Riceviamo e pubblichiamo con piacere il "diario" di viaggio degli amici della UCF Baracca Lugo (a cui avevamo dato spazio di presentazione in un post di luglio) con riferimento alla loro partecipazione alla Randonnèe, Verona - Passo Resia, e le due ulteriori due tappe di completamento che hanno voluto programmare per confezionare una splendida escursione (3 gg) alpina sulla specialissima.
Verona- Sabato 21 Luglio 2012 ore 05,20
In dieci della Baracca siamo partiti
verso il Lago di Garda dove, come al solito, il Peler (vento forte da Nord) ci
accoglie e ci fara' compagnia per tutta la giornata mentre pedaleremo i 300 km
verso il Passo Resia al confine con l'Austria. Subito dopo 35 km iniziano le
prime seccature: rottura di un raggio della ruota anteriore e conseguente
rallentamento a bassa andatura fino al primo negozio di bici aperto, per
sostituzione completa del cerchio. Il primo controllo e' posto dopo 106 km e qui
inizia a piovere a dirotto, ma non saranno certo 2 gocce a fermarci: mangiamo,
ci copriamo e ripartiamo sotto il diluvio lungo la ciclabile che costeggia il
fiume Adige. Prima di Trento sbagliamo direzione e facciamo una decina di km
in piu' lungo una strada chiusa e sterrata che porta solo ad una discarica sotto
un monte! Dopo circa 2 ore smette di piovere ed al secondo controllo (Bicigrill
Salorno km 160) c'e' il sole ed un abbondante piatto di pasta che ci tira su il
fisico ed il morale; ripartiamo verso Bolzano passando per il Lago di Caldaro
contornati costantemente da piantagioni di mele e timbriamo a Merano al terzo
controllo (km 200) alle 17,00 circa mentre continua a soffiare vento contro
anzi, piu' saliamo piu' rinforza. Iniziano i saliscendi, la fatica si fa
sentire, il gruppo si sfalda e volano improperi. La ciclabile e' tutta
nostra, stupenda con degli strappi anche al 18/20 % che fanno male ma poi lo
strudel favoloso al quarto controllo, posto in uno chalet in riva ad un
laghetto, ci ripaga di tutto: scenario da favola tipo Heidi con annessa barista
in costume tipico della alta Val Venosta. Gli ultimi 35 km sono un calvario, il
gruppo Baracca si divide in due: i primi scelgono di salire al Passo Resia lungo
la statale che e' piu' stesa ma molto piu' esposta al vento, mentre gli altri
proseguono lungo la "nervosissima" ciclabile nel fitto del bosco.
Fa sempre
piu' freddo e quando finalmente raggiungiamo l'ultimo controllo a Resia, il
termometro segna 7 gradi!! Ce l'abbiamo fatta tutti, anche chi si voleva fermare
a S. Valentino alla Muta, perche' li' c'era l'albergo prenotato per la notte e
mancavano solo 5 km all'arrivo!.
UN SUCCESSO.
Le due tappe successive per rientrare a Verona sono state pura libidine ciclistica: il discesone verso Lana, Glorenza la citta' fortificata, la ciclabile invasa da biker domenicali con bambini nel carrello, tedeschi in vacanza con borse strapiene appese alle bici,la sconosciuta Val d'Ultimo e il durissimo Passo Castrin ovvero il "passo che non c'e'" , cosi' chiamato perche' scollina dentro una galleria. Poi la lunga salita verso Andalo, Molveno e il carinissimo Passo Ballin, facile e dolce e contornato da "un verde che abbaglia", planata su Riva del Garda, mega piatto di spaghetti a Torbole e rientro a Verona lungo la gardesana orientale. Totale percorsi km 650 in 3 giorni.
Il seme del "randagismo " e' stato gettato.....ora speriamo che nascano tante belle piantine
UN SUCCESSO.
Le due tappe successive per rientrare a Verona sono state pura libidine ciclistica: il discesone verso Lana, Glorenza la citta' fortificata, la ciclabile invasa da biker domenicali con bambini nel carrello, tedeschi in vacanza con borse strapiene appese alle bici,la sconosciuta Val d'Ultimo e il durissimo Passo Castrin ovvero il "passo che non c'e'" , cosi' chiamato perche' scollina dentro una galleria. Poi la lunga salita verso Andalo, Molveno e il carinissimo Passo Ballin, facile e dolce e contornato da "un verde che abbaglia", planata su Riva del Garda, mega piatto di spaghetti a Torbole e rientro a Verona lungo la gardesana orientale. Totale percorsi km 650 in 3 giorni.
Il seme del "randagismo " e' stato gettato.....ora speriamo che nascano tante belle piantine
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