sabato 30 aprile 2011
giovedì 28 aprile 2011
Circolare Val Serena
DOMENICA 1 MAGGIO
Punto parcheggio pre-ingresso paese, a destra, provenendo da Imola, zona Conca Verde
Percorso: partenza da Fontanelice, salita della Maddalena, Passo della Raticosa da Piancaldoli, Passo della Futa, discesa a Pian del Voglio, Val Serena,Madonna dei Fornelli, Castel dell'Alpi, Montefreddi, Passo della Raticosa, Piancaldoli, discesa Bordona, Castel Del Rio, Fontanelice.
RITROVO ore 7.00 (IN AUTO) BRIKO Lugo
PARTENZA ore 8.00 FONTANELICE
P. DIFFICOLTA’ ***
DISTANZA KM 104 / 2.219 mt. disl.
Da Fontanelice prende il via questo interessante percorso circolare che ci darà modo di pedalare su colli nascosti e inediti dell’Appennino Bolognese. All’uscita dalla cittadina, dopo un km sulla dx troviamo lo svincolo per la prima salita, quella della Maddalena, che ci conduce fino a bivio Belvedere dove ci indirizziamo verso Giugnole, Piancaldoli, Passo della Raticosa. Pedaliamo in altura (1000 mt) con una serie di impegnativi saliscendi per circa 13 km fino al Passo della Futa: subito dopo, voltiamo a destra per Roncobilaccio e di nuovo subito a destra per Bruscoli, immettendoci così sulla SP 59. Appena imboccata questa strada, sulla sinistra notiamo il cimitero militare tedesco. La strada, dopo una breve salita, inizia a scendere. In questo tratto si può andare piuttosto forte anche se vi consiglio di ammirare l’abetaia che racchiude da ambo i lati la strada, veramente meravigliosa. Alla successiva deviazione per Roncobilaccio noi proseguiamo dritto verso Bruscoli. Si passa una cava sulla destra, dove la strada inizia a risalire e finisce l’ombreggiante bosco. Dopo un km la strada riprende a scendere e affrontiamo alcune curve anche piuttosto impegnative. Passiamo per Fratte e quindi arriviamo a Bruscoli: siamo sempre in Toscana nel comune di Firenzuola e stiamo procedendo lungo la SP 59. Dopo Bruscoli c'è un
mercoledì 27 aprile 2011
Energia & ambiente
Sono 6.650 i nuovi impianti fotovoltaici di privati, enti o pubbliche amministrazioni dell’Emilia-Romagna che Enel ha allacciato nel 2010 alla rete elettrica. Le centrali, spiega l’azienda, vanno da una potenza installata minima di 1,5 Kw ad un massimo di 6 Mw. In totale,grazie all’energia del sole e al lavoro di Enel in fase di connessione, all’inizio del 2011 l‘Emilia-Romagna si è arricchita di 225,3 Mw da energie rinnovabili, in grado di coprire il fabbisogno energetico di oltre 100.000 famiglie. A segnare il record di nuovi allacci fotovoltaici sono state la provincia di Bologna con 1.199 impianti attivati nel 2010 e una potenza installata di 33,6 Mw, quella di Ravenna con 923 allacci e una potenza installata di 62,8 Mw, e quella di Forlì-Cesena con 914 nuovi impianti e una potenza installata di 26,7 Mw. Per quanto riguarda il fotovoltaico, conclude Enel, quello del 2010 è il miglior risultato di sempre in Emilia-Romagna sia in termini numerici sia di potenza.
Fonte: www.ansa.it
martedì 26 aprile 2011
Se fosse.....
Invece di osservare singolarmente le varie salite (Maddalena, Piancaldoli) considerassimo l'ascesa al Passo della Raticosa un tutt'uno, addirittura partendo da Fontanelice, ci risulta una ascesa incredibile con i suoi 840 mt di dislivello espressi in 24.10 km. Incredibile non solo per la sua lunghezza ma anche per la diversità panoramica espressa, dalla intensità di "strappo" del primo tratto della Maddalena, agli altalenanti 7 km di falsopiano fino a Piancaldoli, alla salita vera e propria fino al Sasso di San Zanobio e per concludere una vista dall'alto che spazia dalla Valle dell'Idice, ai Casoni di Romagna, a Monghidoro, che ci conclude al Passo posto a 960 mt di altitudine.
Il piacere della bicicletta
di Alfredo Oriani.
"Il piacere della bicicletta è quello stesso della libertà, forse meglio di una liberazione andar-sene ovunque, ad ogni momento, arrestandosi alla prima velleità di un capriccio, senza preoccupazioni come per un cavallo, senza servitù come in treno.
La bicicletta siamo ancora noi , che vinciamo lo spazio e il tempo; stiamo in bilico e quindi nel-la indecisione di un giuoco colla tranquilla sicurezza di vincere; siamo soli senza nemmeno il contatto colla terra, che le nostre ruote sfiorano appena, quasi in balia del vento, contro il quale lottiamo come un uccello.
