Bagnacavallo lega il suo singolare nome ad un'antica leggenda che narra di una fonte terapeutica che avrebbe miracolosamente ridato le forze al cavallo dell'imperatore Tiberio.
Il cuore della cittadina, dal quale si diramano sinuose vie porticate, è Piazza della Libertà. Qui sorgono edifici medievali, come il Palazzo Vecchio (sec. XII-XIII) e la Torre Civica (sec. XIII), nella quale tra il 1848 ed il 1849 fu imprigionato il famoso "bandito romagnolo" Passator cortese, ed eleganti palazzi costruiti tra la fine del Settecento e la prima metà dell'Ottocento, come il neoclassico Palazzo Comunale ed il Teatro Goldoni, rinomato per la prestigiosa stagione di prosa. A Bagnacavallo si trova il Vicolo degli Amori, una stretta via che mette in comunicazione la piazzetta della chiesa del Carmine e via Vecchia Darsena. Nacque come passaggio dalla chiesa al convento dei Carmelitani, nel XVII secolo. Nell'800, dopo la soppressione degli ordini religiosi voluta da Napoleone, il convento fu riutilizzato come sede di un ospizio per donne in difficoltà (nei documenti dell'epoca è definito "Conservatorio per le fanciulle pericolanti"). Il suggestivo vicoletto, pavimentato in cotto, è illuminato di sera da lampioncini e segnalato da una targa in ceramica (posta sul lato che guarda via Vecchia Darsena); in occasione di feste paesane ospita mostre di fotografia o originali ambientazioni.
Il cuore della cittadina, dal quale si diramano sinuose vie porticate, è Piazza della Libertà. Qui sorgono edifici medievali, come il Palazzo Vecchio (sec. XII-XIII) e la Torre Civica (sec. XIII), nella quale tra il 1848 ed il 1849 fu imprigionato il famoso "bandito romagnolo" Passator cortese, ed eleganti palazzi costruiti tra la fine del Settecento e la prima metà dell'Ottocento, come il neoclassico Palazzo Comunale ed il Teatro Goldoni, rinomato per la prestigiosa stagione di prosa. A Bagnacavallo si trova il Vicolo degli Amori, una stretta via che mette in comunicazione la piazzetta della chiesa del Carmine e via Vecchia Darsena. Nacque come passaggio dalla chiesa al convento dei Carmelitani, nel XVII secolo. Nell'800, dopo la soppressione degli ordini religiosi voluta da Napoleone, il convento fu riutilizzato come sede di un ospizio per donne in difficoltà (nei documenti dell'epoca è definito "Conservatorio per le fanciulle pericolanti"). Il suggestivo vicoletto, pavimentato in cotto, è illuminato di sera da lampioncini e segnalato da una targa in ceramica (posta sul lato che guarda via Vecchia Darsena); in occasione di feste paesane ospita mostre di fotografia o originali ambientazioni.
Fonte: http://www.romagnadeste.it/
Nessun commento:
Posta un commento