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lunedì 28 febbraio 2011

Ecomuseo della canna palustre

L'Ecomuseo inizia la sua attività di ricerca e recupero nel 1985, con la finalità primaria di salvare e documentare un bagaglio di capacità e valori legati alla vita vissuta fra terra e valle. Particolare attenzione va alle antiche tecniche di lavorazione delle erbe palustri, sviluppatesi dal XIV secolo fino agli anni settanta, nella piccola comunità di Villanova di Bagnacavallo.
L’opera di ricerca, portata avanti dal gruppo di ricerca dell’Associazione Culturale Civiltà delle Erbe Palustri, evidenzia l’esigenza di non disperdere una varietà di tecniche di lavorazione di valore estremo, patrimonio generazionale che, estinguendosi, porta con sé

domenica 27 febbraio 2011

Sabato 26 febbraio

Erano 20 giovani forti e..... si sono divisi, esattamente la metà di loro ha fatto ritorno invertendo il senso di marcia sulla cima della Cottignola - chi per il freddo pungente e chi per la "catena corta" - mentre i restanti dieci, veri ADM Friends, hanno proseguito nel percorso programmato. In effetti se doveva essere una giornata condizionata solamente da un clima rigido (+2° alla partenza) ma soleggiata, come era stato pubblicato sui vari web meteo, così NON è stato: coperto con vento pungente spirante da Nord.
Pertanto quando si è pedalato nella seconda parte della Cottignola e cioè dall'incrocio con la Bicocca, dove si gira su di una ampio costone totalmente aperto alle incursioni ventose, il primo pensiero di quei pedalatori che non sono stati forgiati nella "fucina" di Ad Maiora, è quello di far ritorno immediatamente.... come se fosse imminente un bombardamento a tappeto della zona. La bici è anche sofferenza, non smetterò mai di affermarlo, diversamente è da considerarsi una gita fuori porta, un ciclo-accompagnamento per anziani (e non solo...).

giovedì 24 febbraio 2011

Pian di sopra

Approfittiamo della giornata di sabato 26 per riproporre una pedalata "long" o meglio fare ore di sella senza badare al ritmo (che è ugualmente blando). Considerando che le previsioni danno una giornata serena ma abbastanza fredda con massime a 7-8° e con lo zero termico a mezzogiorno a 600 mt di altezza, credo che non sia opportuno riproporre il tour della Faggiola (troppo in alto) e quindi rimaniamo su di un percorso CC, Classic-Conosciuto ma ugualmente tosto: da Faenza (Check-point Ponte Rosso ore 9.40/50), strada panoramica e salita della Cottignola, discesa Casale indirizzandoci verso Abeto (Lutirano) optando per la carrareccia dei Pian di sopra (chissà come è messa!!) per giungere sulla cima del Beccuggiano. Se tutto gira per il meglio... e cioè, gambe e testa, si potrebbe proseguire verso Marradi (sosta panino) per arrampicarci sul Monte Carnevale! Ma non è detto.............
Per il ritorno, via Palazzuolo, lo lascio a voi immaginare.
130 km e 1350 mt di dislivello sono i numeri di questa gita "fuori-porta".

mercoledì 23 febbraio 2011

Col de la Bonette

Quota Partenza: 1150 slm
Quota Arrivo: 2802 m slm
Dislivello: 1652 m
Distanza: 25,8 km
Pendenza Media: 6,4 %
Pendenza Massima: 15 %
I cartelli stradali proclamano orgogliosamente il Col de la Bonette come il passo più alto in Europa, ma è una affermazione contestata. Certamente ci sono altre strade non asfaltate che giungono ad altezze superiori, ma la Bonnette è un percorso perfettamente asfaltato ed è un Passo, quindi tutto OK? Per niente, la contestazione verte sulla strada circolare che i francesi hanno creato appositamente sul Passo, che in realtà, si trova a quota 2715m sul versante orientale della Cima de la Bonette, ma la strada si inerpica ancora fino a quota 2802m sul versante occidentale della cima aggirandola completamente. Questo piccolo circolare genera la strada più alta in Europa e sembra essere stata costruita per nessun altro motivo se non per proclamarsi come una delle più famose salite francesi.
Qui il paesaggio è incredibile. Non c'è praticamente nulla ad eccezione di montagne. Gran parte della salita passa attraverso il parco nazionale francese del Mercantour. La salita alla Bonnette da Saint Etienne de Tinée è fantastica, 25 km di assoluta solitudine pedalatoria… si ha la sensazione di salire in cielo: e quando percorri gli ultimi 7 km, vedi ben delineata davanti a te la piramide nera che non è altro che il culmine della montagna in un ambiente desolato e pietroso.
Altimetria: https://picasaweb.google.com/lh/photo/u4wmp39Kv_LhiAqxKJnavw?feat=directlink
Pedalata il 1 agosto 2003

