Drop Down MenusCSS Drop Down MenuPure CSS Dropdown Menu

giovedì 28 luglio 2011

Buoni consigli

Nell'interessante Blog di Davide Petucco http://www.ciclismopassione.com/ si possono trovare tante info utili, dalla preparazione sportiva personalizzata a consigli di come interpretare meglio il mezzo su due ruote in chiave sportiva.
Rubiamo per i nostri lettori qualche spunto per migliorarci, pedalando in salita da tenere sempre in considerazione.
Stai seduto il più possibile
Durante la salita, quando ti alzi in piedi sviluppi una potenza maggiore poiché trasferisci sui pedali il peso di tutto il tuo corpo. Questa posizione inizialmente ti da un senso di maggior potenza sviluppata, ti sembra di fare meno fatica e di aumentare l’andatura. In realtà in questo modo stai utilizzando il 10-12% di energia in più perchè utilizzi un maggior numero di muscoli. Questo significa minore efficienza rispetto alla pedalata da seduti.
La posizione in sella porta i seguenti benefici:
Bruci meno calorie – la frequenza cardiaca è più bassa approssimativamente dell’8% a parità di velocità. Utilizzi i muscoli delle anche e dei glutei a tuo vantaggio. Il peso della parte superiore del corpo è scaricato sulla sella e non sulle gambe. Puoi mantenere un elevata frequenza di pedalata 
La posizione del corpo
In salita la resistenza dell’aria è sostanzialmente trascurabile. Non è importante quindi mantenere un assetto aerodinamico quanto piuttosto trasferire l’energia sui pedali nel modo più efficiente possibile. Al contrario quindi della pianura, in salita il busto alto aiuta a generare maggiore potenza:
Posizione delle mani :La migliore e anche la più naturale delle posizione delle mani in salita è sulla parte superiore del manubrio. In questa posizione la cassa toracica non è compressa e quindi ti permette di respirare meglio.
Tronco: La parte alta del corpo deve restare il più possibile ferma, senza movimenti ondulatori che contribuiscono soltanto ad un maggiore dispendio di energia.
Spalle e braccia: Le spalle devono restare rilassate e ben aperte per permetterti una migliore respirazione come visto sopra. Pure le braccia devono essere rilassate e non “in tiro” (salvo per i tratti di salita con pendenze molto ardue). E’ un errore molto comune quello di irrigidire la parte alta del corpo, ricorda che più teso sei più energia il tuo corpo sta sprecando. Impara a controllare continuamente il rilassamento di braccia e spalle, e dopo un po’ vedrai che diventerà automatico.
Posizione in sella: altro movimento che viene spontaneo quando si spinge in salita è quello di avanzare nella posizione in sella. In realtà in questa modo non c’è la distensione ottimale delle gambe durante il colpo di pedale e quindi non si sfruttano appieno tutti i muscoli.
Se ti alzi in piedi
Alzarsi sui pedali può andare bene per salite brevi, per cambiare ritmo e durante le salite lunghe ogni tanto fa bene cambiare posizione per far lavorare tutti i muscoli delle gambe ed allentare la tensione di spalle e braccia.
Alcuni accorgimenti quando ti alzi sui pedali:
Quando ti alzi sui pedali per rilanciare l’andatura, butta giù un dente, in questo modo avrai un colpo di pedale più regolare e manterrai la stessa frequenza di pedalata.
Quando sei in piedi aiuta il movimento flettendo leggermente il telaio della bici a destra e a sinistra ma fallo senza esagerare. Inoltre non spostare troppo avanti il corpo ma cerca di mantenere il baricentro del tuo corpo sul movimento centrale.
Se hai dei compagni a ruota stai attento a non cambiare traiettoria troppo repentinamente o rischi di farli cadere.

mercoledì 27 luglio 2011

Una buona idea

Per chi affronta dei viaggi cicloturistici di più giorni è bene valutare con attenzione l'abbigliamento tecnico da indossare e da portarsi appresso. Abbiamo già descritto in un post precedente quanto sia utile per chi pedala su una specialissima, dotarsi di un borsello anteriore con attacco manubrio (con strep e non con giunti fissi) ove poter collocare l'indispensabile equipaggiamento piaggia-freddo: giacca impermeabile con cuciture termosaldate (evitano l'infiltrazione), guanti mezza stagione lunghi + sottoguanti impermeabili, maglietta intimo di ricambio, ginocchiere, bracciali, tubo scaldacollo... ci sta tutto! non preoccupatevi e negli angoli possiamo anche sistemare telefono e barrette-alimenti. In alcuni modelli di borsello si possono introdurre nella parte orizzontale superiore, le cartine geografiche e le road-maps. Fantastico.

