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venerdì 26 aprile 2013

Santuario Boccadirio


«Boccadirio non è un paese e nemmeno una borgata. È soltanto una sperduta località dove c’è una chiesa, più precisamente un santuario mariano». 
Situato a 719 m di altitudine, sul crinale dell’appennino tosco-emiliano, nonostante la sua mole imponente, è nascosto in fondo ad una valle solitaria, tutta circondata da boschi. Una cerchia di monti, tra i quali il monte Coroncina (1169 m) e il monte Tavianella, lo circondano come in un grandioso chiostro naturale. Due piccoli torrenti, confluiscono proprio qui, dando origine al rio Davena. E siccome il Santuario sorge sulla «bocca» di questo «rio», a cavallo tra le due sponde, è chiamato di «Boccadirio». La tradizione popolare, basata su documenti degni di fede, fa risalire la venerazione della beata Vergine, qui alla «bocca del rio Davena» alla fine del 1400. Il 16 luglio 1480, due fanciulli, Donato Nutini e Cornelia Vangelisti, di Baragazza, si trovano in questo luogo a pascolare il gregge. Mentre attendono al pascolo, forse anche per occupare il tempo, ogni tanto si raccolgono in preghiera. Durante uno di questi momenti la Madonna, tutta avvolta in vesti bianche, appare loro, dall’altra parte del rio, su una balza verso ponente. Muovendosi da questa balza, la santissima Vergine si avvicina ai due fanciulli
dalla parte del rio, dove essi pregano. A Donato dice che diventerà sacerdote, e così felicemente avverrà; a Cornelia dice che diventerà monaca, e le mostra il monastero, nel luogo e nella forma, dove ella vivrà.
È questa la prima grazia che la celeste Signora concede loro, in risposta certo di quanto hanno chiesto nella preghiera. Per cui la loro vocazione appare come dono dall’alto e, insieme, come sicura promessa: «tu sarai sacerdote»; «tu sarai monaca». Oltre alla grazia della vocazione per i due veggenti, dono di primaria importanza, la bianca Signora porta un altro messaggio, che interessa immediatamente gli abitanti più vicini, ed in seguito interesserà quelli di tutte le vallate circostanti. La Signora chiede, infatti, ai due fanciulli, di far conoscere agli abitanti di Baragazza il suo desiderio di essere venerata in quel luogo, e promette per questo protezione e grazie. Io sono la madre di Dio, scesa dal cielo a conforto vostro e di quanti vorranno ascoltare le mie parole! I due ragazzi ritornano alle loro case e raccontano a tutti, con grande gioia, l’apparizione e le parole ascoltate in Boccadirio. Dopo un iniziale e naturale momento d’incertezza, la popolazione di Baragazza, presta fede al loro racconto semplice ed ingenuo. Subito si inizia a fabbricare, nel luogo dove la Madonna ha parlato ai due fanciulli, una “piccola chiesa” intitolata alla Vergine delle grazie. È interessante notare come fin dall’inizio, a Boccadirio la Madonna è venerata e invocata come Vergine delle grazie. A Lei accorrono sempre più numerosi i pellegrini e i devoti, con il loro carico umano di miseria e di speranza, e attorno alla piccola chiesa, via via, cresce il ricco complesso architettonico che è oggi il santuario di Boccadirio.

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