Trovarsi di prima mattina a Palazzuolo sul Senio e osservare l'imponente cima della Sambuca avvolta da grige nubi, non è certamente di buon presagio per riuscire a dare concretezza all'odierno Tour del Mugello e per di più con forti venti presenti provenienti da sud-ovest; l'intenzione di mettersi in sella e partire... può essere solamente individuabile in ... azzardo oppure piena consapevolezza di quello spirito escursionistico che davanti a questi ostacoli metereologici li scavalca senza indugiare (... anche perchè equipaggiati di tutto punto per l'evenienza).
Si parte! Quest'anno non ci eravamo ancora sublimati nel percorrerla, ma la salita alla Sambuca è sempre bella e affascinante, tanto da essere riconosciuta come l'unica ascesa "alpina" del crinale Romagnolo, per la sua ampiezza di veduta e la media intensità della sua pendenza.
Sul Passo il vento è fortissimo e ci costringe ad accellerare i tempi di vestizione per scendere nella "buca" dove il freddo si fa come al solito sentire e risalire faticosamente fino alla cima di Prato all'Albero (1035 mt) e poi ancora giù al Passo della Colla: il cielo dal lato toscano è in piena evoluzione con squarci di azzurro che nutrono nuove speranze... si scende con
attenzione fino a Ronta e... attraversato il cavalcavia della ferrovia, ci si apre a noi un'altro mondo, quello che ci auspicavamo di incontrare, il vero Mugello, un territorio con un paesaggio di grande pregio e di grande bellezza, fatto di strette vie che si interesecano in uliveti e ombrose conifere di pino neri e marittimo dall'alto fusto. Su & giù per arrivare a Luco del Mugello dove ci siamo indirizzati verso Grezzano (piccolo borgo a 3 km) per "esplorare" un inedito passaggio che si congiunge con la SP 503 del Passo del Giogo attraverso un strada pastorale che taglia una fascia collinare "illibata" quanto incredibile che esista veramente, difficoltosa per i suoi strappi improvvisi e impegnativi ma dal vero sapore toscano.
Ritorniamo alla realtà, percorriamo ora gli ultimi interminabili km che ci portano alla seconda asperità giornaliera... quella del Passo del Giogo; sulla vetta ... niente SOSTA-PANINO perchè sono forti le raffiche di vento e siamo molto umidicci, preferiamo optare per la meravigliosa variante della incantata Badia di Moscheta dove nessuno e niente si può oppore alla nostra voglia di mettere qualcosa di sostanzioso sotto i denti.
Fare ritorno sulla strada maestra che arriva fino a Firenzuola però è un supplizio.... le gambe ora sono inchiodate per la sosta prolungata e la strada, annunciata da qualcuno come uno strappo, si dimostra a noi con tutte le carte in regola per essere chiamata SALITA (e che salita!). Si pedala con buon ritmo oltrepassando il centro di Firenzuola e costeggiando, in lieve discesa, la valle del Santerno fino a Coniale... ci attende l'ultima.....
Il Passo del Paretaio è sempre stato nei nostri cuori (ciclisticamente parlando) come una di quelle salite preferite che almeno una volta all'anno sono da percorrere, per dare lustro alla gamba e affinare la resistenza allo sforzo, sia per la sua distanza (10,7 km) e sia per la pendenza media che ti permette di spingere sui pedali... alzando il ritmo.
Il gruppo si è allungato e ognuno l'ha interpretata "alla sua maniera", per goliardare un pochino, per sentirci "campioncini per un giorno", insomma... per cazzeggiare, ma sempre ricompattandoci ancora una volta sul Passo e per chiudere ad Acquadalto questo circolare che consigliamo a tutti vivamente.
Percorsi 84 km / dislivello 2240 mt
Si parte! Quest'anno non ci eravamo ancora sublimati nel percorrerla, ma la salita alla Sambuca è sempre bella e affascinante, tanto da essere riconosciuta come l'unica ascesa "alpina" del crinale Romagnolo, per la sua ampiezza di veduta e la media intensità della sua pendenza.
Sul Passo il vento è fortissimo e ci costringe ad accellerare i tempi di vestizione per scendere nella "buca" dove il freddo si fa come al solito sentire e risalire faticosamente fino alla cima di Prato all'Albero (1035 mt) e poi ancora giù al Passo della Colla: il cielo dal lato toscano è in piena evoluzione con squarci di azzurro che nutrono nuove speranze... si scende con
attenzione fino a Ronta e... attraversato il cavalcavia della ferrovia, ci si apre a noi un'altro mondo, quello che ci auspicavamo di incontrare, il vero Mugello, un territorio con un paesaggio di grande pregio e di grande bellezza, fatto di strette vie che si interesecano in uliveti e ombrose conifere di pino neri e marittimo dall'alto fusto. Su & giù per arrivare a Luco del Mugello dove ci siamo indirizzati verso Grezzano (piccolo borgo a 3 km) per "esplorare" un inedito passaggio che si congiunge con la SP 503 del Passo del Giogo attraverso un strada pastorale che taglia una fascia collinare "illibata" quanto incredibile che esista veramente, difficoltosa per i suoi strappi improvvisi e impegnativi ma dal vero sapore toscano.
Ritorniamo alla realtà, percorriamo ora gli ultimi interminabili km che ci portano alla seconda asperità giornaliera... quella del Passo del Giogo; sulla vetta ... niente SOSTA-PANINO perchè sono forti le raffiche di vento e siamo molto umidicci, preferiamo optare per la meravigliosa variante della incantata Badia di Moscheta dove nessuno e niente si può oppore alla nostra voglia di mettere qualcosa di sostanzioso sotto i denti.
Fare ritorno sulla strada maestra che arriva fino a Firenzuola però è un supplizio.... le gambe ora sono inchiodate per la sosta prolungata e la strada, annunciata da qualcuno come uno strappo, si dimostra a noi con tutte le carte in regola per essere chiamata SALITA (e che salita!). Si pedala con buon ritmo oltrepassando il centro di Firenzuola e costeggiando, in lieve discesa, la valle del Santerno fino a Coniale... ci attende l'ultima.....
Il Passo del Paretaio è sempre stato nei nostri cuori (ciclisticamente parlando) come una di quelle salite preferite che almeno una volta all'anno sono da percorrere, per dare lustro alla gamba e affinare la resistenza allo sforzo, sia per la sua distanza (10,7 km) e sia per la pendenza media che ti permette di spingere sui pedali... alzando il ritmo.
Il gruppo si è allungato e ognuno l'ha interpretata "alla sua maniera", per goliardare un pochino, per sentirci "campioncini per un giorno", insomma... per cazzeggiare, ma sempre ricompattandoci ancora una volta sul Passo e per chiudere ad Acquadalto questo circolare che consigliamo a tutti vivamente.
Percorsi 84 km / dislivello 2240 mt
Nessun commento:
Posta un commento