martedì 26 luglio 2011

Passo del Pura


Che strana combinazione.... una delle salite più... della Carnia per i suoi panorami grandiosi e la carovana di Ad Maiora la sfiora per ben due volte ( nel 2009 annullata per maltempo) senza pedalarla! quest'anno alloggeremo persino nell'Albergo Al Pura siturato proprio hai suoi piedi ma per salire alla Casera Razzo sceglieremo la strada principale della diga per non alzare ulteriormente l'altimetria e la difficoltà della tappa, che prevede il finale con il mostro Crostis.
Peccato, ma non è mai detto e vogliamo almeno immaginarcela con questa descrizione che C. Turchetto ha pubblicato sul mensile "La Bicicletta".

lunedì 25 luglio 2011

Necessaire da viaggio

Quando si affrontano dei Tour alpini itineranti su più tappe, è di fondamentale importanza equipaggiarsi di tutto ciò che può consentire di superare l'inconveniente... dal meteo al problema meccanico: la considerazione è quella di rendersi conto che stai pedalando in altitudine lungo strade di montagna.
Pertanto ecco l'elenco dell'abbigliamento e attrezzatura ciclistica consigliata:
• Borsa portaoggetti capiente con attacco manubrio (strep).
• Due porta borracce nella bicicletta
• Due borracce
• Due camere d’aria di scorta
• Due ricariche d’aria (bombolette)
• Alimentazione di supporto (barrette e/ o integratori)

giovedì 21 luglio 2011

Sabato 23 luglio

E' il weekend "vigilia" del Tour 2011 e anche perchè il meteo non ci da' una mano con una variabilità probabile, pertanto lasciamo l'automobile in garage per partire direttamente da Lugo. Quindi ritrovo e partenza dal Bar Briko alle ore 7.00 in punto, in bicicletta! direzione Castel S. Pietro e una circumnavigazione del Monte Calderaro OFF-ROAD e per il resto è ... tutta una sorpresa (per chi non sa leggere la immagine altimetrica): 140 km con un dislivello di 1638 mt circa, giusto per mantenere la gamba..... e gustare un po di adreanalina ciclistica.

mercoledì 20 luglio 2011

Sangiovese

Le prime notizie risalgono al lontano '600; si narra che durante un banchetto tenuto nel Monastero dei Frati Cappuccini in Santarcangelo di Romagna, alla presenza di Papa Leone XII ed illustri ospiti, fu servito questo vino prodotto dagli stessi monaci. Il vino fu molto apprezzato e ne fu chiesto il nome. Un monaco, con prontezza di spirito, disse che il vino si chiamava “Sunguis di Jovis” = Sangue di Giove (Sanjovese). Col passare degli anni, questo vino assunse a simbolo della terra di Romagna, grazie anche ad attenti ed intelligenti produttori. A livello nazionale le uve di Sangiovese da sole o associate ad altre, concorrono alla produzione di vini famosi quali il Brunello di Montalcino, i vari Chianti, Il Forgiano Rosso, il Rosso Conero e tantissimi altri. Il Sangiovese prodotto nell’area romagnola, negli ultimi dieci anni, ha riscontrato una visibile e costante crescita qualitativa, che nelle punte di eccellenza regge il confronto dei più famosi Sangiovesi sopracitati.
Si dice che il Sangiovese della Romagna (Sanzve’s) contenga il carattere dei romagnoli: franco, esuberante, schietto robusto ed ospitale e nello stesso tempo ruvido, all'esterno, ma sincero e delicato, all'interno.
Il vino Sangiovese , in Romagna, viene prodotto con diverse tipologie (denominazioni):
- Sangiovese del Rubicone - I.G.T.- Sangiovese di Forlì - I.G.T.- Sangiovese di Romagna - D.O.C. Novello- Sangiovese di Romagna - D.O.C.- Sangiovese di Romagna - D.O.C. Superiore Riserva.
Il colore di questo vino è un bel rosso rubino, con sentori di viola e frutti rossi, al gusto si presenta asciutto, armonico e leggermente tannico, con retrogusto gradevolmente amarognolo .E' un signor vino, che si accompagna a: tutte le minestre (casalinghe) condite con ragù di carni, con arrosti misti e grigliate, con i classici 'castrato' e 'cosciotto d'agnello' , con selvaggina e cacciagione, nonché con stracotti e brasati.

martedì 19 luglio 2011

Ponte sul fiume Fella

Siete pronti cari partecipanti dell'Ad Maiora Tour 2011? Mancano appena 12 giorni all'ora X... altro che X- Factor, questa è una edizione per veri cicloturisti e vedremo chi concluderà con "spolvero" tutte le 5 tappe programmate!!!! Ma intanto vi mostro uno dei ponti ferroviari (convertiti in ciclovie) che sverniceremo al nostro passaggio: il ponte sull fiume Fella, 190 mt di altitudine e occhio alle vertigini.....
Vi siete premuniti dell'illuminazione anteriore-posteriore della vs specialissima? Noooo, allora è meglio che provvediate perchè troverete tante buie gallerie. Bye

