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martedì 22 febbraio 2011

Cronaca semi-seria di una cronoscalata

Nel rovistare tra vecchi files, forse alla ricerca di uno spirito cicloturistico smarrito, ho ritrovato un articolo che scrissi per un indedito "numero zero" di una pubblicazione informativa del Bianconero: mi sono riletto, mi sono molto divertito, mi sono rivisto.
Ma se a una prima lettura può sembrare un puro racconto goliardico e di fantasia, in realtà vi assicuro che tutto ciò è una fedele rappresentazione delle nostre domeniche in sella alla "amata" bicicletta. Buona lettura!

Certo che quella mattina faceva un bel freddo, in quella conca che divide il paese dalla salita, umida e ancora addormentata. Un cane bagnato ma probabilmente anche annoiato si sfrega sulle mie gambe (depilate, certamente!!!) alla ricerca, forse, o di un posto comodo per alzare la gamba oppure per manifestarmi il suo compatimento nel vedermi lì, a quell’ora nel mezzo della campagna, vestito alla moda ciclistica.  Ma qual'è l'oggetto di questa prefazione? Semplice... provare di raccontarvi una CRONOSCALATA. E per il lettore, che non vive l’atmosfera ciclistica -e trebb del dopocorsa- è di diritto una spiegazione: per animare una banda di cicloturisti annoiati, dopo un anno trascorso praticamente pedalando tra Lugo e  Fontanelice, a qualcuno gli è "barlucata" l'idea di organizzare una gara sociale, anzi una cronoscalata -piò difezila- da disputarsi in località Torre del Marino (provincia di Villa Vezzano). E fino a questo punto tutto OK e bravo all’ideatore, ma in contrapposizione, altro vorremmo apostrofare a chi nel Senato quotidiano dei pedalatori bianconeri (sotto-al-Pavaglione), elemento indubbiamente disturbato da bruciori emorroidali e da conseguenti notti insonni, ha aggiunto all'iniziativa sportiva un calcolo matematico per determinare la classifica finale, sottraendo dal tempo totale impiegato un secondo per ogni Kg di peso dell'atleta e un'altro per ogni suo anno di età, , in quanto “non è giusto che in salita io che peso 90 kg…. e mè che aiò dis ann piò che te….. ma mè a lavur tot e dè e invezi tè tan fe un…” insomma un dilemma eterno!.
Bene, ritornando alla fatidica domenica, tutto lo staff organizzativo era pronto alla messa in opera del progetto:  sveglia alle 4 e mezzo per la femme Anna e la sua cucina  -tott al su donn e in piò l’ander 21-  per allestire un ristoro alla sua maniera (e che maniera!!) e president con il furgone carico di ogni  necessaire per allestire un campo base, una mensa militare, una sagra di paese, scordandosi che doveva essere solo un luogo di arrivo e di ristoro per disidratati (Voto:  esagerato!!).
Adrenalina alle stelle -  Insomma siamo pronti!!!
Ma io sono ancora qui... in attesa... non sono ancora arrivati!!! Non sono solo: alla partenza Doriano mi aiuta per le fasi di pesatura dei partenti con una piccola bilancia (è di mia moglie, la teniamo di solito nel bagno di casa) e un orologio marcatempo mentre sulla cima della salita della Torre del Marino, e cioè il traguardo finale, il Gigi e il Pina si calano nella parte di giudici d’arrivo.  E tutto d’un tratto eccoli  i …. non so come chiamarli, soci, partecipanti, scalcagnati, marmellata… li vedo affrontare i tornanti con grinta e vigore - l’è la roba chi to - la discesa da Villa Vezzano: non ce l’aspettavamo certo così numerosi, anche perché alla vigilia le dichiarazioni pubbliche sulla partecipazione erano vaghe - ma se dopp cucalè um dà la pega - addirittura chi accompagnato da supporters di altre società, ma comunque ora, e solo ora, ero consapevole che sarebbe stata una giornata memorabile (quelle che ti fanno svernare nel Bar nel parlarne a ripetizione, come in un film!!).
Dipingere la partenza sarebbe stato un’opera al pari dell’Ultima Cena per l’intensità dei personaggi e delle loro gesta ma proverò ugualmente a pennellare parole, per chi non fosse stato presente, al fine di descrivere l’Alfredino alle prese con l’iperventilazione, e Cecc che sorregge i partenti dal sellino proprio come nelle gare in pista (che roba!!!), Bob che parte solo a condizione che qualcuno gli assicuri che all’arrivo si mangia, il Gallo freme sulla linea di partenza come un toro nell’arena (alla faza di su stantazequen), MassiGnan borbotta e si mette il cuore in pace come alfabeticamente ultimo partente, e poi quelli che mirano alla vittoria intenti a scaldarsi le gambe con ripetute brevi, degne di veri atleti, ed infine ai sò mè che a spig a mi moj la tattica clà da fe (e pu dop l’a fat e cuntreri). Per completare il quadro è indispensabile segnalare le giustificazioni che quasi tutti i partecipanti hanno manifestato su una loro possibile prestazione negativa dovuta a svariati motivi che vanno da: - an toc la bizicletta da do sman- , non ho chiuso occhio, stanot la babeina la zigheva, ho una contrattura e addirittura anche il gentil sesso è dis che "incù le ou di chi dè difezil": Fata roba. Tott fels cumè l’utou.
Sono partiti tutti cadenzati al ritmo di uno ogni minuto. Dopo un ora circa l’è partì l’ultum, allora a toi la macchina e a corr sò in tla vetta, voglio vedere anch’io cosa hanno fatto Caff e l’Anna, ci sono le classifiche da compilare, il ristoro, la premiazione, le coppe e le medaglie, gli amici… e allora giù con l’acceleratore.
E quando, passato il ristorante, mi avvicino, parcheggio e guardo proprio in direzione della Torre, dove c’è un prato meraviglioso e dove sotto ad un gazebo a strisce verdi, era stato allestito il gustoso abbondante ristoro, richiamando intorno tutto il popolo bianconero, finalmente mi rilasso e gioisco nel capire che il nostro obbiettivo era stato centrato:
Tutti con un Sorriso.
Che domenica bestiale!!!!

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