Non è il viaggio o la sua economia nel compierlo che ci soddisfa, ma la facoltà appunto di interromperlo e di mutarlo, quella poesia istintiva di una improvvisazione spensierata, mentre una forza orgogliosa ci gonfia il cuore di sentirci così liberi.
Domani la carrozzella automobile ci permetterà viaggi più rapidi e più lunghi, ma non saremo più né così liberi né così soli: la carrozzella non potrà identificarsi con noi come la bicicletta, non saranno le nostre gambe che muovono gli stantuffi, non sarà il nostro soffio che la spinge nelle salite.
Seduti come in un treno non ci tornerà più l’illusione di essere giovani, correndo coll’impeto stesso della giovinezza; non avremo trionfato del vento, non ci saremo ritemprati nella fatica al sol; ma la nuova macchina c’imporrà le preoccupazioni dei propri guasti non riparabili al momento, c’impedirà di sognare, perché non potremo più guidarla istintivamente, e ci darà il senso doloroso del limite, appunto perché separata da noi, sospinta da una forza che non può fondersi colla nostra"..
Alfredo Oriani - Scritto e tratto dal suo diario di viaggio in bicicletta nel 1918 tra l ‘Emilia e la Toscana.
lunedì 25 aprile 2011
Un mese di fuoco
In effetti gli appuntamenti in calendario per il mese di maggio sono forse un po'...troppi, tanti, eccessivi. Probabilmente si, ma ogni Ad Maiora Friends sa bene che può gestirli a suo piacimento, esserci o preferire altro, non ha importanza.... ciò che è invece fondamentale è esserci ma con il giusto spirito da vero protagonista! Ogni nostro appuntamento è per noi una impresa: fantastico, vero?
E allora potete capire perchè è così abbondante l'offerta, un menù dove si può pescare a piacimento il percorso più idoneo, manifestazione cicloturistica o......
Ma vediamo quindi il calendario di maggio:
- 1 maggio Circolare Val Serena (km 104 / 2219 mt)
- 8 maggio GF Giro della Romagna (km 170 / 2000 mt)
- 15 maggio Monte Grappa Day (km 90 / 2177 mt)
- 22 maggio Brevetto Calderaro ( 138 / 2516)
- 29 maggio GF Città di Lugo (km 178 / 2850 mt)
giovedì 21 aprile 2011
Tour 2011 Alpi Giulie
Ancora due posti disponibili per il Tour estivo, Alpi Giulie (31 luglio / 6 agosto). E' scaduto il termine in cui far valere il diritto di prelazione per gli associati Ad Maiora Friends (quelli che hanno partecipato almeno ad una edizione) e il consuntivo degli iscritti è più che soddisfacente: ben 18 su 20 partecipanti ammessi!. Pertanto chi volesse far parte di questa avventura sulla specialissima (download programma / menu) sono disponibili ancora due posti.
Scriveteci al più presto a: admaiora2004@libero.it per essere protagonisti in questa speciale edizione del 10° anno.
Buona Pasqua
Qualche giorno di vacanza non fa certo male... approfittando della Pasqua ci possiamo concedere una po di relax fisico e mentale. E per osservare il detto che recita ".... la Pasquetta con chi vuoi" intendendo l'evadere dalla quotidianità, bene anche noi di Ad Maiora ci concediamo il giusto riposo ciclistico "rompendo le righe" per questo long-weekend.
Ci diamo appuntamento il 1° maggio per il primo vero appuntamento targato Ad Maiora: la Val Serena e Montefreddi. Non mancate!
Ci diamo appuntamento il 1° maggio per il primo vero appuntamento targato Ad Maiora: la Val Serena e Montefreddi. Non mancate!
Dimenticavo.... Buona Pasqua a tutti.
Una salita in "discesa"
Ad Ariccia, a sud est di Roma, nella zona dei castelli conosciuta per le sue origini vulcaniche, un anonimo tratto della statale che collega il lago di Albano a Nemi, sembra sfidare le leggi della gravità. Qui si trova la più nota tra le "salite in discesa" italiane, un curioso fenomeno geomagnetico (per gli specialisti, semplice illusione ottica) che sembra invalidare la legge di gravità. Nella zona attraversata dalla statale 218, tra il lago di Albano e di Nemi, in direzione Rocca di Papa; al km 11, segnalato da un pilastrino, si raggiunge un dosso, a quota 550 m , dal quale inizia una discesa davvero sconcertante. Qualsiasi oggetto sferico o cilindrico, infatti, risale spontaneamente la pendenza e anche i mezzi di trasporto su ruote risentono della stessa anomalia, accelerando in salita e rallentando in discesa.
