Il ghibellin fuggiasco sostò a lungo (tra il 1302 e 1303) in questa zona appenninica del versante romagnolo, in particolare a San Benedetto in Alpe (presso il monastero), e forse anche al Pian dei Romiti, da lui citato nel XVI canto dell’Inferno. Leggenda vuole, poi, che in Portico di Romagna si produsse il fatale incontro con Beatrice Portinari, villeggiante nella residenza di famiglia (Palazzo Portinari, sito in via Roma). Quel che è certo che il Divin Poeta arrivò con le sue gambe in cima alla Cascata dell’Acquacheta; qui intuì e cantò la straordinaria atmosfera di questa valle stretta, disabitata e selvaggia, che si perde fra monti boscosi e verdissimi, declinandola in una similitudine struggente : “...come quel fiume, che si chiama Acquacheta, suso avante rimbomba, là, sovra San Benedetto de l’Alpe: per cadere ad una scesa, dove dovria per mille esser ricetto..." ( XVI Canto dell’Inferno 94 -105)
Fonte: www.romagnaterradelsangiovese.it
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