Partenza: Vipiteno
Quota massima: Passo 2211 mt
Sviluppo: 14.5 km
Dislivello: 1.263 mt
Pendenza media: 8,7 %
Periodo consigliato: da maggio a settembre
Quota massima: Passo 2211 mt
Sviluppo: 14.5 km
Dislivello: 1.263 mt
Pendenza media: 8,7 %
Periodo consigliato: da maggio a settembre
La scalata del Passo Pennes dal lato vipitenese rappresenta un itinerario ciclistico di difficoltà medio-alta, con pochi respiri, in cui gli strappi più decisi si condensano nei primi 2 Km (> 11%) e proprio prima di raggiungere il valico (>14%), senza mai, peraltro, scendere sotto il 7%. Allo stesso tempo, questa salita di oltre 1.200 m di dislivello regala vedute panoramiche tra le più vaste di cui si possa godere in Alto Adige attraversando paesaggi rurali tra i più tipici e meglio conservati.
Partendo da Pruno (frazione di Campo di Trens), la prima salita si attesta subito sul 7% ma, già nel 2° Km, supera il 14% per scavalcare lo zoccolo montano anticamente modellato dal ghiacciaio della Val d'isarco, ora addomesticato da un continuo susseguirsi di radure e lembi di foresta. Al Km 2,3 la strada volge a S per superare un profondo canalone che scende verso la Val d'Isarco e per un brevissimo tratto è possibile usare rapporti più duri (4%), ma il canalone, la cui vegetazione testimonia la severità delle valanghe che vi si abbattono in inverno, chiede subito un tributo con una rampa che supera il 15%. Si attraversa un lungo tratto di foresta fino al Km 5,2 (9,7%) dove improvvisamente la selva lascia spazio a vasti prati sospesi sulla valle che scende verso Novale Basso.
Partendo da Pruno (frazione di Campo di Trens), la prima salita si attesta subito sul 7% ma, già nel 2° Km, supera il 14% per scavalcare lo zoccolo montano anticamente modellato dal ghiacciaio della Val d'isarco, ora addomesticato da un continuo susseguirsi di radure e lembi di foresta. Al Km 2,3 la strada volge a S per superare un profondo canalone che scende verso la Val d'Isarco e per un brevissimo tratto è possibile usare rapporti più duri (4%), ma il canalone, la cui vegetazione testimonia la severità delle valanghe che vi si abbattono in inverno, chiede subito un tributo con una rampa che supera il 15%. Si attraversa un lungo tratto di foresta fino al Km 5,2 (9,7%) dove improvvisamente la selva lascia spazio a vasti prati sospesi sulla valle che scende verso Novale Basso.
Al Km 5,6 si raggiunge un tornante marcato in corrispondenza dell'abitato di Dosso (1.498 m ; 9,1%) e poi un altro tornante con cui si guadagna il limite altimetrico superiore dei prati. Senza concedersi altri tornanti, la strada continua ad inseguire il valico al ritmo del 9% per curvare leggermente a dx al Km 7 e portarsi su un versante in cui il bosco si fa più rado. Il tracciato continua a farsi irrequieto, raggiungendo al Km 8 la quota 1.720 m ed inoltrandosi ora in terreno prettamente alpino con frequenti canaloni che scendono attraverso un versante sempre più diradato e ricco di arbusti alpini cui l'asfalto ha dovuto fare qualche concessione mantenendosi oltre il 12%. Il tornante a quota 1.844 m è ormai quasi in territorio spoglio (Km 9,4) e di lì si vede già il passo, ma il tratto a seguire è destinato a durare e a non regalare soddisfazioni anticipate. Al Km 11 si raggiunge quota 2000 m sul nastro asfaltato che avanza in mezzo alle praterie d'alta quota con pendenze a tratti al 15% e mai inferiore al 10%. Il paesaggio è spettacolare e ricorda lande subartiche, in cui la bicicletta si perde come un puntino nella vastità. Al Km 13 l 'ultima rampa di 600 m al 11% che conduce alla luce e all'adrenalina di una scalata epica.
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