lunedì 18 luglio 2011

Passo dell'Eremo

Lunghezza: 10,4 km
Dislivello: 595 mt
pendenza media: 5.7%
La partenza è posta a Marradi, la città del poeta Dino Campana. Appena usciti dal centro in direzione del Passo della Colla, dopo circa 300 metri, si svolta a sinistra in direzione di San Benedetto in Alpe, e si inizia a risalire il Rio del Salto. Inizialmente la pendenza è modestissima ma già al chilometro 1,1 la strada si fa impegnativa per circa ottocento metri, poi la salita torna ad essere più dolce e ci permette di ammirare, sulla destra, la splendida Badia del Borgo (chilometro 2,4). La strada in questo tratto ha alcuni cambiamenti di pendenza, ma è dopo il punto di ristoro situato al chilometro 4,2 che inizia il tratto più impegnativo. Per oltre sei chilometri le pendenze restano pressoché costantemente sopra il 5% e in alcuni tratti si supera l’8 per cento, anche se non vi sono impennate violente. Per fortuna l’asfalto è in ottimo stato, vi sono alcune zone ben ombreggiate e il traffico è quasi assente. Dopo il chilometro 7 la sede stradale si allarga ed iniziano una serie di tornanti che ci conducono prima al piccolo abitato di Trebbo (km. 7,7, 720 mslm) e poi fino a Val della Meta (km. 8,7, 790 mslm). Qui si trova l’unico tratto facile - 300 metri in leggera contropendenza - ma dal chilometro 9 la strada riprende nuovamente a salire dura, con alcuni tornanti e con pendenze sempre superiori al 7%. Il bel panorama che si apre su queste valli permette di alleviare la fatica; inoltre è l’ultimo sforzo perchè al chilometro 10,7 si giunge al Passo dell’Eremo a quota 921. Dopo circa 400 metri si trova il sentiero che porta all’Eremo di Gamogna che dà anche il nome al valico.

domenica 17 luglio 2011

Le strade Matildiche

Qualcuno si domanda e non comprende se per pedalare è necessario andare fino a Reggio Emilia, anzi più in su di Reggio Emilia... a circa 50 km ... precisamente a Busana, un nucleo di case al confine tra l'Emilia e la Toscana? Ebbene si, se si è "ammalati" di escursionismo, nel conoscere nuovi posti, nuove strade, nuove salite, sete di novità, insomma! Non ci imbatte tutte i giorni in una salita imperiosa e silenziosa, di ben 20 km di lunghezza come è il Passo di Predarena dove il tempo si è fermato e non c'è alcuna traccia dell'uomo se non per grandi piloni dell'Enel che tagliano la cima. Ma anche niente male l'ascesa alla seconda salita programmata e cioè la Foce Carpinelli, pedalabile e con in fronte la vista strabiliante delle Alpi Apuane ferite dalle cave bianche di marmo in risalto cromatico. Poi il "trabocchetto" del giorno... una deviazione lungo una strada pastorale o carrareccia interamente asfaltata che ci ha fatto pedalare lungo il fianco della collina, avvolti da un fitto bosco, una natura spontanea e per niente ridisegnata, per circa 13 km sottraendoci dalla strada principale. Si scende a Fivizzano, città dalla Piazza Medicea ove ci ristoriamo a suon di focaccia con salumi e birra! Non si scherza con Ad Maiora, solo i migliori reggono!
Ci rimane "solo" il Passo del Cerreto e i suoi 19 km di lunghezza, ma ora mai niente ci fa paura anzi il morale è alto, si scherza e si alza anche il ritmo di pedalata per quelle scaramuccie che ogni tanto fanno bene... è un buon test in vista del Tour estivo (mancano 15 gg)
Il gruppo si allunga ma sul Passo ci si attende per festegiare tutti insieme questa piccola impresa, di aver percorso 116 km con 2780 mt di dislivello: però!
Non è finita o meglio pensavamo che fosse finita ma ci rimanevano ancora diversi e stancanti su & giù fino al nostro punto di arrivo. Concludendo, una giornata particolare, anche "pesante" per la trasferta in auto (2 h), ma da cui abbiamo attinto importante informazioni per replicarla con interessanti varianti il prossimo anno, naturalmente pernottando in loco. Bye

