Partenza: Sassuolo
Arrivo: Massa
Itinerario: Itinerario lungo 161 km articolato in quattro tappe. Media km al
giorno: 40 circa.
Dislivello: 3.260 m.
Difficoltà: impegnativo
La sfida dell'uomo alla natura: questa è in sintesi la Via Vandelli. Un lungo tentativo di
dominare il sasso, di piegare la roccia, di modificare le montagne. Il chiaro intento di unire ciò che la natura aveva diviso creando quell'imponente e complicato sistema di crinali e vallate che è l'Appennino. L'avventura dell'abate-ingegnere Domenico Vandelli era cominciata a Modena quando, agli inizi del Settecento, gli Estensi decisero di affidargli la progettazione e la costruzione di una moderna arteria di comunicazione tra Modena e Massa al fine di sancire definitivamente l'unione tra le due città. L'ingegnere si mise all'opera nel 1739 e non risparmiò ne uomini ne mezzi dato che utilizzò nella sua costruzione più di duemila uomini. La strada partiva da Modena, attraversava Sassuolo, Pavullo e si addentrava nel Frignano avvicinandosi progressivamente allo spartiacque appenninico. Le prime difficoltà sorsero nel superamento dell'Appennino e si moltiplicarono nell’arrampicata delle pareti marmoree delle Apuane. Qui la forte pendenza fu vinta solo con la costruzione di molti tornanti a gomito e con il progressivo restringimento della carreggiata tanto che negli ultimi tratti la strada si riduceva e si riduce tutt'oggi a una stretta mulattiera. Nel 1751 la strada era, comunque, quasi completata e ormai transitabile. Gli Estensi istituirono un servizio postale e concessero agevolazioni a coloro i quali avessero voluto costruire locande e case lungo di essa. Ma il tempo evidenziò tutti i limiti dell’ardita costruzione: le molte difficoltà lungo il percorso soprattutto per i carri, l'eccessiva franosità nel suo tratto apuano, il brevissimo periodo in cui poteva essere utilizzata, dato il forte innevamento dei passi posti tutti a quota superiore ai 1600 metri. Inoltre le frequenti bufere di neve rappresentavano un rischio sempre presente durante le stagioni fredde. Ai giorni nostri, comunque, percorrere la storica via estense conserva un fascino del tutto particolare; soprattutto i tratti lastricati, o quelli delimitati dai muretti a secco, sono i più interessanti anche se certamente i più faticosi.
Percorrendo i 160 chilometri della via Vandelli ci si accorge che seguire la strada è un modo come un altro per effettuare uno splendido itinerario nella natura che si presenta sotto molteplici aspetti: dalla pianura modenese intensamente coltivata si passa infatti alle verdi colline del Frignano e da queste alle faggete ed ai pascoli dell'Appennino, per ritrovarsi poi tra i marmi delle alpine montagne apuane da cui si scende finalmente al mare.
Fonte_ : www.ciclonatura.eu
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