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giovedì 19 novembre 2015

Punto di vista


Il movimento della mountain bike romagnolo è in gran fermento e la crescita esponenziale dei praticanti lo si può verificare in modo tangibile nel numero degli iscritti, quelli che prendono parte ai raduni Challenger UISP invernale che attualmente toccano punte - impensabili fino a qualche anno fa - di oltre 700 partecipanti a manifestazione... forse troppi!! Comunque questa impennata è data da una naturale migrazione dal popolo degli stradisti, stanchi della consuetudine pedalatoria e della crescente pericolosità nel percorrere strade trafficate, dai giovani che vedono qui un nuovo sfogo sportivo fatto di pura adrenalina ed interpretando il loro viaggiare offroad come una evasione dalla quotidianità, e per ultimo coloro che vivono l'escursionismo a pieno e vedono la bicicletta quale mezzo per conoscere, per scoprire quella meraviglia che c'è intorno a noi.
Lo spirito che regna nella moutain-bike è puro, quello che emana una essenza di libertà, natura e spirito di aggregazione, senza dimenticare di menzionare un sano agonismo ma indirizzato ad un "avercela fatta" inverso al "miglior tempo" oppure "davanti a..." che nel ciclismo su strada ha prodotto un universo di campioni non più ciclo-amatori ma ciclo-agonisti, campioni a loro modo secondo un punto di valutazione del tutto personale.
L'incarnazione perfetta dello spirito di libertà che rappresenta la MTB.... qualunque essa sia e in qualunque posto ti porti, non è importante il limite che riesci a raggiungere, ma è l'armonia con il tutto e con il niente che ti lega a ciò che stai facendo.... tutto si trasforma e scompare, e rimani tu solo in mezzo al nulla con la bici che adori..... il tutto e il niente, finchè hai una storia da raccontare, per vedere se è la forza a superare lo spirito, o è lo spirito a superare la forza.....
Ad Maiora


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