La prova di questa assenza di gravità è certificata: un'auto posta in folle e senza freno, si muove lentamente risalendo la strada. Un fenomeno simile si verifica anche anche a piedi; scendendo si incontra una certa resistenza mentre salendo ci si sente come sospinti da dietro. L'acqua poi supera tutti i limiti e lo si può verificare con un divertente esperimento: versandone una bottiglia a terra, si nota che dapprima si raccoglie in una pozza e poi comincia a risalire lentamente verso l'inizio della discesa. L'intera area è annoverata tra le zone più anomale dal punto di vista magnetico, rispetto all'andamento naturale del magnetismo terrestre. Tuttavia solo in Italia se ne contano altre quattro o cinque, per non parlare delle più estese e note a Sedona e in Israele, nei pressi di Tel Aviv.
Fonte: http://www.lifegate.it/
mercoledì 20 aprile 2011
Passo della Raticosa (via Peglio)
Il passo della Raticosa è uno dei passi appenninici più conosciuti in quanto collegamento “storico” tra le città di Firenze e Bologna e strada primaria prima che fosse aperta l’autostrada del Sole.
Ora è frequentato da bikes e ciclisti che vogliono pedalare in altitudine, affrontandolo dai vari versanti: uno di questi è quello denominato Peglio con partenza da Firenzuola.
Questa è una salita lunga (24,5 km ) nel suo totale, non eccessivamente impegnativa per la pendenza espressa e con la possibilità di "respirare" nei due tratti in discesa che caratterizzano questo particolare percorso.
Partendo dal centro di Firenzuola ci attende il primo tratto di ascesa di 2,2 km al 7% di pendenza, poi in discesa per altrettanto fino ad oltrepassare un ponte sul torrente Diaterna e immediatamente si risale per 4 km sempre con una pendenza al 7% fino a giungere al borgo di Peglio ( Peglio era anticamente Signoria degli Ubaldini: almeno dal 1100 e poi confermata dall'Imperatore Federico II nel 1220): si svalica e si ridiscende velocemente per circa 3,5 km per affrontare l’ultimo tratto di salita di ben 12 km, ma da tener presente di tratti impegnativi brevi e un lungo tratto di falsopiano nei pressi del Sasso San Zenobi. Con una vista panoramica e sublime sulle valli circostanti si giunge al Passo della Faticosa posto a mt 957. Possibilità di ristoro.
martedì 19 aprile 2011
... a proposito di salite!
A Roma, nel Rione Monti, c'è un lungo e leggero pendio, chiamato Salita del Grillo. La strada mutua il nome dalla famiglia Capranica del Grillo, casato nobile della provincia romana, che annovera tra i suoi membri anche il Cardinale Domenico: nominato da Martino V e attivo nella Curia soprattutto sotto il suo successore Niccolò V, Domenico Capranica fondò il Collegio che porta il suo nome. Nel XVII secolo alla famiglia Capranica passarono i possedimenti, i titoli ed i beni patrimoniali dei Marchesi del Grillo: da uesto momento in poi, la famiglia fu proprio conosciuta come Capranica del Grillo.Il casato ebbe tra i suoi figli anche il Marchese Onofrio del Grillo, ricco nobile che ispirò, molti anni dopo, con la sua eccentricità, il film di Mario Monicelli con protagonista un grandissimo Alberto Sordi. La famiglia possedeva poi, alla fine della strada a lei dedicata (indice peraltro dell'elevatissimo grado di nobiltà raggiunto) un palazzo nei pressi dei mercati di Traiano.Il palazzo, adiacente ad una Torre medioevale, fu acquistato nel settecento da Baldassarre dei Conti: in cima alla costruzione fu posto un fregio in stucco e cemento, che reca la scritta "Ex marchione de Grillis".Proprio dalle finestre della torre il Marchese Onofrio del Grillo era solito cimentarsi in uno dei suoi passatempi preferiti, ovvero il lancio di pietre sul capo degli ebrei che transitavano lungo la Salita del Grillo. Gli ebrei si recarono un giorno a protestare dal Papa, che convocò il Marchese e - malgrado le sue rimostranze - lo costrinse ad obbedire. Il Marchese si piegò, ovviamente, al volere del Vicario di Cristo, ma la leggenda vuole che chiese ed ottenne da costui la possibilità di farsi perdonare per il male arrecato agli ebrei lanciando loro, stavolta, dei frutti. Sembra che il Marchese non specificò al Papa di che frutti si dovette trattare: per questo, si divertì molto a lanciare sui malcapitati delle pigne.
lunedì 18 aprile 2011
Oriolo dei fichi
Nel 1057 il sito di Oriolo venne fortificato con un castello voluto dall'Arcivescovo di Ravenna. Alla Chiesa di Ravenna appartenne formalmente con discontinuità fino al 1474. Successivamente Carlo II Manfredi acquistò la rocca esistente e la ristrutturò, costruendo la possente torre esagonale "a doppio puntone", unica in Italia, che ancora oggi ammiriamo e che da allora è il simbolo di Oriolo.
