Dopo la giornata di riposo, dove a parte qualche mini-escursione organizzata a Tarvisio e ai Laghi di Fusine attuando così un studiato relax collettivo finalizzato a riprendere la migliore forma fisica un po incrinata delle fatiche patite nelle quattro giornate trascorse, eccoci pronti per la classica giornata del circolare che prevede un percorso di 107 km con 3 salite su un dislivello di 2680 mt, ma anche pronti per disputare la "fatidica" corsa conclusiva che determinerà il Campione ADM 2011. Per questa ragione il 4 sera, dopocena, la tensione si avverte immediatamente e dopo il consueto briefing del Condottiero i vari componenti del gruppo con silenziosa e felpata strategia, sgattatiolano via per ritirarsi ognuno nelle proprie stanze; solo in pochi visitano i Casinò di Kraniska Gora ( e addirittura vinciamo qualche spicciolo). A colazione alle 7,15 tutti ci presentiamo affamati e bellicosi: riparte subito la liturgia dei "panini da portarsi appresso", cosa vietatissima dal regolamento dell'Hotel che in bella evidenza ha esposto un cartello con scritto "SDRAVNE VERBEDE KARNIE SARVAMNE..........." che tradotto dallo sloveno significa " Vietato asportare cibo (panini) al di fuori dalla sala ristorante, ai trasgressori oltre all'addebito di un buffet di capodanno sul conto della camera, saranno tagliate le gomme e i baffi". Ma la minaccia dei baffi spaventa Borgh-Ezio che prende il cartello ammonitore e lo inserisce fra due fette di salame e tre sottilette e lo fa sparire.... ingurgitando il tutto.
Usciamo ugualmente tutti dalla sala ristorante con le tasche rigonfie di ogni ben di Dio.
Bura in un eccesso di sicurezza inserisce una banana e due panini nella parte anteriore dei pantaloni ma viene subito fermato dalla cameriera, deriso e denudato. Partiamo alle 8,30 come da programma con una giornata fresca e limpida, ripercorrendo la ciclabile che porta a Tarvisio e sempre di buona lena arriviamo al Passo del Predil (1150) in meno di 2 ore. E qui si consuma il secondo dramma del povero Pirelli: nell'imboccare la salita del Mangart non si avvede di un canalino distanziante di un viadotto e ci finisce dentro con la ruota anteriore, non cadendo, ma per rimanere in equilibrio piega irrimediabilmente la sua ruota da 500 euro che prende la forma di una mazza da pelota basca. Cerchiamo di porre rimedio al danno ma subito ci accorgiamo che è impossibile ripararlo e convinciamo Pirelli a far rientro in Hotel in autostop. Fermiamo quindi un pulmino slovacco con 4 ceffi a bordo ( sono affiliati della banda Bader Meinoff) ma Pirelli in lacrime si rifiuta di salire a bordo temendo per la sua verginità. Poi finalmente troviamo una coppia gay di Monaco su un'altro furgoncino che subito si offrono di accompagnarlo all'Hotel (pare si sentono ancora!) (è andata meno peggio di quel che si poteva immaginare). La salita del Mangart (2040 mt) fatta da tutti noi rimarrà nella storia non solo di Ad Maiora ma di tutto il ciclismo amatoriale: 10 km di pura poesia.
La fatica viene completamente annulata dai panorami unici e imperiosi che ci accompagnano fino alla cima dove un piccolo viottolo ci concuce sulla cresta della montagna da dove si può vedere l'Italia, l'Austria e nelle giornate più limpide anche la Groenlandia.
Ritorniamo verso Trenta in territorio sloveno dopo 4 ore di bicicletta e 80 km percorsi, per affrontare l'ultima salita del programma: quella decisiva, quella della gara finale. Il Vrsic Pass si presenta su una lunghezza di 9 km con 1000 mt di dislivello ma è una ascesa regolare, da pedalre senza troppa difficoltà dopo tutto quello che abbiamo affrontato in questo Tour.
Nota agonistica: la sfida è stata raccolta da pochi e non sono state segnalate note degne di menzione ( mancava il Condottiero a scaldare gli animi), ci limiteremo a fare una mera classifica d'arrivo:
1) Maltomen (Il figliuol prodigo è tornato! Grandissimo.)
2) Morozzi (Se ci fosse stata Milena all'arrivo...)
3) Bura (Che delusione dopo tutti quegli allenamenti e proclami)
4) Ezio (Gallina vecchia fa buon brodo... e se la mangia)
5) Gigino / Angelita ex equo (Chissà perchè Gigino....)
6) Roby (Una Caterpillar)
7) Elena (New entry ma che doga!)
8) Michele (il nostro..... Oscar Pistorius)
.... e poi via via tutto il resto del gruppo, a dire il vero con poco distacco.
.... e poi via via tutto il resto del gruppo, a dire il vero con poco distacco.
Forse il vero, unico modo intelligente di percorrere questi giri! e poi senza pensarci a lungo, giù lungo una ripida discesa caratterizzata da tornanti pavimentati in porfido che fanno vibrare le budella e per il terrore della Brunellina che è talmente aggrappata al manubrio con forza che all'arrivo ha raddrizzato le curve dello stesso.
Ora ci attende la serata dei resoconti, dove faremo il punto della giornata con tanto cazzeggio e con l'assegnazione della tanto ambita Maglia Nera!!!!
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