Il collare di San Vicinio è
famoso in tutta la Romagna
e non solo, ogni anno da ogni parte d’Italia arrivano fedeli ad invocare la
salute e il conforto. Se i pellegrini aumentano di giorno in giorno il merito
va anche a papa Giovanni Paolo II che ha confermato che il maligno è tra noi e
va combattuto con ogni mezzo. Uno di questi mezzi è il collare di San Vicinio,
vescovo e protettore degli abitanti di Sarsina, un paese in provincia di Forlì
– Cesena, visse tra il III e il IV secolo a Sarsina dove arrivò cercando
rifugio dalle persecuzioni di Diocleziano. Si racconta che il vescovo fu eletto
direttamente da Dio e che il collare apparteneva al Santo che nei momenti di
preghiera e di meditazione, si appesantiva il collo con una grande pietra,
attaccandovela col collare e una catena, o che fosse il suo scomodo cilicio. Esperto
in veri e propri esorcismi si narra che fosse capace di liberare dal demonio
con il solo gesto della mano. Il collare ha due bracci di materia ferrosa,
uniti da un duplice snodo e terminati con due anelli combaciati. Oggi il
collare viene infilato la collo degli animali durante benedizioni ed esorcismi.
ma viene usato anche per benedire persone psicopatiche o colpite damalefici,
tanto che secondo le cronache l’incontro con la catena porterebbe a fatti
anomali inspiegabili. Si dice che la catena è la mano del Santo che con la sua
potente intercessione presso Dio, dona grazia a tutti coloro che giungono al
suo altare. All'interno della Cattedrale ci sono alcuni sacerdoti a cui compete
l'esecuzione degli esorcismi ma solo se autorizzati del Vescovo. Ogni 28 agosto
il paese dedica al Santo una festa particolare e emozionante. Anche se oggi il
collare viene adorato più come reliquia che non come rimedio magico è pur vero
che di testimonianze firmate e controfirmate è pieno l'archivio della
cattedrale. macabri ricordi che si accumulano nelle bacheche, insieme a volti
stralunati, bocche piene di bava e occhi sbarrati. Fonte: http://www.luoghiemisteri.it/
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