giovedì 14 luglio 2011

Errano in festival

dal 15 al 20 Luglio
Faenza (Ra) - “Errano in festival”, nasce nell’omonima frazione a ridosso delle colline faentine 20 anni fa, sulle ceneri della Festa dell’Amicizia di Faenza. Errano è una piccola frazione a piedi delle prime colline tra Faenza ed il meraviglioso borgo medioevale di Brisighella, in provincia di Ravenna. La sua collocazione, vicino alla collina, ma allo stesso tempo non troppo distante dalla città, ha fatto si che negli ultimi anni abbiamo visto il nostro paese in forte espansione, tant’è che anche la nostra festa, per volere di tutte le associazioni Erranesi, pian piano si è “allargata”, sia per favorire l’integrazione di nuove famiglie, sia per l’autofinanziamento delle sempre più crescenti attività sociali. Ciò che è stato fatto in questi anni è infatti sotto gli occhi di tutti e la festa è un “collante” importante per tutta la nostra comunità, dai più piccoli ai più grandi. "Errano in festival” non è una “sagra” tradizionale, bensì un festival vero e proprio, organizzato con l’intento di far passare sul palco gruppi musicali e non anche di rilevanza nazionale, dei quali, seppur molto bravi, non si è avuta l’opportunità di vedere quasi mai dalle nostre parti, ma anche di poter rivedere grandi artisti (comici, di strada e non) sempre divertenti da ascoltare.

mercoledì 13 luglio 2011

Passo del Cerreto

Si parte da Favizzano (MS) per affrontare il lato toscano del Passo del Cerreto (18.8 km / h. 1261 mt) che collega la Lunigiana alla Valle del Secchia lungo una strada scoperta, ma con un buon fondo stradale. All'uscita dal Paese ci si adentra nella Valle del Mommio fino a al Castello di Verrucolo e a Funicolare dove si comincia a sentire la pendenza fino a quota 630 al borgodi Pieve S. Paolo ela sua l'antica pieve romanica, monumento architettonico tra i più affascinanti della Lunigiana; proseguendo si lasciano i tornanti per pedalare per 3 km in costa fino a giungere al Passo del Romito (836 mt) con una pendenza media del 7%, èil tratto più impegantivo! Poi all'11 km (1000 mt) si scende leggermente per circa 2 km dandoci così la possibilità di "riprendere forze" e affrontare l'ultima parte di questa salita che ha inizio oltrepassato il bivio per Sassalbo e che ci condurrà verso il Passo.
Ora fanno comparsa i primi abeti e si pedala avvolti nel bosco appenninico con squaci di panorama che arrivano dal mare Tirreno al Monte la Nuda (1880 mt) ove sorgono gli impianti sciistici di Cereto Laghi. Ultimo strappo per giungere sulla vetta e alle due Baite -Ristori.

martedì 12 luglio 2011

Circolare Cerreto

Sabato 16 luglio
Ritrovo: Bar Briko Lugo (auto propria) ore 5.30
Ritrovo: Uscita Autostradale Reggio Emilia ore 6.45
Partenza: Busana (RE) ore 8,00




Ultimo appuntamento di luglio in preparazione del Tour "Alpi Giulie", uno spettacolare circolare che dalla provincia di Reggio Emilia ci porterà prima in Garfagnana, in Lunigiana, per poi rientrare attraverso il Passo del Cerreto. E' vero... il dislivello è di quelli che si fanno sentire, che presuppongono una base di allenamento medio-alto ma è anche da considerarsi che le salite che andremo ad affrontare sono lunghe e pedalabili, proprio come quelle che ci stanno attendendo in Carnia!.
Da Busana, piccola frazione non distante da Castelnuovo ne' monti, ha inizio questo percorso disegnato per pedalare sulla salita del Passo di Pradarena che con la sua insolita altitudine di 1577 mt è collocata come una delle maggiori dell'intero appennino settentrionale. Si scende a seguito in Garfagnana, l'altipiano del farro, fino a giungere a Piazza al Serchio: mai un attimo... si sale immediatamente fino a giungere a quota 1000 alla Foce dei Carpinelli e al passaggio in terra di Lunigiana, al confine tosco-ligure. Al paese di Casola effettueremo una variante lasciando la SS 452, inoltrandoci nel cuore delle colline pedemontane in un insolito passaggio. Favizzano, città medicea, è la nostra meta e anche il punto di partenza del Passo del Cerreto. Dal passo si chiude il circolare scendendo verso Collagna e al nostro start point di Busana. Una giornata di vero cicloturismo, senza fretta ma con lo sguardo che punta le Alpi Apuane e lo spettacolo naturale della Pietra di Bismantova, con lo spirito dell'avventura e del conoscere che caratterizza da sempre Ad Maiora.
Percorso Km. 115 - Dislivello 2.748 mt.
Percorso: Busana, Caprile, Ligonchio, Passo Pradarena, Sillano, Piazza al Serchio, Giuncugnano, Foce Carpinelli, Casola in Lunigiana, Terenzano, Colle di Cerignano, Fivizzano, Passo del Romito, Passo del Cerreto,  Collagna, Busana.

