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mercoledì 12 novembre 2014

Un deserto ferrarese

La Riserva Naturale Dune fossili di Massenzatica occupa un'area di 47 ettari circa, nei comuni di Codigoro e Mesola. Situata nell’entroterra ferrarese tra il Po di Volano e quello di Goro, la riserva tutela una sequenza di dune fossili unica nel panorama regionale che testimonia la posizione di una linea della costa adriatica risalente all’età del Bronzo, circa 3000 anni fa. Le dolci ondulazioni del terreno, rivestite da basse praterie, si alternano ad avvallamenti rioccupati oggi da arbusteti e lembi di bosco, si elevano solo di pochi metri sul piano di campagna, ma contrastano fortemente con la sconfinata pianura coltivata circostante, paesaggio profondamente modificato dall’attività umana che ha bonificato le vaste aree paludose di un tempo. Le Dune Fossili di Massenzatica sono antichi cordoni dunosi litoranei databili all’incirca al IX secolo a.C., che ora si trovano nell’entroterra per via dell’avanzamento verso est della linea costiera, causato dal graduale accumulo di depositi alluvionali. Il complesso di dune costiere che un tempo andava da Ravenna a Chioggia nell’ultimo secolo è quasi completamente scomparso, a causa degli sbancamenti effettuati dall’uomo per livellare il terreno a fini agricoli e per l’estrazione di sabbia. Le Dune di Massenzatica si estendono, per 1.500 m circa, in direzione nord-sud con una larghezza media di 400 m. La presenza di terreno sabbioso molto permeabile determina, nel periodo estivo, condizioni di notevole aridità, per questo l’area è dominata da una tipica vegetazione erbacea xerofila, soprattutto sulla sommità delle dune. La specie dominante è una piccola graminacea, la codolina delle spiagge (Phleum arenarium), specie compagne sono la silene (Silene conica) e la peverina annuale (Cerastium semidecandrum). Nelle depressioni interdunali è presente una vegetazione arbustiva più fitta e varia costituita per la maggior parte da rovi (Rubus spp.) e, nelle depressioni più umide, da fitti popolamenti di felce aquilina (Pteridium aquilinum). Lungo il percorso naturalistico interno si può notare una farnia monumentale. Alcuni punti del sito sono infestati da specie alloctone, quali ailanto, robinia e spino di Giuda. Della fauna che frequenta le Dune Fossili ricordiamo il fagiano, la lepre, il tasso e la volpe.

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