Come avevamo previsto questo appuntamento, seconda prova del Circuito Romagnolo, si è dimostrato maggiormente impegnativo rispetto alla manifestazione faentina della scorso weekend, e non soltanto per un maggior chilometraggio di percorrenza ma per la diversità di pendenza delle salite indubbiamente meno "dolci", meno pedalabili, più nervose ( ma quanto è bello il Valico del Manzo!). La temperatura di ben oltre dieci gradi inferiore e con un vento contrario sostenuto, ha reso ancor più impegnativo l'impegno profuso.
Per quanto riguarda l'organizzazione è strano il veder perseverare degli errori, come ad esempio il primo controllo posto a S. Mamante che naturalmente porta ad una inevitabile coda dei cicloturisti in transito, vista la stretta carreggiata in cui non riescono a defluire gli stessi e per di più in arrivo da uno strappo impegnativo! Domanda... perchè non cambiare? Il secondo punto critico riguarda invece il senso cicloturistico della manifestazione ( e del Circuito Romagnolo) nel predisporre il "parco chiuso" alla partenza senza rispettare lo spirito della partenza alla francese e cioè - timbro e via - ma generando così una massa di ciclisti che si muovono a forte velocità per strade secondarie monocarreggiata ad alto rischio di incidenti.
Domanda... è meglio la guardare alla sicurezza o sgombrare rapidamente la piazza?
Sul resto niente da eccepire, anzi è sempre bene dispensare complimenti per la segnaletica, precisa e visibile, per i ristori abbondanti e con un service di qualità, e per l'ottima ristorazione all'arrivo che è l'espressione romagnola di questa piccola polisportiva di Russi.
Un vero peccato per lo stato di certe strade (vedi discesa Pieve Salutare) ma questo non si può certo imputare a responsabilità degli organizzatori.
Percorsi 154 km, 1960 mt dislivello metrico.
Percorsi 154 km, 1960 mt dislivello metrico.
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