Dal 1 gennaio 2011 scatta il divieto di produzione, commercializzazione e utilizzo dei sacchetti in plastica non biodegradabili. Oggi la grande distribuzione sta già utilizzando quelli in Mater Bi, il top dell’ecocompatibile ma anche della fragilità, esiste però un’alternativa: si tratta di una busta di plastica, trattata però con particolari additivi che, una volta abbandonata dell’ambiente, si consuma in fretta, in uno o tre anni. Certo il Mater Bi è molto più veloce - a distruggersi ci impiega appena 6 mesi - entrambi i prodotti sono comunque lontani dal vecchio sacchetto di plastica che per togliere il disturbo di anni ne impiega ben 400. In mancanza di precisazioni dall’alto (i decreti attuativi) la grande distribuzione sembra restia a scegliere questa “via di mezzo”. Ecco che, quindi, alle lamentele di chi non riesce nemmeno ad arrivare con la spesa alla macchina perché il sacchetto in Mater Bi si “decompone” strada facendo, i supermercati rispondono con sporte in tela, in plastica dura, in carta cementificata: tutte riutilizzabili infinite volte.
Fonte: Repubblica dicembre 2010
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