martedì 22 febbraio 2011

Cronaca semi-seria di una cronoscalata

Nel rovistare tra vecchi files, forse alla ricerca di uno spirito cicloturistico smarrito, ho ritrovato un articolo che scrissi per un indedito "numero zero" di una pubblicazione informativa del Bianconero: mi sono riletto, mi sono molto divertito, mi sono rivisto.
Ma se a una prima lettura può sembrare un puro racconto goliardico e di fantasia, in realtà vi assicuro che tutto ciò è una fedele rappresentazione delle nostre domeniche in sella alla "amata" bicicletta. Buona lettura!

lunedì 21 febbraio 2011

Curiosando

In mostra a Torino durante la presentazione del Giro d'Italia 2011 , una speciale Pinarello a tema… infatti il modello si chiama Giro, equipaggiato con il tanto atteso Campagnolo elettronico di spostamento delle leve. Il sistema, sembra, è superficialmente simile al sistema DI2 Shimano, ma si si agisce sulle cappe della leva-freno invece dei pulsanti. Funzionerà anche con il modello 11 velocità Campagnolo – un ingranaggio più del 10 Di2. Alla Campagnolo hanno confermato che Movistar sarà l'unica squadra ad essere l’utilizzatrice del nuovo sistema nel 2011.
La corsa alla automazione è appena iniziata… si parla già di un nuovo gruppo Shimano Ultegra DI2 (Digital Integrated Intelligence) interamente elettronico e con un prezzo interessante in presentazione nel 2012! Ma per ora sono soltanto chiacchere….

domenica 20 febbraio 2011

Nè carne, nè pesce.

Godenti del weekend scorso, pedalato sulle splendide colline forlivesi, avevamo progettato un altro dei nostri percorsi “long way” che in questo periodo invernale consentono di l’accrescimento graduale del nostro stato di forma, del “fondo”, come si intende in gergo ciclistico: ci costa molta fatica ma altrettanto ci regala piacevoli momenti sulle salite di casa.
Per la giornata odierna eravamo fermamente intenzionati di affrontare il valico del Paretaio (10 km 902 mt) allungando il tiro… a circa 130 – 140 km di percorrenza totale, ma il meteo non ce l’ha permesso (nuvoloso con piovaschi leggeri, temperatura < 10°) e quindi abbiamo rapidamente dirottato per classico giro “infrasettimanale”, da 3 ore!! scavalcando le Caibane, Brisighella per un Caffè-Point e poi per dare un po di brio alla giornata ci siamo “sparati” un bel CastelRaniero con le sue impennate (per fortuna brevi) al 18%, quindi una domenica così, un po insipida ma pur sempre a cavallo della nostra specialissima.
Sono sicuro che fra 7 gg , condizioni meteo permettendo, arriveremo molto in alto….
Rimanete aggiornati, cari Ad Maiora Friends.

