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venerdì 4 marzo 2016

La Torre di Oriolo


La Storia della Torre
Inzia il 4 gennaio 1474, quando l’Arcivescovo Bartolomeo Roverella cedette il dominio di Oriolo a Carlo II Manfredi (Signore di Faenza) per la somma di 2500 fiorini.
Il vecchio castello fu radicalmente ristrutturato e trasformato in rocca ad uso strettamente militare: in particolare fu ricostruita la torre (dando origine al possente mastio esagonale che si può visitare ancoea oggi) e fortificato l’accesso mediante due spessi muri dotati di camminamenti superiori. Nel 1500, la rocca subì l’assedio del capitano Vitellozzo Vitelli al soldo di Cesare Borgia: alla fine si arrese e fu saccheggiata. Il dominio del Valentino fu breve; al termine, la località seguì la sorte del resto della Romagna, finendo sotto alla repubblica di Venezia. Tuttavia, proprio in questi anni la Torre beneficiò di diversi ammodernamenti e restauri. Con il ritorno della regione sotto il diretto possesso pontificio, la rocca di Oriolo ed il suo territorio furono definitivamente assegnati a Faenza. Col trascorrere del tempo, variarono anche le esigenze strategiche e l’importanza militare della rocca lentamente svanì: Venne abbandonata e fu così che gli abitanti del luogo la utilizzarono per recuperare mattoni e altri materiali utili. Della fortificazione rimasero solamente la Torre e pochi ruderi sparsi. In seguito allo spopolamento della località ed abusi compiuti dai consiglieri, alla fine del ‘600 il Legato Pontificio ordinò la soppressione del Comune di Oriolo, che fu ridotto a semplice Scola: una sorta di circoscrizione di quartiere con limitatissimi mezzi e poteri.
A partire dalla seconda metà del ‘700, la proprietà della Torre fu ceduta a privati: adibita per lo più ad abitazione per mezzadri che lavoravano le vigne circostanti. Per molto tempo la Torre rimase di proprietà della famiglia Caldesi.Durante la seconda guerra mondiale, nell’autunno del 1944, la Torre servì da rifugio per un’ottantina di civili fuggiti da Faenza per timore dei frequenti bombardamenti, ma fu anche sede di un presidio tedesco che utilizzava la Torre come punto d’avvistamento. Questo rese l’antica fortificazione bersaglio di numerosi lanci di granate, Riuscì però a resistere grazie al forte spessore dei muri perimetrali. Nuovamente abbandonata dopo la fine del conflitto: a partire dal 1965, la torre fu oggetto di una tenace campagna di sensibilizzazione per il suo restauro e apertura al pubblico. Per venti anni consecutivi, gli abitanti di Oriolo organizzarono a questo scopo la “Festa di Primavera, per salvare un monumento”. Fu così che iniziarono le trattative con la famiglia Caldesi, e nel 1984 la Torre fu donata alla città. Iniziarono i lavori di restauro del coperto e dei muri esterni. Nel 2003 il Comune di Faenza, con il supporto di un finanziamento della Regione Emilia-Romagna, si occupò del restauro degli interni e finalmente la Torre fu riaperta al pubblico (2004).
Attualmente la Torre è accudita dalla Associazione per la Torre di Oriolo in convenzione con il Comune di Faenza. Fonte:http://www.torredioriolo.it/

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