...il Paradiso arrivando dall'Inferno! |
E’ sì, cari amici, sono passati alcuni giorni dal nostro rientro dal Tour 2011 Alpi Giulie ed è ora un piacere condividere le esperienze provate con tutti coloro che ci seguono sul Blog (che incremento che c'è stato quest'anno! + di 12mila visitatori) e sono affascinati dal cicloturismo escursionistico che pratichiamo.
Il consuntivo è presto fatto: i 20 partecipanti hanno percorso 478 km , in 30h e 32 min. le 6 tappe programmate, con un dislivello metrico di 10.465 mt.
Niente male… vero?
Niente male… vero?
Le principali salite affrontate sono:
· Sella Chiampon – 804 mt – lunghezza 9,7 km
· Casera Razzo – 1780 mt – lunghezza 24,6 km
· Monte Crostis – 1934 mt – lunghezza 15,5 km
· Sella Cereschiatis – 1096 mt – lunghezza 18,3 km
· Sella di Sompdogna – 1396 mt – lunghezza 18,2 km
· Sella Nevea – 1162 mt – lunghezza 17,8 km
· Altipiano del Montasio – 1515 mt – lunghezza 4,3 km
· Passo del Predil – 1156 mt – lunghezza 5,1 km
· Cima Mangart – 2047 mt – lunghezza 11,3 km
· Vrsic Pass - 1612 mt– lunghezza 9,70 km
· Korensko Sedlo – 1040 mt – lunghezza 3,4 km
Fin dal primo giorno ci siamo resi conto che sarebbe stato un fantastico pedalare, senza preoccuparci di nulla se non di non perdere neanche un attimo di quel tempo che si gode con la propria specialissima. Grazie all'ottima organizzazione ADM ed assistenza dispensata anche dagli stessi partecipanti che già da molte edizioni sono presenti, si è pedalato nella massima tranquillità e sicurezza seguendo un programma così ben dettagliato da farci scoprire giorno per giorno nuove bellezze. E così abbiamo ammirato paesaggi spettacolari della Alta Carnia friulana e della Slovenia, attraversato paesi caratteristici, panorami strabilianti e in tutte le tappe conquistato passi alpini da togliere il fiato dall'emozione. Ma avremo altre occasioni per raccontare nei dettagli il pedalare con la nostra fida specialissima lungo le numerose piste ciclabili del Friuli ricavate dai percorsi ferroviari dismessi oppure l’aver conquistato la vetta del Mangart, una sconosciuta ascesa slovena che ci ha lasciato senza parole per la sua unicità panoramica, fino al “sacrificio” del Monte Crostis reso ancora più insidioso dalla pioggia battente ma allo stesso tempo gratificante di una impresa compiuta…. e poi tanto, tantissimo ancora!
Sicuramente è stato un giro impegnativo che richiede una preparazione adeguata, ma assolutamente ben ripartito da renderlo abbordabile senza paura.
E poi… che piacere pedalare in gruppo condividendo lo spirito di Ad Maiora!
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