Lunigiana

La Lunigiana è costituita da 14 Comuni appartenenti alla provincia di Massa Carrara: Aulla, Bagnone, Casola in Lunigiana, Comano, Filattiera, Fivizzano, Fosdinovo, Licciana Nardi, Mulazzo, Podenzana, Pontremoli, Tresana, Villafranca in Lunigiana e Zeri. Rappresenta l'estremo lembo settentrionale della Toscana che si identifica con la media e alta valle del Magra ed è delimitata, a mezzo degli Appennini, a nord dalla regione Emilia Romagna con le province di Parma e Reggio Emilia; a sud dal Comune di Carrara; a ovest-sud-ovest dalla regione Liguria con la provincia di La Spezia , mentre a sud-est la delimitazione coincide con il territorio della Garfagnana in provincia di Lucca. La Lunigiana è una terra da viaggiare, scoprire, assaporare, per vivere una vacanza di qualità in armonia con la natura. Lungo la Via Francigena , uno degli itinerari più antichi e per secoli più frequentati per raggiungere Roma, pellegrini, mercanti ed eserciti hanno lasciato tracce del loro passaggio in castelli, pievi e borghi murati che caratterizzano tutt'oggi un paesaggio naturale intatto e quasi inespugnabile. Castelli, pievi e chiese romaniche, borghi medievali e costruzioni gentilizie si susseguono in un viaggio tra storia ed ospitalità che regala forti emozioni ovunque : impianti sportivi estivi ed invernali, cure termali, possibilità escursionistiche e di interesse speleologico, alternati a folklore e tradizioni locali sono gli ingredienti per arricchire le attrattive turistiche di un lembo di terra sospeso tra le montagne ed il mare.

Passo di Pradarena

 
Il Passo di Pradarena (1579 m) è un valico dell’Appennino Tosco-Emiliano che separa la Toscana dall’Emilia ed in particolare la provincia di Lucca da quella di Reggio Emilia. Il passo si trova sul crinale appenninico principale, tra il Monte Cavalbianco (1855 m) e il Monte Asinara (1750 m). Sul versante emiliano, la valle del Rio Pradarena e Rossendola scende verso Ospitaletto e Ligonchio, confluendo verso la valle del torrente Ozola e del Fiume Secchia. Prendendo in considerazione il versante emiliano (26 km) con partenza da Busana (853 mt), si scende immediatamente per 5 km fino a giungere a Marmoreto (540 mt) e Giarola (620) per poi risalire a Caprile (750) e giungere al Km 16 a Ligonchio (950). Ha inizio qui la seconda parte della salita, con pendenze modeste fino ad Ospitaletto (1150 mt) dove la strada cambia ritmo (5 km al 9%) innerpicandosi fino al valico e impegnando severamente il ciclista. Un percorso quasi interamente ombrato da fitte foreste di faggi; sul Passo si può godere una vista sublime delle Apuane a Nord e in lontananza, dalla parte opposta, la Pietra di Bismantova: c’è la possibilità di ristorarsi al Ristorante – Albergo posto nella Sella.

lunedì 11 luglio 2011

Impresa tricolore

Sabato 4 giugno è partito da Piazza Nuova un giro cicloturistico dedicato al 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Organizzata da un gruppo di cicloamatori bagnacavallesi, l’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune di Bagnacavallo ed è stata ideata per valorizzare la ricorrenza che si festeggia in questo 2011. Anche le maglie che sono state indossate dai ciclisti richiamano l’anniversario nazionale. Il tour è stato articolato in quindici tappe: hanno attraversato la Toscana (Firenze, Impruneta, la zona del Chianti fino a Siena, il borgo di Contignano), l’Umbria fino a Orvieto per poi pedalare nel Lazio (Soriano, l’abbazia di Fara in Sabina, Tivoli-Anagni, Montecassino, Teano), la Campania (Caserta, Nola, Avellino), la Basilicata (Melfi, Venosa) e infine la Puglia, dove da Castel del Monte e Alberobello i ciclisti sono scesi nel Salento per poi risalendo verso il Gargano. Il giro si è concluso a Lesina sabato 18 giugno, per un totale di 1.600 km percorsi. Il gruppo è rientrato poi in pullmino. All’arrivo a Teano, il 9 giugno, i ciclisti bagnacavallesi sono stati accolti da un gruppo di ciclisti organizzati dalla Pro Loco locale. Ad attenderli c’era anche Raffaele Achille Picierno, sindaco della città del casertano luogo dello storico incontro fra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II. Il gruppo di Bagnacavallo ha consegnato a Picierno una lettera di saluto e ringraziamento da parte del sindaco Laura Rossi. Hanno partecipato da subito al giro cicloturistico: Silvano Zannoni, Gian Carlo Rossi, Ezio Melandri, Giuseppe Farini, Massimiliano Bezzi, Marta Nonni (Fognano). Si è un ito poi alla comitiva anche Paolo Tassinari, Paolo Angeli, Gianni Mazzari e Matteo Zannoni.

