Cotignola (RA) - dal 31 marzo al 3 aprile
Puntuale come sempre dal 1451 nel bel mezzo del periodo di Quaresima, torna a Cotignola la festa della Segavecchia.Fra tradizione e novità, ogni anno vieve proposto un cartellone ricco di eventi che in quattro giorni culmina con la grande sfilata della domenica, al termine della quale viene bruciato il grande pupazzo della "Vecchia".La leggenda racconta che il Duca di Milano Francesco 1°, figlio Muzio Attendolo Sforza di Cotignola, avesse concesso ai sudditi la facoltà straordinaria di celebrare il Carnevale anche in Quaresima, come svago e ringraziamento per aver scampato un grave maleficio di cui fu accusata una vecchia, arsa sulla pubblica piazza in un freddo giorno di marzo di oltre cinque secoli fa.
Ancora oggi i cotignolesi, fortemente legati alle origini come tutte le genti di Romagna, ricordano la "vecchia" con una grande sfilata carnevalesca guidata dall'enorme figura in cartapesta della locale Scuola Arti e Mestieri.
L'esecuzione della "vecchia" infatti rappresenta la fine dell'inverno e il ritorno della primavera; la sua decapitazione assume quindi un significato intenzionale di allontanare il male per un domani migliore.
Due sono le sfilate: una in notturna, la sera del giovedì, l'altra il pomeriggio della domenica seguente. Ed è al termine della seconda che la "Vecchia" viene condannata, decapitata e quindi bruciata in piazza.
Puntuale come sempre dal 1451 nel bel mezzo del periodo di Quaresima, torna a Cotignola la festa della Segavecchia.Fra tradizione e novità, ogni anno vieve proposto un cartellone ricco di eventi che in quattro giorni culmina con la grande sfilata della domenica, al termine della quale viene bruciato il grande pupazzo della "Vecchia".La leggenda racconta che il Duca di Milano Francesco 1°, figlio Muzio Attendolo Sforza di Cotignola, avesse concesso ai sudditi la facoltà straordinaria di celebrare il Carnevale anche in Quaresima, come svago e ringraziamento per aver scampato un grave maleficio di cui fu accusata una vecchia, arsa sulla pubblica piazza in un freddo giorno di marzo di oltre cinque secoli fa.
Ancora oggi i cotignolesi, fortemente legati alle origini come tutte le genti di Romagna, ricordano la "vecchia" con una grande sfilata carnevalesca guidata dall'enorme figura in cartapesta della locale Scuola Arti e Mestieri.
L'esecuzione della "vecchia" infatti rappresenta la fine dell'inverno e il ritorno della primavera; la sua decapitazione assume quindi un significato intenzionale di allontanare il male per un domani migliore.
Due sono le sfilate: una in notturna, la sera del giovedì, l'altra il pomeriggio della domenica seguente. Ed è al termine della seconda che la "Vecchia" viene condannata, decapitata e quindi bruciata in piazza.
Tratto da: http://www.prolococotignola.com/
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