Conquistato e saccheggiato da Cesare Borgia, il castello venne restaurato dai Veneziani; nel 1509 la rocca, unitamente alla città di Faenza, divenne definitivo dominio dello Stato Pontificio perdendo importanza militare vera e propria. Fin dal XIV secolo al territorio di Oriolo fu riservata un'ampia autonomia amministrativa che garantì sicurezza e prosperità ai suoi abitanti. Il Comune di Oriolo continuò ad esistere anche sotto il governo pontificio ed ebbe i propri Statuti nel 1518. Il Consiglio del Castello, formato da dodici tra i maggiori possidenti residenti in zona, nominava alcuni pubblici ufficiali e gestiva i proventi delle imposte locali sui terreni, sotto la sorveglianza del castellano nominato dal Consiglio Generale di Faenza.
L'acquisizione di vaste estensioni di terreno da parte del clero cittadino portò alla scomparsa quasi totale dei piccoli coltivatori locali, causando un generale impoverimento della località e la crisi del Comune di Oriolo, che fu soppresso nel 1689.
Nel 1753 la Rocca, ormai in rovina, venne ceduta in enfiteusi a Sebastiano Orioli; nel 1771 passò a Vincenzo Caldesi. Infine nel 1983 attraverso un atto di donazione la Torre, con il parco circostante vasto un paio di ettari, è ritornata di proprietà del Comune di Faenza, ed è stata in parte restaurata.
domenica 17 aprile 2011
Sia lode al dubbio!
Come avevamo previsto questo appuntamento, seconda prova del Circuito Romagnolo, si è dimostrato maggiormente impegnativo rispetto alla manifestazione faentina della scorso weekend, e non soltanto per un maggior chilometraggio di percorrenza ma per la diversità di pendenza delle salite indubbiamente meno "dolci", meno pedalabili, più nervose ( ma quanto è bello il Valico del Manzo!). La temperatura di ben oltre dieci gradi inferiore e con un vento contrario sostenuto, ha reso ancor più impegnativo l'impegno profuso.
Per quanto riguarda l'organizzazione è strano il veder perseverare degli errori, come ad esempio il primo controllo posto a S. Mamante che naturalmente porta ad una inevitabile coda dei cicloturisti in transito, vista la stretta carreggiata in cui non riescono a defluire gli stessi e per di più in arrivo da uno strappo impegnativo! Domanda... perchè non cambiare? Il secondo punto critico riguarda invece il senso cicloturistico della manifestazione ( e del Circuito Romagnolo) nel predisporre il "parco chiuso" alla partenza senza rispettare lo spirito della partenza alla francese e cioè - timbro e via - ma generando così una massa di ciclisti che si muovono a forte velocità per strade secondarie monocarreggiata ad alto rischio di incidenti.
Domanda... è meglio la guardare alla sicurezza o sgombrare rapidamente la piazza?
Sul resto niente da eccepire, anzi è sempre bene dispensare complimenti per la segnaletica, precisa e visibile, per i ristori abbondanti e con un service di qualità, e per l'ottima ristorazione all'arrivo che è l'espressione romagnola di questa piccola polisportiva di Russi.
Un vero peccato per lo stato di certe strade (vedi discesa Pieve Salutare) ma questo non si può certo imputare a responsabilità degli organizzatori.
Percorsi 154 km, 1960 mt dislivello metrico.
Percorsi 154 km, 1960 mt dislivello metrico.
giovedì 14 aprile 2011
GF "Strada dei vini e dei sapori" Russi
Russi (RA) - 17 Aprile 2011
Secondo appuntamento del Circuito Romagnolo con la classicissima organizzata dalla Bertolt Brecht di Russi: un percorso che si snoda sulle colline forlivesi con una splendida perla, quale e’ la salita al Valico del Manzo. Quasi duemila metri di dislivello distribuiti con attenzione, che mostrano un percorso a due volti: fino a Predappio si susseguono tre nervose salite di S. Mamante, Volture, S. Cristoforo per sfogare l’adrenalina iniziale, il lungo passaggio fino a Premilcuore e poi a conclusione “calano gli assi” con l’impegnativo Valico del Manzo e dell’interminabile Monte Colombo.
Ma non è finita! …dalla Pieve Salutare a Russi mancano ancora 32 km di pianura e sono una interminabile agonia dove solitamente i fondisti hanno rivalsa sugli scalatori!
Note: ricordarsi il foglio di via / prima sosta-ristoro sul Valico del Manzo.
Ritrovo / alle ore 06,45 Parcheggio Stazione FS Russi
Iscrizione Euro 7 – Prescrizione obbligatoria
Consegna del foglio di via entro le ore 15.30 (Piazza Farini)
Percorso GF Km. 153 - Dislivello 1.880 mt
Percorso: Russi, Cosina, S. Mamante, Converselle, Castrocaro, Volture, S. Lorenzo in Noceto, S. Cristoforo, Fiumana, Predappio, Strada S. Zeno, Premilcuore, Valico del Manzo (R), Portico, Rocca San Casciano, Monte Colombo, Baccanelli, Pieve Salutare (R), Castrocaro, Villagrappa, Cosina, Russi.