mercoledì 16 febbraio 2011

Passo Gavia

Quota Partenza: 1217 slm
Quota Arrivo: 2618 m slm
Dislivello: 1401 m
Distanza: 25,6 km
Pendenza Media: 5,5 %
Pendenza Massima: 11 %
Il passo Gavia è una salita “nerboruta”, scoperta da Vincenzo Torriani che decise di asfaltarla e di inserirla nel Giro d’Italia nel 1960 (versante da Ponte di Legno). Il termine nerboruta è alquanto appropriato, infatti data l’altitudine, e’ facile trovare alta variabilità meteo (freddo e neve) per cui bisogna portare molta attenzione tanto quanto la lunghezza e la pendenza.
Il versante valtellinese, con partenza da Bormio, si sviluppa per circa 25,5 chilometri con una pendenza media del 5,5% per un dislivello totale di 1404 metri: è una salita veramente impegnativa con pochi tratti di respiro che mette a dura prova le gambe. Appena usciti dall’abitato di Bormio, in direzione Valfurva, si parte subito in salita con un primo strappo che porta alla frazione di Uzza. La strada diventa quindi più agevole e attraversa con un falsopiano l’abitato di S.Nicolò e di San Antonio. Dopo circa quattro chilometri, ideali per scaldare le gambe, inizia la salita vera e propria che conduce sino a Santa Caterina Valfurva. Le pendenze iniziano subito a salire con tratti che arrivano fino al 9%. Raggiunta Santa Caterina (a questo punto si è già percorsi circa 13 chilometri) c’è un breve tratto di pianura che attraversa il paese e permette di rifiatare prima di iniziare l’ascesa al Passo Gavia. Di qui alla vetta la salita diventa subito molto impegnativa senza concedere tregua: le pendenze iniziali si attestano su una media del 7% e oltre con punte del 10% in prossimità del rifugio Plaghera. Oltrepassato questo duro strappo le pendenze non accennano a diminuire nemmeno nei successivi 5 chilometri quasi sempre stabilmente al di sopra dell’8% con tratti che arrivano sino all’11% appena oltrepassata la località Torrente dell’Alpe (all’incirca al 21° chilometro dalla partenza). A questo punto, dopo questo faticoso settore, la strada diventa meno proibitiva con le pendenze che cominciano finalmente a diminuire: gli ultimi chilometri prima della vetta si attestano ad una media del 4-5% permettendo una pedalata più agevole. Oltrepassato il rifugio Berni, lungo il pianoro del Passo Gavia, si giunge in breve sino al cartello che indica la cima del Passo Gavia (m. 2618).
Pedalata il 04/09/2005
Descrizione salita tratta da: www.bormio3.it

martedì 15 febbraio 2011

CT League

Nasce la nuova challenger nazionale per prove cicloturistiche che mira a raggruppare le migliori manifestazioni che non prestano attenzione al "tempo": la CT League, nel pieno rispetto dell'attività cicloturistica, sarà garante per la qualità espressa in termine di servizi offerti dagli organizzatori delle singole prove in calendario ai parteciapanti, fornendo allo stesso tempo una serie di "support-service" che renderanno le manifestazioni più interessanti e gestibili con maggior semplicità senza ad andare ad inficiare sui costi d'iscrizione.
Prendiamo ad esempio tutta la filiera che va dalle iscrizioni, al controllo sul percorso, alla stesura delle classifiche.... attualmente "manuale", sarà automatizzata attraverso il sistema OPTIPASS che consente di effettuare dall'iscrizione elettronica by WEB,  ai braccialetti con codice a barre per la lettura ottica dei passaggi dei cicloturisti, fino alle classifiche generate da un software dedicato.
Questa è una delle tante iniziative a disposizione degli organizzatori, senza dimenticare la promozione pubblicitaria collettiva (CT League gode del patrocinio della testata giornalistica CT Cicloturismo) e la maggiore visibilità resa sul sito web e il marketing predisposto.
Una interessante iniziativa che da forza a tutto il movimento amatoriale (quello vero!) nazionale, indipendentemente da quale ENTE si appartenga, valorizzando  meggiormente la manifestazione in quanto tale. C'è da scommetterci!

lunedì 14 febbraio 2011

Che spasso, che fatica !!!













I commenti del giorno dopo.... del giorno seguente al "Tre Fiumi di Romagna" sono stati perentori sulla difficoltà sportiva nell'affrontare i 60 km di argine e sulla indispensabile preparazione per poter affrontare il percorso disegnato, ma  è altrettanto giusto sottolineare lo stupore  per l'abbondanza gastronomica  del Ristoro di Villa Pianta (non era un Ristoro ma qualcosa di più...) e per tutta l'organizzazione logistica messa in opera. Ho la vaga impressione che la voce si sia propagata un po' troppo e qualcuno partecipi soltanto per sbafare con abbondanza e per soli 4 euro!!!! Che fatica....

domenica 13 febbraio 2011

Trial Bike Lugo si aggiudica il Challenger MTB Uisp 2010-11

Si è concluso oggi a Lugo con la "Tre Fiumi di Romagna" il Challenger MTB Uisp 2011 e ad aggiudicarselo è stata la società TRIAL BIKE (www.trialbike.altervista.org) con 436 presenze, davanti alla BITONE BOLOGNA. Nell'ultima prova odierna organizzata splendidamente dalla UC BARACCA il successo è andato alla Velociraptor che con 47 partecipanti ha staccato la stessa Trial Bike e il ASD Ciclo Delta; grande successo di partecipazione con ben 462 iscritti al via che consolida la fama di questo appuntamento come un caposaldo dell'interpretazione cicloturistica nella MTB.

