A Roma, nel Rione Monti, c'è un lungo e leggero pendio, chiamato Salita del Grillo. La strada mutua il nome dalla famiglia Capranica del Grillo, casato nobile della provincia romana, che annovera tra i suoi membri anche il Cardinale Domenico: nominato da Martino V e attivo nella Curia soprattutto sotto il suo successore Niccolò V, Domenico Capranica fondò il Collegio che porta il suo nome. Nel XVII secolo alla famiglia Capranica passarono i possedimenti, i titoli ed i beni patrimoniali dei Marchesi del Grillo: da uesto momento in poi, la famiglia fu proprio conosciuta come Capranica del Grillo.Il casato ebbe tra i suoi figli anche il Marchese Onofrio del Grillo, ricco nobile che ispirò, molti anni dopo, con la sua eccentricità, il film di Mario Monicelli con protagonista un grandissimo Alberto Sordi. La famiglia possedeva poi, alla fine della strada a lei dedicata (indice peraltro dell'elevatissimo grado di nobiltà raggiunto) un palazzo nei pressi dei mercati di Traiano.Il palazzo, adiacente ad una Torre medioevale, fu acquistato nel settecento da Baldassarre dei Conti: in cima alla costruzione fu posto un fregio in stucco e cemento, che reca la scritta "Ex marchione de Grillis".Proprio dalle finestre della torre il Marchese Onofrio del Grillo era solito cimentarsi in uno dei suoi passatempi preferiti, ovvero il lancio di pietre sul capo degli ebrei che transitavano lungo la Salita del Grillo. Gli ebrei si recarono un giorno a protestare dal Papa, che convocò il Marchese e - malgrado le sue rimostranze - lo costrinse ad obbedire. Il Marchese si piegò, ovviamente, al volere del Vicario di Cristo, ma la leggenda vuole che chiese ed ottenne da costui la possibilità di farsi perdonare per il male arrecato agli ebrei lanciando loro, stavolta, dei frutti. Sembra che il Marchese non specificò al Papa di che frutti si dovette trattare: per questo, si divertì molto a lanciare sui malcapitati delle pigne.
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