Ultimo appuntamento prima del nostro Tour estivo e per dirla breve non si poteva chiudere nel migliore dei modi scegliendo questo percorso veramente entusiasmate e senza paragoni.
Grazie alla cortesia dei due nostri friends, Monica & Sergio, e la loro disponibilità ad ospitarci nella loro country-house di Massignano, certamente questo appuntamento non avrebbe avuto quel sapore di simpatia e amicizia che ci ha avvolto in questi due giorni "marchigiani".
Facendo appunto tappa a Massignano (AP) siamo riusciti ad avvicinarci in auto, al nostro punto di partenza, già all'alba (sveglia 5,30) cercando di scongiurare il caldo previsto per la giornata almeno per la prima lunga salita di Montegallo (15 km di lunghezza con un dislivello di 900 mt); risalendo la Val Fluvione ci siamo immersi nella vegetazione e con la strada in leggera ascesa (3%) che ci ha condotti prima ad Uscerno ( 510 metri sul livello del mare) e poi dopo una leggera ma costante ascesa alla località di Bisignano (630 metri sul livello del mare). Da qui inizia la prima vera salita della giornata che ci ha condotti dopo 3 km a Balzo di Montegallo (820 metri sul livello del mare) e successivamente al Passo, posto a 1.200 mt di altitudine.
Una discesa impegnativa fino ad Arquata sul Tronto (650 mt) e senza attardarci più di tanto, per la paura della calura che stava sopravvanzando, abbiamo imboccato l'attesa salita del giorno e cioè la Forca Canapine.
Una ascesa pedalabile, non impegnativa, se non per i suoi 18 km di lunghezza, ma dai due volti, fino ai mille metri arida e scoperta per l'esposizione al sole, e poi, fino alla cima posta a 1.500 mt, un bagno di natura dal sapore alpino.
Facendo appunto tappa a Massignano (AP) siamo riusciti ad avvicinarci in auto, al nostro punto di partenza, già all'alba (sveglia 5,30) cercando di scongiurare il caldo previsto per la giornata almeno per la prima lunga salita di Montegallo (15 km di lunghezza con un dislivello di 900 mt); risalendo la Val Fluvione ci siamo immersi nella vegetazione e con la strada in leggera ascesa (3%) che ci ha condotti prima ad Uscerno ( 510 metri sul livello del mare) e poi dopo una leggera ma costante ascesa alla località di Bisignano (630 metri sul livello del mare). Da qui inizia la prima vera salita della giornata che ci ha condotti dopo 3 km a Balzo di Montegallo (820 metri sul livello del mare) e successivamente al Passo, posto a 1.200 mt di altitudine.
Una discesa impegnativa fino ad Arquata sul Tronto (650 mt) e senza attardarci più di tanto, per la paura della calura che stava sopravvanzando, abbiamo imboccato l'attesa salita del giorno e cioè la Forca Canapine.
Una ascesa pedalabile, non impegnativa, se non per i suoi 18 km di lunghezza, ma dai due volti, fino ai mille metri arida e scoperta per l'esposizione al sole, e poi, fino alla cima posta a 1.500 mt, un bagno di natura dal sapore alpino.
Ma chi si azzarda di salire sulla vetta fino al piazzale delle Sciovie (come noi abbiamo fatto) viene rincompensato da una vista paradisiaca a 180° della Piana di Castelluccio e dai suoi molteplici colori prodotti dalla fioritura delle lenticchie.
Descrivere tanto.... non è possibile, perchè penso che sia uno spettacolo unico, non un semplice panorama!
Descrivere tanto.... non è possibile, perchè penso che sia uno spettacolo unico, non un semplice panorama!
Colori, colori e ancora colori... squadrati in culture rettangolari dalle molteplici e uniformi sfumature che vanno dal rosso, viola, azzurro, giallo, come a comporre un quadro artistico "naturale".
Un vasto altipiano avvolto da una corona di montagne in cui al centro è arroccato, su di una collina il piccolo paese di Castelluccio, questa è la decantata Piana (1230 mt altitudine) e noi ci siamo schizzati dentro... lungo l'unica strada che la taglia centralmente.
Una sosta obbligata a Castelluccio per un sano e corroborante ristoro, in una delle tante norcinerie messe a disposizione ai numerosi turisti presenti, per gustare quelle prelibatezze a base di prosciutto e salumi vari ( e tanto bere!).
Si riparte di nuovo, ci aspetta l'ultima fatica della Forca di Presta ma sappiamo che questi ultimi 6 km saranno facili e approcciabili per le nostre stanche gambe. Sulla vetta regna il silenzio e l'occhio può spaziare sulla valle del Piceno e le sue verdi colline incontaminate. Ora ci attende una lunga discesa (23 km) fino al punto di partenza, per chiudere questo straordinario circolare, e man mano che ci abbassiamo di quota il caldo si fa sempre più intenso... ma ora mai è fatta.
Si riparte di nuovo, ci aspetta l'ultima fatica della Forca di Presta ma sappiamo che questi ultimi 6 km saranno facili e approcciabili per le nostre stanche gambe. Sulla vetta regna il silenzio e l'occhio può spaziare sulla valle del Piceno e le sue verdi colline incontaminate. Ora ci attende una lunga discesa (23 km) fino al punto di partenza, per chiudere questo straordinario circolare, e man mano che ci abbassiamo di quota il caldo si fa sempre più intenso... ma ora mai è fatta.
Giudizio: Un percorso sicuramente approcciabile anche da tutti coloro che dispongono di una preparazione cicloturistica media, indicato nei mesi di maggio-giugno (per vedere la miglior fiorita) o settembre, evitando così la calura estiva che può inficiare sulle prestazioni. Ottimo fondo stradale, traffico assente e un colpo d'occhio da meritarsi un quattro stelle. Unica nota dolente la scarsità di fontane lungo il percorso nella sua parte centrale.
Voto ☺☺☺☺
17 luglio / 101 km percorsi / 2.185 mt dislivello / Tempo di pedalata 5.47 ore
Temperatura rilevata a Castelluccio 30° . Salite principali: Montegallo, Canapine, Presta.
Partecipanti n°5
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