E' giusto sapere

- Aumentare la temperatura in casa di 1 grado fa aumentare i consumi dell’8%.
- Le pile ricaricabili durano da 500 a 1000 cicli e non inquinano come le usa e getta, che invece per essere prodotte consumano 200 volte l’energia che contengono.
- Entro il 2012 le lampadine alogene o a incandescenza scompariranno dai negozi. Saranno distribuite solo lampadine ad alta efficienza. I sistemi di illuminazione ad alto risparmio energetico permetteranno di ridurre le emissioni di Co2 del 70% entro il 2030.
- Il freezer pieno consuma meno di quando è quasi vuoto
- In due minuti si sprecano 20 litri d’acqua.
- Un rubinetto che perde una goccia ogni 2 secondi spreca 6000 litri di acqua l’anno.
- Riciclando una sola lattina si risparmia l’energia necessaria a tenere acceso un televisore per 3 ore.
- Nel 1970 per un bucato in lavatrice servivano 280 grammi di detersivo, oggi ne bastano 67,5.
- Rispetto a quelli a 30° i programmi a 20° permettono di ridurre fino al 40% il consumo energetico delle lavatrici.
- L’acqua bollente di cottura della pasta è ottima per lavare i piatti.
tratto da www.leiweb.it

sabato 12 febbraio 2011

Si allunga il passo...

Le previsioni per domani , domenica, non sono delle migliori e pertanto abbiamo deciso di anticipare alla giornata odierna il percorso LUNGO, scegliendo un percorso inedito, meraviglioso, ma altrettanto impegnativo. Da Spedaletto, sulla salita che porta a Bertinoro abbiamo deviato verso Fratta Terme, peraltro andando a scovare una panoramica "virgola" che ci ha catapultati sul piccolo centro termale: poi il passaggio fino a Meldola dove abbiamo imboccato la conosciuta valle che porta fina alla Pieve di Rivoschio, sempre piacevole per i suoi altalenanti su & giu che regalano un po di brio alla pedalata.
Giunti al 5° km si svolta a dx per salire al Monte Vescovo (3,6 km / 262 mt di dislivello), una incantevole e nascosta carrareccia per quelli che gli piace pedalare a contatto della natura e di un ambiente riservato. Sulla cima si può godere di una visuale spettacolosa.
La discesa (difficoltosa) fino ma San Colombano e il meritato ristoro nel Bar locale: è importante proprio in questo periodo di preparazione, rifoncillarsi e non farsi sorprendere dalla "fame"... potrebbero essere guai!
Si prosegue... ma soltanto un pugno di impavidi accetta l'ultima sfida, l'ultima ascesa, quella della Rocca delle Caminate ma dal versante di San Colombano, poco conosciuto e frequentato dai ciclisti locali.
Ma non a caso è evitata: 8,8 km suddivisi in due parti, di cui il primo di 5,4 km con un disl. di 300 mt con tratti molto impegnativi superiori al 10% di pendenza... poi gli ultimi 3km altalenanti, per godere il panorama che circonda la Rocca e la pianura Romagnola. Fantastica!
Il ritorno via S. Martino in strada, Forlì, Villafranca, Lugo, per un totale di 122 km percorsi su un dislivello metrico di 1080 mt. Niente male.

venerdì 11 febbraio 2011

Tre Fiumi di Romagna

Domenica prossima, 13 febbraio, è di scena la "cavalcata sui fiumi" in MTB organizzata dalla UC Baracca Lugo. Una particolare intepretazione (in verità ora molto imitata...) di una manifestazione offroad nella bassa pianura ravennate. Due i percorsi tracciati (40/60 km) quasi interamente tracciati sulla riva dei fiumi (Senio - Reno - Santerno) che si snodano da Lugo fino a Madonna del Bosco
QUOTA DI ISCRIZIONE : € 4,00
RITROVO E ISCRIZIONI: dalle ore 8 presso la sede della U.C. Baracca, piazzaleGubbio, 35 (bar Stuoie) oppure ad ALFONSINE presso il ristoro dalle ore 9.00 !!!
PARTENZA: dalle ore 8,00 alle ore 9,00 per il percorso gran fondo, dalle ore 8,00 alle ore 10,00 per il percorso corto.
ARRIVO: presso il campo sportivo di Madonna delle Stuoie a Lugo.