sabato 9 luglio 2011

Un fantastico rewind

Tontola Beach è un luogo ideale come base di partenza per un circolare in bicicletta in quanto posizionato in area strategica in cui puoi scegliere percorsi differenziati e per la comodità dei servizi offerti al povero ciclista esausto che si può ristorare all'arrivo con un bagno ristoratore nella grande piscina con il ristorante annesso per una sana scorpacciata di piatti tipici romagnoli.
"Pochi ma buoni" si dice per giustificare la scarsità odierna dei partecipanti (6) ma non è certo un problema per noi, non stiamo certo a decretare il successo di un appuntamento da un mero numero, non siamo una società sportiva ma qualcosa di assolutamente differente e pertanto il successo-insucceso lo percepiamo individualmente con un metro di soddisfazione personale, di gusto!. In fin dei conti il cicloturismo è un hobby (ripeto hobby!) individuale e pertanto interpretato ad personam, a piacere personale... piuttosto NON si capisce il perchè qualcuno voglia sempre ribadire un modo "giusto" di pedalare, di avere in tasca la ricetta per praticare correttamente questo "andare sulle due ruote" cercando oltremodo di svilire, porre in negativo, tutto ciò che non è condiviso. Ma comunque a coloro basta non dare troppa importanza.... perchè non la meritano affatto.
Oggi è stata una giornata fantastica, per la sua intensità, per la verginità delle strade percorse, per gli ampi spazi visivi che ci sono apparsi ai nostri occhi, per la simpatica complicità dei partecipanti: scavalcare 3 valli con 5 salite e due incantevoli crinali, in 90 km e con 2080 mt di dislivello non sono "noccioline" ma se percorse al giusto ritmo... si può, senza sputare l'anima!.
Dalla Pieve di Rivoschio al Passo Sulparo, girando sempre in quota (600 mt) si percorrono circa 20 km di assoluto silenzio, tranquillità, in un andirivieni di rilanci di brevi ed intense salite, avvolti da una vegetazione rigogliosa e mutante. Soltanto quando siamo ridiscesi a valle (Galeata) per fare ritorno nella Valle del Rabbi e scavalcare l'ultima ostilità delle Forche proprio nel "ciocco" della calura, allora sono affiorate le stanchezze e la voglia impellente di chiuderla lì, di giungere rapidamente a Tontola.
E' il quarto anno che replichiamo questo percorso circolare, con interessanti varianti a tema, e un motivo ci deve essere... è sempre piacevole e stimolante per ritornarci. Bye

venerdì 8 luglio 2011

C'è chi ha paura di svergognare....

C'è chi ha paura di svergognare mettendo le cosidette "Padelle" , rapporti agili e big nel pacco pignoni... perchè fa più occhio avere un pacco pignoni compatto e ridotto. Ma forse è meglio mettere i rapporti che servono e non quelli che "piacciono"...  pensate che nella bicicletta preparata a quel campione di salita quale è Contador nell'affrontare lo Zoncolan nella tappa del Giro di quest'anno avevano innestato niente di meno che un pacco pignoni posteriore Sram 11-32 abbinato a una guarnitura anteriore 36/52 !!!!

StelvioBike

Sabato 3 settembre 2011
Stelviobike (cicloraduno non competitivo).
Strada chiusa ai motori da Trafoi fino al Passo dello Stelvio (dalle 8:00 alle 16:00).
Una giornata unica, indimenticabile, nel percorre i tre versanti che salgono al Passo dello Stelvio o Stilfserjoch (2.758 mt), senza il disturbo del traffico automobilistico e circondati da più di 10.000 partecipanti che si "immolano" lungo ai suoi 26 km (7,7% media altimetrica) e i suoi 38 tornanti. Un appuntamento da non mancare per i veri grimper, amanti del SLOWUP.

