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domenica 9 gennaio 2011

Un soffice letto di nuvole!

Quando nei post precedenti avevo sottilineato che "la MTB ci vizia" in inverno, oggi vi è stata la constatazione reale di ciò che volevo intendere: sveglia all'alba.... giornata out, grigia, fredda, umida e nebbiosa, la pianura non perdona!
Nemmeno un dubbio, zaino sulle spalle e inforco la mia MTB in direzione del meeting point del Briko dove si ritrovano tutti i bikers lughesi e gli Ad Maiora Friends.
Usti che oggi è "Condottiero x 1 giorno" ha modificato il percorso previsto e ci direziona a Zattaglia; non è facile tracciare il percorso quando tutti gli elementi ti dicono che andare oggi in offroad sarà una incognita, per il fondo del terreno che sarà sicuramente fangoso a causa dell'innalzamento delle temperature . Ma la voglia è tanta....
La nebbia è consistente, a Zattaglia (170 mt di altitudine) è ancora lì che ci perseguita... non si è alzata e il freddo percepito è fastidioso e ci induce a far presto nel partire: la prima parte del tracciato ci porta lungo la Val di Fusa sulla strada asfaltata, fino all'agriturismo Martin Poggiolo, poi si prosegue per quella colorata valle e quella pedalabile ascesa del Monte Romano. Siamo usciti dalla coltre di nebbia, una barriera che ci impedisce di vedere un cielo sereno e gustare un tepore inaspettato (10°) e forse anche ora mai dimenticato: che gusto!
Il fondo tiene e giunti sulla vetta si prosegue con un buon ritmo verso Ca' Malanca, deviando in discesa per una veloce carrareccia a San Cassiano e rientrare nuovamente... al freddo, nella nebbia. Maledizione!
Scendiamo verso valle sulla S.P. e dopo 3 km (e un freddo cane!), poco prima di Strada Casale, Usti ci ha condotti su una impegnativa quanto panoramica salita denominata Cà di Belli (5km). Abbiamo rimesso fuori la testa dalla coltre nebbiosa e il gusto è riesploso, anche se la fatica è stata tanta. Ho scritto di salita impegnativa, intendendo non solo la sua lunghezza kmetrica ma anche per le sue frequenti impennate con pendenze degne di note, e per il terreno che con l'inalzamento delle temperature tendeva a smogliare provocando un minor grip  e che nel complessivo ci ha costretto + volte a smontare dal mezzo e ... camminare.
La conclusione, con lo svalicamento di questa "sudata" ascesa, ci ha indirizzati verso al conosciuta Cavina e il ritorno "asfaltato" a Zattaglia. In generale abbiamo percorso 39 km e 1050 di dislivello.

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