mercoledì 9 febbraio 2011

L'Anglirù

L'Angliru è una salita della Spagna, situata nelle Asturie con la cima posizionata a quota 1.570 metri. La salita è considerata tra le più dure continentali insieme con le Italiane: Mortirolo e Zoncolan. Lunga ben 18 km, con un dislivello di 1.403 metri, ha una pendenza media dell’8%, ma è caratterizzata da diversi tratti di pendenza “estrema” che vanno ben oltre il 20%. Dopo i primi 11 km in cui si può definire una salita media ma non esagerata (con due km praticamente in piano dal 7° al 9° km che fanno rifiatare) a questo punto la strada punta diretta verso l’alto e diventa molto ripida. Prima si arriva a " Les Cabanes" una rampa dalla punta massima del 22%, poi troviamo la rampa di " Lagos" con una pendenza del 14,5%, poi quella del " Les Picones" al km 9: qui raggiungiamo a un buon 20%. Segue il Cobayos" al km 15 con un’altra percentuale da brivido del 21,5. Mancano pochi km per giungere in vetta ma non bisogna cantare vittoria in quanto la parte successiva sarà quella più difficile. " La Cueña Les Cabres" apparirà davanti a noi con il 23,5% di massima pendenza. Non ci rimane che percorre l’ultimo km e mezzo con una media del 13% e con lo strappo del " El Avirú" con un incredibile 21,5%. Terminata questa ultima rampa, ancora 500 mt di stanche pedalate per giungere all'area di parcheggio a mt. 1573.

Quale pedivella?

Domande molto intriganti perché spesso nascondono pregiudizi e luoghi comuni difficili da estirpare. Domande molto interessanti per chi pedala, perché coinvolgono - in definitiva - l'intera teoria ciclistica e, in particolare, quella parte che riguarda la posizione sulla macchina ed il rendimento ottimale della pedalata. Partiamo da alcuni dati di fatto.
Oggi le pedivelle più diffuse sono quelle lunghe 170 mm.
I perché svariano dall'abitudine al conformismo, dall'esperienza consolidata, al timore della novità, ma non hanno una vera e propria ragione tecnico-scientifica. Non esiste ancora da noi, infatti, un modello teorico di riferimento del ciclista e del suo rendimento ottimale in bici che sia affidabile. Di rado la scelta della misura viene fatta rispettando i canoni amtropometrici del ciclista. Anzi. Si va per sentito

martedì 8 febbraio 2011

Pasta & Fasul

La pasta e fagioli è una ricetta ottima in tutte le stagioni (temperatura ambiente d’estate): l'azdora romagnola ha saputo ricavarne piatti eccellenti unendo le proteine vegetali e le fibre ai carboidrati e grassi, come  nella "Pasta e fagioli", la cui preparazione è semplicissima con una media di tempo di 1 ora e mezzo. Ecco la  ricetta romagnola  per una buona Pasta Fagioli per 4 persone:
500 gr. di fagioli borlotti, 400 gr. di maltagliati (sbrofaberba), 100 g di pancetta, passata di pomodoro, sedano, carota,  aglio, cipolla, olio, pepe e sale.
Fagioli secchi lasciati in ammollo per 1 giorno, poi cuocerli lentamente nell'acqua salata (Insieme ai fagioli si può far bollire l'osso o le cotiche del prosciutto.). Preparare il tritato: cipolla, carota, sedano e aglio, lasciarli soffriggere in un tegame, la pancetta a cubetti e salare, aggiungere mezzo litro di acqua e sbruffare con un po di vino rosso.. Una volta rosolato il tutto si aggiungono i fagioli borlotti già lessati e 2 o 3 cucchiai di triplo concentrato di pomodoro, si porta a cottura , pochi minuti, aggiungendo brodo caldo o l’acqua di cottura dei fagioli, c’è chi aggiunge al soffritto qualche ago di rosmarino.
Una volta cotto il tutto si passa con il passaverdure la metà dei fagioli lasciando interi gli altri. L'olio d'oliva e una spruzzata di pepe, aggiunti sopra all'ultimo momento permette di considerare questo piatto dal gusto armonioso e unico.

domenica 6 febbraio 2011

Ogni promessa è debito!

