«Boccadirio non è un paese e nemmeno una borgata. È soltanto
una sperduta località dove c’è una chiesa, più precisamente un santuario
mariano».
Situato a 719
m di altitudine, sul crinale dell’appennino
tosco-emiliano, nonostante la sua mole imponente, è nascosto in fondo ad una
valle solitaria, tutta circondata da boschi. Una cerchia di monti, tra i quali
il monte Coroncina (1169 m )
e il monte Tavianella, lo circondano come in un grandioso chiostro naturale. Due
piccoli torrenti, confluiscono proprio qui, dando origine al rio Davena. E
siccome il Santuario sorge sulla «bocca» di questo «rio», a cavallo tra le due
sponde, è chiamato di «Boccadirio». La tradizione popolare, basata su documenti
degni di fede, fa risalire la venerazione della beata Vergine, qui alla «bocca
del rio Davena» alla fine del 1400. Il 16 luglio 1480, due fanciulli, Donato
Nutini e Cornelia Vangelisti, di Baragazza, si trovano in questo luogo a
pascolare il gregge. Mentre attendono al pascolo, forse anche per occupare il
tempo, ogni tanto si raccolgono in preghiera. Durante uno di questi momenti la
Madonna, tutta avvolta in vesti bianche, appare loro, dall’altra parte del rio,
su una balza verso ponente. Muovendosi da questa balza, la santissima Vergine
si avvicina ai due fanciulli
dalla parte del rio, dove essi pregano. A Donato
dice che diventerà sacerdote, e così felicemente avverrà; a Cornelia dice che
diventerà monaca, e le mostra il monastero, nel luogo e nella forma, dove ella
vivrà.
È questa la prima grazia che la celeste Signora
concede loro, in risposta certo di quanto hanno chiesto nella preghiera. Per
cui la loro vocazione appare come dono dall’alto e, insieme, come sicura
promessa: «tu sarai sacerdote»; «tu sarai monaca». Oltre alla grazia della
vocazione per i due veggenti, dono di primaria importanza, la bianca Signora
porta un altro messaggio, che interessa immediatamente gli abitanti più vicini,
ed in seguito interesserà quelli di tutte le vallate circostanti. La Signora
chiede, infatti, ai due fanciulli, di far conoscere agli abitanti di Baragazza
il suo desiderio di essere venerata in quel luogo, e promette per questo
protezione e grazie. Io sono la madre di Dio, scesa dal cielo a conforto vostro
e di quanti vorranno ascoltare le mie parole! I due ragazzi ritornano alle loro case e raccontano a tutti,
con grande gioia, l’apparizione e le parole ascoltate in Boccadirio. Dopo un
iniziale e naturale momento d’incertezza, la popolazione di Baragazza, presta
fede al loro racconto semplice ed ingenuo. Subito si inizia a fabbricare, nel
luogo dove la Madonna ha parlato ai due fanciulli, una “piccola chiesa”
intitolata alla Vergine delle grazie. È interessante notare come fin
dall’inizio, a Boccadirio la Madonna è venerata e invocata come Vergine delle
grazie. A Lei accorrono sempre più numerosi i pellegrini e i devoti, con il
loro carico umano di miseria e di speranza, e attorno alla piccola chiesa, via
via, cresce il ricco complesso architettonico che è oggi il santuario di
Boccadirio.
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