Erano 20 giovani forti e..... si sono divisi, esattamente la metà di loro ha fatto ritorno invertendo il senso di marcia sulla cima della Cottignola - chi per il freddo pungente e chi per la "catena corta" - mentre i restanti dieci, veri ADM Friends, hanno proseguito nel percorso programmato. In effetti se doveva essere una giornata condizionata solamente da un clima rigido (+2° alla partenza) ma soleggiata, come era stato pubblicato sui vari web meteo, così NON è stato: coperto con vento pungente spirante da Nord.
Pertanto quando si è pedalato nella seconda parte della Cottignola e cioè dall'incrocio con la Bicocca, dove si gira su di una ampio costone totalmente aperto alle incursioni ventose, il primo pensiero di quei pedalatori che non sono stati forgiati nella "fucina" di Ad Maiora, è quello di far ritorno immediatamente.... come se fosse imminente un bombardamento a tappeto della zona. La bici è anche sofferenza, non smetterò mai di affermarlo, diversamente è da considerarsi una gita fuori porta, un ciclo-accompagnamento per anziani (e non solo...).
Un'altro discorso è quello della "Catena corta" che essendo un tema più complesso non mi fermerò ora ad approfondirlo, ma prossimamente gli dedicherò un post apposito.
Bene proseguiamo nella nostra pedalata.... discesa Casale (fredda!!!) proseguendo poi lungo l'angusta valle di via Marradese, quella che porta fino a Lutirano: un pugno di case - i cui muri sono stati innalzati con pietra locale - e un piccolo maneggio, identificano la frazione di Abeto, nota ai ciclisti per il suo impennante "strappo" che conduce alla cima del Torretto, ma altrettanto per la possibilità di scansarlo... seguendo il corso del torrente Acerreta lungo una panoramica carrareccia (Agriturismo del Querceto) tra coltivazioni intensive di kiwi e peschi.
Facendo ritorno sulla strada principale, si svolta a destra e dopo 100 mt a sinistra per dare inizio alla salita dei Pian di sopra (Bulbane) - 3,20 km, 230 mt di dislivello - una ascesa nascosta, silenziosa, mediamente impegnativa, che regala splendide viste a sud, verso la Collina. Giunti sulla vetta si prosegue in un falsopiano (2,2 km ) ombrato da faggi e abeti di alto fusto che riporta al valico del Beccuggiano.
Rapido il passaggio sulla vetta, se non per ricongiungersi tutti, infreddoliti e affamati.
Il ritorno dal versante brisighellese è stato solo interrotto da una provvidenziale e corroborante sosta al Bar di S. Cassiano e dalla altrettanto provvidenziale fuoriuscita del sole che ha scaldato le nostre povere membra, fino alla natia Lugo.
Pertanto quando si è pedalato nella seconda parte della Cottignola e cioè dall'incrocio con la Bicocca, dove si gira su di una ampio costone totalmente aperto alle incursioni ventose, il primo pensiero di quei pedalatori che non sono stati forgiati nella "fucina" di Ad Maiora, è quello di far ritorno immediatamente.... come se fosse imminente un bombardamento a tappeto della zona. La bici è anche sofferenza, non smetterò mai di affermarlo, diversamente è da considerarsi una gita fuori porta, un ciclo-accompagnamento per anziani (e non solo...).
Un'altro discorso è quello della "Catena corta" che essendo un tema più complesso non mi fermerò ora ad approfondirlo, ma prossimamente gli dedicherò un post apposito.
Bene proseguiamo nella nostra pedalata.... discesa Casale (fredda!!!) proseguendo poi lungo l'angusta valle di via Marradese, quella che porta fino a Lutirano: un pugno di case - i cui muri sono stati innalzati con pietra locale - e un piccolo maneggio, identificano la frazione di Abeto, nota ai ciclisti per il suo impennante "strappo" che conduce alla cima del Torretto, ma altrettanto per la possibilità di scansarlo... seguendo il corso del torrente Acerreta lungo una panoramica carrareccia (Agriturismo del Querceto) tra coltivazioni intensive di kiwi e peschi.
Facendo ritorno sulla strada principale, si svolta a destra e dopo 100 mt a sinistra per dare inizio alla salita dei Pian di sopra (Bulbane) - 3,20 km, 230 mt di dislivello - una ascesa nascosta, silenziosa, mediamente impegnativa, che regala splendide viste a sud, verso la Collina. Giunti sulla vetta si prosegue in un falsopiano (2,2 km ) ombrato da faggi e abeti di alto fusto che riporta al valico del Beccuggiano.
Rapido il passaggio sulla vetta, se non per ricongiungersi tutti, infreddoliti e affamati.
Il ritorno dal versante brisighellese è stato solo interrotto da una provvidenziale e corroborante sosta al Bar di S. Cassiano e dalla altrettanto provvidenziale fuoriuscita del sole che ha scaldato le nostre povere membra, fino alla natia Lugo.
In totale abbiamo percorso 115 km con un dislivello di 1123 mt.
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