E la pillola va giù....
Per fare il pieno di antiossidanti è meglio prepararsi una macedonia o mandar giù una pillolina?
Pillole di vitamina C contro i capillari fragili, compresse di vitamina E contro le rughe, pastiglie ultiminerali contro la caduta dei capelli, perle di betacarotene per favorire l'abbronzatura……E' il boom degli integratori, una miriade di prodotti che affollano gli scaffali dei supermercati. Servono davvero? I prodotti sintetici possono servire - spiega il professor Benvenuto Cestaro, Ordinario di biochimica della Facoltà di Medicina dell'Università di Milano - ma quelli naturali sono più efficaci. Prendiamo il caso della
martedì 12 aprile 2011
Monte Colombo
Quando si dice una “bella” salita pedalabile… questa potrebbe essere il Monte Colombo, da Rocca San Casciano (215). La sua pendenza media è del 4,5% ma sono i primi 3 chilometri che mettono alla prova il cicloturista con dei lunghi tratti al 8% ma compensati da una vista incantevole sulla Valle del Montone e il paese di Rocca. Il percorso è in questa prima parte scoperto, attorniato da coltivazioni, mentre nei restanti 4 km offre al ciclista un ambiente selvaggio e parecchio suggestivo.
Dal bivio per Calbole (quota 477 mt) la strada sale dolcemente verso il Valico del Monte Colombo posto a mt 578, dopo aver percorso 7,2 km in totale. Nessuna fontana lungo la salita. Giunti sulla vetta, al bivio, si può proseguire mantenendo o la via sinistra in direzione di Monte Maggiore e Dovadola oppure in alternativa si svolta verso destra per percorrere uno dei più sorprendenti crinali dell’appennino che disegnando una mezza-luna, toccherà le località di bivio Baccanelli e proseguendo per Marsignano – San Lorenzo di Noceto.
lunedì 11 aprile 2011
Curiosando nei dintorni di Russi
Russi vanta una storia bimillenaria, come attesta l’area archeologica della sua importante Villa Romana. Il sito archeologico fu messo in luce, casualmente, per la prima volta nel 1938 durante gli scavi in una cava di argilla. A 11 metri di profondità dal piano-campagna, furono trovate tracce di impianti termali successivamente ricoperti a causa degli eventi bellici con delle pavimentazioni a mosaico stupende e che oggi sono a disposizone dei visitatori.
La villa era, probabilmente, l'edificio padronale di un vasto podere i cui prodotti venivano destinati ad approvvigionare la flotta romana che era stanziata nell'adriatico e nella fattispecie nel porto di Classe.
La villa era, probabilmente, l'edificio padronale di un vasto podere i cui prodotti venivano destinati ad approvvigionare la flotta romana che era stanziata nell'adriatico e nella fattispecie nel porto di Classe.
Nel centro storico sono visibili tracce dell`antico castello di epoca medievale e vicino all’argine del fiume Lamone si trova il seicentesco Palazzo di San Giacomo o Delizia dei Rasponi. Le prime notizie sul palazzo sono piuttosto frammentarie: da una pergamena del Monastero dei Canonici di Porto del 1121 si desume che in quell'anno esisteva nella località una chiesa dedicata a S. Giacomo, mentre la prima notizia del castello è in un documento del 28 ottobre 1155. Il 15 maggio 1156 il Vescovo Ramberto concede quel luogo ai canonici regolari di S. Maria in Porto i quali nei sec. XV e XVI vi ebbero un piccolo monastero. L'antico nome di Raffanara contraddistingueva la località in riferimento ad un castello andato distrutto nelle lotte tra faentini e ravennati. La tenuta di Raffanara viene acquistata dal Conte Guido Carlo Rasponi, fratello del futuro Cardinale Cesare, nel 1664. Inizia così l'ampliamento dell'antico corpo di fabbrica che porterà alla costruzione del Palazzo di S. Giacomo, residenza di villeggiatura estiva della nobile famiglia ravennate.
A Russi sono visitabili oltre il complesso archeologico della Villa Romana, attorniato dall`area di riequilibrio ecologico, l’Antiquarium della villa romana e la Pinacoteca, conservate all`interno dell`antico castello, e una interessante collezione privata di campane.
Due pievi degne di nota, situate nelle località vicine, Pieve di Santo Stefano in Teguri a Godo (km 5) e Pieve di San Pancrazio (km 4) completano il suo patrimonio storico-architettonico.
A Russi sono visitabili oltre il complesso archeologico della Villa Romana, attorniato dall`area di riequilibrio ecologico, l’Antiquarium della villa romana e la Pinacoteca, conservate all`interno dell`antico castello, e una interessante collezione privata di campane.
Due pievi degne di nota, situate nelle località vicine, Pieve di Santo Stefano in Teguri a Godo (km 5) e Pieve di San Pancrazio (km 4) completano il suo patrimonio storico-architettonico.
domenica 10 aprile 2011
Una splendida giornata, ma.....
