Ti dicono Cuba e pensi...
a Fidel, a Che Guevara, la Revolucion... se sei un vecchio Compagno...
a Compay Segundo, la salsa, a Guantanamera... se sei un appassionato di musica...
ai sigari, al rum, a Hemingway... se hai palato fino e ti piacciono i sapori forti...
alle spiaggie caraibiche, alle palme, alle cubane... se sei un... vabbè, lasciamo perdere la definizione!
A pochi però, tranne forse a coloro che hanno avuto la fortuna di passare un pò di tempo nella isla vengono in mente le BICICLETTE !
Ma non bici qualsiasi (bisogna dire che a causa dei tanti anni di embargo economico le biciclette in uso sono per lo più vecchi e pesanti ruderi della ex Unione Sovietica o nel migliore delle situazioni biciclette "occidentali" relativamente recenti lasciate in regalo sul posto da qualche generoso turista) bensì bici trasformate dall'ingegno e dall'inventiva dei cubani in BICITAXI.
Solitamente hanno le sembianze di veicoli tipo risciò; generalmente il conducente dovendo trascorrere parecchie ore al giorno alla guida assume una posizione molto sdraiata, simile a quella adottata nelle bici reclinate che abbiamo avuto occasione di vedere nelle nostre ultime e recenti manifestazioni del Circuito Romagnolo. Altre invece assomigliano più ad un sidecar, avendo la bicicletta del taxista una carrozzina agganciata al lato per il trasporto del passeggero. Tutte quante comunque sono "accessoriate" o "elaborate" con i più svariati optional: ombrellone da spiaggia per ripararsi dal sole o dalla pioggia; specchietti retrovisori; bandierine varie; trombette clacson; alcune perfino montano impianti stereo dalle cui casse esce immancabilmente a tutto volume musica reggeton, un tipo di musica ora di moda e molto in voga tra i giovani non solo cubani ma dell'intera america latina.
L'attività del conducente di bicitaxi è una delle poche attività cubane "particular", ovvero "private" consentite dallo Stato. Ogni bicitaxi è dotato di una propria targa ed il conducente di un apposito permesso.
Questo tipo di mezzo di trasporto è altamente diffuso e utilizzato dai cubani per i loro piccoli spostamenti ad un prezzo relativamente basso, mediamente 10 pesos cubani (circa 30-40 centesimi di euro).
Pure i tusisti approfittano di questo caratteristico modo di girare in città ma attenzione: non sarebbe consentito. In realtà però su questa piccola trasgressione spesso si chiude un occhio. Il conducente del bicitaxi, sapendo che trasporta uno "yuma" (straniero nel linguaggio cubano) e quindi al rischio di infrazione e relativa multa da parte della polizia ci richiede un importo 5-10 volte maggiore di quanto normalmente avrebbe chiesto ad un cubano... e noi turisti concediamo volentieri quanto richiesto.
Per le strade di Cuba è facile incappare pure in bici trasformate in carretti-mercato per la vendita di frutta, verdura, dolci... ma in questo caso mi sento di dire che l'inventiva italiana li ha anticipati: il profumo dei bomboloni del carretto di Bacchini è, per noi lughesi di una certa generazione, una di quelle emozioni-sensazioni indelebili della nostra infanzia!
Hasta la vista a todos
Daniele (Ad Maiora Friends)
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