mercoledì 6 luglio 2011

Un parco sul delta

Il Parco del Delta del Po dell'Emilia-Romagna possiede caratteristiche territoriali ed ecologiche che lo rendono unico nel suo genere. Copre infatti una superficie complessiva di oltre 52.000 ettari di aree considerate tra le più produttive e ricche di biodiversità: il Parco dispone quindi di una carta d'identità di tutto rispetto. Pur essendo una delle Aree Protette più antropizzate ed economicamente sviluppate del Paese, il Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna conserva al proprio interno la maggiore estensione italiana di zone umide tutelate. Per questo, il Parco del Delta del Po dell’Emilia – Romagna ha sostenuto e realizzato l’Associazione internazionale dei parchi deltizi: Delta chiama Delta.
 Il Delta del Po proprio per la sua storia di crocevia culturale ed economico tra Occidente ed Oriente conserva al proprio interno importantissime vestigia del suo splendido passato. Così nel Parco emiliano-romagnolo coesistono in meraviglioso equilibrio eccellenze naturalistiche e stupende testimonianze d’arte e di cultura riconosciute anche dall’Unesco. Il Parco del Delta del Po è un’Area Protetta di grande complessità per essere allo stesso tempo Parco terrestre, Parco fluviale e Parco costiero. Ma non c’è dubbio che l’elemento naturale che più di altri lo connota è l’acqua anche se, per raggiungerlo, esistono comode vie di comunicazione. E’ il rapporto instabile tra acqua e terra, il loro sempre precario equilibrio, che nel Delta del Po ha determinato un paesaggio così mutevole in cui boschi, pinete e foreste allagate si alternano a zone umide interne d’acqua dolce o salate. La biodiversità nel comprensorio deltizio è straordinaria in particolare per la presenza di oltre 280 specie di uccelli.  Gli aspetti più caratteristici del Delta sono approfonditi nei Centri Visita e nei musei inseriti nel territorio del Parco. 
Il Delta è il regno della biodivesità: circa 300 specie di uccelli, pinete, valli salmastre o dolci, boschi e foreste allagate che si offrono allo sguardo del moderno viaggiatore. Il Delta è unico, come le tue emozioni. Andar per spazi: Sei “stazioni”, 18 itinerari: a spasso col Duca Estense o in cammino sui ponti. Sono tanti i modi per scoprire il delta del Po. Percorrendo in auto la estesa viabilità interna, lungo strade panoramiche, si può già avere un’idea del territorio del Parco, ma per entrare veramente in contatto con le sue ricchezze naturali e storiche è consigliabile visitarlo a piedi, in bicicletta, oppure in barca con un’escursione in motonave. Le opportunità sono numerose. Molto diffusi, soprattutto durante il periodo estivo, sono i noleggi di biciclette, per scoprire sulle due ruote il delta seguendo i numerosi percorsi ciclabili che arricchiscono le occasioni di visita. Il territorio del Parco del Delta del Po è punteggiato da torrette di avvistamento e capanni per gli amanti del bird – watching. Passeggiate a cavallo partono da diverse aziende e dalle principali località balneari. Motonavi per la navigazione del delta si trovano nei porti di Gorino, Goro e Portogaribaldi: imbarcandosi per mezza giornata si possono ammirare la Sacca di Goro, la Valle di Gorino, l’isola del Mezzanino e altre zone alla foce del Po, mentre nelle valli di Comacchio è attivo un itinerario storico – naturalistico che permette di addentrarsi nello straordinario mondo della “civiltà della palude”.

lunedì 4 luglio 2011

I "sabati" di luglio

Circolare di Tontola / 9 luglio
Ritrovo: Bar Briko Lugo ore 6.30 (auto propria)
Partenza: Tontola di Predappio ore 7,45
Abortito il primo appuntamento di luglio causa pioggia (Passo dell'Eremo) velocemente ci rimbocchiamo le maniche per approntare il prossimo evento settimanale del 9 luglio che avrà come base di partenza Tontola, piccola frazione a 10 km da Predappio sulla strada provinciale che va a Premilcuore. Questo percorso circolare è oramai collaudato in quanto riproposto da alcuni anni per il suo piacevole e altalenante andamento sulle colline e crinali che circoscrivono la Valle del Rabbi e del Bidente-Ronco: basso chilometraggio (89 km) ma una importante altimetria (2000 mt) e questo ci sta a indicare una serie di salite e discese conseguenti in serie, senza un'attimo di tregua. Belle ma impossibili... riprendendo uno slogan noto!
Riassumendo.... si parte alle 7,45 da quella fantastica location che è TONTOLA BEACH (con piscina, docce e ristoro) e subito all'insù per 4 km fino al bivio Monte Colombo, una strada scoperta e chiusa dagli arbusti che è indubbiamente da programmare con il fresco del primo mattino altrimenti si "bolle". Scendiamo per il crinale fino a località Baccanelli, Predappio alta, Predappio..... ora ci attende la mitica Rocca delle Caminate, 4 km al 7% che regalano una splendida vista panoramica: sulla vetta si scende per circa 500 mt poi si svolta dx per un percorso differente altamente suggestivo del Monte Velbe che giunge fino a San Colombano. Ora è giunto il momento di stringere i denti.... è il turno del Monte Vescovo, si attraversa il ponte sul Bidende e ci attendono 2,5 km al 10% che strappano veramente ( e il Crostis allora?) e giunti sulla vetta si mantiene la carreggiata che ci porta sulla strada che da Meldola congiunge Pian di Spino. E' il turno della quarta salita: la conosciuta Pieve di Rivoschio, dieci km di piacevole pedalata in salita ma tenendo presente che dal bivio di Piavola sono presenti ben 4 km di falsopiano se non dire di "ben accolta" discesa e senza dimenticare l'ultimo tratto, il più impegnativo, fino alla Pieve dove una provvidenziale fontana ci consente un momento di relax e di ricongiungimento.
Siamo in quota, precisamente a 451 mt di altitudine, e da questo momento ha inizio un percorso unico, una immersione nella natura più selvaggia, di circa 12 km sul crinale che ci condurrà ai borghi di Seguno, Cigno e al Passo Sulparo (600 mt). Scendiamo con attenzione a Civitella di Romagna, in fin dei conti questa strada in senso inverso è anche la salita più difficile della romagna denominata la salita del Monte delle Ruote e quindi attenti alle pendenze per quando la vorrete sfidare.
Civitella, Galeata e l'ultima difficoltà della giornata e cioè i 4 km delle Forche che proiettano verso Strada San Zeno e la via del ritorno a Tontola.