Difficile è descrivere e trasmettere quell'entusiasmo del post-giro quello che ti senti dopo una giornata incredibile trascorsa sulla specialissima tra le alte colline casentinesi, difficile che qualcosa possa andare storto con una temperatura ideale da primavera inoltrata e cioè il momento migliore per poter pedalare insieme ai propri amici.... eppure, difficile lo è anche perchè tutto non va così come lo si progetta, difficile è cercare di accontentare tutti, difficile e impegnativo il percorso che non lascia tregua al partecipante nel distrarsi neanche per un attimo per giungere "in time" all'arrivo per le 14,30, difficile è avere la situazione sotto controllo e accorgersi tutto d'un tratto di aver dimenticato qualcuno ad un ristoro oppure qualcun altro si è sfilato dal gruppo silenziosamente e non lo vedi più, difficile è capire come fanno gli organizzatori di questa blasonata GFondo a non intuire che il Ristoro dell'Eremo necessitava di disporre maggiori scorte di bevande e alimenti vista la giornata calda e il numero dei partecipanti preiscritti, difficile è percepire se è stato più il gusto o la fatica, difficile è stato partire e far ritorno direttamente da Lugo percorrendo nel totale 170 km e 2.150 mt di dislivello, difficile e incomprensibile il perchè presentano una errata distanza del percorso GFondo - 146 anzichè 138 km , difficile è rinunciare al plus .... la voglia è sempre tanta e talvolta fa per perdere la bussola , difficile è godersi il giusto riposo nel primo pomeriggio alla notizia che il Pina ha carambolato violentemente sfacciandosi sull'asfalto e per di più in solitaria pedalata (Auguri), difficile è guidare "l'autobus"...... ma va bene così sono solite questioni irrisolte di sempre.
giovedì 7 aprile 2011
GF "Le Cime di Romagna"
Nuovo appuntamento ed ennesima "impresa" per il gruppo Ad Maiora, che nuovamente si cimenterà sul percorso Gran Fondo delle “Le Cime di Romagna”, rinnovato rispetto alla scorsa edizione. Reintrodotto il Monte Chioda (10,5 km), l’impegnativo tratto di sali e scendi fino a S. Benedetto, la sempre affascinante ascesa al doppio Passo del Peschiera ed Eremo (11,4 km), la picchiata a Marradi e di nuovo all’insù per l’ostico Carnevale (6,5 km). Da Palazzuolo si scende con velocità di pedalata fino a Riolo Terme per scavalcare, come ultimo ostacolo giornaliero, i Monti Coralli e giungere al traguardo finale di Faenza (forse....). Un percorso impegnativo per il suo fuori-stagione dislivello metrico (2,123 mt) e da affrontarsi con tutta la cautela ed esperienza cicloturistica nell'imporre un ritmo pedalatorio costante e senza strappi. Sconsigliato a chi non ha una preparazione adeguata alle lunghe distanze/altimetrie.
Ritrovo 1 / alle ore 06,40 Bar Briko - Lugo per chi vuole “spararsi” 170 km
Ritrovo 2 /alle ore 07,20 Piazza del Popolo - Faenza
Iscrizione Euro 7 – Prescrizione obbligatoria
Percorso GF (da Faenza) Km. 138 - Dislivello 2.123 mt.Lugo, Faenza, Monte Carla, Modigliana, salita Monte Chioda, Rocca S. Cassiano, Portico, S. Benedetto in Alpe, Passo Eremo (R), Marradi, Monte Carnevale (R), Palazzuolo, Casola Valsenio, Riolo Terme, Villa Vezzano Tebano, Monti Coralli, Celle, Faenza.
mercoledì 6 aprile 2011
San Benedetto in alpe
Il ghibellin fuggiasco sostò a lungo (tra il 1302 e 1303) in questa zona appenninica del versante romagnolo, in particolare a San Benedetto in Alpe (presso il monastero), e forse anche al Pian dei Romiti, da lui citato nel XVI canto dell’Inferno. Leggenda vuole, poi, che in Portico di Romagna si produsse il fatale incontro con Beatrice Portinari, villeggiante nella residenza di famiglia (Palazzo Portinari, sito in via Roma). Quel che è certo che il Divin Poeta arrivò con le sue gambe in cima alla Cascata dell’Acquacheta; qui intuì e cantò la straordinaria atmosfera di questa valle stretta, disabitata e selvaggia, che si perde fra monti boscosi e verdissimi, declinandola in una similitudine struggente : “...come quel fiume, che si chiama Acquacheta, suso avante rimbomba, là, sovra San Benedetto de l’Alpe: per cadere ad una scesa, dove dovria per mille esser ricetto..." ( XVI Canto dell’Inferno 94 -105)
Fonte: www.romagnaterradelsangiovese.it
Passo Double
Passo dell’Eremo e del Peschiera.
