altra città sotto quella visibile, a molti ancora sconosciuta. E’ impossibile descrivere le emozioni e le sensazioni che si provano inoltrandosi nei meandri più reconditi di questo mondo, isolato nella sua quiete millenaria, ma indissolubilmente collegato con la realtà soprastante. Assolutamente imperdibile è la visita guidata all’interno della grotta monumentale, un viaggio indietro nel tempo, in una sorta di labirinto, alla scoperta di antiche leggende ed eccitanti racconti. Gli ipogei di Santarcangelo, erroneamente definiti tufacei, sono circa 150, scavati nell’arenaria e nell’argilla. Situati nella parte orientale del colle Giove, sono disposti su tre piani.Vengono distinti in “grotte a struttura semplice“ ed altre a “struttura complessa”.
I primi presentano solitamente un corridoio con nicchie laterali a pettine e copertura a botte o crociera; i secondi, complessivamente cinque, sono caratterizzati invece da una struttura molto più articolata. Se per i primi si è ipotizzato un uso pratico (depositi, cantine per la conservazione del nostro Sangiovese, grazie ad una temperatura costante di 12/13 gradi), per i secondi non si esclude, invece, una finalità cultuale. Gli studiosi, a tale proposito, avanzano numerose ipotesi: tombe etrusche, grotte paleocristiane, sacelli per il culto orientale del Dio Mitra, basilichette di monaci Basiliani ecc... Tuttora è un vero mistero!
Fonte: http://www.iatsantarcangelo.com/
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