E sì, cari Ad Maiora Friends, avevamo previsto una giornata speciale se il sole ci avesse accompagnato nella giornata odierna ... e così è stato. Cielo terso, una temperatura più che accettabile (5°- 14°), tanta voglia di pedalare in questo primo vero appuntamento dell'anno e il risultato è quello di aver trascorso una delle "nostre" giornate cicloturistiche. Ci siamo indirizzati verso Imola, Casal Fiumanese, per affrontare la prima salita della Croara.... sempre molto impegnativa per i suoi strappi alternati ma sempre stimolante e affascinate per il contorno paesaggistico offerto dai calanchi. Il versante opposto della discesa ci ha catapultato in Val Sellustra, sempre compatti, dove ci siamo a seguito indirizzati sui Gessi... ritrovando una valle ancora innevata e illuminata dal riverbero accecante del sole. Fantastico! La discesa verso Fontanelice e la sosta programmata con un corroborante caffè.
Che piacere pedalare insieme a atanti amici, ritrovarci dopo i lunghi mesi invernali, pronti a riprendere il nostro modo di interpretare la bicicletta con lo spirito di chi la considera un passatempo: ma per essere pronti ai nostri appuntamenti programmati è l'ora, è il momento del sacrificio sportivo... quello che serve ha raschiare quella "ruggine" invernale e ritonificare il fisico. E' sempre piacevole quando condividiamo le nostre gite con altri e oggi ci hanno spronato ha fare qualcosa in più, quelli del Team GraFondo Bianconero, che probabilmente stanchi dell'uscita di sabato, hanno sgambettato agevolmente (beati loro!) al nostro fianco.
Ma quando ti imbatti in una giornata così speciale, così illuminata, il primo pensiero del cicloturista è quello di non fare mai ritorno... pedalando fino all'esaurimento delle forze: ed è proprio per questo che ci siamo permessi anche un extra, la salita della Margherita... per fare ritorno via Casola Valsenio e Riolo Terme.
I numeri parlano chiaro: 107 km con 1.200 mt di dislivello non sono certo bazzeccole come primo appuntamento, ma i tempi sono stretti per giungere a Igea (27 marzo) pronti ad affrontare con minor sofferenza il percorso programmato.
Chissà domenica prossima cosa ci aspetta....

venerdì 4 febbraio 2011

Domenica 6 febbraio

E' tempo di pedalare.... su strada! Riprendiamo a faticare riportando in alto quella soglia della fatica, per generare una abitudine celata allo sforzo sportivo: il percorso è lungo, anche perchè  possiamo dedicare soltanto ritagli di tempo rubato alla nostra quotidianità lavorativa e famigliare, un allenamento invernale che ci vede salire in sella soltanto nei weekend e per alcuni, più determinati nel raggiungere un miglior risultato, un mix di soprapposizione con Spinning o Running.
Domenica si prevede bel tempo.... finalmente; temperatura rigida, ma quella non ci fa paura se il clima è secco o meno umido: pertanto ci dirigeremo (ore 9,00) verso Casal Fiumanese per salire alla Croara, una valle chiusa che offre sempre uno sbarramento ai venti e con una temperatura di qualche grado superiore alla pianura.
Poi? ... vedremo, chi farà ritorno verso Dozza e chi salirà alla Sellustra facendo rotta sui Gessi, Fontanelice e Lugo. ma sempre con un ritmo slow!
 La voglia è tanta.......

mercoledì 2 febbraio 2011

Passo della Sambuca

Quota Partenza: 437 slm
Quota Arrivo: 1061 m slm
Dislivello: 524 m
Distanza: 10,7 km
Pendenza Media: 5,7 %
Pendenza Massima: 10,2 %

Il Passo della Sambuca è considerato un baluardo per i cicloturisti romagnoli. Un buon scalatore di vette appenniniche deve aver affrontato almeno una volta “la Sambuca” salendo dal versante di Palazzuolo sul Senio, per essere considerato un grimper di razza.. E’ il passo più alto dei valichi stradali romagnoli  e con la pendenza media maggiore (5,7%), ma si distingue principalmente nel suo essere fortemente suggestivo e dal sapore alpino.
Si parte dallo splendido borgo di Palazzuolo sul Senio  e per circa un chilometro la strada è pianeggiante e vi sono un paio di fonti alle quali rifornirsi;  soltanto dopo 2 Km, e giunti alla frazione di Quataldo e il Santuario di Santa Maria della Neve che la strada inizia a salire decisamente lasciando il fondovalle., Sono nove chilometri nei quali non troveremo tratti di pianura, con un dislivello di oltre 550 metri che impegna il ciclista severamente. A circa metà salita lo scenario si apre su una vista magnifica delle valli del Fosso dell’Aghezzola e del Fosso di Lozzole. La salita si conclude al chilometro 10,7 dove è posto il cartello che indica il Passo della Sambuca, a 1.061 metri sul livello del mare.
tratto da: http://mugellotoscana.com