Siamo alla base dello storico Passo del Muraglione, precisamente A San Benedetto in Alpe, luogo reso sacro da Dante nella sua Divina Commedia e proprio quel torrente infernale (poi fiume Montone) che nasce dalla citata Acquacheta, dovremo inizialmente costeggiare per dare inizio alla arrampicata che ci farà superare due piccoli Passi in rapida successione, il Peschiera e l’Eremo. D’acchito una serie di ripidi tornanti ci fa prendere quota al di sopra del Borgo Poggio e poi la strada si restringe, si distende, attenuando la sua pendenza, per addentrarsi nella valle. Fino a quarto chilometro si sale quasi costanti al 5,5% in un paesaggio scoperto e privo di abitazioni, segue un tratto (1 KM ) pianeggiante e alla fonte del Rio Secco (750 mt) inizia l’ultimo tratto (3,2 km - 6,5%) dalla pendenza altalenante che ci conduce fino al Valico Peschiera (925 mt). Abbiamo percorso il primo tratto di 8.2 km con una pendenza media di 5,5%. Ora si scende a forte velocità per circa 1,7 km , la carreggiata è in buono stato e ampia, poi al termine della discesa ci riposizioniamo sul fianco della collina opposta per gli ultimi 1,4 km “tutti d’un fiato” per svalicare e concludere la nostra ascesa al Passo dell’Eremo (921 mt).
In totale 11.4 km dislivello 496 mt.
martedì 5 aprile 2011
Finalmente una idea cicloturistica !!!!!
4ª FIRENZE-MODENA 1940
Riedizione della tappa del Giro d’ Italia 1940 che si svolgerà il 12 giugno 2011 Raid ciclo turistico biennale non competitivo. Km 180 / dislivello 2800 mt.
L’ idea di questa rievocazione dell’ 11ª tappa del Giro 1940 si sviluppa e prende corpo dopo la lettura di alcune biografie dei due più grandi campioni italiani di ciclismo, Bartali e Coppi. Molte interpretazioni sono state date in tempi diversi a questa tappa, ma si può certamente affermare che quel Giro accomunò nella grandezza entrambi i ciclisti. La manifestazione è organizzata dal “CLUB SPORTIVO FIRENZE” in collaborazione con le Leghe UISP di Firenze e Modena e con il Patrocinio dei Comuni di Firenze, Abetone e Modena.
La partenza sarà alle ore 8.00 di domenica 12 giugno, dal Motovelodromo delle Cascine di Firenze, il secondo velodromo costruito in Italia nel 1894. Il percorso prosegue sulla via Pistoiese (la Firenze-Pistoia del 1874 fu la prima gara su strada organizzata in Italia!), dopo l’ attraversamento della città di Pistoia, prima impegnativa salita, Le Piastre, 8,5 km al 6,8% di pendenza media. Sul valico, rifornimento volante ed eventuale sosta ad una storica fontana, sponsorizzata, risalente agli anni ’30, poi seguiranno 7 km di strada in leggero favore fino a Campo Tizzoro, luogo dove Bartali ebbe l’incidente meccanico che gli costò 4 minuti, , da qui inizia la seconda asperità, il Monte Oppio, 3 km facili che ci permettono di ammirare le belle cime appenniniche ed i caratteristici paesi di Gavinana e S. Marcello. Discesa fino alla località La Lima, (da vedere un paio di ponti, quello Sospeso, in acciaio, opera ardita, e quello di Castruccio Castracani, risalente al XIV secolo). Da qui inizia la salita dell’ Abetone, un mito che non ha bisogno di commenti, 17,4 km di lunghezza, con una pendenza media non proibitiva ma con tratti impegnativi soprattutto in prossimità di Pianosinatico. Si passa dai 458 mt della Lima ai 1388 del Passo. Da vedere ed eventualmente utilizzare ai Casotti di Ponte Sestaione un altra magnifica fontana, risalente al 1789. Nella piazza dell’ Abetone sarà presente uno ristoro. A questo punto mancheranno ancora 90 km da percorrere ed anche se la maggior parte delle salite saranno alle spalle, non dovremo sottovalutare la salita di Barigazzo, che nonostante la pendenza media piuttosto modesta, presenta molti saliscendi molto impegnativi, che peseranno sulle gambe dei partecipanti. Dopo Monfestino, oggi Serramazzoni, finalmente gli ultimi 45 km in picchiata su Modena, da notare in località Giardini una scritta sul muro, meno nobile ma pur sempre interessante, incita Baldan del G.S. Vittadello, una rapida ricerca ci ha fatto scoprire un Renzo Baldan onesto gregario di Dancelli nel 1967, poi sempre in scioltezza passaggio a Maranello (davanti allo stabilimento storico Ferrari e alla pista di Fiorano), dopo alcuni rettilinei piuttosto scorrevoli si arriva finalmente a Modena, stadio Braglia.