Perchè no! La conoscete la trippa?


Trippa alla Romagnola
 Monte Colombo dal 16/07 al 17/07
Uno degli eventi gastronomici più attesi ed apprezzati qui in Romagna è senza dubbio la Sagra della Trippa e dello Strozzaprete che si svolge a Montecolombo, piccolo comune dell'entroterra riminese situato non lontano da Riccione e dal litorale adriatico. La manifestazione, organizzata annualmente dalla pro loco locale con il contributo della Provincia e della Camera di Commercio di Rimini, si svolge nel periodo estivo e ha come obiettivo quello di far conoscere ed apprezzare questi due cibi, coinvolgendo sempre un gran numero di appassionati. Durante la manifestazione, i visitatori avranno la possibilità di poter gustare ed assaggiare oltre 10 quintali di strozzapreti fatti in casa, prodotti dai volontari della zona, conditi con vari tipi di sugo, oltre naturalmente a tanta trippa, un piatto cucinato secondo tradizione molto apprezzato e conosciuto qui in Romagna. Non mancheranno inoltre anche tanti stand gastronomici, dove si potranno trovare fagioli, gratinati, cotiche, piadina e salsiccia, giochi popolari, divertimenti per i giovani con l'allestimento di piccole discoteche, intrattenimenti vari per i bambini e balli con la musica  trascorrendo così giornate all'insegna dell'allegria e del mangiar bene.

domenica 3 luglio 2011

Incontro pre-tour 2011

Il 14 luglio ci ritroviamo presso il negozio "Specialissima" di Lugo, con tutti i partecipanti del Tour Ad Maiora 2011, per dispensare le ultime informazioni e la consegna del materiale sportivo in dotazione. Fremono gli ultimi preparativi per questa "sentita" e edizione e da quanto ci risulta non da meno sono gli stessi iscritti nel preparare uno stato di forma che gli consenta di pedalare le 5 tappe previste con minore difficoltà! (montate il rapporto 30, il Monte Crostis è veramente un mostro!)

venerdì 1 luglio 2011

La Marmotte 2011

Sabato 2 luglio 2011 è di scena a Bourg-d’Oisans - Alpe-d’Huez (FR), La Marmotte, una delle storiche  manifestazioni europee di Gran Fondo. Un percorso terribile in un contesto incredibilmente unico di bellezza paesaggistica: Col du Glandon (1818 mt), Col du Telegraph (1550 mt), Col du Galibier (2642 mt) e l'arrivo situato all'Alpe d'Huez (2052 mt). In totale si pedala su 174 km di distanza e 5000 mt di dislivello. Questa si che è una impresa!!!!!

Ecoturismo: Viaggiare lento

La scelta di un buon itinerario è importante quanto il giusto stato d’animo. Sono tante le alternative a basso costo per vivere l’emozione autentica del viaggio e stupirsi per itinerari fuori dal turismo di massa. Mare, montagna e collina: ce n’è per tutti i gusti. Da un viaggio su ferrovie lente ma di grande interesse paesaggistico, ad escursioni in bicicletta. Dal trekking al week end in un eco-hotel. Rivalutiamo e integriamo il nostro passatempo cicloturistico con questa moltitudine di proposte parecchio in linea con la filosofia pedalatoria di Ad Maiora. Tante idee per spendere meno e goderci il nostro tempo.

La spesa di luglio

Pomodori, melanzane, peperoni, pesche, angurie: sono solo alcune delle delizie dell’orto e del frutteto di luglio. Con il caldo, niente di meglio di un fresco zaziki, il delizioso antipasto greco
fatto di yogurt e cetrioli, perfetto per reintegrare i sali minerali persi con la sudorazione. Luglio è anche il mese dei pomodori, che in questo periodo sono al massimo della loro fragranza e sapore; per gustarli al meglio, provate il gazpacho (zuppa fredda di pomodori e verdure), fresco e stuzzicante, un vero prodigio della cucina andalusa.
Verdura: aglio, bietola, carota, cetriolo, cicoria, cipolla, fagioli, fagiolini, fave, fiori di zucca, lattuga, tutte le insalatine da taglio, patate novelle, melanzana, ortica, pomodoro, peperone, piselli, rabarbaro, ravanello, rucola, zucchina. Frutta: albicocca, amarena, anguria, ciliegia corniola, fico, melone, mirtilli, mora di gelso, nespola del giappone, pera, prugna, pesca, pesca, noce, lampone, ribes, uva spina. Pesci: dentice, orata, sogliola, sgombro e spigola, ma anche alice, cefalo, merluzzo, sardina, tonno, triglia.
Fonte: Lifegate