La sacca di Scardovari è un vasto specchio d’acqua compreso
tra le foci del Po di Gnocca e del Po delle Tolle, una sorta di laguna
individuata dalla formazione di una lingua di sabbia tra l’isola della Donzella
e il mare (il termine ‘sacca’ si riferisce proprio al progressivo
restringimento della bocca d’accesso). Questo ambiente di transizione, ben
protetto dalle mareggiate, si è rivelato un habitat ideale per molluschi come
cozze e vongole, che negli ultimi decenni hanno trovato proprio qui uno dei
luoghi di più intenso allevamento. Percorrendo la strada che borda la sacca (in
larga parte carrozzabile e per il resto ciclabile) si possono osservare da
vicino le varie fasi dell’acquacoltura e fissare in fotografia l’immagine
surreale degli allevatori che ‘camminano’ sull’acqua. Lo scenario opposto è
quello delle terre di bonifica, punteggiato dai ruderi dei casoni, interrotto
qua è là da residue zone umide, come il Biotopo Val Bonello e l’Oasi Wwf di Ca’
Mello (torre di avvistamento); strada facendo si incontra il cippo posto a
ricordo dell’alluvione del 1966, che sconvolse il Polesine e le lagune venete.
Sul bordo orientale della sacca si visitano Scardovari e Bonelli,
caratteristici villaggi di pescatori, con case colorate dai camini a dado.
All’interno dell’isola della Donzella si trova invece la frazione di Ca’ Mello,
dove si può vedere l’idrovora che contribuisce all’equilibrio idrico della
zona. Nei pressi, un’aviosuperficie frequentata dagli appassionati dei velivoli
ultraleggeri.
Fonte:
http://www.portolando.eu/
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