Fonte: www.firenzemodena1940.it
Che avventura! Che bravi gli organizzatori a riproporre questa splendida tappa dal sapore cicloturistico: Solo 12 euro l’iscrizione e 26 per chi vuole usufruire del pullman per il ritorno a Firenze…. Ma quanti servizi a disposizione! Attenzione numero chiuso a 200 partecipanti.
Tutti i dettagli sul sito: www.firenzemodena1940.it
Fuori le auto dalle città
Le auto a benzina o diesel non potranno più circolare nelle città di tutta Europa entro il 2050. Questo il piano approvato dalla Commissione europea per una mobilità sostenibile. Ridurre le emissioni di CO2 derivanti dal settore dei trasporti del 60% entro il 2050, è l’obiettivo della strategia adottata dalla Commissione europea. Le motivazioni principali sono, ancora una volta, limitare la dipendenza dell’Unione dal petrolio oltre che contrastare in modo drastico i cambiamenti climatici. Per raggiungere questi risultati ambiziosi, la Commissione si è posta alcuni obiettivi considerati essenziali: trasferire almeno il 50 per cento dei viaggi di medio raggio (massimo 300 km ) dal trasporto su gomma a quello su rotaia; utilizzare carburanti sostenibili nel settore marittimo e aeronautico per una percentuale non inferiore al 40%; escludere le auto ad alimentazione tradizionale (come benzina e diesel) dalle città entro il 2050.
Proprio quest’ultimo punto è quello che ha suscitato la curiosità maggiore per l’importanza ambientale ma anche politica. Lo stesso commissario europeo per i Trasporti, Siim Kallas, ha descritto il piano come “radicale e con obiettivi molto ambiziosi”. Cambiare le abitudini con cui un intero continente è abituato a spostarsi, infatti, non è affatto semplice né economico. Sempre econdo Kallas l’investimento necessario sarebbe pari 1500 miliardi di euro e avrà bisogno del sacrifico di tutti. Ma per prepararsi a ciò che sembra inevitabile, ovvero una transizione dai combustibili fossili (in esaurimento) all’utilizzo di fonti alternative, serve proprio questo tipo di approccio.
Fonte: lifegate 28 marzo 2011
lunedì 4 aprile 2011
La casa dell'acqua
Da oggi i cesenati hanno a disposizione una fontana di acqua pubblica filtrata, refrigerata e, volendo, gasata, a cui approvvigionarsi. E' stata inaugurata, infatti, nella mattinata di lunedì 21 marzo la prima 'Casa dell'acqua' della Romagna, così come previsto dal protocollo d'intesa siglato nell'autunno scorso da Comune, Hera spa, Romagna Acque e Adriatica Acque nell'ambito della Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti.
Collocata in via IV novembre, la casa dell'acqua di Cesena si presenta come un chioschetto con una base di m 1,50 x 1,50, alto 3 metri. Tecnologicamente avanzatissima, è dotata al suo interno di macchinari in grado di erogare acqua liscia a temperatura ambiente, refrigerata e gassata refrigerata.
La realizzazione della 'casa dell'acqua' mira a incentivare il consumo di acqua pubblica (che in assoluto è la più controllata) anche come bevanda, e questo ha un particolare significato soprattutto da un punto di vista ambientale. L'Italia detiene il primato europeo di acqua minerale in bottiglia: ogni anno ne consumiamo 194 litri a testa. Ma la confezione (in bottiglie di plastica) e il trasporto (principalmente su gomma) dell'acqua minerale ha enormi ripercussioni sull'ambiente, in termini di emissioni di gas serra e di rifiuti prodotti.
Ecco perché l'iniziativa della casa dell'acqua rientra pienamente nel più vasto programma avviato dall'assessorato alle Politiche Ambientali del Comune di Cesena per la riduzione della produzione dei rifiuti e l'abbattimento dell'emissione di anidride carbonica, i cui interventi hanno ricevuto anche contributi dall'Unione Europea tramite il finanziamento di circa 110mila euro del progetto Zerotrade (di cui è capofila proprio il Comune di Cesena).
domenica 3 aprile 2011
In Salita a faticar
Eravamo coscienti di tutto, eravamo impazienti di inoltrarci su queste inedite strade, eravamo pronti ad affrontare un percorso impegnativo sapendo che il gusto avrebbe superato di gran lunga la fatica di pedalare per 159 km con un dislivello di 1550 mt!. Siamo appena all’inizio di Aprile e il grado di preparazione non è ancora ottimale, ma come si poteva rinunciare a questa giornata “estiva”, una di quelle dove non vorresti mai fare ritorno: è caratterizzante nel cicloescursionista, quel senso di ricerca di nuove avventure, nuovi scenari, che vanno aldilà di una semplice uscita in bicicletta, di salire sopra al mezzo a due ruote e pedalare: per noi esiste dell'altro, ciò che sublima ogni nostro appuntamento cicloturistico. Oggi è stato certamente uno di questi.
Iscriviti a:
Post (Atom)