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mercoledì 26 giugno 2013

Aglio di Voghera

Sapore autentico della tradizione, l’Aglio di Voghiera Dop vanta un profondo legame con il territorio d’origine e le genti che lo abitano. E’ coltivato da secoli nella fertile Pianura Padana Ferrarese, ecosistema dalle condizioni climatiche peculiari da sempre vocato alla produzione di aglio. Fin dall’epoca degli Estensi, infatti, signori di Ferrara dal 1288 al 1598, l’area dell’antica Voghenza, oggi Voghiera, è destinata alla coltivazione di piante da orto, erbe aromatiche e soprattutto aglio. Dopo la fine della dominazione estense, illustri proprietari della zona che avevano apprezzato il valore e la qualità di queste fertili terre, un tempo situate lungo il corso del fiume Po, hanno portato avanti la coltivazione dell’aglio che si è mantenuta fino ai nostri giorni. Di colore bianco luminoso e uniforme, raramente striato di rosa, il bulbo dell’Aglio di Voghiera Dop è di grossa pezzatura e ha una forma rotondeggiante, leggermente appiattita nel punto in cui si inserisce l’apparato radicale. L’aglio non nasce dai semi prodotti dallo stelo floreale bensì, per via vegetativa, dai bulbilli interrati. Ogni anno, infatti, tra settembre e novembre, i migliori bulbilli di Aglio di Voghiera Dop della coltura precedente vengono selezionati manualmente e piantati. Solo i bulbilli più carnosi, sani e uniformi, opportunamente scaldati tra i 25°C e 35°C (da 8 a 10 ore) per eliminarne l’umidità, sono utilizzati per la riproduzione, e in media occorrono da 600 a 1300 kg di bulbilli per ogni ettaro di terreno. La maturazione avviene tra i primi giorni di giugno e gli ultimi di luglio, quando si effettua la raccolta. Bulbi e steli, tradizionalmente lavorati a mano, sono fatti essiccare e successivamente confezionati in vari formati.

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