La storia di Carpegna è molto antica ed è legata a quella della gloriosa famiglia che porta il suo stesso nome: i Conti, poi Principi di Carpegna Falconieri. Il casato Carpegna aveva da tempi remoti la propria residenza nell’antica Rocca (XI-XII sec.) situata alle falde del monte su di uno sperone roccioso, dal quale dominava a ventaglio l’intera vallata. Da questo imprendibile baluardo i Carpegna estesero gradualmente i propri domini nelle terre feretrane. Sul finire del Seicento, in sostituzione della vetusta e fatiscente fortezza il cardinale Gaspare di Carpegna promosse l’edificazione di una nuova residenza signorile: il Palazzo dei Principi di Carpegna. Venne progettato nel 1675 dall’architteto romano G.Antonio De Rossiche ne fece dimora simbolo della casata Carpegna ispirandosi ai palazzi fortezza tardo rinascimentali. Il palazzo sorge al centro dell’abitato, si affaccia su Piazza Conti e domina maestoso sul resto degli edifici, sui borghi e sull’intera conca verde di Carpegna. L’edificio si articola su quattro livelli. Presenta al primo piano un vasto e suggestivo atrio scandito da massicci pilastri. In questa cornice si svolge nel periodo estivo la mostra d’arte collettiva “Artisti della Carpegna”. Lungo lo scalone d'onore che conduce al secondo piano si trovano tre lapidi che riportano i versi di Dante Alighieri dedicati a Guido Da Montefeltro (Inf. XXVII), Bonconte da Montefeltro (Purg. VI) e Guido da Carpegna (Purg. XIV). Salendo al livello nobile si arriva nella sala del trono dominata dal grande baldacchino ornato da un raffinato arazzo con lo stemma del cardinal Gaspare di Carpegna. Nello stesso piano si trovano le sale più importanti e rappresentative: la biblioteca privata custodita gelosamente dalla famiglia, la sala verde e la sala gialla, tutte ammobiliate con arredi d’epoca. I sotterranei erano adibiti a scuderie ed ambienti di servizio e attraverso le ampie e comode scalinate si poteva raggiungere l'atrio a cavallo. Sul retro del palazzo si estende un vasto giardino che ospita essenze arboree centenarie, una scenografica fontana e una torrecisterna- colombaia. Nei sotterranei vennero accolti, durante la Seconda Guerra Mondiale , numerosi e insigni capolavori dell'arte italiana, oltre 10.000 opere provenienti dalle più antiche città d'arte: Venezia Roma, Milano.
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